Mariangela Melato
Mariangela Melato (Milano, 19 settembre 1941 – Roma, 11 gennaio 2013) è stata un'attrice italiana.

Annoverata tra le più grandi attrici italiane, iniziò a studiare recitazione sotto la guida di Esperia Sperani. Dopo anni di teatro in cui lavorò con Fantasio Piccoli, Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi, esordì al cinema con Pupi Avati nell'horror Thomas e gli indemoniati.
Il successo arrivò negli anni settanta, per la partecipazione in film drammatici e commedie di successo, soprattutto per la collaborazione artistica con Lina Wertmüller e Giancarlo Giannini nelle commedie grottesche: Mimì metallurgico ferito nell'onore, Film d'amore e d'anarchia e Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto.
Fu in questo periodo che ricevette la maggior parte dei suoi premi cinematografici, fra cui quattro David di Donatello alla migliore attrice per La poliziotta (1974), Caro Michele (1976), Il gatto (1977) e Aiutami a sognare (1981) e altri quattro riconoscimenti speciali. Ha vinto inoltre cinque Nastro d'argento alla miglior attrice, due Globi d'oro, un Ciak d'oro. In ambito teatrale ha vinto due premi Ubu (2002 e 2011) e due premi Eleonora Duse (1987, 1999) come migliore attrice.
Alternò sempre il lavoro fra cinema e teatro: a quest'ultimo si dedicò maggiormente nella seconda parte della sua carriera, diradando le partecipazioni al cinema e lavorando saltuariamente per qualche fiction televisiva.
Ammalatasi di un tumore al pancreas, morì l'11 gennaio 2013 all'età di 71 anni.
Biografia
Nacque a Milano, nel quartiere San Marco, nel 1941, figlia di Adolfo Melato e di Lina Fabbrica. Il padre, triestino di origini austriache (si chiamava in origine Adolf Hönig, in tedesco "miele"),[senza fonte] si era trasferito a Milano negli anni 1930, dove fu prima traduttore dal tedesco e poi vigile urbano. La madre, milanese, era un'abile sarta e gestiva in casa un piccolo laboratorio che dava lavoro a una decina di ragazze. Ebbe un fratello e una sorella: Ermanno (nato nel 1939, fisarmonicista) e Anna (nata nel 1952, attrice e cantante)[1].
Da giovanissima studiò pittura all'Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista a La Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani.[2][3] Nel 1960, non ancora ventenne, entrò nella compagnia di Fantasio Piccoli, esordendo come attrice in Binario cieco di Carlo Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano.[4]
Dal 1963 al 1965 lavorò con Dario Fo in Settimo: ruba un po' meno e La colpa è sempre del diavolo. Nel 1966 fu ingaggiata dallo Stabile di Trieste e nel 1967 lavorò con Luchino Visconti ne La monaca di Monza. Nel 1968 la sua affermazione definitiva nella propria attività teatrale ne l'Orlando furioso di Luca Ronconi, ma ebbe successo anche nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971).
Gli anni settanta e il successo internazionale
Nel cinema, dopo l'esordio nei film Thomas e gli indemoniati di Pupi Avati e Basta guardarla di Luciano Salce del 1970, il successo arrivò nel 1971 con il film Per grazia ricevuta di Nino Manfredi. Ma la vera consacrazione avviene sempre nello stesso anno con La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, al fianco di Gian Maria Volonté: grazie a questo film, la Melato infatti vince il Nastro d'argento alla miglior attrice. Il successo continua nel 1972 con La polizia ringrazia di Steno, Lo chiameremo Andrea di Vittorio De Sica e Il generale dorme in piedi di Francesco Massaro, in cui recita al fianco di Ugo Tognazzi.
Sarà anche Lina Wertmüller a farla diventare una delle più grandi attrici degli anni Settanta grazie a capolavori come Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972), col quale vince un altro Nastro D'argento nel 1973, Film d'amore e d'anarchia (1973) e Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974), tutti interpretati insieme a Giancarlo Giannini. Per la Melato è un momento d'oro: con l'interpretazione nel film La poliziotta (1974), ancora diretta da Steno, l'attrice milanese vince il suo primo David di Donatello alla miglior attrice.
Segue il grande successo ai botteghini col film Di che segno sei? (1975) di Sergio Corbucci, nel quale recita in coppia con Adriano Celentano. Il 1976 è l'anno della commedia drammatica Caro Michele di Mario Monicelli, che le frutterà il secondo David di Donatello e un Nastro d'argento alla miglior attrice. Sempre nello stesso anno torna a lavorare con Petri per il film Todo modo, di nuovo assieme a Volonté e Marcello Mastroianni.
