William Tecumseh Sherman

militare statunitense
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William Tecumseh Sherman (Lancaster, 8 febbraio 1820New York, 14 febbraio 1891) è stato un generale, dirigente d'azienda, educatore e autore statunitense. Servì come generale dell'Union Army nel corso della Guerra di secessione americana (1861 - 1865), per il quale ricevette il riconoscimento di una straordinaria padronanza della strategia militare, ma anche severe critiche nei riguardi della durezza delle politiche da lui assunte ed evidenziatesi primariamente nella "terra bruciata" che attuò contro gli Stati Confederati d'America[1].

William Tecumseh Sherman
SoprannomeCump; Uncle Billy
NascitaLancaster, 8 febbraio 1820
MorteNew York, 14 febbraio 1891
Luogo di sepolturaCimitero di Calvary a St. Louis, Missouri
Dati militari
Paese servitoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Unione degli Stati Uniti d'America
Forza armataEsercito degli Stati Uniti
Union Army
Anni di servizio1840–1853
1861–1884
GradoMaggior generale
Comandante generale
GuerreGuerra seminole
Guerra di secessione americana
CampagneCampagna di Vicksburg
Assedio di Vicksburg
Campagna di Chattanooga
Campagna di Atlanta
Campagna di Savannah
Campagna delle Caroline
BattagliePrima battaglia di Bull Run
Battaglia di Shiloh
Spedizione di Jackson
Battaglia del Meridian
Comandante diXV Corps
Armata del Tennessee
Divisione militare del Tennesse
Dipartimento del Missouri
Studi militariAccademia militare di West Point
Altre caricheManager di banca; Avvocato; Rettore di College
Firma
(fonti nel corpo del testo)
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Sherman iniziò la sua carriera durante la Guerra Civile combattendo la Prima battaglia di Bull Run e subito dopo nel Kentucky. Lavorò al comando di Ulysses S. Grant dal 1862 al 1863 durante la Battaglia di Fort Henry e la Battaglia di Fort Donelson prima e la Battaglia di Shiloh poi, in seguito nella campagna di Vicksburg e nel susseguente assedio di Vicksburg il quale condusse alla caduta della roccaforte sudista di Vicksburg lungo il fiume Mississippi.

Dopo la vittoria ottenuta nella campagna di Chattanooga - la quale culminò con la disfatta dell'Armata confederata del Tennessee - nel 1864 succedette a Grant in qualità di comandante del Teatro Occidentale della guerra di secessione americana; procedette quindi a guidare le proprie truppe nella campagna di Atlanta, un successo militare che contribuì in maniera decisiva alla rielezione del Presidente Abraham Lincoln nelle elezioni presidenziali del 1864.

La successiva marcia verso il mare di Sherman attraverso la Georgia, la Carolina del Sud e la Carolina del Nord minarono ulteriormente la capacità delle forze confederate di continuare a combattere. Nell'aprile del 1865 accettò la resa di tutti gli eserciti sudisti ancora presenti e atttivi nelle 2 Caroline, nella Georgia e nella Florida, dopo essere stato partecipe ai più importanti impegni militari verificatesi nel Teatro Occidentale.

Quando Grant vinse le elezioni presidenziali del 1868 e dette avvio alla presidenza di Ulysses S. Grant Sherman venne nominato Comandante generale dell'esercito statunitense, carica che continò a ricoprire ininterottamente fino al 1883; in quanto tale fu responsabile della condotta della prosecuzione delle guerre indiane nei territori del West. Sostenne la guerra totale contro i Nativi americani degli Stati Uniti d'America per costrinerli a ritornare all'interno della riserva indigena.

Rifiutò sempre fermamente di rimanere coinvolto in politica e nel 1875 pubblicò le sue Memorie, uno dei migliori e più noti resoconti di prima mano sulla Guerra civile americana. Per le sue innovative ed aggressive concezioni strategiche fu considerato dallo storico militare britannico Basil Liddell Hart il "primo autentico generale moderno"[2].

Giovinezza

 
Ritratto del padre, Charles Robert Sherman.

William Tecumseh Sherman nacque nel 1820 a Lancaster nell'Ohio,nelle immediate vicinanze delle rive del fiume Hocking, un tributario del fiume Ohio. Suo padre Charles Robert Sherman, un avvocato di successo che sedeva in qualità di giurista alla Corte Suprema dell'Ohio, morì del tutto inaspettatamente il 24 giugno del 1829, lasciando la vedova Mary Hoyt Sherman con undici figli e senza alcuna ereditàpatrimonio.

