Ernst Haeckel

biologo, zoologo, filosofo e artista tedesco

Ernst Heinrich Haeckel (Potsdam, 16 febbraio 1834Jena, 9 agosto 1919) è stato un biologo, zoologo, filosofo e artista tedesco.

Ernst Heinrich Haeckel
Desmonema annasethe (Haeckel), Floscula promethea (Haeckel), Chrysaora mediterranea (Peron).
Haeckel chiama D. annasethe la medusa dopo la morte della prima moglie Anna Sethe, avvenuta nel 1864, l'anno precedente la prima osservazione dell'organismo.

Laureato in medicina alla Humboldt Universität di Berlino, tra i suoi maestri ebbe il fisiologo e ittiologo Johannes Peter Müller. Scontento della pratica medica, studiò per tre anni zoologia all'università di Jena, specializzandosi in biologia marina. Restò poi a Jena come docente per 47 anni dal 1862 al 1909, diventando anche professore di anatomia comparata.

Egli ha scoperto, descritto e denominato migliaia di nuove specie e coniato molti termini in biologia, come antropogenia, ecologia, phylum, filogenesi, cellule staminali, e regno dei protisti.

Haeckel ha promosso e reso popolare l'opera di Charles Darwin in Germania, anche se non ne accettò il concetto di "selezione naturale". Prendendo spunto dagli studi sull'evoluzione dei linguaggi del linguista August Schleicher, suo amico a Jena, sviluppò il primo albero filogenetico per rappresentare le relazioni "genealogiche" fra tutte le forme di vita.

Haeckel sviluppò la teoria, poi superata, della ricapitolazione, detta anche "parallelismo embriologico" o "legge biogenetica fondamentale", che sfrutta l'embriologia a sostegno del darwinismo. Haeckel la sintetizzò con una formula fortunata: "l'ontogenesi ricapitola la filogenesi".

L'opera artistica di Haeckel, pubblicata inizialmente in fascicoli separati di 10 litografie, comprende oltre 100 illustrazioni dettagliate e policromatiche di molte creature marine (raccolte nel 1904 nel libro "Kunstformen der Natur", "Forme d'arte della natura"). L'opera, che è stilisticamente facilmente ascrivibile all'autore per i tratti grafici caratteristici, ebbe grande diffusione e influenzò gli sviluppi artistici dell'Art Nouveau all'inizio del XX secolo.

Scienza, filosofia e politica

Fervente sostenitore dell'evoluzionismo è talvolta riferito come il più famoso "darwinista" dell'Europa continentale proprio per la sua fortunatissima attività di pubblicista e divulgatore. Le sue teorie, però, non sono esclusivamente darwiniste, ma frutto della fusione della "discendenza con modificazioni" di Charles Darwin con la "teoria delle metamorfosi delle piante" di Goethe e col trasformismo di Jean-Baptiste Lamarck.

La prima importante opera scientifica di Haeckel è la Generelle Morphologie der Organismen ("Morfologia generale degli organismi") del 1866. Due anni dopo ne scrisse una versione divulgativa, la Naturliche Schopfungsgeschichte (Storia della creazione naturale), che ebbe uno straordinario successo in tutta Europa. Haeckel identificò l'importanza del carbonio per spiegare la struttura chimica dei composti organici (allora quasi totalmente ignota), affermando cioè che la chimica organica è totalmente analoga a quella inorganica ed eliminando la necessità di un creatore che infondesse nella materia bruta una vis vitalis. Affrontò, inoltre, il problema della biogenesi, il processo con cui le prime forme di vita potrebbero essersi formate a partire dal mondo inorganico, ipotizzando due fasi. Nella prima si sarebbero formati i composti inorganici più importanti, con cui nella fase successiva si sarebbe sviluppato il primo organismo vivente.

Nella Generelle Morphologie Haeckel sviluppa la teoria della ricapitolazione, da cui poi prese spunto per ipotizzare che tutti gli organismi superiori, i metazoi, siano evoluti da un ipotetico animale diblastico simile a una gastrula ("teoria della gastrea" pubblicata come Studien zur Gastraea-Theorie, Jena 1877).[1]

L'impostazione filosofica monista da lui prescelta indusse Haeckel a enunciare la "legge della sostanza", che prevedeva la conservazione della "sostanza", unione di materia ed energia, anticipando un risultato della relatività di Einstein.[2] Nella sua ultima opera Die Welträtsel egli fonda su di essa un suo sistema filosofico, il monismo. Nel monismo sostanza e spirito sono un tutt'uno, compongono un'unità che rende manifesto il mondo, attraverso una ciclica ed eterna evoluzione.[3] Il suo sistema filosofico non è pertanto né materialistico né spiritualistico, è stato definito come un "ilozoismo scientifico" o un "panteismo ateistico".

