Crocetta (Torino)
La Crocetta (la Crosëtta in piemontese), è un quartiere della I Circoscrizione di Torino, situato poco più a sud rispetto al centro. Storicamente una delle zone residenziali di maggior prestigio, raggiunse il suo massimo sviluppo tra il XIX e il XX secolo, mantenendo la fama di quartiere di medio-alta borghesia. A metà del XX secolo, divenne famoso per ospitare l'attuale sede del Politecnico universitario.
| Crocetta | |
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| Circoscrizione | Circoscrizione 1 |
| Quartiere | Crocetta |
| Codice postale | 10128-10129 |
| Abitanti | 36 824 ab. |
Geografia
Il quartiere confina ad ovest attraverso la cosiddetta "Spina Centrale", ovvero l'asse viario torinese nord-sud che costeggia gli adiacenti quartieri Cenisia e Borgo San Paolo, attraverso Corso Castelfidardo (in mezzo al Politecnico di Torino) e Corso Mediterraneo. Di moderna costruzione, l'asse viario sostituisce l'antico Passante ferroviario di Torino, oggi in gran parte sotterraneo, nei principali tratti di collegamento tra le stazioni di Lingotto, Porta Nuova e Porta Susa. Il resto del quartiere è delimitato:
- a nord da Corso Vittorio Emanuele II a ridosso del centro storico;
- a est da Corso Turati e da Via Sacchi (zona della stazione ferroviaria di Porta Nuova);
- a sud da Corso Monte Lungo, Corso Lepanto e Corso Bramante (quartiere Santa Rita).
Oltre allo storico borgo di Crocetta, sviluppatosi intorno all'omonima chiesa e oggi storica area mercatale, esistono due altre sottozone del quartiere ben distinte:
Borgo San Secondo
È la parte orientale del quartiere, ovvero tra Corso Re Umberto e Via Sacchi (verso la stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova). Questo nucleo nacque intorno al 1850, a causa dello spostamento della precedente Piazza d'Armi militare a occidente di Corso Re Umberto, e fu titolato per la chiesa sulla via omonima, tuttora esistente, costruita nel 1867 per volontà di san Giovanni Bosco, su progetto di Luigi Formento, e consacrata nel 1882[1]. Curiosa fu l'accesa polemica dell'epoca in merito alla titolazione della parallela Via Massena, ancor oggi esistente, poiché dedicata a un generale napoleonico francese, quindi, a tutti gli effetti, un invasore della città nei primi dell'Ottocento.
Zona Santa Teresina
È la parte sud-orientale del quartiere, compresa fra i corsi Einaudi, Duca degli Abruzzi e Mediterraneo. Precedentemente abitata soltanto da operai della ditta di liquori Martini & Rossi (1887-1902 circa), è oggi conosciuta come Santa Teresina per via della omonima parrocchia (angolo via Da Verazzano), dedicata a Santa Teresina del Gesù Bambino (Santa Teresina di Liseux), edificata nel 1934 per volere di don Bruno Garavini, su progetto architettonico di Ronchetta e Dardarelli. L'edificio attuale tuttavia, di curiosa architettura con il tetto costituito di varie sezioni triangolari, risale ad un'idea del 1957 degli architetti Fasana, Varaldo, Zuccotti e dell'ingegner Reineri[2].
Storia
In origine, il borgo di Crocetta, nell'allora periferia torinese, si sviluppò principalmente intorno alla chiesa cattolica della Beata Vergine delle Grazie, datata 1726 circa, ed altresì chiamata semplicemente "Chiesa della Crocetta". La parrocchia, che voleva rendersi indipendente rispetto a quella del borgo del Lingotto (1686), fu eretta nei terreni della regione Tauley, ancor oggi esistente e funzionante, in prossimità dell'incrocio tra Corso Galileo Ferraris (all'epoca la strada che usciva da Via della Consolata, poi chiamato Corso Siccardi) angolo Corso Einaudi (all'epoca il tratto orientale di Corso Peschiera). Il nomignolo "Crocetta" derivò dal fatto che la parrocchia fu lungamente gestita dall'ordine religioso dei padri trinitari, il cui simbolo era, appunto, una piccola croce uncinata rossa e azzurra in campo bianco[3].