 
La casa in cui nacque Sherman a Lancaster (Ohio), con la bandiera degli Stati Uniti d'America issata a fianco.

Poco dopo la scomparsa del genitore il piccolo William verrà cresciuto da un vicino di casa nonché amico intimo di famiglia, l'avvocato nonché futuro ministro Thomas Ewing Sr. - un affiliato di spicco del Partito Whig - il quale servirà come membro del Senato, Segretario al Tesoro durante la brevissima presidenza di William Henry Harrison nel 1841 e 1° Segretario degli Interni nel corso della presidenza di Zachary Taylor tra il 1849 e il 1850.

La famiglia Sherman era imparentata alla lontana con Roger Sherman, uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti d'America e crescerà all'ombra della sua figura in uno stato di continua ammirazione, profonda stima e con un desiderio di emulazione[3].

Il fratello maggiore Charles Taylor Sherman, diventerà un giudice federale nel 1867, nominato dalla presidenza di Andrew Johnson. Uno dei suoi fratelli minori, John Sherman, sarà Segretario al Tesoro della presidenza di Rutherford Hayes, Presidente pro tempore del Senato dal 1885 al 1887 ed infine Segretario di Stato all'inizio della presidenza di William McKinley.

Un altro fratello minore, Hoyt Sherman, diverrà un banchiere affermato e di notevole successo. Due dei suoi fratelli adottivi serviranno in qualità di Maggior generale nell'esercito dell'Unione durante tutti gli anni della guerra di secessione americana: Hugh Boyle Ewing - in seguito ambasciatore nei Paesi Bassi tra il 1866 e il 1870 ed autore - e Thomas Ewing Jr., che avrebbe ricoperto il delicato incarico di avvocato difensore nei processi militari intentati contro i responsabili dell'assassinio di Abraham Lincoln.

Sherman sposerà all'età di 30 anni la sorella adottiva Ellen Boyle Ewing e avrà da lei ben otto figli[4].

Nomi di battesimo

Il suo secondo nome contribuì sempre ad attirare molta attenzione e curiosità da parte dell'opinione pubblica[5]. Egli riferirà che esso proveniva dal fatto che suo padre aveva "avuto un momento di stravaganza quando prese la decisione di affibbiargli il nome del grande capo dei Nativi americani Shawnee della fine del XVIII secolo, Tecumseh"[6]. Traendo spunto da un resoconto narrato in una biografia del 1932 sul generale è stato spesso riportato che da bambino Sherman era chiamato semplicemente solo "Tecumseh"; secondo queste notizie egli acquisirà anche il nome "William" solo all'età di nove o dieci anni, dopo essere stato trasferito nella famiglia Ewing.

La madre adottiva Maria Willis Boyle Ewing era di origini irlandesi e pertanto una fervente e devota credente nella Chiesa cattolica negli Stati Uniti d'America; Sherman fu cresciuto in questo contesto fortemente ispirato alla religione, ma ciò non gli impedirà in seguito di lasciare ufficialmente la fede del cristianesimo, citando l'effetto che aveva apportato l'esperienza della Guerra Civile sulle sue più intime convinzioni nei riguardi della presenza di Dio in Terra[7].

Secondo un racconto raccolto sulla sua vita - il quale potrebbe però trattare soltanto di un mito - Sherman fu sottoposto al sacramento del battesimo nella casa di Ewing da un sacerdote italoamericano dell'ordine domenicano, che lo chiamò "William" in onore della festività del Santo omonimo: forse il 25 di giugno, data di San Guglielmo da Vercelli, eremita della congregazione verginiana[8]. La storia viene in ogni caso contestata criticamente da altre fonti.

Sherman scrisse nelle sue Memorie che il padre lo chiamò "William Tecumseh" e che fu battezzato da un pastore del presbiterianesimo già da neonato, ed in quel momento gli venne dato il nome William[9]; quando aveva oramai raggiunto l'età adulta firmò tutta la sua corrispondenza - anche quella privata con la moglie - "W.T. Sherman"[10]. I suoi amici più stretti e la famiglia lo chiamavano sempre col soprannome di "Cump"[11].