Il monismo di Haeckel risultò in una fusione di scienza, filosofia e religione, per la quale egli immaginò l'adozione di riti e templi di adorazione della natura, ottenuti riconvertendo musei o chiese cristiane. Nel 1906 fondò a Jena la "Lega monista tedesca" (Deutscher Monistenbund), un'associazione scomparsa all'avvento del nazismo, a cui aderirono personaggi autorevoli nelle discipline più diverse come il chimico Wilhelm Ostwald, l'industriale Georg von Arco, Helene Stöcker, il letterato Walter Arthur Berendsohn [4], il fisico Ernst Mach, il sociologo Ferdinand Tönnies, il teosofo Rudolph Steiner e lo psichiatra August Forel. [5]

Saggi e opere filosofiche

Ernst Haeckel scrisse:

  • "La scienza e l'insegnamento libero" (1878) in polemica con Virchow per sostenere l'insegnamento dell'evoluzione nelle scuole superiori. Il carattere fortemente anticlericale di questa e di altre opere di Haeckel contribuì a suscitare enormi resistenze all'evoluzionismo in molti ambienti conservatori costringendo Darwin stesso a scrivergli pregando di smorzare i toni sia della propaganda contro il mondo ecclesiastico sia dell'insistenza sulle implicazioni politiche e sociali di quello che sarebbe poi divenuto, tristemente, il “darwinismo sociale”.
  • Die Welträtsel ("L'enigma del mondo", 1899), l'ultima opera scientifico/divulgativa, di cui furono stampate 400 000 copie e che fu tradotta in molte lingue fra cui in inglese come The Riddle of the Universe (="L'enigma dell'Universo") e in italiano come "Il problema dell'Universo". Il termine allude al senso della vita e alla natura dell'universo.

La teoria della ricapitolazione e il razzismo scientifico

 
Illustrazioni di embrioni di cane e umani, che appaiono quasi identici a 4 settimane poi diversi a 6 settimane, mostrati sopra ad un embrione di tartaruga a 6 settimane e di gallina a 8 giorni, presentati da Haeckel nel 1868 come prova convincente dell'evoluzione. Le foto dei primi stadi embrionali sono oggi considerati inesatte.[6]

La teoria della ricapitolazione, che Haeckel sintetizzò nella frase "l'ontogenesi ricapitola la filogenesi", afferma che lo sviluppo di un singolo organismo biologico, o ontogenesi, possiede parallelismi e riassume lo sviluppo evolutivo della propria specie, o filogenesi. Essa ebbe enorme importanza come strumento propagandistico del darwinismo: secondo questa teoria la semplice osservazione delle fasi di sviluppo dell'embrione umano consentiva di osservare in qualche modo anche l'evoluzione della specie. Purtroppo questo approccio poteva essere sfruttato per creare una gerarchia delle specie viventi, in cui quelle più recenti (l'uomo) erano considerate le più perfette e perciò dotate di maggiori diritti di sopravvivenza e di dominio. Stabilendo una gerarchia anche fra le razze umane grazie a pretesti pseudoscientifici, diventava possibile giustificare la schiavitù e in genere il dominio dell'uomo bianco su tutto il pianeta: ecco la base del razzismo scientifico e dell'imperialismo, che anche il nazionalsocialismo avrebbe utilizzato per dimostrare la propria teoria sulla superiorità della razza ariana.

Haeckel è uno dei padri del razzismo scientifico. A suo giudizio, infatti, il naso poco pronunciato e la mancanza di peli che presentano i bambini sarebbero state la dimostrazione che in base alle stesse caratteristiche fisiche, i ceppi orientali erano di uno stadio evolutivo precedente. In base a ciò, poi, gli haeckeliani definirono gli individui affetti dalla Sindrome di Down "idioti di tipo mongolico" o "mongoloidi", proprio perché essi rappresentavano a loro parere uno stadio evolutivo antecedente.

Egli promosse anche idee che avrebbero contribuito a diffondere opinioni ideologiche sulle "razze", perché a esse venivano associate non solo caratteristiche fisiche, ma anche potenziali capacità intellettive. Egli riteneva che negri «dai capelli lanosi» fossero «incapaci di una vera cultura interiore e di uno sviluppo mentale superiore». E la «differenza fra la ragione di un Goethe, di un Kant, di un Lamarck o di un Darwin, e quella del selvaggio più basso... è molto maggiore della differenza di grado esistente fra la ragione di quest'ultimo e quella dei mammiferi “più razionali”, le scimmie antropoidi». Rispetto a queste "razze inferiori", secondo Haeckel, «gli europei civilizzati, dovrebbero assegnare un valore del tutto diverso alla loro vita».

