Torre della Tromba
La Torre della Tromba vista via Cavour
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàTrento
IndirizzoVia Cavour
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXII fino XX secolo
Altezza
  • 32,1 m

La Torre della Tromba è una torre storica in via Cavour a Trento.

Storia

La torre fu menzionata per la prima volta nel 1481 anche se i suoi fundamenti risalgono al XII secolo. Fu la famiglia Buonmartino a errigerlo, la quale costruì un palazzo adiacente alla torre all'inizio del XIII secolo. Nel 1481 fu venduto dalla famiglia al magistrato della città di Trento. In seguito fu rialzato utilizzando mattoni.[1]

Nel 1683 apparì per la prima volta l'attuale nome Torre della Tromba. Dalla fine del XVIII secolo fino al 1860 circa fu utilizzata come prigione. Nel 2000 il comune eseguì lavori di ristrutturazione. Oggi è utilizzata come area espositiva.[2][3]

Descrizione

La torre ha una pianta a forma di trapezio di 7,70 × 5,50 m e misura all'incirca 32,10 m in altezza senza i merli, e 33,15 con i merli. Nella sua storia fu rialzata più volte ben riconoscibile anche nel materiale di costruzione utilizzato.

La prima fase di costruzione risale al XII secolo ed è ben riconoscibile dal bugnato di rosso ammonitico utilizzato. In una seconda fase la torre è stata rialzata di un metro e mezzo circa.

Nel XIII secolo fu inglobato in un angolo di un palazzo sul suo lato settentrionale e orientale. Di quest'opera rimangono poche tracce. Ben visibile sono invece i conci bianchi con i quali la torre fu ulteriormente rialzata in questo periodo. Probabilmente nel XIV secolo furono eseguiti altri lavori nei quali furono utilizzati mattoni e ghiaia dal fiume Adige. In questo periodo furono eretti anche i merli.

Altri lavori furono eseguiti tra il XVII e il XVIII secolo nei quali la torre raggiunse l'altezza attuale. Nel 1914 i merli furono sostiuti con gli attuali merli a coda di rondine.[4]

Note

  1. ^ Trento Città del Concilio in books.google
  2. ^ Torre della Tromba su www.comune.trento.it
  3. ^ Moira Pederzolli: Torre della Tromba p. 244
  4. ^ Moira Pederzolli: Torre della Tromba pp. 244–246

Bibliografia

  • Moira Pederzolli: Torre della Tromba. in: Elisa Possenti, Giorgia Gentilini, Walter Landi, Michela Cunaccia (a.c.): APSAT 5. Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 2. SAP Società Archeologica srl., Mantova 2013, ISBN 978-88-87115-80-2

Altri progetti

[Categoria:Torri di Trento|Civica]]

Aeroporto di Gardolo
Flughafen Gardolo
Stato  Impero austro-ungarico
Stato attuale  Italia
CittàGardolo
Informazioni generali
TipoAeroporto
Altezza440 m s.l.m.
Inizio costruzione1913
DemolizioneBruciato nel 1918
Condizione attualeIn rovina
Proprietario attualeDemanio
VisitabileNo
Informazioni militari
Utilizzatore  Impero austro-ungarico
Funzione strategicaDifesa del fronte bellico durante la Prima guerra mondiale
Termine funzione strategica1918
Comandanti storicisottotenente Konrad Schwarz
Azioni di guerraBattaglia degli Altipiani
EventiFu utilizzato prettamente per ricognizioni o bombardamenti lungo le linee italiane poco distanti. Incendiato nel 1918.
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

L'aeroporto di Gardolo (in tedesco: Flughafen Gardolo) era un aeroporto militare strategico, oggi non più esistente, posto a quota 440 m s.l.m. nei pressi dell'omonimo paese.

 
L'aeroporto di Gardolo durante la Prima guerra mondiale



Lista dei campi di prigionieri di guerra in Austria-Ungheria

Durante la Prima guerra mondiale furono istituiti nell'Impero austro-ungarico vari campi per i prigionieri di guerra. Solo il numero di quelli principali si aggira tra i 40 e 50 campi. Oltre questi campi ci furono anche diversi campi per la popolazione civile come i campi per i profughi di guerra o i campi di internamento per i civili sospettati di collaborazionismo.