Addestramento e servizio militare

 
Un giovane Sherman in uniforme militare

Il senatore Ewing fece sì di assicurare un posto al sedicenne Sherman in qualità di cadetto nella United States Military Academy a West Point (New York)[12], dove divvene ben presto amico di un altro importante futuro generale della guerra civile, George H. Thomas. Sherman eccelleva nell'ambito accademico e si distinse come uno degli allievi più brillanti, anche se era alquanto intollerante alla ferrea disciplina delle regole e trattava il "sistema dei meriti" con malcelata indifferenza.

Il collega William Starke Rosecrans avrebbe in seguito ricordato Sherman a West Point come "uno dei compagni più brillanti e maggiormente popolari" e "un tipo dagli occhi luminosi, con una testa sfolgorante nei folti capelli rossi, che era sempre preparato per uno scherzo di qualsiasi tipo, proprio come un bambino"[13]. A proposito del periodo trascorso in Accademia Sherman stesso dice solo quanto segue nelle sue Memorie:

«All'Accademia non ero considerato un buon soldato, perché in nessun momento fui selezionato per un qualsiasi ufficio, ma rimasi bensì un soldato semplice per tutti i quattro anni ivi trascorsi. Allora, come ora, la pulizia dell'abito e della forma, con una rigorosa conformità alle regole, erano le qualifiche richieste per l'ufficio e suppongo di essere stato scoperto non eccellere in nessuna di queste.

Negli studi ho sempre avuto una reputazione rispettabile con i professori e in generale sono classificato tra i migliori, specialmente in disegno, chimica, matematica e filosofia della natura. I miei demeriti medi, per anno, erano circa centocinquanta, il che ha ridotto alquanto la mia classifica finale[14]

Dopo il diploma conseguito nel 1840 entrò nell'esercito come sottotenente nel 3º Corpo d'artiglieria di stanza al Sud; il suo "battesimo del fuoco" avvenne nel Territorio della Florida negli ultimi anni della Guerra seminole (1835-1842), la 2° delle guerre seminole. Più tardi fu dislocato in Georgia e nella Carolina del Sud dove venne promosso al grado di Tenente. In quanto figlio adottivo di un importante politico Whig a Charleston (Carolina del Sud) il già famoso sottufficiale comincerà a frequentare assiduamente i circoli della classe superiore della società del profondo Sud[15].

Mentre molti dei suoi colleghi dovettero sperimentare come coscritti la guerra Messico-Stati Uniti fortemente oluta e fatta scatenare dalla presidenza di James Knox Polk, Sherman svolse invece compiti amministrativi nel territorio appena conquistato della repubblica della California. Insieme ai compagni commilitoni Luogotenenti Henry Halleck ed Edward Ord si imbarcò da New York per il viaggio di 198 giorni intorno a Capo Horn a bordo dello sloop convertito USS Lexington.

A causa degli spazi limitati a bordo Sherman si avvicinò notevolmente sia ad Halleck che ad Ord e nelle sue Memorie fa riferimento ad un'escursione compiuta con Halleck fino alla cima del Monte Corcovado che domina Rio de Janeiro nell'Impero del Brasile, celebre per essere il luogo futuro in cui venne installata la statua del Cristo Redentore.

Sherman e Ord raggiunsero il villaggio di pescatori di Yerba Buena appena due giorni prima che venisse ribattezzato come San Francisco. Nel 1848 accompagnò il Governatore militare della California, il colonnello Richard Barnes Mason, nel sopralluogo che confermò ufficialmente che era stato scoperto l'oro nella regione, inaugurando così la grande corsa all'oro californiana[16]. Sherman, insieme ad Ord, assistette anche alle ispezioni di sondaggio per creare le sottodivisioni della città che sarebbero diventata Sacramento (California).

Ottenne una promozione "temporanea" al grado di Capitano per i suoi "servizi meritori", ma il fatto di non essere stato assegnato in una zona militare "attiva" e quindi la mancanza di un incarico di combattimento lo scoraggierà al punto che potrebbe aver contribuito notevolnente alla sua decisione di rassegnare le dimissioni dall'esercito. Alla fine sarebbe diventato uno dei pochi ufficiali di alto rango durante la Guerra civile a non aver mai combattuto nel conflitto contro i messicani[17].

Matrimonio e carriera civile

Nel 1850 Sherman fu promosso al rango di capitano e sposò la sua sorella adottiva Ellen Boyle Ewing (divenuta Ellen Ewing Sherman), di quattro anni più giovane, in una cerimonia svoltasi a Washington alla quale partecipò l'allora presidente Zachary Taylor assieme ad altri esponenti politici. In quel momento Thomas Ewing Sr. stava servendo come Segretario degli Interni[18].

