Ho vinto la lotteria di capodanno

film del 1989 diretto da Neri Parenti
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[[Categoria:Film italiani del 1989]]

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Ciottoli (Paolo Villaggio) e il Boss (Giampaolo Saccarola) in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno
Durata90 minuti
Generecomico
RegiaNeri Parenti
SoggettoAlessandro Bencivenni
Leonardo Benvenuti
Piero De Bernardi
Neri Parenti
Domenico Saverni
SceneggiaturaAlessandro Bencivenni
Leonardo Benvenuti
Piero De Bernardi
Neri Parenti
Domenico Saverni
ProduttoreMario Cecchi Gori
Vittorio Cecchi Gori
FotografiaSandro D'Eva
MontaggioSergio Montanari
MusicheBruno Zambrini
ScenografiaMaria Stilde Ambruzzi
Interpreti e personaggi

Ho vinto la lotteria di capodanno è un film del 1989 diretto da Neri Parenti.

Trama

Paolo Ciottoli, cronista di un quotidiano romano, decide di suicidarsi per porre fine a una vita priva di soddisfazioni: umiliato dal direttore, beffato dai colleghi, gravato di debiti e minacciato da un boss della malavita suo creditore. Non ci riesce fino a quando, mentre trangugia un mix letale di detersivi, si accorge di essere il possessore del biglietto vincente della lotteria di capodanno (cinque miliardi di lire). Dopo una terribile lavanda gastrica, esce dall'ospedale, torna a casa e nasconde il biglietto vincente in una macchina per scrivere. Quando il suo direttore lo incarica di scoprire chi ha vinto la lotteria di capodanno si autoproclama tale ed esplode, devasta lo studio, partecipa agli applausi del personale e promette al boss di saldare il debito.

Quando torna a casa, il biglietto è sparito: la sua macchina da scrivere gli è stata pignorata insieme a tutti i mobili dagli ufficiali giudiziari. All'asta Ciottoli la recupera, volendola pagare quattro milioni, ma il biglietto non c'è: di macchine da scrivere ne sono state poste all'asta altre cinque identiche e non gli resta che di partire in caccia sulle piste dei singoli acquirenti. Da qui viene perseguitato dagli scagnozzi del boss: in un appartamento che va a fuoco, presso un antiquario fanatico per cristallerie preziosissime, nell'ambasciata in Arabia, in un Istituto per non vedenti e su un palcoscenico, durante uno spettacolo sulla Rivoluzione Francese. Alla fine, mentre sta nuovamente tentando di suicidarsi, avendo constatato i propri fallimenti nella ricerca del biglietto, Ciottoli viene a sapere che quest'ultimo è stato reperito nella Fondazione dei non vedenti, trasferitasi in una nuova sede, acquistata proprio grazie al biglietto vincente: è lì che Ciottoli, nascosto dietro una colonna, può ammirare la statua che si inaugura a lui.

Doppiaggio

Sonorizzazione e doppiaggio a cura della Doppiaggio Margutta, eseguito da DEA 5, fonico mixage Danilo Moroni.

Curiosità

  • Nel film fa un breve cameo il regista Neri Parenti nella parte dello scenografo del teatro.

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