SRCM Mod. 35

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La SRCM Mod. 35 è una bomba a mano, attualmente in dotazione all'Esercito Italiano.

SRCM Mod. 35
Una SRCM Mod. 35 postbellica con colorazione kaki da addestramento
TipoBomba a mano a frammentazione, offensiva
OrigineItalia (bandiera) Italia
Impiego
UtilizzatoriItalia (bandiera)Regio Esercito
Italia (bandiera)Esercito Italiano
Italia (bandiera)Regia Marina
Italia (bandiera)Marina Militare
Malta (bandiera)Armed Forces of Malta
Germania (bandiera)Wehrmacht
Produzione
CostruttoreSocietà Romana Costruzioni Meccaniche
Entrata in servizio1935
Descrizione
Peso240 g[1]
Ampiezza57 mm
Altezza85 mm
AzionamentoLanciata a mano
Tiro utile20-25 m
Carica43 g di una miscela di tritolo e binitronaftalina
SpolettaA percussione
Esercito.it
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Descrizione

Entrata in servizio nel 1935, la SRCM Mod. 35, insieme alla OTO Mod. 35 ed alla Breda Mod. 35 rappresentavano la nuova generazione di bombe a mano con le quali il Regio Esercito affrontò la seconda guerra mondiale. Dopo l'armistizio fu adottata come Handgranate 328 dalle forze tedesche in Italia. È tuttora operativa nell'Esercito Italiano, affiancata alla più moderna sostituta OD 82/SE, e nelle forze armate maltesi (fornita dalla MIATM)[2].

La SRCM Mod. 35 è una bomba a mano di tipo offensivo; si dicono offensive quelle bombe che disperdono schegge leggere, letali in un raggio inferiore rispetto alla distanza massima alla quale viene lanciata, coprendo l'avanzata del lanciatore senza bisogno per questo di cercare riparo. La distanza di lancio è infatti di 20-25 metri e quella d'azione delle schegge di 10-15[3]. Il corpo bomba in lamierino d'alluminio contiene 43 grammi di tritolo e binitro-naftalina che al momento dell'esplosione frammentano in schegge un filo metallico avvolto internamente. Ha quattro sicure, una manuale costituita da un traversino in ottone con impugnatura in gomma telata (sicura di maneggio e trasporto), una automatica costituita da un traversino d'alluminio collegato ad una cuffia esterna (sicura di prima traiettoria), la terza sicura è interna all'ordigno ed è costituita da un sistema a molla che ne evita l'esplosione in volo e ne garantisce la detonazione all'impatto, qualsiasi sia la parte della bomba che tocca il terreno, la quarta sicura è il congeno di disattivazione, costituita da un lamierino interno che, in caso di mancata espolsione, si interpone tra il percussore e la capsula di innesco. Il lancio avviene dopo aver tolto la prima sicura (di maneggio e trasporto) durante la parabola la cuffia sfila la seconda sicura, mentre la terza sicura consentirà all'ordigno di completare il volo fino a quando, toccando terra, esploderà.

Durante la guerra le SRCM furono usate anche come mine antiuomo con opportune modifiche. Montate prive della sicura all'interno di una struttura tubolare con un perno che funzionava da percussore quando calpestato scorrendo infine nel tubo urtandolo[4].

Versioni

Nel dopoguerra sono state prodotte granate di colore kaki invece che rosso, fermo restando il codice delle righe colorate per le varie versioni.

Versione Immagine Commento
Guerra colore rosso
Guerra Regia Marina bianca con riga rossa; caricata con TNT[5].
Fumogena gialla nel periodo bellico, rossa poi; riconoscibile da numerosi grossi fori sul corpo bomba.
Fumogena Incendiaria per uso operativo, senza fori, metà superiore rossa, metà inferiore nera con scritta sul fondo rispettivamente F ed F1[6].
Carica ridotta da esercitazione rossa con righe marrone ed azzurra, carica di 5 grammi di miscela fumogena, manicotto senza filo metallico frammentabile.
Alto Potenzale rossa con riga gialla, ad alto potenziale, carica a TNT.

Note

Bibliografia

  • Istruzione Sulla Bomba a Mano S.R.C.M Mod. 35 ad effetto ridotto, Stato Maggiore Esercito, 1972
  • Le armi e le artiglierie in servizio di F. Grandi, ", 1938

Voci correlate

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