Manifesta è un'importante mostra biennale europea di arte contemporanea con sede a Amsterdam ma che organizza le sue mostre in luoghi sempre diversi.

Manifesta logo

Manifesta ha luogo ogni due anni in una città diversa.

Finora la manifestazione si è tenuta in Paesi Bassi, Lussemburgo, Slovenia, Germania, Spagna, Italia, Belgio e Russia.

Storia

La mostra nacque come un'iniziativa olandese, con il proposito di creare una piattaforma paneuropea per l'arte visuale contemporanea.

L'idea di un evento itinerante prese piede a Rotterdam nel 1996, in accordo con uno speciale organo consultivo internazionale (il predecessore dell'attuale Fondazione Internazionale) e con il sostegno di varie organizzazioni artistiche governative nazionali e di alcuni ministeri della cultura europei.

Caratteristiche

L'evento si sviluppò in una crescente rete per giovani artisti professionisti in Europa. Ciò è dovuto in gran parte alle sue ambizioni paneuropee e alla sua natura itinerante. Sia la rete che la mostra, con le sue attività collaterali, sono egualmente componenti importanti di questo evento itinerante. Si propone come una piattaforma per artisti emergenti.

Ogni edizione è caratterizzata dal fatto che il concetto di mostra paneuropea porta a sviluppare un lavoro che coinvolge un team di curatori esterni che lavora in consultazione con rappresentanti di tutti i tipi di istituzioni culturali, sociali e accademiche delle città ospitanti.

Edizioni

Manifesta 1, 1996, Rotterdam (Paesi Bassi)

"Manifesta 1" fu ospitata a Rotterdam, nei Paesi Bassi nel 1996 in 16 diversi musei e 36 spazi pubblici. Un team di cinque curatori da Barcellona, Budapest, Londra, Mosca, Parigi e Zurigo selezionarono 72 artisti da 30 diversi paesi europei e cinque da altri continenti.

Artisti Manifesta 1: Martin Beck (Austria / USA) · Mila Bredikhina (Russia) · Patrick Van Caeckenbergh (Belgio) · Entertainment & Co · (Portugal) · Mat Collishaw (Regno Unito) · Maurice O’Connell (Irlanda) · Rogelio López Cuenca (Spagna) · Maria Eichhorn (Germania) · Olafur Eliasson (Islanda) · Ayse Erkmen (Turchia) · Vadim Fishkin (Russia) · Bernhard Fuchs (Austria) · Tamara Grcic (Germania) · Joseph Grigely (USA) · Douglas Gordon (Scozia) · Tommi Grönlund (Finland) · Marie-Ange Guilleminot (France) · Dmitri Gutov (Russia) · Jitka Hanzlová (Germany) · Róza El-Hassan (Hungary) · Carl Michael von Hausswolff (Sweden) · Christine Hill (Germany) · Carsten Höller (Germany) · Fabrice Hybert (France) · IRWIN (Slovenia) · Siraj Izhar (Great Britain) · Henrik Plenge Jacobsen (Denmark) · Robert Jankuloski (Macedonia) · Piotr Jaros (Poland) · Koo Jeong-a (France) · Ivana Keser (Croatia) · Soo-Ja Kim (South-Korea) · Suchan Kinoshita (Netherlands) · Oleg Kulik (Russia) · Renée Kool (Netherlands) · Pavel Kopriva (Czech Republic) · Yuri Leiderman (Russia) · Tracy Mackenna (Scotland) · Esko Männikkö (Finland) · Eva Marisaldi (Italy) · Jenny Marketou (Greece) · Roger Meintjes (Portugal) · Regina Möller (Germany) · NEsTWORK (Netherlands) · Petteri Nisunen (Finland) · Roman Ondák (Slovakia) · Huang Yong Ping (France) · Valeri Podoroga (Russia) · Tadej Pogacar (Slovenia) · Mathias Poledna (Austria) · Liza May Post (Netherlands) · Luca Quartana (Italy) · Tobias Rehberger (Germany) · Gerwald Rockenschaub (Austria) · Arsen Savadov (Ukraine) · Pit Schulz (Germany) · Georgy Senchenko (Ukraine) · subREAL (Rumania) · Nedko Solakov (Bulgaria) · János Sugár (Hungary) · Kathy Temin (Australia) · Hale Tenger (Turkey) · Jaan Toomik (Estonia) · Rirkrit Tiravanija (USA) · Didier Trenet (France) · Rosemarie Trockel (Germany) · Mette Tronvoll (Scandinavia) · Uri Tzaig (Israel) · Paco Vacas (Spain) · Eulàlia Valldosera (Spain) · Lydia Venieri (Greece) · Susann Walder (Switzerland) · Sam Taylor-Wood (Great Britain) · Catherine Yass (Great Britain)