Un ampio spazio tra il nascente borgo di Crocetta e il centro della città fu occupato dalla Piazza d'Armi militare, tra il 1872 al 1909, in sostituzione delle due vecchie Piazze d'Armi poste più a nord, oltre Corso Vittorio Emanuele II, più vicine allo storico Mastio della Cittadella: erano quelle dette di "San Secondo" (operativa nel periodo 1810-1850 tra Corso Matteotti, Via Camerana, Via Assietta e corso Galileo Ferraris) e quella temporanea del periodo 1851-1872, situata tra i Corsi Matteotti, Re Umberto, Stati Uniti e Vinzaglio.
La Piazza d'Armi detta di "Crocetta", utilizzata per esercitazioni e parate, sorgeva invece nell'area dove oggi c'è il Politecnico, compresa anche la zona pedonale antistante. In realtà, abbattuta la suddetta Piazza d'Armi nel 1909, fu costruito un imponente complesso sportivo polivalente, denominato "Stadium", capace di ben 70.000 spettatori, in occasione dell'Esposizione internazionale di Torino del 1911. Tuttavia, questa struttura sportiva ebbe vita breve, e fu abbattuta nel 1947, per dar spazio alla nuova ed attuale sede del Politecnico, eretta tra il 1948 e il 1958.
La zona pedonale "Liberty"
Nella zona antistante al Politecnico, tra il 1903 e il 1937, furono tracciate tre nuove direttrici viarie, ovvero: Corso Duca d'Aosta, Corso Trento e Corso Trieste. Fu realizzata una prestigiosa area residenziale, che comprende eleganti edifici progettati dai maggiori protagonisti dell'architettura dell'epoca, quali Pietro Fenoglio e Giuseppe Momo), e caratterizzati da stilemi architettonici eclettici, neogotici e, soprattutto, Liberty. Quest'area, racchiusa tra Corso Einaudi, Corso Duca degli Abruzzi, Corso Montevecchio e Corso Galileo Ferraris, fu poi resa pedonale il 9 agosto 1974 dalla giunta del sindaco Giovanni Picco [4].
Il liberty torinese, misto allo stile eclettico della prima metà del XX secolo, furono talmente di moda che non solo furono applicati agli edifici antistanti al Politecnico, ma in molti altri edifici del quartiere.
All'ingresso occidentale della suddetta zona pedonale, ovvero su Corso Duca degli Abruzzi, proprio davanti all'ingresso del Politecnico, si apre la piazzetta Duca d'Aosta, altrimenti detta "Piazzetta del Fante", per via della statua dedicata al "Fante d'Italia", opera bronzea di Angelo Balzardi, eretta per il centenario dell'Unità d'Italia (1961).
Ospedale Mauriziano
L'Ospedale, sito sul Viale Stupinigi (oggi Corso Turati), fu la nuova sede di quello che fu l'antico presidio sanitario di Via Milano, 20, voluto nel 1885 dal sabaudo Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, per questioni igieniche, il più distante possibile dall'allora centro della città. Progettato da Giovanni Spantigati e Ambrogio Perincioli e titolato al re Umberto I di Savoia, fu ancora rimaneggiato da Giovanni Chevalley nel 1925. Bombardato più volte durante la seconda guerra mondiale, fu più volte ristrutturato, ed è tuttora funzionante come Azienda Ospedaliera con annesso Pronto Soccorso.
Spina Centrale e Igloo di Merz
Nel 1997, con lo smantellamento del vecchio Passante ferroviario di Torino (oggi sotterraneo), iniziarono i lavori di ampliamento e riqualificazione viaria, a ridosso del vicino quartiere Borgo San Paolo, di quella che diventerà la Spina Centrale nel suo tratto meridionale denominato "Spina 1", che connette Largo Orbassano con Corso Mediterraneo e Corso Lione, ovvero la zona di Santa Teresina.
Qui, presso la rotonda di Corso Mediterraneo, nel 2003 fu posta l'opera d'arte moderna Fontana Igloo, di Mario Merz, di discussa interpretazione, creata in lamiera, ferro e vetro[5].
L'asse viario quindi, prosegue a nord su Corso Castelfidardo, ovvero tra il Politecnico e l'ex comprensorio delle Officine Grandi Riparazioni (già quartiere Cenisia). Qui, all'incrocio tra Corso Castelfidardo e Corso Stati Uniti, nel 2004 fu posta, come "monumento", una locomotiva del treno ad Alta velocità ferroviaria Frecciarossa, come simbolo del progresso delle ferrovie torinesi, che proprio in quest'area iniziarono a svilupparsi agli inizi del XX secolo. L'asse viario e il quartiere Crocetta termina poco più a nord, in Corso Vittorio Emanuele II-zona Stazione di Torino Porta Susa (anno 2008).
