Questo sito si trova al di fuori dei Decumani, nel centro antico fuori le mura dell’antica città di Neapolis, nel Borgo detto “dei Vergini”. Poi successivamente la strada divenne porta di accesso alle Catacombe di San Gennaro, San Gaudioso, San Severo. Terra di necropoli a partire dall'epoca ellenistica. Ancora in epoca medievale, il borgo divenne sede di ospedali e conventi.

Facciata del Complesso Monumentale Vincenziano (Casa della Missione) di Napoli

Sulle rovine del Convento dei Padri Crociferi, di fondazione medievale (1334), si insediano nel 1669 i Missionari Vincenziani, giunti a Napoli per volere del Cardinale Innico Caracciolo. Il primo missionario vincenziano ad arrivare a Napoli fu Cosimo Galilei, nipote diretto di Galileo Galilei.

L’Associazione di promozione sociale Getta la rete, su mandato del Superiore attuale, padre Salvatore Farì, sta curando la valorizzazione dei suoi spazi e dei suoi tesori, perché divengano patrimonio condiviso, capace di promuovere il territorio del Borgo dei Vergini, decaduto nel tempo.

Il primo superiore della Casa Missionaria Vincenziana, Cosimo Galilei, era custode delle carte e dei manoscritti del Galileo. Un mistero aleggia su un ipotetico manoscritto che Cosimo avrebbe portato a Napoli. Questa notizia viene riportata da un manoscritto di Antonio Grimaldi ai primi del Novecento.

Invece nel 700 altre vicende hanno visto protagonista la Casa dei Missionari. Facoltose donazioni della nobiltà napoletana, lungo il 1700, permisero ai Missionari Vincenziani di usufruire delle maestranze migliori e di architetti di spicco come Michelangelo Giustiniani e Luigi Vanvitelli.

Per conseguire la propria missione di evangelizzazione, i Padri arricchirono il proprio patrimonio spirituale con molteplici reliquie di martiri, realizzando una Cappella apposita per la loro custodia. La Cappella delle Reliquie, di architettura vanvitelliana, è stata aperta al pubblico, per la prima volta, il 25 settembre 2016. In quell'occasione è stata resa nota e visibile un’altra ampolla contenente il sangue di San Gennaro, patrono della città partenopea. Al suo interno reperti dal forte valore spirituale: reliquie di Santi martiri, conservate in ostensori di legno intagliato e dorato, usate dai Padri lungo il corso dei secoli durante le missioni al popolo e gli esercizi spirituali; il misterioso Quadro dell’anima dannata, giunto da Firenze nel 1700; reliquie di Santi vincenziani, passati per la Casa della Missione; accessori liturgici e paramenti sacri di fattura ottocentesca napoletana.

Oltre alla Cappella delle Reliquie, fanno parte del Complesso Monumentale Vincenziano anche la Cripta medievale (dove sono visibili le murature medievali del convento dei Crociferi) sotto la chiesa di San Vincenzo de' Paoli. Nella Cripta è sepolta la Duchessa di S. Elia, Maria Giuseppa von Staremberg, serva di Dio, personaggio femminile importante per le vicende dell'espansione architettonica e quindi per l'arrivo di Luigi Vanvitelli regio architetto.