Bernardino Ragni

zoologo, biologo, docente universitario italiano

Lo Space electronic è una discoteca di Firenze situata in via Palazzuolo nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Venne realizzata su progetto di Carlo Caldini (1942 - Firenze, 22 febbraio 2017) e Fabrizio Fiumi (Firenze, 1943 - Los Angeles, 27 agosto 2013), componenti di un gruppo di architetti radicali denominato Gruppo 9999 fondato nel 1968 insieme a Paolo Galli e Giorgio Birelli. Tutti parteciparono alla realizzazione del locale. Caldini e Fiumi ne assunsero la gestione insieme a Mario Bolognesi. Venne inaugurato il 27 febbraio del 1969.

Space electronic
Ingresso. (dicembre 2017)
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione
ProdottiDiscoteca

Gruppo 9999

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gruppo 9999.

Insieme ad altri gruppi fiorentini di architettura d'avanguardia, utopica e visionaria, come Superstudio, Archizoom, Ufo e Strum, in quegli anni il 9999 contribuì a riformulare il linguaggio architettonico e a sovvertire l'idea di architettura legata alla monumentalità e ad una metodologia progettuale vecchia, scollegata dal mondo moderno. Ogni gruppo aveva una sua identità e il 9999 era particolarmente interessato al rapporto dell'uomo con il suo ambiente. Il movimento, poi definito architettura radicale, mosse i primi passi da Firenze e innescò il ripensamento dell'essenza stessa dell'architettura, del suo ruolo sociale e della figura dell'architetto, pensiero che si estese poi anche a Milano e Torino. Alcuni di loro avevano seguito il corso di Progettazione di uno spazio di divertimento tenuto da Leonardo Savioli all'universitaà di Firenze nell'anno accademico 1966/1967[1]. Il bisogno di mettersi alla prova in totale autonomia li spinse a cercare uno spazio grande, dove sperimentare liberamente e dove ospitare manifestazioni di vario genere. Scelsero una vecchia officina meccanica alluvionata, puzzolente di nafta, grande circa 800 m² disposti su due piani, in Via Palazzuolo, 37.

Storia

L'idea di aprire a Firenze un locale con caratteristiche e funzioni completamente innovative, venne a Caldini e Fiumi nel 1967 dopo aver visto l' Electric Circus, una discoteca del Greenwich Village di New York, dove Rudi Stern, artista eclettico e visionario, sperimentava una nuova forma d'arte, l'Arte Multimediale, caratterizzata dalla compresenza e interazione di più linguaggi (testi scritti, immagini, suoni, giochi di luce e animazioni) in uno stesso supporto. Si trattava di un locale non molto grande, le cui pareti venivano bombardate di immagini, diapositive, spezzoni di film e liquidi colorati, e dove si alternavano musica dal vivo e musica registrata (la house band del locale era Velvet Underground)[2].

Tornati a Firenze,

Lo Space electronic rimaneva aperto giorno e notte cambiando destinazione d'uso a seconda dell'ora: la mattina e il pomeriggio era un luogo di studio, un'aula di progettazione e sperimentazione sia per il gruppo 9999, sia per studenti della facoltà di Architettura che dovevano preparare esami; la sera ospitava concerti dal vivo, jam session, mostre, installazioni di gonfiabili, ecc. Monitors a circuito chiuso diffondevano l'immagine della folla intenta a ballare; da una sala regia venivano azionate le luci stroboscopiche e proiettate immagini a ripetizione: disegni di Leonardo, un feto nel grembo materno, quadri di Rousseau, ecc. inducendo una continua stimolazione sensoriale ed emotiva, i cui effetti erano amplificati dal pavimento ricoperto da una grande lastra scintillante in alluminio di 15 x 25 metri[3]. L'arredamento era in gran parte composto da oggetti riciclati come cestelli di lavatrici e carcasse di frigoriferi, “serpentoni” di plastica e un acquario completo di piranha. un vero orto nel bel mezzo della discoteca

Il locale divenne presto noto per i continui happening e forum di rilievo internazionale organizzati al suo interno. Era un contenitore in cui si poteva riversare liberamente qualsiasi tipo di contenuto artistico. La programmazione offriva contaminazioni fra diversi linguaggi: oltre alla musica, l'arte, la cultura dei media, la body art, i cartoons, la video art e il teatro d'avanguardia. Accolse spettacoli di Dario Fo e Franca Rame, Julian Beck e Judith Malina con il loro Living Theatre e lo spettacolo (Paradise Now); musicisti come Van Der Graaf Generator, Rory Gallagher, i Canned Heat, gli Atomic Rooster gli Area di Demetrio Stratos, Leo Ferré, la Formula 3, i Dik Dik, i New Trolls, l'Equipe 84, The Rokes, gli Sopworth Camel, ecc.[4][5]. Molti gruppi musicali fiorentini avevano qui la loro casa e la possibilità di esibirsi ogni sera; i gestori erano molto attenti anche alle novità internazionali e viaggiavano alla ricerca di nuove proposte musicali, e non solo; a Londra scoprirono due giovani band sconosciute, i Genesis e i Queen. Impressionato da tanta bravura, Caldini concordò alcune loro esibizioni a Firenze, ma solo un paio di mesi dopo esplose per entrambe un successo di dimensioni mondiali, e non furono più in grado di rispettare il contratto[6].

Con lo sciogliersi del gruppo 9999 nel 1972 per impegni lavorativi o familiari intervenuti, lo Space electronic fu gestito da Carlo Caldini che alternò questa attività alla professione di architetto[7] fino alla sua scomparsa, avvenuta nel febbraio 2017[8]

All'inizio degli anni ottanta il locale perse la sua specificità: vennero meno l'attività di ricerca e sperimentazione, le esibizioni dal vivo e i concerti internazionali. Si adeguò alla moda del momento suggerita da La febbre del sabato sera e fu solo discoteca, una delle più grandi di Firenze con una capienza di circa 800 persone, a tutt'oggi in piena attività (dicembre 2017)[9].

Note

  1. ^ Spaziodi coinvolgimento (PDF), su gizmoweb.org. URL consultato il 25 dicembre 2017.
  2. ^   Zero TV, Notte Italiana: Carlo Caldini (Gruppo 9999) i viaggi e lo Space Electronic (Intervista a Caldini - 2014), su YouTube, 4 gennaio 2015. URL consultato il 18 dicembre 2017.  
  3. ^ Fabrizio Fiumi, Paolo Galli, Giorgio Birelli e Carlo Caldini, Ricordi di architettura/Architectural memoirs: arte moderna, Firenze, By 9999, 1972, pp. 102 e 103.
  4. ^ Quando allo Space electtonic recitava Dario Fo (PDF), su www.architettifirenze.it. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  5. ^ Space Electronic, su notteitaliana.eu. URL consultato il 22 dicembre 2017.
  6. ^ Notte Italiana
  7. ^   archphotochannel, 9999 (Intervista a Caldini. 2009), su YouTube, 22 ottobre 2017.  
  8. ^ E' morto Carlo Caldini, padre dello Space Electronic: con lui anni di musica, su www.lanazione.it. URL consultato il 19 dicembre 2017.
  9. ^ Space Electronic di Firenze, su firenze-online.com. URL consultato il 18 dicembre 2017.

Bibliografia

  • Fabrizio Fiumi, Paolo Galli, Giorgio Birelli e Carlo Caldini, Ricordi di architettura/Architectural memoirs: arte moderna, Firenze, By 9999, 1972, p. 99.

Collegamenti esterni