Uri (Italia)

comune italiano in Sardegna

Uri (Uri in sardo) è un comune italiano di 2.997 abitanti[1] della provincia di Sassari in Sardegna.

Uri
comune
Uri – Stemma
Uri – Bandiera
Uri – Veduta
Uri – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Sassari
Amministrazione
SindacoLucia Cirroni (lista civica) dal 6-6-2016
Territorio
Coordinate40°38′20″N 8°29′17″E
Altitudine200 m s.l.m.
Superficie56,81 km²
Abitanti2 997[1] (29-02-2016)
Densità52,75 ab./km²
Comuni confinantiAlghero, Ittiri, Olmedo, Putifigari, Sassari, Usini
Altre informazioni
Cod. postale07040
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090076
Cod. catastaleL503
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantiuresi
PatronoNostra Signora della Pazienza
Giorno festivo13 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Uri
Uri
Uri – Mappa
Uri – Mappa
Posizione del comune di Uri
nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Geografia fisica

Territorio

È situato nella parte nord occidentale della Sardegna, a circa 150 metri sul livello del mare. Dista circa 13 km da Sassari e 18 da Alghero.

Storia

Le prime tracce della presenza umana nel territorio risalgono verosimilmente all'età nuragica (dal 1700 a.C. al II secolo d.C.)come testimoniato dalla presenza, nel centro del paese, del complesso nuragico di Santa Caterina.

 
La necropoli di Santu Pedru.

Il centro continuò ad essere abitato anche durante il periodo romano. Con il declino dell'impero, la Sardegna e il territorio di Uri fu oggetto per diversi secoli di continue scorrerie barbariche: Vandali, Ostrogoti, Arabi. In seguito si costituirono quattro regni indipendenti, i Giudicati di: Torres, Arborea, Cagliari, Gallura; Uri fece parte del giudicato di Torres.

La prima fonte documentale che testimonia l'esistenza del villaggio di Uri o Urin è contenuta all'interno del Condaghe di San Pietro di Silki[3].

A seguito dello scisma nel 1054 tra la Chiesa cattolica e la Chiesa di Bisanzio, vi fu un riordinamento diocesano e Uri entrò nella Diocesi di Sassari. Verso la fine del XIII secolo il giudicato di Torres risultava diviso tra il giudicato di Arborea e le famiglie genovesi dei Doria e Malaspina, dopo diversi decenni di guerre con i catalano-aragonesi i Malaspina persero di controllo di questi territori lasciando i villaggi del logudoro completamente devastati dalle continue guerre e saccheggi. Nel 1366 il territorio di Coros di cui Uri (con Ittiri, Usini, Tissi e Ossi) faceva parte venne occupato dalle armate giudicali di Mariano IV giudice di Arborea e liberato dall'occupazione catalano-aragonese; nel 1376 un'epidemia di peste devastò il territorio già debilitato dalla continue guerre (la peste uccise anche Mariano IV). In seguito i catalano-aragonesi ripresero in mano il territorio e lo mantennero fino al 1479 anno che sancisce l'unione tra i due regni sotto la corona di Spagna. Essi regnarono fra alterne vicente per diversi secoli, fino al passaggio del Regno di Sardegna ai Savoia a seguito dei trattati di Londra e L'Aia nel 1718 e 1720.

 
Sa Pedra Longa

Monumenti e luoghi d'interesse

  • Funtana Manna, XVIII sec. (ma ricostruita alla fine degli anni novanta);
  • la vecchia miniera;
  • l'antico lavatoio "Su trogliu", 1910;
  • il parco Sant'Antonio.

Architetture religiose

 
La chiesa di Nostra Signora della Pazienza

Siti archeologici

Il lago Cuga

Il Cuga, che prende il suo nome dall'omonimo villaggio scomparso, è un lago di origine artificiale situato a nord-ovest nella provincia di Sassari. Nel fondo sono presenti alcuni resti archeologici, visibili quando il lago è nel periodo di secca, tra settembre e dicembre. In prossimità delle sue sponde si trovano:


- il nuraghe Peppe Gallu;
- il nuraghe Attentu;
- il nuraghe Su Cuttu;
- il nuraghe Sa Curdiola;
- il nuraghe Alzola sa Cudina;
- il nuraghe Bilianu Pinna;
- il nuraghe Pigalvedda;
- il nuraghe Chessedu.

