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Una spedizione punitiva è una sortita militare intrapresa per punire uno stato o un gruppo di persone fuori dai confini nazionali dello stato che punisce. Generalmente è motivata da un comportamento che viene percepito come disobbediente o moralmente sbagliato, come vendetta o per esercitare una forte pressione diplomatica senza una formale dichiarazione di guerra. Nel XIX secolo le spedizione punitive erano usate più spesso come pretesto per avventure coloniali culminanti in annessioni, cambi di regime o cambi di orientamento politico dello stato "punito" in favore di una o più potenze coloniali.

Il bombardamento di Algeri compiuto dalla flotta anglo-olandese nel 1816 a sostegno dell'ultimatum per imporre la liberazione degli schiavi europei.

Stowell (1921) propone la seguente definizione:

«Quando il sovrano territoriale è troppo debole o indeciso per imporre il rispetto del diritto internazionale, uno stato che subisce il torto può trovare necessario invadere il territorio e castigare gli individui che violano i suoi diritti e minacciano la sua sicurezza.[1]»

Esempi storici

 
La Marina militare francese attacca San Juan de Ulúa (Messico) durante la Guerra dei pasticcini (1838).
 
Grecia, 1943. Un membro degli Ellinika Tagmata Asphaleias posa a fianco di un civile impiccato.
  • Nel V secolo a.C. l'impero achemenide lanciò una serie di campagne contro la Grecia per punire certe città-stato greche implicate nella rivolta ionica.
  • Nel I secolo d.C. Germanico Giulio Cesare avviò spedizioni punitive contro le tribù germaniche in conseguenza al massacro delle legioni romane avvenuto nella Battaglia di Teutoburgo.
  • Nel XIII secolo Gengis Khan lanciava spesso spedizioni punitive, sia come pretesto sia per sopprimere ribellioni al suo dominio. Ne sono esempi l'Invasione mongola della Corasmia e le sue varie campagne contro la Dinastia Xia occidentale.
  • Sempre nel XIII secolo Kublai Khan inviò emissari per chiedere tributi al regno singhasari di Giava. Il re singhasari Kertanegara rifiutò e fece tracciare un tatuaggio sul volto di un messaggero cinese, Meng Qi. Kublai Khan mandò una spedizione punitiva che arrivò sulla costa di Giava nel 1293. Jayakatwang, un ribelle di Kediri, per quella data aveva già ucciso Kertanegara. I mongoli si allearono con Raden Wijaya del Majapahit contro Jayakatwang e, una volta distrutto il regno Singhasari, Wijaya si volse contro i mongoli e li costrinse ad una confusa ritirata.
  • Nel 1599 il conquistador spagnolo Juan de Oñate ordinò a suo nipote Vicente de Zaldívar di compiere una spedizione punitiva contro gli indigeni keres di Acoma Pueblo. Quando arrivarono gli spagnoli, combatterono per tre giorni con i keres, uccidendone circa 800, tra cui anche donne e bambini.
  • Nella Prima guerra anglo-powhatan (1610-14), il gentiluomo inglese Thomas West, III barone De La Warr (1577-1618) fu nominato primo governatore reale della Virginia ed ebbe l'ordine di difendere la sua colonia dai powhatan. Lord de la Warr condusse una campagna punitiva per soggiogare i powhatan, che in precedenza avevano ucciso John Ratcliffe, presidente del consiglio coloniale. La sua tattica contro gli "indiani" si dimostrò efficace e comprendeva attacchi ai villaggi, incendi di abitazioni, devastazioni di campi e raccolti, e saccheggio di provviste.
  • Nell'estate del 1614 gli ottomani guidati da Damat Halil Pasha compirono una vittoriosa spedizione punitiva contro Sefer Dā'yl, che aveva suscitato una rivolta a Tripoli.[2]
  • Dal 1838 al 1842 navi della United States Exploring Expedition avviarono tre spedizioni punitive contro isolani del Pacifico.
  • La Prima guerra dell'oppio (1839-42), in rappresaglia per la distruzione di prodotti oppiacei da parte del commissario Lin Zexu, che sfociò nell'apertura di numerosi porti, la cessione di Hong Kong alla Gran Bretagna e il Trattato di Nanchino.

Note

  1. ^ Stowell, op. cit., pp. 41-42.
  2. ^ In Defence of the Coast (I) - The Bastioned Towers, in Arx - International Journal of Military Architecture and Fortification, n. 3, 2013. URL consultato il 21 December 2015.

Bibliografia

Voci correlate