Talvera
Il torrente Talvera (Talfer in tedesco) nasce a 2.781 m s.l.m. nei pressi del Passo di Pennes nelle Alpi Sarentine in Alto Adige. Attraversa l'intero comune di Sarentino, costituisce il confine tra i comuni di San Genesio Atesino (ad ovest) e di Renon (ad est), per poi entrare nel comune di Bolzano dove sfocia nel fiume Isarco di cui ne è il secondo maggiore affluente[1].
Talvera Talfer | |
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Stato | ![]() |
Regioni | ![]() |
Province | ![]() |
Lunghezza | 45,5 km |
Portata media | 12,5 m³/s |
Bacino idrografico | 429 km² |
Altitudine sorgente | 2 781 m s.l.m. |
Nasce | Passo di Pennes |
Sfocia | Isarco a Bolzano 46°29′35.29″N 11°20′52.42″E |
Il tratto bolzanino
Bolzano a volte viene chiamata "Città del Talvera" (Talferstadt), in quanto si considera il Talvera il suo corso d'acqua principale, non l'Isarco che scorre anch'esso per un tratto a margine della città e tantomeno l'Adige, ancora più periferico.
Tra il 2003 e il 2013 nella parte nord del capoluogo, si è sistematicamente provveduto a effettuare un'ingente cementificazione sia del letto sia instaurando capienti infrastrutture di ricreazione pubblica all'interno dell'alveo con conseguente pericolo nei casi di piena[2].
La centrale di S. Antonio
Ultima è la costruzione nei pressi del p.te S. Antonio (St. Anton-Brücke) di una centrale idroelettrica che preleva l'acqua del Talvera all'altezza di Bad Schörgau in Val Sarentino per poi reimmetterla poco prima della zona abitata a nord del comune di Bolzano. La centrale è in gestione della Eisackwek S.r.l. che la avrà in gestione fino al 2045, quando - terminata la concessione trentennale - tornerà alla Provincia Autonoma di Bolzano.[3] La centrale, quinta per dimensione in Alto Adige, ha una potenza di 72 MW e una produzione annuale di 270 GWh, che si spera di portare fino a 310 GWh attraverso interventi per l'aumento dell'efficienza della centrale.[4]
A causa dello sfruttamento per la produzione di corrente elettrica, la portata del torrente nel tratto a valle della centrale varia molto durante l'arco di una giornata. Nei momenti "di secca" la portata volumetrica è di circa 1,5-3 m3/s, mentre all'apertura della diga in Val D'Auna si aggiungono circa altri 15 m3/s. Nel giro di 5-10 minuti dunque la portata del Talvera può dunque raggiungere i 18 m3/s.[5]
I ponti sul Talvera
Nel tratto bolzanino oggi sorgono dieci ponti, di cui cinque carrabili e gli altri ad uso esclusivamente ciclo-pedonabile.
È invece già dal secondo Trecento che è attestata l'esistenza di un ponte sul Talvera che coniugasse Gries a Bolzano; vi soprintendeva, assieme all'altro ponte cittadino sull'Isarco, più antico, un apposito funzionario che compare in un documento del 1383 quale bawmaister baider Eysackh- und Talferpruggen (costruttore di entrambi i ponti sull'Isarco e sul Talvera).[6]
È dell'anno 1900 la costruzione, pressochè al posto dell'antico ponte, del più vecchio ponte ad oggi rimasto sul Talvera, l'imponente Ponte Talvera (Talferbrücke), di cinque archi in ferro e pietra, progettato dalla Österreichische Alpine Montagegesellschaft (società di costruzioni alpina austriaca) e poi terminato dalla rinomata ditta Waagner-Biro di Vienna, che collega la città vecchia con i nuovi quartieri di Gries-San Quirino. Nel 1977 il ponte venne chiuso al traffico finché, a novant'anni dalla sua prima inaugurazione, il ponte non venne completamente restaurato e di nuovo inaugurato il 29 settembre 1990. Nei tredici anni tra la chiusura e la riapertura, il ponte venne sostituito da un bailey costruito dai militari del genio.[7]
Sempre dell'anno 1900, questa volta in cemento armato, è il Ponte S. Antonio con un'unica carreggiata a traffico alternato.
Poco più a sud del Ponte Talvera vi è la coppia di ponti del Museion. Questi due ponti, uno ad uso esclusivamente ciclabile e uno solo per pedoni sono caratterizzati dalle loro curve e dai parapetti in vetro trasparente. Disegnati dallo studio di architettura KSV di Berlino sono nati congiuntamente al museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano nel 2008.[8]
Ponte Druso fu costruito tra il 1930 e il 1931 da Eugenio Miozzi. Le decorazioni di stampo fascista sono state rimosse (ora depositate nella giardineria comunale di Bolzano e parzialmente esposte all'interno del percorso espositivo allestito nel Monumento alla Vittoria).
Il "Ponte giallo" è il ponte più a valle, che in origine consentiva il passaggio del treno che collegava Bolzano e Merano, è ora invece adibito a ponte ciclo-pedonale.[9]
I prati del Talvera
Più a valle le passeggiate e giardini pubblici, i cosiddetti "prati del Talvera" (Talferwiesen), incorniciano gli argini di alberi e verde nel cuore del capoluogo altoatesino. La sistemazione a verde dell'alveo, nella zona di Bolzano, è stata realizzata negli anni Settanta dall'Ufficio opere idrauliche della Provincia Autonoma di Bolzano con il supporto del Genio militare, per iniziativa dell'ing. Michele Lettieri[10].