Come già sua madre prima di lei anche la neo-sposa era una devota appartenente alla Chiesa cattolica negli Stati Uniti d'America e tutti gli otto figli che ne naquero vennero allevati nel profondo rispetto di quella fede.

Nel 1864 Ellen prenderà la residenza provvisoria a South Bend (Indiana) per poter vedere la sua giovane famiglia istruita all'Università di Notre Dame e al "Saint Mary's College" d'ispirazione confessionale[19].

Un decennio più tardi, quando il generale era oramai diventato molto famoso in tutto il mondo, la loro primogenita Marie ("Minnie") verrà assistita durante la celebrazione del suo matrimonio dal Presidente Ulysses S. Grant in persona, ricevendo in ricordo un generoso dono di nozze da Isma'il Pascià, il Chedivè d'Egitto. In seguito una delle figlie di Minnie sposerà un nipote dell'ex generale confederato Lewis Addison Armistead[20].

Un'altra delle figlie di Sherman, Eleanor, si sposerà con l'ufficiale dell'United States Naval Academy Alexander Montgomery Thackara a Washington il 5 maggio del 1880.

Con sommo dispiacere e dolore il più anziano dei suoi figli maschi sopravvissuti, Thomas Ewing Sherman, aderirà nel 1878 all'ordine religioso della Compagnia di Gesù e sarà ordinato sacerdote nel 1889. Appena due anni più tardi celebrerà la liturgia al funerale del padre[21].

 
La filiale di San Francisco della Lucas, Turner &Co., diretta per un breve periodo da Sherman

Fin dal 1853 nel frattempo William si era congedato dall'United StatesArmy per divenire direttore della filiale di San Francisco della "Lucas, Turner & Co.", banca con sede a Saint Louis (Missouri)[22].

Ritornerà in California in un momento di grande fermento, mentre stava ancora proseguendo la Grande Corsa all'oro. Sopravvisse a ben due naufragi e si fece galleggiare attraverso il Golden Gate sullo scafo rovesciato di una goletta che trasportava legname[23]. Sofferse di asma da stress a causa della cultura sociale fortemente aggressiva presente nel mondo degli affari della città[24].

Più tardi, per quanto riguarda questo periodo di tempo trascorso in una San Francisco dominata da una vera frenesia di speculazione immobiliare, Sherman ricorderà: "posso gestire centomila uomini in battaglia, e prendere la città del sole, ma ho paura di gestire un lotto di terra nella palude di San Francisco"[25].

Nel 1856, durante il periodo del "San Francisco Committee of Vigilance" servirà brevemente come Maggior generale nella milizia californiana[26].

La filiale in cui lavorava chiuse nel maggio del 1857, cosicché si ritrovò costretto a trasferirsi a New York per conto della stessa banca; poco più tardi essa fallirà a seguito del "panico del 1857". All'inizio dell'anno seguente tornerà in California per concludere gli ultimi affari della banca.

Più tardi in quello stesso 1858 andrà a Leavenworth nel Kansas dove proverà a praticare la professione di avvocato ed ad entrare in altre imprese commerciali, ma senza mai riuscire ad ottenere nei fatti molto successo[27].

Sovrintendente del collegio militare

Nel 1859 a Pineville nella Louisiana accetterà un incarico come primo sovrintendente all'Accademia militare statale (la "Louisiana State Seminary of Learning & Military Academy"), una posizione che cercò su suggerimento di Don Carlos Buell e dietro raccomandazione di George Mason Graham[28].

Si dimostrerà un leader efficace e popolare di quell'istituzione, che in seguito diverrà parte dell'Università della Louisiana[29]. Joseph Pannell Taylor, il fratello del defunto presidente Zachary Taylor, dichiarerà che "se aveste cacciato l'intero esercito, da un capo all'altro del paese, non avreste potuto trovare un uomo in esso più ammirevolmente adatto alla posizione ricoperta - sotto ogni aspetto - di Sherman"[30].

Anche se suo fratello John era ben noto in qualità di membro della Camera dei Rappresentanti per le sue posizioni vivine all'Abolizionismo negli Stati Uniti d'America Sherman non si oppose con nettezza all'istituto della schiavitù ed era amzi inizialmente un simpatizzante nei confronti degli interessi a difesa del Profondo Sud.

