La città di Milano, sin dall'antichità, è stata beneficiata da numerose opere caritatevoli di cittadini e di organizzazioni religiose e civili che la hanno dotata di strutture di accoglienza gratuita a favore di bambini, poveri ed emarginati. Il primo esempio documentato di queste istutuzioni caritatevoli e previdenziali fu il brefotrofio o Xenodochio sorto su volere dell'arciprete Dateo, primo in Italia e forse in Europa a istituire un ospizio per trovatelli o esposti, il 22 febbraio dell'anno 787.[1] L'ospizio si trovava lungo l'attuale via Silvio Pellico e aveva il nome di Xenodochio. In essa gli infanti trovatelli erano nutriti da balie, vestiti ed educati fino al settimo anno di età e successivamente avviati a qualche mestiere.[2]

Note

  1. ^ Dateo, su Santi e Beati e testimoni, http://www.santiebeati.it/.
  2. ^ Leone Emilio Rossi, Parte prima, in Milano benefica e previdente: cenni storici e statistici sulle istituzioni di beneficenza e di previdenza, Milano, Tip. F.Marcolli, 1906, p. 3.