Le prove documentali poste a supporto delle teorie della ricapitolazione sono state fulcro di un dibattito di fine Novecento sulla attendibilità scientifica di Haeckel. Nell'edizione del 5 settembre 1997, della rivista scientifica Science, fu pubblicato un articolo di critica ai disegni degli embrioni di Haeckel, che si supponeva fossero il prodotto di un inganno, articolo intitolato "Haeckel's Embryos: Fraud Rediscovered". Robert J. Richards, e altri in seguito confutarono la cosa[7] ma il dibattito proseguì, per diverso tempo.

Introduzione di concetti e termini innovativi

Haeckel coniò il termine disteleologìa, per indicare quella parte della biologia che studia le mostruosità, ossia quei fenomeni che contraddicono l'ipotesi di una finalità intrinseca della natura e dei processi di formazione degli organismi viventi.

Haeckel è anche l'inventore del termine ecologia (1866); definita studio dell'economia della natura e delle relazioni degli animali con l'ambiente organico e inorganico, soprattutto dei rapporti favorevoli e sfavorevoli, diretti o indiretti con le piante e con gli altri animali.

Curiosità

 
Haeckelite 8–4: struttura piana composta da anelli quadrati e ottagonali[8]

Opere

 
'Monophyletischer Stambaum der Organismen' tratto da 'Generelle Morphologie der Organismen' (1866). In evidenza i tre rami principali: Plantae, Protista, Animalia.
 
Anthropogenie

Bibliografia

  • Giorgio Tarditi, ERNST HAECKEL e la visione monistica del mondo
  • Mario DiGregorio: From Here to Eternity. Ernst Haeckel and Scientific Faith. Göttingen 2005, ISBN 3-535-56972-9.
  • Daniel Gasman: Haeckel's Monism and the Birth of Fascist Ideology. Peter Lang, New York 1998, ISBN 0-8204-4108-2.
  • Robert J. Richards: The Tragic Sense of Life, Ernst Haeckel and the Struggle over Evolutionary Thought. The University of Chicago Press, Chicago/ London 2008, ISBN 978-0-226-71214-7.
  • Volker Mueller, Arnher E. Lenz: Darwin, Haeckel und die Folgen. Monismus in Vergangenheit und Gegenwart. Angelika Lenz Verlag, Neustadt am Rübenberge 2006, ISBN 3-933037-56-5.
  • Bernhard Kleeberg: Theophysis. Ernst Haeckels Philosophie des Naturganzen. Böhlau, Köln/Weimar 2005, ISBN 3-412-17304-5.

Note

  1. ^ Si veda sulla Treccani la voce Gastrea
  2. ^ Scoprendo la possibilità che la massa si trasformi in energia e viceversa, Einstein diede un contenuto profondo a quella conservazione, che altrimenti sarebbe stata una banale conseguenza dei principi di conservazione della sola massa e della sola energia, sino ad allora ritenuti sempre validi.
  3. ^ Haeckel ignora il Secondo principio della termodinamica, allora già ben noto sia nella formulazione di Kelvin, sia in quella di Clausius. Esso rende impossibile un un universo eterno e ciclico.
  4. ^ Paul Weindling, Health, Race and German Politics Between National Unification and Nazism, Cambridge University Press, 1993., pgs. 46, 250
  5. ^ NOLL, R., Jung, il profeta ariano. Origini di un movimento carismatico, Oscar Mondatori, 2001, p. 47.
  6. ^ Richardson MK, Hanken J, Selwood L, Wright GM, Richards RJ, Pieau C, Raynaud A, Letters, in Science, vol. 280, n. 5366, 1998, pp. 983, 985–6, DOI:10.1126/science.280.5366.983c, PMID 9616084.
  7. ^ Robert J. Richards, Haeckel's embryos: fraud not proven, Published online: 5 November 2008, Springer Science+Business Media B.V. 2008
  8. ^ GaN Haeckelite Single-Layered Nanostructures: Monolayer and Nanotubes, in Scientific Reports, vol. 5, 2015, p. 17902, DOI:10.1038/srep17902.

Collegamenti esterni

Voci correlate

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN73923565 · ISNI (EN0000 0001 2281 8485 · SBN RAVV020128 · BAV 495/119891 · CERL cnp01507211 · LCCN (ENn50032763 · GND (DE118544381 · BNE (ESXX1299881 (data) · BNF (FRcb12328331d (data) · J9U (ENHE987007262374205171 · NSK (HR000003919 · NDL (ENJA00522309 · CONOR.SI (SL76962659