Manifesta 2, 1998, Lussemburgo

Artisti Manifesta 2: Eija-Liisa Ahtila (Finlandia) · Kutlug Ataman (Turchia) · Orla Barry (Gran Bretagna) · Emese Benczúr (Ungheria) · Christine Borland (Scozia) · Eriks Bozis (Lettonia) · Maurizio Cattelan (Italia) · Alicia Framis (Paesi Bassi) · Dora Garcia (Paesi Bassi / Belgio) · Dr. Galentin Gatev (Bulgaria) · Dominique Gonzales-Foerster (Francia) · Felix Gonzales-Torres (USA) · Carsten Höller (Germany) · Pierre Huyghe (France) · Sanja Ivekovic (Croazia) · Inessa Josing (Estonia) · Kristof Kintera (Repubblica Ceca) · Elke Krystufek (Austria) · Peter Land (Danimarca) · Maria Lindberg (Svezia) · Michel Majerus (Germania) · Bjarne Melgaard (Norway / Australia) · Deimantas Narkevicius (Lituania) · Fanni Niemi-Junkola (Finlandia) · Honoré ’O (Belgio) · Boris Ondreicka (Slovacchia) · Tanja Ostojic (Jugoslavia) · Marko Peljhan (Slovenia) · Dan Perjovschi (Romania) · Franz Pomassl (Austria) · Antoine Prum (Lussemburgo) · Tobias Rehberger (Germania) · Jeroen de Rijke / Willem de Rooij (Paesi Bassi) · Bojan Sarcevic (Francia) · Eran Schaerf (Germania / Belgio) · Tilo Schulz (Germania) · Nebojsa Soba Seric (Bosnia) · Ann-Sofi Sidén (USA / Svezia) · Andreas Slominski (Germany) · Sean Snyder (Germania) · Apolonija Sustersic (Slovenia / Paesi Bassi) · Sarah Sze (USA) · Bert Theis (Italia) · Piotr Uklánski · Gitte Villesen (Danimarca) · Richard Wright (Scozia)

Manifesta 3, 2000, Lubiana (Slovenia)

Manifesta 4, 2002, Francoforte (Germania)

Manifesta 5, 2004, San Sebastián (Spagna)

Bas Jan Ader (Netherlands) · Victor Alimpiev and Sergey Vishnevsky (Russia) · Huseyin Alptekin (Turkey) Micol Assaël (Italy) · Sven Augustijnen (Belgium) · Zbynûk Baladrán (Czech Republic) · John Bock (Germany) · Michaël Borremans (Belgium) · Sergey Bratkov (Russia) Carlos Bunga (Portugal) · Duncan Campbell (Great Britain) · Cengis Çekil (Turkey) · Illya Chichkan and Kyrill Protsenko (Ukraine) · D.A.E. (Peio Aguirre and Leire Vergara) · Jan de Cock (Belgium) · Angela de la Cruz (Spain) · Jeremy Deller (Great Britain) · Andrea Faciu (Romania) · Iñaki Garmendia (Spain) · Geert Goiris (Belgium) · Kim Hiorthøy (Norway) · Laura Horelli (Finland) · Külli Kaats (Estonia) · Johannes Kahrs (Germany) · Leopold Kessler (Austria) · Mark Leckey (Great Britain) · Maria Lusitano (Portugal) · Mark Manders (Netherlands) · Asier Mendizabal (Spain) · Boris Mikhailov (Ukraine) · Oksana Pasaiko · Anu Pennanen (Finland) · Garrett Phelan (Ireland) · Kirsten Pieroth (Germany) · Paola Pivi (Italy) · Office of Alternative Urban Planning (Verónica Arcos, José Arnaud, Sannah Belzer, Sebastián Khourian, Claudia Strahl, Mónica Villate, Constanze Zehi) · Marc Quer (France) · Daniel Roth (Germany) · Michael Sailstorfer (Austria) · Silke Schatz (Germany) · Markus Schinwald (Austria) · Conrad Shawcross (Great Britain) · Eyal Sivan and Michel Khleifi (Israel/ Palestine) · Hito Steyerl (Germany) · Misha Stroj (Slovenia) · Patrick Tuttofuoco (Italy) · Vangelis Vlahos (Greece) · Gillian Wearing (Great Britain) · Amelie von Wulffen (Germany) · Cathy Wilkes (Scotland) · Yevgeniy Yufit (Russia) · Olivier Zabat (France) · David Zink Yi (Peru) · Darius Ziura (Lithuania)

Manifesta 6, 2006, Nicosia (Cipro)

L'edizione numero 6 avrebbe dovuto svolgersi nella città etnicamente e politicamente divisa di Nicosia a Cipro nel 2006 ma è stata cancellata tre mesi prima dell'avvio a causa delle complessità dovute alla divisione politica dell'isola.[1]

Manifesta 7, 2008, Trentino-Alto Adige (Italia)

Nel 2008 per la prima volta Manifesta non è stata ospitata da una città, ma da un'intera regione, il Trentino-Alto Adige, scelta per il suo patrimonio storico, le sue strutture artistiche e culturali, per i suggestivi edifici di archeologia industriale legati alle vicende del lavoro e della progressiva industrializzazione del suo territorio, storicamente ponte tra la cultura latina e tedesca, territorio dove transitano e si contaminano le tendenze e gli sviluppi culturali che avvengono al sud e al nord.

