Creepy

rivista di fumetti di genere horror pubblicata dal 1964 negli Stati Uniti d'America dalla Warren Publishing
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Creepy fu una rivista antologica periodica a fumetti di genere horror pubblicata dal 1964 negli Stati Uniti d'America dalla Warren Publishing. Era una pubblicazione in bianco e nero, stampata nel formato di riviste e, come Mad, quindi non richiedeva l'approvazione della Comics Code Authority. Le storie di ogni numero venivano introdotte da Uncle Creepy (zio raccapricciante", in Italia reso come zio Tibia), un personaggio immaginario con la funzione di presentare le storie. Contemporaneamente venivano pubblicate altre riviste simili come Eerie e Vampirella.[1] Il personaggio di Uncle Creepy ha ispirato ne altri simili con la funzione di presentare le storie raccontate nel film Creepshow (1982) e nella serie televisiva I racconti della cripta[2]. Molte storie erano prese dalla letteratura, in particolare Poe.

Creepy
fumetto
Il curatore editoriale Dan Braun firma una copia di Creepy nel 2011.
Lingua orig.inglese
EditoreWarren Publishing, Dark Horse Comics
1ª edizione1964
Albi145 (in corso)

Storia editoriale

Russ Jones, disegnatore e redattore che fondò la rivista nel 1964, raccontò successivamente che aveva contattato l'editore Jim Warren con l'idea di una serie a fumetti di genere horror simile ai fumetti pubblicati dalla EC Comics negli anni cinquanta, ma nel formato a rivista in bianco e nero in modo che che non fosse soggetta all'autocensura Comics Code Authority, organo di controllo dei contenuti di cui si erano forniti gli editori. Alla fine Warren acconsentì all'idea. Jones ha poi ricordato che:

«Originariamente doveva essere una rivista di 64 pagine ma Jim la ridusse a 48. Feci uno schizzo del personaggio (Uncle Creepy) e l'ho spedii a Jack Davis per preparare una copertina. Ancora il titolo non c'era. I titoli sono difficili. Chiedi a chiunque ne abbia mai dovuto trovare uno. Una notte ero seduto in studio da solo, guardando le tavole di Wally Wood tratte dagli albi della EC, quando Warren chiamò. Era furioso e chiese un nome per il progetto. Io stavo guardando questi disegni e la mia attenzione venne catturata dalla parola "Creepy". Borbottai questo nome a Jim... Ora avevamo un titolo per la nostra rivista.»[1]

Disegnatori

Reed Crandall, Tom Sutton, Jerry Grandenetti, Gray Morrow, Bernie Wrightson.

Edizione italiana

Tra gli anni sessanta e settanta, i fumetti della rivista furono pubblicati in Italia nella collana degli Oscar Mondadori.[3]

  • Le spiacevoli notti di Zio Tibia (Oscar Mondadori n. 221, del 14 luglio 1969). Ristampa maggio 1974. Traduzione dall'inglese di Lydia Lax. Warren Publishing Co, New York. Presentazione di Pietro Bianchi. 24 fumetti dell'orrore tratti dalla rivista statunitense Creepy.
  • Zio Tibia colpisce ancora (Oscar Mondadori n. 305, del 4 luglio 1972)
  • Mezzanotte con Zio Tibia (Oscar Mondadori n. 401, del 29 maggio 1974)
  • Nella cripta con Zio Tibia (Oscar Mondadori n. 2688, maggio 1994)

Nel 1989 e nel 1990 Zio Tibia fu il protagonista dello Zio Tibia Picture Show su Italia 1. Per continuità il narratore de I racconti della cripta in Italia fu chiamato Zio Tibia.

Note

  1. ^ a b Russ Jones, Creepy and Eerie Confidential, su popfiction.com, Monster Mania 13, n.d.. URL consultato il August 31, 2017 (archiviato il January 4, 2013). Additional WebCitation archive on August 31, 2017.
  2. ^ (nel primo è chiamato Creep mentre nella serie Crypt Keeper, lett. il "guardiano della cripta")
  3. ^ Undici fumetti horror raccontati da Paolo Di Orazio (prima parte) - Essential 11, in Lo Spazio Bianco, 11 febbraio 2015. URL consultato il 21 dicembre 2017.