7º Reggimento bersaglieri

reggimento dell'Esercito Italiano

Il 7º Reggimento bersaglieri è un'unità dell'esercito italiano di stanza ad Altamura ed è inquadrato nella brigata meccanizzata "Pinerolo".

7º Reggimento Bersaglieri
Stemma araldico del Reggimento
Descrizione generale
Attiva1º gennaio 1871 - 1943
1992 - oggi
Nazione Regno d'Italia
Italia (bandiera) Italia
Servizio Regio esercito
Esercito Italiano
TipoFanteria meccanizzata
RuoloBersaglieri
DimensioneReggimento
Guarnigione/QGAltamura
EquipaggiamentoLand Rover AR 90, Iveco LMV, Freccia
Motto"Celeritate ac virtute"
Coloricremisi
Battaglie/guerreGuerre d'indipendenza
Campagna d'Eritrea
Guerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
Anniversari18 giugno, fondazione del Corpo dei Bersaglieri
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'argento al valor militare Medaglia di bronzo al valor militare Medaglia di bronzo al valor militare

Parte di
"Brigata meccanizzata "Pinerolo""
Reparti dipendenti
  • Comando di reggimento,
    • Compagnia comando e supporto logistico
  • 10° Battaglione bersaglieri "Bezzecca"
      • 38ª Compagnia Fucilieri "Falchi"
      • 39ª Compagnia Fucilieri "Aquile"
      • 40ª Compagnia Fucilieri "Tigri"
      • 37ª Compagnia Supporto alla Manovra "Ghepardi"
Simboli
Fregio dorato per cappello bersaglieri
Fregio metallico e Fiamme del 7º Reggimento bersaglieri
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Storia

Le origini

Il 7º Reggimento bersaglieri viene costituito in Verona il 1º gennaio 1871 (R. D. 13 novembre 1870) con i battaglioni VIII (già decorato con Medaglia di Bronzo al Valore Militare per la battaglia di Custoza, 1866), X (anch'esso già decorato con medaglia di bronzo al valore militare per la battaglia di San Martino, 1859) e XV provenienti dal 2º Reggimento, e infine l'XI proveniente dal 4°. Nel 1883 si ridusse su tre battaglioni perdendo il XV. Il reggimento infatti concorre alla costituzione di alcuni battaglioni bersaglieri per la campagna d'Eritrea prima e successivamente per la Campagna di Libia. Dal 1910 si accrebbe del VII battaglione ciclisti (che dal 1914 ha visto tra le sue fila il Sottotenente Rino Corso Fougier) e nel 1926 si trasformò in Reggimento ciclisti su due battaglioni.

Partecipò alla guerra d'Africa nel 1887-1888, alla guerra Italo-Turca nel 1911-2, alla prima guerra mondiale nel 1915-1918, dando sempre costante esempio di valore meritando una medaglia d'argento al valore militare per la battaglia di Flondar-Jamiano.

Il 24 maggio del 1915 il Reggimento prese parte all'occupazione della Val Vestino e nell'ottobre il X Battaglione, sempre inquadrato nel 7º Reggimento, conquista la città trentina di Bezzecca. Dal 6 novembre 1916 il Reggimento viene inquadrato nella II Brigata bersaglieri.

Il 22 gennaio 1939 viene assegnato alla divisione motorizzata "Trento". Dal 1941 al 1943 partecipa alla campagna d'Africa, cambiando spesso dipendenza: dalla divisione "Trento", sciolta il 25 novembre 1942, passa al XII Corpo d'Armata alla 90ª Divisione Leggera tedesca, successivamente alla Divisione "Pistoia" e nella Battaglia di Mareth, dopo la ritirata in Tunisia, alla Divisione Corazzata "Centauro".

Tre volte distrutto e tre volte ricostruito, meritò la citazione sul Bollettino di Guerra n° 736 e la medaglia d'oro al valore militare.

Tempi recenti

Il 21 ottobre 1975, con la costituzione dei battaglioni bersaglieri autonomi, le tradizioni e la Bandiera del "Settimo" sono affidate al 10° Battaglione bersaglieri "Bezzecca".