Si è svolta in più sedi scelte fra alcuni dei più significativi edifici storici e di archeologia industriale posti sull'asse del Brennero, da Rovereto a Trento, da Bolzano al Forte di Fortezza in comunicazione gli uni con gli altri: "100 miglia per 100 giorni".

Manifesta 8, 2010, Murcia (Spagna)

Manifesta 9, 2012, Limburgo (Belgio)

Manifesta 10, 2014, San Pietroburgo (Russia)

Manifesta 11, 2016, Zurigo (Svizzera)

Manifesta 12, 2018, Palermo (Italia)

L'edizione numero 12 si aprirà il 15 giugno 2018 e terminerà il 4 novembre 2018.[2][3]Sarà l'edizione di più lunga durata tra quelle finora organizzate. Il progetto curatoriale è stato affidato ad OMA (Office for Metropolitan Architecture), fondato nel 1975 dagli architetti Rem Koolhaas ed Elia Zenghelis insieme a Madelon Vriesendorp e Zoe Zenghelis.[4] Sotto il coordinamento dell'architetto siciliano Ippolito Pestellini Laparelli, dal 2014 tra i nove lead partner dello studio OMA, gli altri Creative Mediators per Manifesta 12 sono la svizzera Mirjam Varadinis, interna al Kunsthaus di Zurigo e co-curatrice di TRACK (Gand, Belgio, 2012), l'architetto e artista spagnolo Andrés Jaque, fondatore dell’Office of Political Innovation, e la regista e giornalista olandese Bregtje van der Haak. [5][6]

Il tema della 12esima edizione di Manifesta sarà Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza, un'indagine sui fenomeni geopolitici, sociali ed ecologici dell'epoca contemporanea attraverso la lente unica di Palermo, crocevia di tre continenti nel cuore del Mediterraneo. Il progetto si propone di esplorare il significato di coesistenza nel quadro della realtà complessa e globale di oggi, osservata come un universo mosso da reti informative invisibili, interessi privati transnazionali, intelligenza algoritmica e processi ambientali. Dopo lo studio preliminare Palermo Atlas [7], sono due le suggestioni da cui scaturisce il concept della biennale per l'edizione 2018, una pittorica e l'altra "botanica". La prima è Veduta di Palermo - dipinto realizzato da Francesco Lojacono nel 1875 e conservato presso la Galleria d'Arte Moderna di Palermo. Nel quadro sono raffigurate diverse specie botaniche, quasi tutte non indigene, assunte come emblema di una città sincretica, snodo storico di molteplici flussi migratori, attraversata e modellata dalle differenze, dalle contaminazioni e dai sincretismi. Ispirandosi a questi concetti e alla storia dell'Orto botanico di Palermo, Manifesta 12 indagherà sul concetto di giardino, esplorandone la capacità di aggregare le differenze e generare vita da tutti i movimenti e flussi migratori. La seconda suggestione arriva dalla teoria formulata da Gilles Clément, botanico e paesaggista francese che nel 1997 ha proposto la metafora del mondo come giardino planetario, di cui l'umanità ha il compito di essere il "giardiniere". Per pianeta-giardino Clément non intende uno spazio definito e controllato dagli esseri umani, ma un luogo nel quale i "giardinieri" riconoscono la propria dipendenza dalle altre specie, confrontandosi in un comune sforzo di responsabilità, con i cambiamenti climatici, temporali e sociali in corso.[8][9][10]

La biennale sarà articolata in quattro sezioni, ognuna delle quali dedicata ad uno dei temi chiave del progetto curatoriale: Garden of Flows, che si svolgerà all’interno dell'Orto Botanico e si concentrerà sulla tossicità, sulla vita delle piante e sulla cultura del giardinaggio, esplorandolo in relazione ai beni comuni globali; Out of Control Room, che investigherà il tema del potere nell’attuale regime di flussi globali; City on Stage, sezione dedicata alle opportunità esistenti nel centro e nelle periferie di Palermo per portare avanti progetti finora interrotti e mai realizzati; Teatro Garibaldi, che sarà il quartiere generale di Manifesta 12.[11]

Manifesta 13, 2020, Marsiglia (Francia)

Note

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