Nel 1977 approda di nuovo al successo col film Il gatto di Luigi Comencini, nuovamente a fianco di Ugo Tognazzi. Grazie a quest'interpretazione vincerà il terzo David di Donatello, e nello stesso anno Sergio Citti in Casotto le darà la possibilità di recitare ancora accanto a Tognazzi, oltre che a Jodie Foster, Gigi Proietti, Paolo Stoppa e Michele Placido.
Il successo continua con La presidentessa (1977) di Luciano Salce, Saxofone (1978) di Renato Pozzetto, Oggetti smarriti (1979) di Giuseppe Bertolucci e Dimenticare Venezia (1979) di Franco Brusati, venendo premiata con il quarto Nastro d'argento alla migliore attrice protagonista.
Gli anni ottanta
Negli anni Ottanta è ancora sul grande schermo con Il pap'occhio (1980) di Renzo Arbore, col quale si legherà sentimentalmente per un periodo: segue inoltre nello stesso anno il ruolo del Generale Kala, uno degli antagonisti del film Flash Gordon di Mike Hodges, e poi Aiutami a sognare (1981) di Pupi Avati, col quale vincerà il suo ultimo David e il Nastro D'Argento, Il buon soldato (1982), ancora di Brusati, Figlio mio, infinitamente caro... (1985), di Valentino Orsini, e Mortacci (1988), di nuovo di Sergio Citti.
La sua carriera e la sua indole rimangono comunque indissolubilmente legati al mondo del teatro. Qui affrontò personaggi di grande impegno nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) e nelle commedie Il caso di Alessandro e Maria (1982) di Gaber e Luporini, Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992).
Dagli anni novanta alla morte
Negli anni novanta e Duemila lavorò per la televisione (Scandalo, 1990, Una vita in gioco, 1991, Due volte vent’anni, 1995, L'avvocato delle donne, 1997; Rebecca, la prima moglie, 2008; Filumena Marturano, 2010) ed è proseguito il suo impegno teatrale, spesso in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio, 2002; La Centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010); mentre per il cinema recitò in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Mario Monicelli, Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999) e Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura e partecipò al documentario su Alda Merini, Una donna sul palcoscenico (2009) di Cosimo Damiano Damato, presentato alle Giornate degli Autori della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, recitando alcune poesie inedite della grande poetessa milanese.
Compagna per molti anni dello showman Renzo Arbore, è deceduta l'11 gennaio 2013 in una clinica romana all'età di 71 anni per un tumore al pancreas del quale soffriva da tempo[5]. I funerali sono stati celebrati il giorno seguente nella basilica di Santa Maria in Montesanto, detta anche chiesa degli artisti, a Roma. A ricordarla, sul sagrato della chiesa, per volere della stessa Melato, Emma Bonino, con la quale l'attrice si era più volte apertamente schierata.
L'urna con le ceneri di Mariangela Melato è sepolta nel giardino della casa romana della sorella Anna[6].
Filmografia
Cinema
- Thomas e gli indemoniati, regia di Pupi Avati (1969)
- Contestazione generale, regia di Luigi Zampa (1970)
- L'invasione (L'Invasion), regia di Yves Allégret (1970)
- Il prete sposato, regia di Marco Vicario (1970)
- Rapporto a tre, regia di Paul Swimmer (1970)
- Incontro, regia di Piero Schivazappa (1970)
- Io non scappo... fuggo, regia di Franco Prosperi (1971)
- Basta guardarla, regia di Luciano Salce (1971)
- Per grazia ricevuta, regia di Nino Manfredi (1971)
- La classe operaia va in paradiso, regia di Elio Petri (1971)
- Mimì metallurgico ferito nell'onore, regia di Lina Wertmüller (1972)
- Lo chiameremo Andrea, regia di Vittorio De Sica (1972)
- La violenza: quinto potere, regia di Florestano Vancini (1972)
- La polizia ringrazia, regia di Steno (1972)
- Il generale dorme in piedi, regia di Francesco Massaro (1972)
- Film d'amore e d'anarchia - Ovvero "Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza...", regia di Lina Wertmüller (1973)
- Sterminate "Gruppo Zero", regia di Claude Chabrol (1973)
- Ultimatum alla polizia, regia di Marc Simenon (1974)
- La poliziotta, regia di Steno (1974)
- Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, regia di Lina Wertmüller (1974)
- Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)
- L'albero di Guernica, regia di Fernando Arrabal (1975)
- Faccia di spia, regia di Giuseppe Ferrara (1975)
- Attenti al buffone, regia di Alberto Bevilacqua (1975)
- Todo Modo, regia di Elio Petri (1976)
- Caro Michele, regia di Mario Monicelli (1976)
- La presidentessa, regia di Luciano Salce (1977)
