Colori e simboli del Torino Football Club
Il Torino Football Club, meglio conosciuto come Torino, è una società calcistica italiana con sede nella città di Torino. Il colore sociale principale è il granata; altro segno distintivo della società è il toro, simbolo della città di Torino, spesso presente su maglie e calzettoni della società piemontese.

La maglia
Il Torino utilizza come tinta principale il granata. La scelta del colore ha più teorie; quella più accreditata vede nella gradazione un richiamo alla "Brigata Savoia" (protagonista della difesa di Torino dall'assedio franco-spagnolo[1]) la quale aveva adottato un fazzoletto color granata in onore del messaggero caduto per portare la notizia del trionfo. Altre ricostruzioni, giudicate meno attendibili, parlano di un possibile riferimento al club svizzero Servette (squadra per cui tifava il fondatore della società granata, Alfred Dick) o alla casacca maroon degl'inglesi dello Sheffield Football Club.[2]
Prima maglia
Storia
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La prima divisa di gioco del Torino fu una casacca a righe verticali arancio e nere che si rifaceva a quelle in precedenza usate dalle due società considerate "progenitrici" storiche del neonato club, ovvero l'Internazionale Torino e la Torinese. In seguito tale abbinamento non venne ritenuto appropriato essendo incidentalmente simile a quello degli Asburgo, nemici storici dell'allora casa regnante italiana. Stante quindi la necessità di adottare un colore sociale definitivo per la nuova squadra, si optò per il granata[3]. Così, alla sua prima partita ufficiale (giocata il 16 dicembre 1906 contro la Pro Vercelli), il Torino scese in campo con un completo granata; i calzoncini bianchi vennero più tardi, dopo il 1911 (basandosi sulle rare foto d'epoca)[4]. I calzettoni, storicamente neri con risvolto color granata, in varie stagioni vennero adottati interamente granata oppure, più raramente, granata e bianchi.
Per la stagione 1958-59, a seguito della sponsorizzazione con l'azienda Talmone, comparve sulla maglia granata una "T". Il Torino terminò diciottesimo, retrocedendo per la prima volta nella sua storia, e anche per questione di scaramanzia la lettera venne immediatamente tolta dalle divise del Torino[5].
A cavallo tra gli anni 1970 e 1980, il Torino adottò stabilmente un completo monocromatico granata, dopo aver indossato per lungo tempo i calzoncini bianchi. Alla fine degli anni 1980, in concomitanza con il passaggio al nuovo sponsor tecnico Adidas, comparvero sulle maniche delle divise le rappresentative strisce bianche tipiche del marchio tedesco[6]. Dal 2001 al 2008 lo sponsor tecnico fu Asiscs e venne spesso riproposto il colletto bianco. Dal 2008 lo sponsor tecnico del Torino è Kappa e sulle maniche (o sulla parte laterale dei calzoncini) viene saltuariamente ripetuta la "Banda Omini" del logo dell'azienda sportiva torinese[7]. Alla fine degli anni 2010, il Toro iniziò ad indossare divise granata con un elemento grafico (un toro in posizione rampante, simbolo della città di Torino) stampato tono su tono sul tessuto[7]. La divisa granata della stagione 2017-2018 venne inserita al settimo posto nella classifica delle migliori maglie al mondo della suddetta annata dal settimanale inglese Fourfourtwo[8]. All'interno del colletto delle maglie disegnate da Kappa è spesso presente l'acronimo FVCG ( Forza Vecchio Cuore Granata, il motto preferito dai tifosi del Torino) mentre sul retro è collocato il nome del club.[9]
Evoluzione
Seconda e terza maglia
Storia