I lavori di rinaturalizzazione del corso d'acqua
Proprio i lavori che hanno dato luogo ai Prati del Talvera avevano al contempo portato alla regolarizzazione e al restringimento dell'alveo del torrente, prima più ampio per poter accogliere le frequenti e non di rado disastrose piene. Questi, insieme alla centrale idroelettrica più a monte, hanno avuto un impatto molto negativo sulla fauna ittica. Le balze che facevano da gradini lungo tutto il tratto bolzanino causavano inoltre gorghi pericolosi per le persone e gli animali che si avventuravano in acqua. Furono questi i motivi a spingere l'amministrazione provinciale a ridisegnare il corso del torrente, su progetto di Peter Hecher, della ripartizione provinciale Opere idrauliche.[11]
Nel 2015 sono dunque iniziati i lavori di rinaturalizzazione del corso d'acqua, terminati nella primavera dell'anno successivo, che hanno dato luogo ad anse e rallentamenti, ma anche a restringimenti e rapide, così da rendere notevolmente più vario il percorso del torrente. In particolare, i restringimenti vengono in aiuto a quei pesci che per natura tendono a risalire il corso d'acqua. Lo sfruttamento idroelettrico del torrente, infatti, comporta notevoli sbalzi di portata, che nell'assetto precedente portavano a momentanee secche e gradini che bloccavano il transito ai pesci. Grazie a corridoi più profondi e angusti, vi è sempre sufficiente acqua per risalire la corrente. Tra le specie a beneficiarne va menzionato il temolo, piccolo salmonide europeo dalla carne pregiata.
I lavori, in buona parte finanziati da SE Hydropower a titolo di compensazione per lo sfruttamento del corso d'acqua per la produzione di energia elettrica, hanno avuto come obiettivo appunto la rinaturalizzazione del torrente che a sua volta porterà a un aumento della biodiversità lungo il suo ultimo tratto, prima di immettersi nel fiume Isarco, anch'esso oggetto di recenti lavori di riqualificazione. Proprio nel punto di confluenza del torrente nel fiume, è stata realizzata una rampa di accesso per evitare ai pesci di doversi misurare con una balza quasi invalicabile che bloccava di fatto l'accesso al Talvera.[12]
Al contempo però l'innalzamento improvviso della Talvera, la cui portata può aumentare in rapporto da 1 a 16 in meno di 10 minuti, pone sono notevole stress la fauna ittica, oltre a comportare un rischio notevole per le persone che si recano in alveo e non si accorgono in tempo dell'innalzamento del torrente, intrappolandoli spesso su rocce e speroni. Il problema verrà probabilmente ridimensionato entro la fine del 2017, quando verrà realizzato un bacino sotterraneo di demodulazione, così da compensare in buona parte gli sbalzi legati all'apertura della diga più a monte.[3]
Note
- ^ (IT) Torrente Talvera, su provincia.bz.it, 10 marzo 2016. URL consultato il 17 settembre 2016.
- ^ [1] altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/04/23/]
- ^ a b Centrale Sant’Antonio investimenti per 55 milioni - Cronaca - Alto Adige, in Alto Adige, 7 novembre 2015. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ^ Eisackwerk.it - S. Antonio, su eisackwerk.it.
- ^ Video 33: la prima TV locale della Provincia di Bolzano, su www.facebook.com. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ^ Hannes Obermair, Bozen Süd - Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500 - Scritturalità e documentazione archivistica della città di Bolzano, vol. 1, Città di Bolzano, 2005, pp. 400-401, ISBN 88-901870-0-X.
- ^ Bolzano: Ponte Talvera salvato a furor di popolo nel 1990 - Cronaca - Alto Adige, in Alto Adige, 18 ottobre 2015. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ^ Architettura contemporanea | MUSEION Bolzano, in MUSEION. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ^ (EN) Non solo Talvera: l'affascinante storia dei ponti di Bolzano, su Video Alto Adige, 17 maggio 2014. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ^ Dr. Ernst Watschinger Ex direttore dell'Agenzia provinciale per la regolazione dei corsi d'acqua e la difesa del suolo. tedesco/italiano
- ^ Talvera, una nuova vita per il fiume - Cronaca - Alto Adige, su altoadige.gelocal.it, 11 giugno 2015. URL consultato il 17 settembre 2016.
- ^ Lavori su Talvera e Isarco a Bolzano: aumentano sicurezza e biodiversità | News | News | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, su News. URL consultato il 17 settembre 2016.
Bibliografia
- (DE) Walter Schneider, Der "Talfergries" und der "Grutzen" bei Bozen im 16. Jahrhundert – die neuen Spitalsgrundstücke auf dem "Talfergries" (1551), der mittelalterliche Verlauf der Talfer, die landesfürstlichen Güter im "Grutz"-Urbar (1582) und die neuen Flurnamen, in «Tiroler Heimat», 66, 2002, pp. 5–20.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Talvera
Collegamenti esterni
- Scheda del torrente sul sito della Provincia di Bolzano, su ambiente.provincia.bz.it.
- Convegno «Stadtblau» della Libera Università di Bolzano, su unibz.it.
- Il Lungo Talvera «degli Alpini», su brennerbasisdemokratie.eu.
- Prati del Talvera, su polis.bz.it.
- Prati del Talvera, una storia tutta da leggere, su altoadige.gelocal.it.
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