- Casotto, regia di Sergio Citti (1977)
- Il gatto, regia di Luigi Comencini (1977)
- Saxofone, regia di Renato Pozzetto (1978)
Con Anthony Franciosa in Aiutami a sognare (1981) - I giorni cantati, regia di Paolo Pietrangeli (1979)
- Dimenticare Venezia, regia di Franco Brusati (1979)
- Flash Gordon, regia di Mike Hodges (1980)
- Oggetti smarriti, regia di Giuseppe Bertolucci (1980)
- Il pap'occhio, regia di Renzo Arbore (1980)
- Jeans dagli occhi rosa, regia di Andrew Bergman (1981)
- Aiutami a sognare, regia di Pupi Avati (1981)
- Bello mio, bellezza mia, regia di Sergio Corbucci (1982)
- Il buon soldato, regia di Franco Brusati (1982)
- Domani si balla!, regia di Maurizio Nichetti (1983)
- Il petomane, regia di Pasquale Festa Campanile (1983)
- Segreti segreti, regia di Giuseppe Bertolucci (1985)
- Notte d'estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico, regia di Lina Wertmüller (1986)
- Figlio mio, infinitamente caro..., regia di Valentino Orsini (1987)
- Giselle, regia di Herbert Ross (1987)
- Mortacci, regia di Sergio Citti (1988)
- La fine è nota, regia di Cristina Comencini (1992)
- Panni sporchi, regia di Mario Monicelli (1999)
- Un uomo perbene, regia di Maurizio Zaccaro (1999)
- L'amore probabilmente, regia di Giuseppe Bertolucci (2001)
- L'amore ritorna, regia di Sergio Rubini (2004)
- Vieni via con me, regia di Carlo Ventura (2005)
Televisione
- Mosè, regia di Gianfranco De Bosio (1974)
- Orestea, regia di Luca Ronconi (1975)
- Orlando furioso, regia di Luca Ronconi (1975)
- Al Paradise, regia di Antonello Falqui (1983)
- Vestire gli ignudi, regia di Giancarlo Sepe (1986)
- Lulù, regia di Sandro Bolchi (1986)
- Emma. Quattro storie di donne, regia di Carlo Lizzani (1987)
- Piazza Navona, episodio Amore a cinque stelle, regia di Roberto Giannarelli (1988)
- Medea, regia di Tomaso Sherman (1989)
- Una vita in gioco, regia di Franco Giraldi (1991)
- Le chinois (episodio L'héritage), regia di Vittorio Sindoni (1992)
- Una vita in gioco 2, regia di Giuseppe Bertolucci (1992)
- Due volte vent'anni, regia di Livia Giampalmo (1993)
- L'avvocato delle donne, regia di Andrea e Antonio Frazzi (1997)
- La vita cambia, regia di Gianluigi Calderone (2000)
- Rebecca, la prima moglie, regia di Riccardo Milani (2008)
- Filumena Marturano, regia di Franza Di Rosa (2010)
Teatro
- Settimo ruba un po' meno, di Dario Fo, regia di Dario Fo. (1964)
- La colpa è sempre del diavolo, di Dario Fo, regia di Dario Fo. (1965)
- La Monaca di Monza, di Giovanni Testori, regia di Luchino Visconti. (1967)
- Un debito pagato di John Osborne, regia di Luigi Durissi e Edgar Devalle. (1968)
- Orlando furioso, di Ludovico Ariosto, regia di Luca Ronconi. (1969)
- Alleluia brava gente, di Garinei e Giovannini. (1971)
- El nost Milan, di Carlo Bertolazzi, regia di Giorgio Strehler. Teatro Lirico di Milano (1979)
- Il caso di Alessandro e Maria, di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. (1982)
- Vestire gli ignudi, di Luigi Pirandello, regia di Giancarlo Sepe. (1985)
- Medea, di Euripide, regia di Giancarlo Sepe. (1986)
- Anna dei miracoli, di William Gibson, regia di Giancarlo Sepe. (1988)
- La bisbetica domata, di William Shakespeare. (1992)
- L'affare Makropoulos, di Karel Čapek, regia di Luca Ronconi. (1993)
- Un tram che si chiama desiderio, di Tennessee Williams, regia di Elio De Capitani (1994)
- Il lutto si addice ad Elettra, di Eugene o'Neill, regia di Luca Ronconi. Teatro Argentina di Roma (1997)
- Fedra, di Jean Racine, regia di Marco Sciaccaluga. (2000)
- Madre Courage e i suoi figli, di Bertolt Brecht. (2002)
- Amor nello specchio (1662) di Giovan Battista Andreini, regia di Luca Ronconi, Ferrara, Palazzo sei Diamanti, con Simone Toni (coprotagonista) (2002)
- Quel che sapeva Maisie, di Henry James, regia di Luca Ronconi. Teatro Grassi di Milano (2002)
- Chi ha paura di Virginia Woolf?, di Edward Albee. (2004)
- Sola me ne vo'..., di Vincenzo Cerami, Riccardo Cassini, Mariangela Melato, Giampiero Solari, regia di Giampiero Solari. Teatro Sistina di Roma (2007)
- L'anima buona del Sezuan. (2008)
- Nora alla prova, adattamento da Casa di bambola di Henrik Ibsen, regia di Luca Ronconi. (2010)
- Il dolore, di Marguerite Duras, regia di Massimo Luconi. Teatro Stabile di Genova (2011)
Premi e riconoscimenti
David di Donatello | |||
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Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
1972 | La classe operaia va in paradiso e Mimì metallurgico ferito nell'onore | David speciale | Vincitore/trice |
