Oswald Eccher ab Eccho
NascitaMezzocorona, 11 agosto 1867
MorteInnsbruck, 11 dicembre 1935
Dati militari
Paese servitoAustria-Ungheria
Repubblica dell'Austria tedesca
Prima Repubblica Austriaca
Forza armata Imperial regio Esercito austro-ungarico
Bundesheer
Anni di servizio1888-1921
GradoMaggior generale
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1914-1917)
Fronte italiano (1917-1918)
Comandante di10º Battaglione Feldjäger
84º Reggimento fanteria
1ª Brigata Kaiserjäger
Comandante militare del Tirolo
Decorazionivedi sotto
fonti:[1]
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Oswald Eccher ab Eccho (Mezzocorona, 11 agosto 1867Innsbruck, 11 dicembre 1935) è stato un militare austro-ungarico.


Biografia

I primi anni

Oswald Eccher ab Eccho nacque a Mezzocorona, allora Mezzotedesco, il 28 agosto 1867 da famiglia nobile trentina. Nel ottobre 1888 entrò come ufficiale di complemento nei Kaiserjäger. Finì il servizio col 1° gennaio 1890 e fu assegnato come sottotenente di riserva al 42º Reggimento fanteria. La sua vita da civile durò poco perché alcuni mesi dopo decise di intraprendere la carriera militare e nel novembre rientrò come ufficiale nell'Imperiale e regio esercito. Fu assegnato al 97º Reggimento fanteria.[1]

Contemporaneamente studiò giurisprudenza all'Università di Innsbruck e nel 1893 conseguì il titolo di dottorato di ricerca. Nello stesso anno fu promosso tenente. Dal 1896 e al 1898 frequentò la scuola di guerra a Vienna qualificandosi come ufficiale di Stato maggiore. In seguito la sua carriera militare proseguì e nel 1900 fu promosso capitano. Fra il 1908 e il 1909 insegnò tattica, storia militare e ordinamento militare presso la scuola dei cadetti di fanteria a Innsbruck. Dopo varie incarichi come ufficiale di Stato maggiore tra cui presso il porto della marina austro-ungarica a Cattaro e la promozione a maggiore nel 1910, ricevette nel 1913 il primo incarico come comandante presso il 10º Battaglione Feldjäger "Kopal" di stanza a Vigo di Fassa.[1]

 
La caserma dei Kopaljäger a Vigo di Fassa

La Prima guerra mondiale

Allo scoppio della Prima guerra mondiale nell'agosto 1914 il suo battaglione fu assegnato alla 4ª Armata austro-ungarica e mandato sul fronte orientale in Galizia. Con il 10º Battaglione Feldjäger partecipò nell'ambito della Battaglia di Galizia ad alcune battaglie come la Battaglia di Komarów, Battaglia di Rawa e a quelle di Leopoli e Majdan nonché al ripiegamento fino al fiume Dunajec in seguito alla sconfitta subita dagli Imperi centrali nella Battaglia della Vistola nell'ottobre 1914. Nell'inverno 1914/15 il battaglione di Eccher fu impegnato nella Battaglia di Limanowa e nella primavera del 1915 partecipò alla Battaglia di Konary presso Opatów.[2]

Nel maggio 1915 fu promosso colonnello e alcune settimane dopo, il 11 giugno 1915, gli fu affidato il comando del 84º Reggimento Fanteria "Freiherr von Bolfras" che operò nella stessa divisione come il battaglione Jäger. Eccher si guadagnò presto la stima dei suoi subalterni anche perché non evitò di farsi vedere in prima linea in momenti critici. Guidò il reggimento durante l'Offensiva di Gorlice-Tarnów, poi il reggimento fu trasferito nella Galizia orientale dove partecipò con grandi perdite nel giugno 1916 durante l'Offensiva Brusilov alla battaglia di Sapanow.[3][1]