Nel 1983 il battaglione prese parte, al comando del Tenente colonnello Corrado Nico, alla Missione "Libano 2" con ITALCON, il contingente italiano in Libano, dal 4 marzo al 9 giugno 1983, sostituito dal 67º Battaglione meccanizzato "Montelungo".

Dal 2 agosto al 10 settembre 1992, il 10º Battaglione bersaglieri "Bezzecca", ha partecipato, operando nella zona di Gela, in provincia di Caltanissetta, all'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico.

Il 16 settembre 1992, in Bologna, il 10º Battaglione bersaglieri "Bezzecca" viene sciolto cedendo il materiale e i suoi effettivi al ricostituito 6º Battaglione bersaglieri "Palestro".

Il 21 ottobre 1992 il "7º Reggimento bersaglieri" viene ricostruito a Bari nei ranghi della Brigata corazzata "Pinerolo" e inquadra l'11º Battaglione bersaglieri "Caprera", successivamente sostituito dal 10º Battaglione bersaglieri "Bezzecca".[1]

Più volte impegnato nelle operazioni di ordine pubblico in Puglia, Sicilia e Sardegna, il 7° ha operato con la Brigata in importanti manovre all'estero.

Dipendenza

Il 7º Reggimento bersaglieri fa parte della Brigata meccanizzata "Pinerolo", che a sua volta dipende gerarchicamente dalla Divisione Acqui.

Fanfara

Il 21 ottobre 1992 il Reggimento è ricostituito nuovamente in Bari, nei ranghi della Brigata “Pinerolo” e con esso la rinata Fanfara reggimentale. Il 19 dicembre 2012 il Reggimento viene trasferito presso la sede attuale di Altamura. La Fanfara è composta da sempre da giovani bersaglieri ed eccellenti musicisti, l'addestramento militare, l'assetto formale, il canto e lo studio della musica, si uniscono all'entusiasmo nello “spirito di corpo” diventando una sol cosa. Diretta dal Capo Fanfara 1° Maresciallo Giovanni Carrozzo, coadiuvato dai suoi preziosi e insostituibili collaboratori, svolge un'intensa attività concertistica in Italia e all'estero. Il suo repertorio spazia dalla tradizione bersaglieresca, alla musica classica e moderna con arrangiamenti esclusivi e personalizzati, grazie anche ai suoi validi Solisti che danno sempre quel tocco di personalità nelle inconfondibili esecuzioni della Fanfara del Settimo.

Per la Fanfara dei Bersaglieri sono state coniate numerosissime frasi di apprezzamento ma su di tutte la più significativa e attuale può essere considerata quella espressa da un poeta di inizio secolo [manca la fonte]:

“Io vorrei che ogni mattina giungesse all'orecchio di ogni Italiano lo strepitio veloce e baldanzoso della Fanfara dei Bersaglieri e nella giornata di ogni italiano ci sarebbe qualche lacrima in meno e qualche sorriso in più”.

Struttura

Il 7º reggimento bersaglieri di Altamura si compone di:

  • Comando di reggimento;
  • Compagnia comando e supporto logistico [El Alamein];
  • 10º battaglione bersaglieri "Bezzecca" (articolato in 4 compagnie);
    • 37 ^ Ghepardi: Compagnia Supporto alla Manovra
    • 38 ^ Falchi: Compagnia Fucilieri
    • 39 ^ Aquile: Compagnia Fucilieri
    • 40 ^ Tigri: Compagnia Fucilieri
  • Fanfara di reggimento.

Il reggimento è alimentato da volontari.

Onorificenze

Nella sua storia il 7º Reggimento bersaglieri ha meritato le seguenti onorificenze alla Bandiera di guerra:

«Conferita con R.D. il 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia.»
— Guerra 1915-18[2][3]
«Decreto 7 aprile 1949 Fiero Reggimento per compagine di spiriti e di cuori, in venti mesi di durissima, estenuante campagna, si prodigava con suprema dedizione, offrendo in ogni circostanza prove di leggendario valore. Costantemente aggressivo nelle azioni offensive, primo tra i primi a raggiungere e mantenere gli obbiettivi fissati e duramente contesi dall'agguerrito avversario, tenace nella difensiva sostanziata da arditi, violenti contrattacchi, audace nel contenere lembo a lembo a potenti Unità corazzate durante tormentosi ripiegamenti, teneva ovunque, e particolarmente nella crisi, in pieno onore il prestigio delle armi italiane, superbo nelle epiche, impari lotte come nel sacrificio. Tre volte decimato, tre volte ricostituito, fu sempre pari alle sue gloriose tradizioni»
— (Africa Settentrionale aprile 1941 maggio 1943)
«Decreto 5 giugno 1920 In combattimento ed in trincea fu costante esempio di valore, di tenacia, di saldezza. Con slancio irresistibile, superate le munite trincee avversarie, conquistava, di primo balzo, le posizioni di Jamiano, dando poscia efficace, contributo alla conquista della linea Flondar. Richiamato in linea dopo soli due giorni per fronteggiare un violento attacco nemico, si gettava ancora nella lotta con audacia ed abnegazione sublimi»
— (Novembre 1916 giugno - 1917 q. 144 - Jamiano - Flondar)
«Decreto 24 giugno 1859 Per la valorosa ed intrepida condotta tenuta nella battaglia di Custoza (All'VIII battaglione)»
«Decreto 24 giugno 1866 Per la bella condotta tenuta durante la giornata del 24 giugno a San Martino (Al X battaglione)»

Simboli

Stemma

Scudo: Interzato in palo. Il primo d'argento troncato da una doppia merlatura di porpora in fascia: a) ad una rosa araldica di rosso bottonata d'argento (Crimea); b) a due sciabole in decusse pure d'argento, una delle quali a lama ricurva (Custoza); il secondo d'azzurro alla torre di San Martino d'argento, finestrata di nero; il terzo d'argento alle gemelle ondate d'azzurro, sormontate da una croce biforcata di rosso (Santo Stefano). Il tutto abbassato ad un capo d'oro col quartier franco di azzurro al silfio d'oro di Cirenaica.

Corona turrita.

Ornamenti esteriori: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CELERITATE AC VIRTUTE".

Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna dell'Ordine Militare d'Italia pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: una medaglia d'oro al valore militare, una medaglia d'argento al valore militare, due medaglie di bronzo al valore militare, sono annodate nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura:

  • La prima partizione ricorda in alto la presenza dei bersaglieri in Crimea e in basso la partecipazione alle Guerre d'Indipendenza, in particolare alla battaglia di Custoza. La doppia merlatura è riferita alla piazzaforte di Sebastopoli, sulla cui cintura esterna si svolsero sanguinosi scontri; il porpora è il colore tradizionale della specialità.
  • Nella seconda partizione con lo smalto d'azzurro (simbolo di amor di Patria e lealtà) è rappresentata la torre di San Martino a ricordo della M.B.V.M. concessa nel giugno 1859 al X battaglione.
  • La terza partizione è dedicata alla Grande Guerra; in alto la croce di Santo Stefano richiama Bezzecca (ove si è combattuto anche nel 1866); in basso sono raffigurati i due fiumi sacri, Isonzo e Piave, presso i quali i bersaglieri si batterono con grande valore.
  • Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V. M. concessa al reggimento in Africa.

Insegne

  • Il reggimento indossa il fregio dei bersaglieri in metallo di colore oro: bomba da granatiere con fiamma a sette lingue, cornetta da cacciatore e due carabine intrecciate. A differenza dei trofei delle altre armi, dove la fiamma sale dritta, quella del bersagliere è inclinata, fuggente, quasi a rappresentare la corsa.
  • Le mostrine del reggimento sono le fiamme a due punte di colore cremisi; alla base della mostrina si trova la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane

Motto del reggimento

"Celeritate ac virtute" (con velocità e con valore).

Festa del reggimento

  • La festa del reggimento, come per tutti i reggimenti bersaglieri, cade il 18 giugno, anniversario della costituzione della specialità (1836).

Armi e mezzi in dotazione.[4]

Armamento

Mezzi

Note

  1. ^ 10° battaglione Bersaglieri
  2. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  3. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 18 ottobre 2010.
  4. ^ Informazioni ricavate dalla pagina del 7º Reggimento bersaglieri nel sito dello Stato Maggiore dell'Esercito [1].

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Voci correlate

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