Raisa Maksimovna Gorbačëva

Raisa Maksimovna Gorbačëva in russo Раи́са Макси́мовна Горбачёва? nata Titarenko in russo Титаре́нко? - spesso nell'italiano scritto si usa la trascrizione fonetica approssimata Raissa Gorbaciova - (Rubcovsk, 5 gennaio 1932 – Münster, 20 settembre 1999) è stata una first lady russa.
Biografia
Nata nella città di Rubtsovsk nella regione Altai della Siberia, era la maggiore dei tre figli di Maxim Andreevich Titarenko, un ingegnere ferroviario originario di Chernigov in Ucraina, e della moglie Alexandra Petrovna Porada, originaria di Veseloyarsk. Trascorse la sua infanzia negli Urali e incontrò il suo futuro marito, durante gli studi di filosofia a Mosca. Conseguì una laurea presso la Moscow State Pedagogical Institute e insegnò brevemente alla Moscow State University.
Fu moglie di Michail Gorbacëv, col il quale ebbe una figlia, Irina Mikhajlovna (che le diede le nipoti Ksenja e Anastasija), nel 1957. Sposatasi il 25 settembre 1953, rimase accanto al marito per tutta la vita, acquisendo una grande popolarità in tutto il mondo. Fu in pratica la prima consorte di un leader sovietico ad apparire con grande frequenza all'esterno, tanto da esser spesso indicata come una "first lady", fatto estremamente raro fuori del mondo anglosassone, e ancor più nei paesi del blocco comunista.
Fu una grande confidente del compagno e mentre presumibilmente Michail Gorbacëv verrà ricordato come il presidente del crollo USSR, Raissa sarà rammentata per i cosigli che dispensò al marito durante la guerra fredda[1]. La sua grande popolarità probabilmente contribuì a diffondere ulteriormente nel mondo una nuova immagine dell'impero sovietico, maggiormente in linea con la politica riformatrice portata avanti dal marito.
Tale grande popolarità le valse inoltre molte cariche (anche non strettamente onorarie) in diverse organizzazioni e fondazioni umanitarie. Fondò anche un'associazione per favorire l'ingresso delle donne in politica.
Morì cinque giorni prima del quarantaseiesimo anniversario di matrimonio, alle 2:57 della mattina del 20 settembre del 1999[2] a 67 anni di leucemia. Fu sepolta nel cimitero di Novodevičij a Mosca e il monumento funebre, composto da grandi lastre di marmo sulle quali era stata scolpita la figura di una donna giovane, piegata a raccogliere fiori di campo, fu realizzato dallo scultore Friedrich Sogojan[2].
Note
- ^ Robert P. Watson, The Presidents' Wives: Reassessing the Office of First Lady, Lynne Rienner Publishers, 2000, pp. 261, ISBN 9781555879488.
- ^ a b Michail Gorbacëv, Ogni cosa a suo tempo: Storia della mia vita. Dai taccuini del 21 settembre 2000, traduzione di Nadia Cigognini, Francesca Gori, Marsilio Editori, pp. 496, ISBN 9788831734790.
Bibliografia
- Raissa Gorbaciova, Io spero, Milano, Rizzoli, 1991, ISBN 88-17-84158-7.
- Michail Gorbačëv, Ogni cosa a suo tempo: Storia della mia vita, traduzione di Nadia Cigognini, Francesca Gori, Marsilio Editori, pp. 496, ISBN 9788831734790.
- Robert P. Watson, The Presidents' Wives: Reassessing the Office of First Lady, Lynne Rienner Publishers, 2000, pp. 261, ISBN 9781555879488.
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Collegamenti esterni
- (EN) La sua biografia sul sito della Fondazione Gorbačëv, su gorby.ru.
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