1975 | La poliziotta | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1977 | Caro Michele | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1978 | Il gatto | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1981 | Aiutami a sognare | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1983 | Il buon soldato | Migliore attrice protagonista | Candidato/a |
1984 | Targa Speciale | Vincitore/trice | |
1986 | Medaglia d'oro del Comune di Roma | Vincitore/trice | |
2000 | Targa d'Oro | Vincitore/trice |
Nastro d'argento | |||
---|---|---|---|
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
1972 | La classe operaia va in paradiso | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1973 | Mimì metallurgico ferito nell'onore | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1977 | Caro Michele | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1979 | Dimenticare Venezia | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1981 | Aiutami a sognare | Migliore attrice protagonista | Vincitore/trice |
1983 | Il buon soldato | Migliore attrice protagonista | Candidato/a |
Globo d'oro | |||
---|---|---|---|
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
1973 | Mimì metallurgico ferito nell'onore | Miglior attrice rivelazione | Vincitore/trice |
1976 | Attenti al buffone, Di che segno sei?, Faccia di spia | Miglior attrice | Vincitore/trice |
2000 | Un uomo perbene | Miglior attrice | Candidato/a |
Ciak d'oro | |||
---|---|---|---|
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
2002 | L'amore probabilmente | Migliore attrice non protagonista | Vincitore/trice |
New York Film Critics Circle Awards | |||
---|---|---|---|
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
1973 | Film d'amore e d'anarchia | Migliore attrice protagonista | 3º posto |
Premio Ubu | |||
---|---|---|---|
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
2002 | Quel che sapeva Maisie | Miglior attrice | Vincitore/trice |
2011 | Nora alla prova | Miglior attrice | Vincitore/trice |
Premio Eleonora Duse | |||
---|---|---|---|
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
1987 | Medea (Euripide)[7] | Miglior interpretazione | Vincitore/trice |
1999 | Fedra (Racine) (nella traduzione di Giovanni Raboni)[8] | Miglior interpretazione | Vincitore/trice |
Onorificenze
1979: Attestato di civica benemerenza del comune di Milano.[10]
Note
- ^ Michele Sancisi, MELATO, Mariangela Caterina, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. URL consultato il 25 aprile 2017.
- ^ Curzio Maltese, Melato – Siate esagerate, su archiviolastampa.it, La Stampa, 30 agosto 1995. URL consultato il 12 gennaio 2013.
- ^ Lietta Tornabuoni, Il bell'inferno della Melato, su archiviolastampa.it, La Stampa, 18 maggio 1972. URL consultato il 12 gennaio 2013.
- ^ Binario cieco di Carlo Terron, 1963-64, regia Fantasio Piccoli, su teatro-bolzano.it, Teatro Stabile di Bolzano. URL consultato il 12 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2012 ).
- ^ Claudia Morgoglione, Addio a Mariangela Melato, la Signora del teatro, la Repubblica, 11 gennaio 2013. URL consultato l'11 gennaio 2013.
- ^ [1]
- ^ Guido Davico Bonino, Melato: “Sono brava perché sono inquieta”, su archiviolastampa.it, La Stampa, 13 ottobre 1987. URL consultato il 12 gennaio 2013.
- ^ Mariangela Melato rapita dal fascino di Fedra, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 14 marzo 2000. URL consultato il 12 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale ).
- ^ Melato Sig.ra Mariangela - Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica, 28 maggio 2003. URL consultato il 12 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2012 ).
- ^ Addio alla Melato, era una regina dello spettacolo, su agi.it, 11 gennaio 2013. URL consultato il 14 gennaio 2013.
Bibliografia
- Pino Farinotti (a cura di), Dizionario dei film: tutto il cinema di tutti i paesi, Milano, Rusconi, 1980.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Mariangela Melato
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mariangela Melato
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su mariangelamelato.com. URL consultato il 13 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).
- (EN) Mariangela Melato, su IMDb, IMDb.com.
- Mariangela Melato, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 76526015 · ISNI (EN) 0000 0001 1936 4224 · SBN RAVV089556 · LCCN (EN) no97017755 · GND (DE) 172254868 · BNE (ES) XX1538684 (data) · BNF (FR) cb14205861p (data) · J9U (EN, HE) 987007321819705171 |
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