Note


Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Alfred von Waldstätten

Mitterndorf http://agso.uni-graz.at/mitterndorf/chronik/00.htm http://www.unterirdisch.de/index.php?threads/%C3%96sterreichische-kriegsgefangenenlager-im-1-weltkrieg.11245/page-2

Collegamenti esterni


Lungo il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico furono costruititi tra la metà dell'ottocento e l'inizio del novecento una serie di fortificazione e appostamenti a difesa di una eventuale invasione da nord. Lo stesso fece l'Austria-Ungheria dall'altra parte del confine nonostante l'alleanza di entrambi nella Triplice Alleanza.

Struttura

Regione Lombardia

Regione Veneto

Regione Friuli

Regione Lombardia

Sbarramento Bormio

  • Forte Dossaccio
  • Batteria Le Motte
  • Batteria Monte delle Scale

Sbarramento Poschiavo

  • Forte Canalì
  • Batteria Croce dei Monti

Sbarramento Tonale-Mortirolo

Sbarramento Giudicarie

Settore orientale

  • Monte Manos
  • Forte Valedrana
  • Appostamento Antegolo

Settore occidentale

Regione Veneto

Settore Peschiera

  • Forte Isola Trimelone

Settore Val d'Adige

Gruppo Bocchetta

  • Forte Bocchetta di Naole
  • Forte M. Cima Grande

Gruppo Chiusa-Rivoli

Settore Sinistra Adige

Gruppo Masua

Gruppo S. Viola

Gruppo S. Briccio

  • Forte San Briccio
  • Batteria Monticelli

Sbarramento Agno-Assa

1°Settore Schio

2°Settore Arsiero

3°Settore Asiago

Sbarramento Brenta-Cismon

Sbarramento Cordevole

  • Tagliata di Sasso di S. Martino
  • Batteria alta di Sasso S. Martino

Fortezza Cadore-Maé

Regione Friuli

Fortezza Alto Tagliamento-Fella

  • Osoppo

Fortezza Medio Tagliamento

Fortezza Basso Tagliamento

Bibliografia

  • Massimo Ascoli, Fluvio Russo: La difesa dell'arco alpino 1861 - 1940, Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico, Roma 1999.
  • Walter Belotti: Le batterie corazzate. I sistemi difensivi e le grandi opere fortificate in Lombardia tra l'Età Moderna e la Grande Guerra, Brescia 2009 ISBN 978-88-904522-0-8
  • Robert Striffler: Da Forte Maso a Porta Manazzo. Storia sulla costruzione e impiego dei forti delle batterie italiani dal 1883 al 1916. Edizioni Atelier Grafico, Schio 2015.

Biografia

Igo Etrich proveniva da una famiglia benestante di Ober Altstadt vicino a Trautenau allora parte dell'Impero Austro-Ungarico, oggi Trutnov nella Repubblica Ceca. Il padre possedeva alcuni grandi filatoi, ma era appassionato di volo e riuscì ad acquistare un'aliante di Otto Lilienthal pioniere dell'aviazione tedesca dopo la morte di Lilienthal nel 1896.

 
Il seme della Alsomitra macrocarpa

Igo costruì insieme con il padre un laboratorio e si misse a studiare l'aliante di Lilienthal. Basandosi sul metodo di disseminazione anemocora di una pianta tropicale la alsomitra macrocarpa progettò nel 1903 il primo tuttala, brevettato nel 1905.



Igo Etrich wurde am 25. Dez. 1879 in Oberaltstadt bei Trautenau im Riesengebirge geboren. Sein Vater - der dort große Spinnereien besaß - hatte auch schon ein Gleitflugzeug gebaut. Nach dem Besuch bei Prof. Ahlborn begann Igo Etrich, zusammen mit dem Militärfechtmeister Franz Xaver Wels, bei Trautenau Gleitversuche mit Nurflügelgleitern in "Zanonia"- Form, zuerst unbemannt, dann mit Wels als Pilot. Zu Studienzwecken hatte Etrich einen Lilienthal- Gleiter erworben, den er bei einem Rechtsanwalt in Berlin auftrieb.

Note


Collegamenti esterni

https://www.marcaaperta.it/maggiore-mario-fiore/