Nell'estate 1916 Eccher comandò per due mesi anche la 49ª Brigata Fanteria. Fu impegnato nella Galizia orientale al comando del suo reggimento fino al 1° ottobre 1917, quando lasciò l'incarico e fu trasferito sul fronte italiano presso lo Stato maggiore della 2ª Armata dislocata lungo l'Isonzo. Nel novembre 1917 sostituì Otto Ellison von Nidlef al comando della 1ª Brigata Kaiserjäger impegnata nella Battaglia d'arresto sull'Altopiano di Asiago. Nel marzo 1918 la Brigata si spostò sul Pasubio sotto il comando della 8ª Divisione fanteria che da dicembre 1916 riportò inoltre il nome Divisione Kaiserjäger.[1][4]

Rimase al comando della 1ª Brigata Kaiserjäger fino quasi alla fine della guerra. Il 4 novembre 1918 fu a capo della commissione militare del Nationalrat, ovvero la camera dei rappresentanti del parlamento austriaco costituitasi a fine ottobre 1918 dagli precedenti istituzioni dell'impero austro-ungarico. In questa carica informò i rappresentanti del ripiegamento caotico dell'esercito austro-ungarico in atto, sollevando il problema del mantenimento dell'ordine pubblico e dell'approvvigionamento della truppa. In seguito al suo rapporto fu proposto di chiedere all'Intesa di fornire i viveri necessari, non solo per i militari ma anche per la popolazione tirolese, e di provvedere alla loro distribuzione. Per evitare il ripiegamento caotico oltre il Brennero fu inoltre chiesto di occupare al più presto il Tirolo.[5][6]

Nel dopoguerra

Nel 1918 fu nominato comandante militare del Tirolo e nel 1920 fu promosso Maggiore generale. Si ritirò dal servizio attivo nel 1921 e morì il 11 dicembre 1935 a Innsbruck.[1]

Onorificenze

Fonte[1]

Note

  1. ^ a b c d e f g (EN) Biografia Oswald Eccher ab Eccho
  2. ^ (DE) Storia dei Kopaljäger
  3. ^ (DE) Il 84° Reggimento fanteria
  4. ^ (DE) Ernst Wießhaupt: Die Tiroler Kaiserjäger im Weltkriege 1914–1918 Vol. 2 p. 272
  5. ^ (DE) Österreichisches Bundesministerium für Heerwesen, Kriegsarchiv (a.c.): Österreich-Ungarns letzter Krieg. Band 7 Das Kriegsjahr 1918 p. 761
  6. ^ (DE) Alexander Jordan: Krieg um die Alpen. Der Erste Weltkrieg im Alpenraum und der bayerische Grenzschutz in Tirol pp.477-479

Bibliografia

  • (DE) Genealogisches Taschenbuch der Ritter- u. Adelsgeschlechter, Buschak und Irrgang, Brünn 1870–1881 e 1891–1893.
  • (DE) Alexander Jordan: Krieg um die Alpen. Der Erste Weltkrieg im Alpenraum und der bayerische Grenzschutz in Tirol, Duncker & Humblot, Berlino 2008 ISBN 978-3-428-12843-3.
  • (DE) Kameradschaftsverband ehemaliger 84er (a.c.): Das Vierundachtzigerbuch. Verfaßt von Major Robert Michel und Oberleutnant i. d.R. Viktor Wohl, Vienna 1919.
  • (DE) Alfred Rost (a.c.): Geschichte des k.u.k. Feldjägerbataillons Kopal Nr. 10 1914-1918, Vienna 1938.
  • (DE) Jörg C. Steiner: Schematismus der Generale und Obersten der k.u.k Armee, Stand 31. Dezember 1918, Edition S & H, Vienna 1992 ISBN 3-901215-01-8.
  • (DE) Hans Stratowa: Wiener Genealogisches Taschenbuch, Selbstverlag, Vienna 1926–1937.
  • (DE) Ernst Wießhaupt: Die Tiroler Kaiserjäger im Weltkriege 1914–1918, Volume 2, Göth, Vienna 1936.
  • (DE) Österreichisches Bundesministerium für Heerwesen, Kriegsarchiv (a.c.): Österreich-Ungarns letzter Krieg. Band 7 Das Kriegsjahr 1918, Verlag der Militärwissenschaftlichen Mitteilungen, Vienna 1938.

