Jean-Baptiste Botul
Jean-Baptiste Botul è un personaggio immaginario, inventato da Frédéric Pagès, giornalista del settimanale satirico francese Le Canard enchaîné.
Pseudo-biografia
Il personaggio è immaginato come un filosofo francese, nato nel 1896 e morto nel 1947, a Lairière, nel dipartimento francese dell'Aude, della cui vita si saprebbe pochissimo, essendosi egli espresso soprattutto per via orale. Botul sarebbe stato uno specialista di Immanuel Kant e avrebbe tenuto, nel 1946, una conferenza in una comunità kantiana in Paraguay sulla vita sessuale di Kant[1].
Botul avrebbe conosciuto personaggi famosi e sarebbe stato in relazione con Marthe Richard, Marie Bonaparte, Simone de Beauvoir e Lou Andreas-Salomé, mentre i suoi numerosi viaggi gli avrebbero permesso di incontrare Emiliano Zapata, Pancho Villa, Henri Désiré Landru, Stefan Zweig, André Malraux, Jean Cocteau e Jean Giraudoux. Avrebbe partecipato alla seconda guerra mondiale in Alsazia e si sarebbe rifugiato nel 1946 in Sud America.
Il libro La vie sexuelle d'Emmanuel Kant, scritto da Pagès sotto il nome di Botul è stato pubblicato nel 1999[2], e venne presentato come una raccolta postuma di scritti di Botul. Pagès ha pubblicato ancora altri tre libri sotto il nome dell'immaginario filosofo: su Henri Landru come precursore del femminismo[3], su Friedrich Nietzsche[4], e sulla metafisica del morbido[5].
Nel 2010 è avvenuta la pubblicazione, nelle edizioni Il Melangolo, del divertente "La filosofia o l'arte di chiudere il becco alle donne", saggio semiserio di Frédéric Pagès.
Fraintendimenti
L'invenzione ha tratto in inganno il nouveau philosophe Bernard-Henri Lévy, che lo cita come studioso di Kant realmente esistito nel libro De la guerre en philosophie ("Sulla guerra in filosofia"), del febbraio 2010[6] Altri studi che fraintendono la vera natura di Botul e lo citano come personaggio reale sono elencati da Oscar Morbleau, in "Après (et surtout avant) BHL, d'autres victimes de Jean-Baptiste Botul", pubblicato il 15 febbraio 2010 sul suo blog Morbleau!.
Associazione e premio
Frédéric Pagès è presidente dell'"associazione degli Amici di Jean-Baptiste Botul" (Association des Amis de Jean-Baptiste Botul, o A2JB2), presentata come ente che curerebbe la raccolta e la pubblicazione degli scritti di Botul[7][8].
L'associazione conferisce ogni anno il "Prix Botul" a un autore che abbia citato Botul nel suo testo. Si tratta della parodia di un premio letterario e il premio viene spesso attribuito ai membri della medesima associazione. Vincitori del premio sono stati:
- 2004: Jacques Gaillard, pour Mes aventures en Haute Savoie, Éditions Mille et une nuits
- 2005: (ex aequo) Jean-Hugues Lime, per Le Roi de Clipperton, Le Cherche midi éditeur e Ali Magoudi, per Rendez-vous, Maren Sell Éditeurs
- 2006: Patrice Minet, per Moi et la Reine d'Angleterre, Berg International
- 2007: Emmanuel Brouillard, per Trois claques à Balzac, Le Castor Astral
- 2009: Bertrand Rothé, per Lebrac, trois mois de prison, Éditions du Seuil
- 2011: Bernard-Henri Lévy per De la guerre en philosophie, ed. Grasset, e-a. Hervé Le Tellier, per L'Herbier des villes, Éditions Textuel.
Note
- ^ Sia la data della conferenza che le date di nascita e di morte, immaginate da Pagès, cadono il 15 agosto.
- ^ Jean-Baptiste Botul, La vie sexuelle d'Emmanuel Kant, Mille et une nuits, 1999
- ^ Jean-Baptiste Botul, Landru, précurseur du féminisme: la correspondance inédite, 1919-1922, Mille et une nuits, 2001.
- ^ Jean-Baptiste Botul, Nietzsche et le démon de midi, Mille et une nuits, 2004.
- ^ Jean-Baptiste Botul, La Métaphysique du Mou, Mille et une nuits, 2007.
- ^ Aude Lancelin, "BHL en flagrant délire: l'affaire Botul Archiviato il 17 ottobre 2011 in Internet Archive.", articolo su Le Nouvel Observateur, dell'8 febbraio 2010, in francese; , in italiano "Bernard-Herny Lévy ci casca: cita Botul, autore inesistente creato dalla Satira", articolo su Il Messaggero del 9 febbraio 2010.
- ^ Sito dell'"associazione "Amici di Jean-Baptiste Botul".
- ^ Vecchio sito dell'"associazione, oggi "Les Archives Botul".
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