Dal 2012, nel mese di agosto, si svolge il Kuga Festival, manifestazione che ha l'intento di promuovere e valorizzare il lago del Cuga attraverso l'organizzazione di manifestazioni culturali e sportive.

Nel lago è praticata l'attività di pesca sportiva.

 
Nuraghe Chessedu, normalmente sommerso dal lago Cuga, emerge solo quando il livello del lago si abbassa notevolmente a seguito di perdurante siccità.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Lingue e dialetti

La variante del sardo parlata ad Uri è quella logudorese settentrionale.

Tradizioni e folklore

Costume tradizionale di Uri

Esistono diverse fonti iconografiche che rappresentano uomini e donne che indossano il costume urese. L'abito tradizionale femminile è caratterizzato da una gonna nera (sa munnedda) con una balza in terziopelo, un grembiule in murè e da un copricapo (su mancaloru), di tulle o in seta, mantenuto da una cuffia in raso bianco o in broccato.

Altre parti del vestiario sono: sa pettiera (in seta), su corittu, di terziopelo fiorato ed ornato con varie applicazioni (le roselline), su pittigliu (rosa per le classi meno abbienti, ricamato a mano per le classi agiate), su bustu, ricamato su raso bianco con fili di seta e di oro o in broccato. Da ricordare per la preziosità è il pittiglio (l'unico in tutta la Sardegna ad essere ricamato) e il fiocco viola.

L'abito è anche molto ricco di gioielli: i bottoni che chiudono la camicia (sos buttones de pettorra), i bottoni in filigrana che chiudono su corittu, quattro in un braccio e quattro nell'altro, il medaglione d'oro, una collana di corallo e le orecchine (sas Pendinas) anch'esse in corallo.

L'abito tradizionale maschile è costituito da copricapo, camicia, gilet nero (Su Cossu), Is Ragas (o in alternativa dei pantaloni in orbace), calzoni e ghette. Il copricapo, la berritta, è un cappello a berretto con forma di sacco, confezionato in panno nero o ancora in orbace.

Le tradizioni vengono mandate avanti dal Gruppo folk Santa Rughe, dal Gruppo folk Uri, che hanno cercato di scoprire i balli tipici del paese, tra cui sa moresa (ballo tipico e solo di Uri) e soprattutto di valorizzare il vero costume di Uri, e dall'Associazione Culturale Folkloristica Coro di Uri.

Cultura

Istruzione

  • Biblioteca comunale "Giovanni Maria Cherchi";
  • Biblioteca dell'Associazione Culturale Paulis "Giovanni Salaris".

Economia

 
Campagne alla periferia dell'abitato

L'economia del paese si basa sull'agricoltura, sull'allevamento ovino sull'artigianato. Uri è un centro agricolo noto per la carcioficoltura, la viticoltura e l'olivicoltura. La cittadina fa parte delle "Città dell'olio".[5]

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Antonio Risso "Eterogenea" Sindaco [6]
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Antonio Risso centro Sindaco [7]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Francesco Sechi lista civica Sindaco [8]
28 maggio 2006 15 maggio 2011 Giovanni Antonio Biddau lista civica Sindaco [9]
15 maggio 2011 5 giugno 2016 Gennaro Galzerano lista civica "Cherimus" Sindaco [10]
6 giugno 2016 - Lucia Cirroni lista civica Sindaco [11]

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio del paese è l'Atletico Uri che nella stagione 2015-16 militerà nel campionato di Eccellenza regionale dopo aver vinto con due giornate di anticipo il campionato di Promozione regionale 2014-15, al suo esordio assoluto nella categoria. Per la società rappresenta la terza promozione di fila con Giovanni Muroni in panchina.

Note

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2016.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Giuseppe Sechi, Uri: un paese la sua storia, 2010.
  4. ^ Dati tratti da:
  5. ^ Città dell'Olio
  6. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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