La maglia da trasferta del Torino è tradizionalmente bianca con calzettoni e calzoncini a loro volta bianchi oppure granata. Durante la sua storia, il Toro ha reso più volte omaggio al River Plate (club vicino alla società piemontese sin dai tempi della Tragedia di Superga) inserendo nella seconda divisa una sbarra diagonale granata: la prima volta in assoluto fu nell'annata 1952-1953[10]. In altri casi la sbarra granata è stata posizionata in verticale o orizzontale, come nelle stagioni 2004-2005 e 2011-2012. Con Adidas come sponsor tecnico, sul finire degli anni 1980 comparvero sulle divise le strisce bianche tipiche dell'azienda tedesca. Analogamente, con Kappa (a partire dal 2008) venne inserita a lato dei calzoncini e sulle maniche delle maglie la "Banda Omini", tratta dal logo del marchio sportivo torinese. Nella stagione 2017-2018 fu presente sulla maglia bianca da trasferta un elemento grafico: il toro, simbolo del capoluogo piemontese[11]. Sulla maglia secondaria è spesso presente un toro in posizione rampante stilizzato al posto del logo ufficiale. In alcuni periodi il completo da trasferta del Torino fu monocromatico bianco (per esempio nel 1970). Il 4 dicembre 2016, in occasione della partita tra Sampdoria e Torino giocata allo stadio Marassi, il Torino scese in campo con la tradizionale maglia bianca da trasferta recante però sul petto la scritta 110 anni di Toro, per celebrare i 110 anni di storia della società.[12]
Per quanto riguarda la terza divisa, nella stagione 2007-2008 il Torino indossò una maglia giallo-nera in ricordo dei Nobili Torino, società progenitrice del Toro i cui colori erano appunto il giallo e il nero[13]. Per l'annata 2013-2014 venne invece scelto come colore principale il celeste, un omaggio al gemellaggio tra il Torino e il Manchester City[14]. La terza maglia usata dalla società piemontese nella stagione 2016-2017 (con sul petto i cognomi di alcuni dei calciatori maggiormente rappresentativi della storia granata) venne votata come la più sexy d'Europa dal settimanale inglese Fourfourtwo.[8]
Evoluzione seconda maglia
Evoluzione terza maglia
Stemma
In tutti gli stemmi usati dal club granata nella sua storia è sempre presente un toro in posizione rampante, simbolo della città di Torino.[15] Il simbolo societario del Torino Football Club è in uso dal 2006: nella stagione 2005-06, la prima successiva al fallimento del Torino Calcio, lo stemma fu identico all'attuale eccezion fatta per la mancanza della scritta "1906" sul lato sinistro dello scudo, aggiunta per richiamare l'anno di fondazione dello storico Foot Ball Club Torino.[15]
Negli anni 1980 lo stemma del Torino fu di forma quadrangolare, con in alto la dicitura "Torino Calcio" e all'interno un toro rampante stilizzato: tale simbolo è tuttora molto amato dai tifosi ed è stato votato nel 2013 dai lettori del Guerin Sportivo come lo stemma calcistico più bello di tutti i tempi.[16] Dal 1990 fino al fallimento, lo stemma in uso richiamò quello utilizzato ai tempi del Grande Torino, con l'importante differenza che nel lato destro dell'ovale si incrociavano la lettera "T" e "C" (iniziali di "Torino Calcio") invece che le lettere "A", "C" e "T" (iniziali dell'"Associazione Calcio Torino").[15]
In diverse occasioni, un toro rampante stilizzato ha sostituito il logo del Torino nelle maglie indossate dai calciatori granata. Analogamente, sui calzettoni viene spesso riproposto il toro o, più raramente, lo stemma ufficiale della società.[17]
Note
- ^ La storia delle maglie delle squadre di calcio di serie A, su focus.it.
- ^ Salvi, Savorelli
- ^ 3 dicembre 1906: la Fondazione, su torinofc.it.
- ^ Colombero, Pacifico, p. 42
- ^ Colombero, Pacifico, p. 140
- ^ Colombero, Pacifico, p. 202
- ^ a b Torino, presentata la prima maglia: ecco la Kombat 2018, su toronews.net.
- ^ a b La maglia del Toro nella top ten delle più belle del mondo, su torinofc.it.
- ^ LE MAGLIE DEL TORINO 2017-2018, su soccerstyle24.it.
- ^ Il Torino omaggia il River Plate con la seconda maglia: tutti uniti nel ricordo di Superga, su calcio.fanpage.it.
- ^ Torino, presentate a Bormio la seconda e la terza maglia 2017-2018, su tuttosport.com.
- ^ La maglia celebrativa per i 110 anni, su torinofc.it.
- ^ 3a maglia - Torino Fc, su toroshirts.it.
- ^ PRESENTATE A BORMIO LE MAGLIE DEL TORINO 2013-2014 FIRMATE KAPPA, su soccerstyle24.it.
- ^ a b c Seasons, su toroshirts.it. URL consultato il 13 dicembre 2014.
- ^ Football logos, 27 giugno 2011.
- ^ Abbigliamento Torino FC, su shop.granatastore.it.
Bibliografia
- Bruno Colombero e Nello Pacifico, Agenda Granata 2, Torino, Fondazione Campo Filadelfia, 1999.
- Sergio Salvi e Alessandro Savorelli, Tutti i colori del calcio, Firenze, Le Lettere, 2008, ISBN 88-6087-178-6.