Euforbo
Euforbo è un personaggio dell'Iliade, citato nel sedicesimo libro.
| Euforbo | |
|---|---|
| Saga | Ciclo troiano |
| Nome orig. | Template:Polytonic |
| 1ª app. in | Iliade di Omero |
| Caratteristiche immaginarie | |
| Epiteto | Pantoide (patronimico) |
| Luogo di nascita | Troia |
| Professione | guerriero |
Il mito
Le origini
Secondo Omero, Euforbo era uno dei figli del vecchio sacerdote troiano Pantoo. Era ancora giovanissimo quando partecipò alla guerra di Troia in difesa della sua città.
" Tra i compagni si distingueva perché era abile a maneggiare la lancia, a guidare i cavalli, a correre a piedi veloci; venti uomini gettò nella polvere quando arrivò col suo carro, ancora inesperto di guerra " (Omero, Iliade, vv.807-810, Libro XVI)
Imprese e morte
Euforbo colpì Patroclo per secondo, alle spalle, dopo la ferita che il dio Apollo aveva inferto alla nuca dell'eroe acheo, con un colpo di lancia, ma non volle osare il duello. Dopo che Ettore uccise il greco, Euforbo tentò di spogliarlo delle armi ma cadde nello scontro che ne seguì, colpito da Menelao, che gli cacciò la spada nella gola, facendogli schizzare il sangue tra i capelli. I greci si impadronirono delle sue armi ma i troiani, grazie all'intervento di Ettore, riuscirono a salvarne la salma.
Pareri secondari
Ovidio racconta che Pitagora riteneva di essere una reincarnazione di Euforbo. Egli credeva infatti nella trasmigrazione delle anime. La leggenda narra che Menelao, una volta tornato a Sparta, consacrò ad Era lo scudo di Euforbo. Pitagora avrebbe riconosciuto quello scudo come suo, e per questo credeva che l'anima di Euforbo si fosse reincarnata nel suo corpo.[1]
Curiosità
Ad Euforbo è intitolato l'asteroide troiano 4063 Euforbo.
Note
Bibliografia
- Luisa Biondetti, Dizionario di mitologia classica, Milano, Baldini&Castoldi, 1997, ISBN 978-88-8089-300-4.
