Glocalizzazione

Versione del 9 giu 2007 alle 18:55 di Yerul (discussione | contributi) (+senza fonti +Wikificare)

Glocalismo o Glocalizzazione. Non si tratta di un errore fonetico: della sostituzione della "b" di globalizzazione con la "c".

La parola GLO-CALE è il risultato dell'unione di due parole: Globale e Locale.

In essa si esprime una sofferta, approfondita ricerca di natura sociologica, filosofica ed economica su un grande tema che investe le comunità locali nel loro relazionarsi con le realtà internazionali.

Non si oppone direttamente alla globalizzazione che ritiene equivoca e contraddittoria nel suo universo semantico usato e abusato.

Nè tantomeno vuole avere un senso politico di opposizione alla globalizzazione come ad esempio fanno i no-global.

La glocalizzazione ritiene che il fondamento della società in ogni epoca è stata ed è la comunità locale formata dall'individuo, dalla coppia, dalla coppia+figli, dalla famiglia allargata, dal villaggio,dalla città, dal Paese, dallo Stato.... In una parola, dalla interazione degli individui organizzati in gruppi sempre più allargati presenti su un territorio.

L'organizzazione di questi gruppi costituisce certamente un insieme di "sistemi" che diventano "sottosistemi" se relazionati a organizzazioni più complesse. Ad esempio, la famiglia è un sottosistema del sistema quartiere ma il quartiere è un sottosistema del sistema città e così via.

La glocalizzazione inizia la propria analisi dai sistemi semplici per arrivare ai più complessi,mentre la globalizzazione sembrerebbe privilegiare i sistemi complessi ignorando molto spesso le implicazioni dei sottosistemi.

La glocalizzazione pone al centro della sua "filosofia", l'individuo, la persona umana, il patrimonio locale materiale e immateriale della persona e del gruppo di appartenenza. Non ignora la dialettica che deriva dall'incontro-scontro dei vari gruppi all'interno della logica sistema-sottosistema ma non perde mai di vista il micro nella sua relazione con il macro.

Comprende l'importanza del libero mercato ma sa benissimo che non potrà mai essere considerato un "primum" essendo il mercato una delle tante funzioni della persona umana che ha assunto tante sfaccettature nel corso dei secoli. Quanto poi alla libertà, il glocalismo sa che poche parole sono più equivoche di questa così come non ignora il diverso valore semantico dell'unione delle due parole: libertà e mercato.

La glocalizzazione sa quanta importanza abbia la comunicazione tra gli individui e i gruppi definiti nello spazio e nel tempo e certamente non ignora come le nuove tecnologie abbiano favorito una accelerazione nei processi di trasformazione. La glocalizzazione però non ignora le distorsioni, le superficialità, le banalità dei contenuti mediati dalle nuove tecnologie. La glocalizzazione è cosciente della necessità di sottoporre a seria analisi i contenuti della comunicazione.

Un errore frequente è quello di credere che la glocalizzazione ponga l'accento soprattuto sul locale e la globalizzazione sul globale. Non è esatto in quanto la glocalizzazione, pur ponendo idealmente il micro gruppo alla base della sua analisi, è cosciente che esso cresce, si sviluppa, interagisce con gli altri gruppi sempre più complessi fino ad arrivare alle complesse realtà globalizzanti di oggi. Il significato della parola "locale" si espande di fatto inglobando senza confonder realtà locali che rimangono a tutti gli effetti sottosistemi significanti.

La glocalizzazione non ignora la presenza di forze globalizzanti che anzi esamina nella loro genesi e nelle loro implicazioni ma è saldamente arroccata nella sua teoria generale dei sistemi e nella stretta interazione tra geopolitica, geoeconomica e geocultura.

Enzo Coniglio


Glocalizzazione è un termine nato dalla sintesi di globalizzazione e localizzazioni. Il concetto di glocalizzazione sposa perfettamente una dinamica di marketing delle multinazionali accusate spesso di appiattire le differenze di tipo culturale dei prodotti. Attraverso la glocalizzazione le multinazionali focalizzano la presentazione e sponsorizzazione del prodotto sulla sua stereotipata appartenenza culturale.

"Think global, act local", sintesi tra il pensiero globale, che tiene conto delle dinamiche planetarie di interrelazione tra i popoli, le loro culture ed i loro mercati e l'agire locale, che tiene conto delle peculiarità e delle particolarità storiche dell'ambito in cui si vuole operare. Spogliata delle accezioni riguardanti l'imperialismo culturale e lo sfruttamento globale da parte di poche multinazionali, la glocalizzazione costituisce un importante punto di riferimento per un ragionato tentativo di preservare le singole identità all'interno di un sistema complesso, senza ledere l'individualità ed il diritto ad esistere delle altre identità all'interno di tale sistema. Per un'analisi approfondita sulla Glocalizzazione vedere Bauman 2005, 2006.