Si opporrà, tuttavia, con decisione a qualsiasi tentativo di sciogliere l'Unione. Nell'udienza che emise l'"Ordinanza di Secessione" della Carolina del Sud Sherman farà osservare da un giovane amico, il professor David French Boyd della Virginia, un secessionista entusiastico:

«Voi gente del Sud non sapete cosa state facendo. Questo paese sarà intriso di sangue, e Dio solo sa come finirà. È tutta follia, un crimine contro la civiltà! Voi parlate così a cuor leggero della guerra; non sai di cosa stai parlando. La guerra è una cosa terribile!

Ti sbagli nei giudizi sulla gente del Nord. Sono un popolo pacifico, ma un popolo serio, e si batteranno anche. Non lasceranno che questo paese venga distrutto senza intraprendere uno sforzo potente nel tentativo di salvarlo...

Inoltre, dove sono i tuoi uomini e gli armamenti per lottare contro di loro? Il Nord può creare un motore a vapore, una locomotiva o un'intera rete ferroviaria; difficilmente con un cantiere di stoffe o di scarpe ciò si può fare. State correndo in una guerra proprio alle vostre porte con se foste le persone più potenti, ingegnosamente meccaniche e determinate sulla terra.

Sei destinato a fallire. Solo nel vostro spirito e nella determinazione siete pronti per la guerra. In tutto il resto vi trovate totalmente impreparati, con oltretutto una brutta causa per iniziarla.

In un primo momento potrete ottenere qualche progresso, ma come le vostre risorse limitate cominceranno a mancare, completamente tagliati fuori dai mercati europei come avverrà, la vostra causa inizierà a vacillare.

Il vostro popolo dovrebbe fermarsi a pensare un po' di più; sarete costretti a vedere con i vostri stessi occhi, alla fine, che riuscirete ad ottenere sicuramente solo un certo fallimento[31]

Ebbe la capacità di descrivere molto accuratamente i quattro anni di guerra di lì a venire[32].

Nel gennaio del 1861, poiché altri Stati meridionali stavano sciogliendosi dall'Unione, Sherman fu obbligato ad accettare la ricezione di armi da consegnare alla milizia di Stato dall'arsenale militare a Baton Rouge.

Invece di conformarsi rassegnerà le proprie dimissioni e tornò al Nord, dichiarando al governatore della Louisiana Thomas Overton Moore: "in nessuna maniera compirò un qualsiasi atto o pensiero ostile contro gli Stati Uniti d'America"[33].

Interludio a Saint Louis

Divenne Presidente della St. Louis Railroad, posizione che occupò solo per pochi mesi, prima di essere richiamato a Washington.

Servizio nella guerra civile

Il 14 maggio 1861 Sherman rientrò nell'esercito come volontario; fu assegnato al XIII reggimento di fanteria degli Stati Uniti con il grado di Colonnello. Fu uno dei pochi ufficiali dell'Unione a distinguersi nella prima battaglia di Bull Run il 21 luglio, battaglia nella quale fu ferito lievemente dalle pallottole al ginocchio e alla spalla. La disastrosa sconfitta dell'Unione portò Sherman a mettere in discussione le sue capacità come ufficiale e il grado di preparazione delle sue truppe, ma il Presidente Lincoln lo promosse a Generale di brigata (Generale a una stella); fu assegnato al Dipartimento di Cumberland a Louisville sotto Robert Anderson, e a Ottobre dello stesso anno fu messo al comando dello stesso dipartimento.

Primi incarichi e Bull Run

Crisi depressiva

A Louisville Sherman si trovava ad essere diretto reponsabile della condotta militare delle forze in una stato di confine, il Kentucky, in cui le forze confederate tenevano le città di Columbus e Bowling Green, e erano presente vicino al Cumberland Gap. Lo stress dovuto al suo incarico lo portò ad essere eccessivamente pessimista riguardo alle reali dimensioni delle forze sudiste nella zona, e a richiedere in continuazione risorse eccessive al reale bisogno a Washington D.C. la stampa iniziò anche ad essere critica riguardo alla sua adeguatezza all'incarico successivamente alla visita del Segretario alla Guerra Simon Cameron a Louisville in Ottobre[34]. Fu sollevato dall'incarico e sostituito da Don Carlos Buell. Trasferito a St.Louis sotto il comando del Generale Henry W. Halleck, fu immediatamente messo in licenza da quest'ultimo perché considerato inadatto al compimento del proprio dovere. Sherman tornò a Lancaster per riposare. In questo periodo sua moglie Ellen scrisse a suo fratello John Sherman, senatore degli Stati Uniti, chiedendo consigli e lamentandosi della "malinconia alla quale sono soggetti i membri della sua famiglia".[35] Lo stesso Sherman ammise più tardi che le responsabilità del comando lo avevano portato all'esaurimento nervoso e a un passo dal suicidio[36]. Il suo stato psicofisico si aggravò ulteriormente dopo che il Cincinnati Commercial, un giornale di Cincinnati, lo descrisse come "malato"[37]