Collegamenti esterni


Lungo il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico furono costruititi tra la metà dell'ottocento e l'inizio del novecento una serie di fortificazione e appostamenti a difesa di una eventuale invasione da nord. Lo stesso fece l'Austria-Ungheria dall'altra parte del confine nonostante l'alleanza di entrambi nella Triplice Alleanza.

Struttura

Regione Lombardia

Regione Veneto

Regione Friuli

Regione Lombardia

Sbarramento Bormio

  • Forte Dossaccio
  • Batteria Le Motte
  • Batteria Monte delle Scale

Sbarramento Poschiavo

  • Forte Canalì
  • Batteria Croce dei Monti

Sbarramento Tonale-Mortirolo

Sbarramento Giudicarie

Settore orientale

  • Monte Manos
  • Forte Valedrana
  • Appostamento Antegolo

Settore occidentale

Regione Veneto

Settore Peschiera

  • Forte Isola Trimelone

Settore Val d'Adige

Gruppo Bocchetta

  • Forte Bocchetta di Naole
  • Forte M. Cima Grande

Gruppo Chiusa-Rivoli

Settore Sinistra Adige

Gruppo Masua

Gruppo S. Viola

Gruppo S. Briccio

  • Forte San Briccio
  • Batteria Monticelli

Sbarramento Agno-Assa

1°Settore Schio

2°Settore Arsiero

3°Settore Asiago

Sbarramento Brenta-Cismon

Sbarramento Cordevole

  • Tagliata di Sasso di S. Martino
  • Batteria alta di Sasso S. Martino

Fortezza Cadore-Maé

Regione Friuli

Fortezza Alto Tagliamento-Fella

  • Osoppo

Fortezza Medio Tagliamento

Fortezza Basso Tagliamento

Bibliografia

  • Massimo Ascoli, Fluvio Russo: La difesa dell'arco alpino 1861 - 1940, Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico, Roma 1999.
  • Walter Belotti: Le batterie corazzate. I sistemi difensivi e le grandi opere fortificate in Lombardia tra l'Età Moderna e la Grande Guerra, Brescia 2009 ISBN 978-88-904522-0-8
  • Robert Striffler: Da Forte Maso a Porta Manazzo. Storia sulla costruzione e impiego dei forti delle batterie italiani dal 1883 al 1916. Edizioni Atelier Grafico, Schio 2015.

Biografia

Igo Etrich proveniva da una famiglia benestante di Ober Altstadt vicino a Trautenau allora parte dell'Impero Austro-Ungarico, oggi Trutnov nella Repubblica Ceca. Il padre possedeva alcuni grandi filatoi, ma era appassionato di volo e riuscì ad acquistare un'aliante di Otto Lilienthal pioniere dell'aviazione tedesca dopo la morte di Lilienthal nel 1896.

 
Il seme della Alsomitra macrocarpa

Igo costruì insieme con il padre un laboratorio e si misse a studiare l'aliante di Lilienthal. Basandosi sul metodo di disseminazione anemocora di una pianta tropicale la alsomitra macrocarpa progettò nel 1903 il primo tuttala, brevettato nel 1905.



Igo Etrich wurde am 25. Dez. 1879 in Oberaltstadt bei Trautenau im Riesengebirge geboren. Sein Vater - der dort große Spinnereien besaß - hatte auch schon ein Gleitflugzeug gebaut. Nach dem Besuch bei Prof. Ahlborn begann Igo Etrich, zusammen mit dem Militärfechtmeister Franz Xaver Wels, bei Trautenau Gleitversuche mit Nurflügelgleitern in "Zanonia"- Form, zuerst unbemannt, dann mit Wels als Pilot. Zu Studienzwecken hatte Etrich einen Lilienthal- Gleiter erworben, den er bei einem Rechtsanwalt in Berlin auftrieb.

Note


Collegamenti esterni

https://www.marcaaperta.it/maggiore-mario-fiore/