Monumento a Vittorio Emanuele II
Sito nella rotonda-Largo omonimo, all'incrocio tra Corso Ferraris e Corso Vittorio Emanuele II, alto ben 39 metri, fu eretto nel 1899 per volere di Umberto I di Savoia, in ricordo di suo padre, primo re d'Italia, raffigurato in piedi, a vent'anni dalla sua morte.
Altri monumenti e luoghi d'interesse
- Palazzo Ceriana Mayneri, situato in Corso Stati Uniti, 27 (allora corso Duca di Genova), fu progettato da Carlo Ceppi in occasione dell'Esposizione Universale del 1884, sui terreni di proprietà del conte Ludovico Ceriana-Mayneri; dal 1956 è diventato sede centrale del Circolo de La Stampa
- Casa Grometto Sogno, sita in Corso Re Umberto angolo C.so Sommeiller, opera degli architetti Gottardo Gussoni ed Ermanno Vivarelli, 1911
- Villa Frassati, sita in Corso Trento angolo Corso Ferraris, fu realizzata da Giuseppe Momo nel 1916, di proprietà dell'editore e politico Alfredo Frassati. Vi abitò anche il figlio, il Beato Pier Giorgio Frassati, che ivi morì, in giovane età, nel 1925
- Villa Verrua-Rignon, sita all'angolo sud-orientale tra Corso Galileo Ferraris e Corso Einaudi, tuttora esistente, possiede anche un piccolo parco, cintato da mura; fu eretta all'inizio del XVIII secolo per i nobili Scaglia di Verrua (già proprietari del palazzo di Via Stampatori), poi ceduta alla nota famiglia torinese Rignon, verso gli inizi del XIX secolo.
Altri servizi
- Il già citato e storico Politecnico di Torino, prestigioso comprensorio universitario multidipartimentale, fu ampliato sul retro intorno agli anni 2000, in occasione, appunto, della riqualificazione viaria della Spina Centrale
- GAM Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, in Via Magenta, 31, vicino al Monumento a Vittorio Emanuele , sede di esposizione permanente dal 1959, chiusa nel 1983, ristrutturata profondamente e riaperta nel 1993
- Comprensorio religioso, didattico e sportivo dei salesiani, in Via Piazzi (Istituto Internazionale e Oratorio)
- Centro Congressi dell'Unione Industriale (Via Vela, 17), sezione territoriale piemontese di Confindustria.
- Teatro Gioiello di Via Colombo, la cui struttura originaria risale al 1913
- La sede sociale dello Juventus Football Club, in Corso Galileo Ferraris 32, dall'anno 2001.
Sport
Il quartiere di Crocetta ospita una squadra di calcio che milita in terza categoria[6].
Curiosità
- In via Fratelli Carle, esiste il Cab 41, locale che lanciò personaggi di cabaret quali, ad esempio, Franco Neri e Beppe Braida
- Una traversa di Corso Ferrucci è Corso Ciro Menotti, che detiene il primato di Corso più corto di Torino (soli 60 metri), titolato nel 1962, e strappando così il primato al precedente Corso Beccaria (100 metri), vicino a Piazza Statuto
- Visse qui i suoi primi anni don Luigi Ciotti
- Nel palazzo di Corso Re Umberto 60 nacque nel 1914 Marcel Bich, come ricorda una targa apposta dal Comune di Torino nel 2010
Progetti futuri
Secondo il progetto recentemente approvato dalla Regione Piemonte, il quartiere Crocetta sarà interessato dai lavori della Linea 2 di metropolitana, il cui secondo lotto prevede la realizzazione delle fermate Caboto, Politecnico, Stati Uniti e la stazione di interscambio con la Linea 1: Porta Nuova[7][8].
Note
- ^ http://www.museotorino.it/view/s/934192d21f264211bb6033d666886cad
- ^ http://www.parrocchiasantateresina.torino.it/storia/
- ^ http://www.torinotoday.it/cronaca/storie-nomi-quartieri-torino-cenisia-cit-turin-crocetta.html
- ^ La Stampa - Consultazione Archivio
- ^ http://www.arte.it/guida-arte/torino/da-vedere/monumento/fontana-igloo-5736Statua
- ^ Il sito ufficiale dell'A.S.D. Crocetta
- ^ Metro Torino, ok della Regione alla Linea 2
- ^ Città di Torino - Linea 2 della metropolitana