Periodico comunista fondato nel marzo del 1964

Storia

Nel marzo del 1964, esce il primo numero di Nuova Unità.

Al suo interno vengono pubblicate le "Proposte per una piattaforme dei marxisti-leninisti d'Italia".

Queste proposte sono esternate nel pieno del "Miracolo Economico"; è un periodo di relativa stabilità del quadro politico ed economico in Italia. Sono in molti, anche nel PCI, quelli che parlano di "un'epoca nuova" nell'ambito della quale risulterebbero "superati" i principi fondamentali del leninismo, a cominciare dalla tesi della inevitabilità delle crisi economiche nel capitalismo e della necessità della Rivoluzione Socialista.

Le "Proposte" ribadivano invece che nei paesi capitalistici la contraddizione tra il proletariato e la borghesia non solo non era scomparsa e non era in via di estinzione, ma si andava ulteriormente acutizzando, e questo in un quadro mondiale che vedeva estendersi la lotta armata dei popoli e delle nazioni oppresse contro l'imperialismo e il colonialismo.

Secondo le Proposte riportate in Nuova Unità tutto andava a confermare che la stabilizzazione capitalistica rappresentava un parentesi temporanea e precaria, limitata ai paesi più sviluppati dell'Occidente, e che la crisi generale del capitalismo e dell'imperialismo rimaneva la caratteristica fondamentale di quell'epoca.

La caratteristica fondamentale di quel documento è la rivendicazione della permanente attualità della Rivoluzione Proletaria.

Il documento, le "Proposte per una piattaforma dei marxisti-leninisti d'Italia, pubblicato su quel primo numero di Nuova Unità critica anche la "degenerazione" definita "revisionista" del Partito Comunista Italiano, ma non prende una posizione precisa se definire questa "degenerazione" come irreversibile o se, invece gli autentici comunisti avrebbero potuto riprendere la direzione di quel partito.

Dopo questo primo numero Nuova Unità sospende le pubblicazioni.

Queste vengono riprese solo dopo l'esito di una lotta all'interno della direzione del periodico.

Viene estromesso dalla direzione Ugo Duse a causa del suo attendismo riguardo all'ipotesi di ricostruzione di un partito alternativo al PCI.

Negli anni successivi Ugo Duse rientrerà nel Partito Comunista Italiano.

Nell'aprile del 1965 Nuova Unità pubblicava un "Comunicato" ed un "Appello ai compagni marxisti-leninisti" nel quale dichiarava la irreversibilità del processo di degenerazione del PCI e la necessità di costruire un nuovo partito della classe operaia.

In conseguenza di questo cambia anche il sottotitolo del giornale che prima era "Per la vittoria del marxismo-leninismo" e poi diventa "Organo del movimento marxista-leninista italiano"; cioè del movimento dal quale doveva scaturire il nuovo partito.

Nel numero di aprile del 1966 Nuova Unità pubblica il "Programma d'azione del movimento marxista-leninista italiano" nel quale ribadisce la necessità di ricostruire il partito rivoluzionario della classe operaia e di portare a fondo la lotta ideologica contro il revisionismo del PCI per strappargli, agli occhi dei lavoratori, la "maschera comunista".

Esso ribadisce la necessità di una lotta accanita contro l'opportunismo, il riformismo, il social-sciovinismo e tutte le correnti ideali non proletarie che si infiltrano nel movimento operaio.

Quando, il 15 ottobre 1966, viene fondato a Livorno il Partito Comunista (marxista-leninista) d'Italia Nuova Unità ne diviene organo ufficiale.

Direzione

Note