Ius soli
IUS SOLI
Ius soli (in latino «diritto del suolo») è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori[1][2]. Esso contrappone allo ius sanguinis (o «diritto del sangue»), che indica invece la trasmissione alla prole della cittadinanza del genitore[1].
Quasi tutti i paesi del continente americano applicano lo ius soli in modo automatico e senza condizioni. Tra questi gli Stati Uniti, il Canada e quasi tutta l'America meridionale[3]. Alcuni Paesi europei (Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito) concedono altresì la cittadinanza per ius soli, sebbene condizionata.
Ordinamenti
Francia
La Francia ha una lunga tradizione di applicazione di tale istituto[4], sebbene esso non sia più automatico: dal 1994 il nato in territorio francese da genitori stranieri può ottenere la cittadinanza facendone richiesta purché sia vissuto stabilmente sul territorio dello Stato per almeno 5 anni (in Italia la permanenza deve essere di almeno 10 anni, con un'interruzione massima di 6 mesi e la richiesta non può essere fatta prima del raggiungimento della maggiore età).
Inoltre, dal 1998, secondo la Legge Guigou, al compimento della maggiore età (18 anni) chi è nato in territorio francese da genitori stranieri accede automaticamente alla cittadinanza se i due genitori, alla nascita del richiedente, disponevano di un permesso di soggiorno e se il richiedente ha risieduto in Francia per almeno cinque anni.
Condizioni simili per la cittadinanza dei figli di genitori stranieri si applicano in Germania, in Irlanda e nel Regno Unito.
Italia
In applicazione delle norme che mirano a scongiurare l'apolidia, in Italia lo ius soli trova applicazione in circostanze eccezionali. Esso si applica, come norma residuale, in tre casi:
- per nascita sul territorio italiano da genitori ignoti;
- per nascita sul territorio italiano da genitori apolidi;
- per nascita sul territorio italiano da genitori stranieri impossibilitati a trasmettere al soggetto la propria cittadinanza secondo la legge dello Stato di provenienza.
Un'interpretazione indiretta dello ius soli è quella che permette al cittadino straniero nato in Italia e che vi abbia mantenuto costantemente la residenza dalla nascita la facoltà, al raggiungimento della maggiore età, di chiedere e ottenere, anche senza le condizioni normalmente richieste (reddito sufficiente, incensuratezza, circostanze di merito, ecc.), la cittadinanza italiana; tale facoltà però può essere utilizzata solo entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, termine dopo il quale la cittadinanza è ottenibile solo tramite le norme ordinarie.
Stati Uniti
Tra i paesi che applicano lo ius soli in modo automatico e senza condizioni figurano gli Stati Uniti. Il Quattordicesimo Emendamento della cui costituzione prescrive che chiunque nasca sul territorio dell'Unione e sia soggetto alla sua giurisdizione — fatta eccezione, quindi, per personale del corpo diplomatico ed eventuali truppe straniere d'occupazione — ne è automaticamente cittadino[5].
- ^ a b "Ius soli" e "Ius sanguinis", su interno.gov.it. URL consultato il 10 maggio 2013.
- ^ Nations Granting Birthright Citizenship, su numbersusa.com, NumbersUSA. URL consultato il 6 settembre 2009.
- ^ Feere, Jon, Birthright Citizenship in the United States: A Global Comparison, su cis.org, Center for Immigration Studies, 2010.
- ^ Il nodo della cittadinanza: ecco come funziona in Italia e nel resto d'Europa, in Il Sole 24 ORE, 10 maggio 2013. URL consultato il 16 luglio.
- ^ (EN) Ronald D. Rotunda, Birthright citizenship benefits the country, in Chicago Tribune, 16 settembre 2010. URL consultato il 16 luglio 2014.