San Giorgio a Liri

comune italiano

San Giorgio a Liri è un comune italiano di 3 121 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.

San Giorgio a Liri
comune
San Giorgio a Liri – Stemma
San Giorgio a Liri – Bandiera
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lazio
Provincia Frosinone
Amministrazione
SindacoModesto Della Rosa (lista civica) dal 9-6-2009
Territorio
Coordinate41°24′N 13°46′E
Altitudine38 m s.l.m.
Superficie15,71 km²
Abitanti3 121[1] (28-2-2017)
Densità198,66 ab./km²
FrazioniCese, Iumari, Torricelli, Morelle, Colli
Comuni confinantiCastelnuovo Parano, Esperia, Pignataro Interamna, Sant'Apollinare, Vallemaio
Altre informazioni
Cod. postale03047
Prefisso0776
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT060063
Cod. catastaleH880
TargaFR
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Nome abitantisangiorgesi
Patronosan Giorgio

Santo compatrono: San Rocco

Giorno festivo23 aprile e 16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Giorgio a Liri
San Giorgio a Liri
San Giorgio a Liri – Mappa
San Giorgio a Liri – Mappa
Posizione del comune di San Giorgio a Liri nella provincia di Frosinone
Sito istituzionale

Geografia fisica

Territorio

Il comune sorge nella parte più meridionale della provincia di Frosinone, tra i monti Aurunci e il fiume Liri. La vegetazione è rigogliosa grazie alle acque del Liri e di corsi minori. Una sorgente forma un piccolo laghetto nella zona più antica del paese: era usata per bere e le sue acque fredde e cristalline sono tuttora usate, senza ausilio di pompe motorizzate, per gli orti. Sulle colline vi sono ancora boschi cedui di querce e faggi.

Il comune rientra nella Valle dei Santi, e fa parte della regione storica della Terra di Lavoro.

Clima

Classificazione climatica: zona C, 1099 GR/G

Origini del nome

L'originario nucleo dell'abitato faceva capo alla parrocchia di San Giorgio; con l'Unità d'Italia, per evitare casi di omonimia, si è aggiunto il riferimento al fiume Liri che attraversa il territorio.

Storia

I primi insediamenti sull'attuale territorio comunale si fanno risalire all'età del ferro.

Nei primi decenni del IX secolo venne fondata la chiesa dedicata a San Giorgio, distrutta dai musulmani nell'anno 846.

Nel X secolo San Giorgio venne ricostruita e con essa sorse l'abitato, in seguito fortificato.
San Giorgio restò per tutto il Medioevo nell'orbita di Montecassino, godendo di una progressiva prosperità: malgrado i ripetuti conflitti locali, i documenti dell'Abbazia di Montecassino attestano fino al XV secolo un'ottima situazione economica, grazie alla fertilità del luogo che ha il vantaggio di poter essere irrigato con facilità e grazie al transito di merci e persone da e verso il mare e da una sponda all'altra del Liri effettuato con una scafa, termine che localmente indica i traghetti guidati da corde.

La progressiva perdita di potere di Montecassino trascinò con sé anche San Giorgio. La guerra tra francesi e spagnoli e il brigantaggio spopolarono molti borghi. La ripresa avvenne dopo il passaggio delle peste nel XVII secolo ed è testimoniata dall'edificazione della chiesa di San Rocco. L'attuale chiesa madre invece è stata costruita agli inizia del XIX secolo.

San Giorgio fu unito amministrativamente a Castelnuovo Parano nel 1806, ma dopo pochi decenni tornò all'autonomia e vi fu la realizzazione di molte opere pubbliche: bonifica di terreni paludosi, realizzazione di un ponte sul Liri e di una rete stradale per Cassino e i paesi limitrofi.

Con l'Unità d'Italia San Giorgio, che aveva fatto parte del Regno delle Due Sicilie, continuò ad essere incluso nella provincia di Terra di Lavoro, il cui capoluogo era Caserta. Nel 1927, soppressa dal regime fascista la provincia di Terra di Lavoro, fu accorpato alla neoistituita provincia di Frosinone. Tutta l'area geografica che va da Sperlonga e Fondi fino a Sora, compreso quindi anche San Giorgio con tutto il Cassinate, venne inclusa nel territorio della regione Lazio anziché all'interno dei confini della regione Campania, cui l'area era stata legata per storia, tradizioni, lingua e costumi. La seconda guerra mondiale portò morte, soprusi e malaria[3] a San Giorgio, che si trovava sulla Linea Gustav: subì l'occupazione tedesca, bombardamenti, razzie e le violenze gratuite delle truppe franco-maghrebine del generale Juin.

Subito dopo l'Unità d'Italia, anche a San Giorgio, come in tutto il Mezzogiorno d'Italia, iniziò in misura consistente il fenomeno dell'emigrazione, che terminerà solo negli anni Settanta del '900, grazie allo sviluppo industriale del Cassinate. L'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, al di là dei limiti e delle falle che l'intervento straordinario conobbe, e soprattutto la costruzione dello stabilimento della FIAT a Cassino, determinarono effetti positivi sul piano economico e occupazionale. Il benessere degli anni '70 ebbe delle conseguenze anche sul piano urbanistico e dell'edilizia. Cessando l'emigrazione verso l'Italia settentrionale e i paesi stranieri, a testimoniare di un accresciuto benessere, attorno al nucleo più antico del paese, la cui fisionomia era già stata compromessa dai bombardamenti della battaglia di Cassino, prese a espandersi un abitato moderno e funzionale, anche se con un esito estetico e paesaggistico perlomeno dubbio, come del resto è accaduto in tante parti d'Italia.

Onorificenze

«Centro strategicamente importante, occupato dalle truppe tedesche, durante l'ultimo conflitto mondiale fu sottoposto a violenti bombardamenti e feroci rappresaglie che procurarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione morale e materiale.»
— S. Giorgio a Liri (FR), 1943-1944

Persone legate a San Giorgio a Liri

Stefano di San Giorgio (nato nel secolo XIII), esponente di rilievo dell'ars dictandi. Operò presso le corti inglese, papale e napoletana degli Angiò.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Religione

La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica e afferisce alla Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, ma fino all'anno 2014 era inclusa nel governo ecclesiastico dell'Abbazia territoriale di Montecassino, sostanzialmente abolito dalla Santa Sede, che, circoscrivendo da quella data esclusivamente a Montecassino la giurisdizione territoriale dell'abbazia, ha soppresso una tradizione più che millenaria.

Lingue e dialetti

Il dialetto parlato a San Giorgio a Liri appartiene ai dialetti campani.

Economia

L'agricoltura e l'allevamento hanno progressivamente perso d'importanza e la produzione è destinata prevalentemente all'uso familiare. La popolazione infatti è occupata soprattutto nell'industria e nelle numerose attività commerciali nate in corrispondenza del tratto della strada statale Cassino-Formia che attraversa il territorio comunale di San Giorgio.

Tuttavia sul piano economico e occupazione si fanno sentire gli effetti della crisi dell'automobile, che non ha lasciato indenni gli stabilimenti FIAT di Cassino.

Amministrazione

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, peraltro entro confini amministrativi arbitrari in quanto in alcun modo coincidenti con dati storici e linguistici, San Giorgio a Liri passò dalla soppressa provincia di Terra di Lavoro, con capoluogo Caserta, a quella di Frosinone.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Federico Senatore, Dovunque mi trovi, parte del mondo. Storia di Augusto, da Montecassino al Protettorato somalo con Vademecum della Somalia, pag.80, Edizioni Efesto, 2016
  4. ^ Dati tratti da:

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