Sherman recuperò verso metà Dicembre per tornare a servire Halleck nel Dipartimento del Missouri. I suoi primi incarichi dopo il ritorno riguardavano compiti di supporto lontano dal fronte. Inizialmente gli venne affidata la gestione di un campo di addestramento vicino a St. Louis, e dopo il comando del Distretto di Cairo. Dalla sua base a Paducah, in Kentucky, fornì supporto logistico al Generale Ulysses S. Grant durante la cattura di Fort Henry.

Battaglia di Shiloh

Dopo che Grant fu promosso Maggiore Generale, assumendo il comando del Distretto del Tennessee dell'ovest, il 1º marzo 1862 Sherman coronò il suo "sogno" di servire sotto Grant, venendo assegnato all'esercito del Tennessee dell'ovest come comandante della V Divisione. Il suo primo impegno militare sotto Grant fu la battaglia di Shiloh. Il massiccio attacco Confederato, la mattina del 6 aprile, colse di sorpresa molti "vecchi" comandanti dell'Unione; Sherman, in particolare, aveva ignorato i rapporti dell'intelligence, rifiutando di credere che il generale confederato Albert Sidney Johnston avrebbe lasciato la sua base a Corinth (Mississippi); Sherman non prese nessuna precauzione, come l'aumentare la sorveglianza delle sentinelle e rafforzare le linee di difesa. A Shiloh aveva cercato di evitare di sembrare eccessivamente allarmato per evitare il genere di critiche che aveva già ricevuto nel Kentucky.[38]

Nonostante si fosse lasciato prendere di sorpresa dall'attacco confederato, Sherman riorganizzò la sua divisione e condusse un'ordinata, ma tenacemente combattuta, ritirata che contribuì ad evitare una disastrosa disfatta dell'Unione. Sherman avrebbe ricondotto l'Unione al successo nel contrattacco del 7 aprile; fu ferito due volte (alla mano e alla spalla) e la sua azione in combattimento fu elogiata da Grant e da Halleck. Il 1º maggio 1862 fu promosso al grado di Maggior Generale (Generale a due stelle) dei volontari.[39]

A fine Aprile, una forza unionista di 100000 uomini al comando di Halleck, con Grant comandante in seconda, si mosse contro Corinth. Sherman comandava la divisione all'estrema destra del fianco destro della formazione unionista, comandato da George H. Thomas. A Luglio Sherman divenne governatore della città recentemente occupata di Memphis.

Campagna e assedio di Vicksburg

Sherman e Grant, nei due anni che combatterono assieme, divennero molto amici. Dopo la disfatta di Shiloh, Sherman convinse Grant a non dimettersi dall'esercito. I risultati delle battaglie condotte da Sherman, tra il 1862 e il 1863, furono altalenanti. Nel dicembre del 1862 le forze sotto il suo comando subirono una severa sconfitta nella battaglia di Chickasaw Bluffs, a nord di Vicksburg[40]. Poco dopo al suo XV Corpo fu ordinato di unirsi alle forze del Maggiore Generale John A. McClernand per l'attacco a Arkansas Post, battaglia che generalmente viene considerata come una operazione motivata da ragioni politiche che ha distratto risorse dallo sforzo di conquistare Vicksburg.[41] Prima della Campagna di Vicksburg nella primavera del 1863, Sherman espresse serie perplessità riguardo all'originale strategia militare di Grant, ma nonostante questo Sherman continuò ad operare al meglio in quella Campagna, sotto la "supervisione" di Grant.

Campagna di Chattanooga

 
Mappa della battaglia di Chattanooga, 1863.

Vicksburg fu presa il 4 Luglio 1863, e Sherman guadagnò il rango di Generale di Brigata dell'esercito regolare, insieme a quello che già deteneva di Maggiore Generale dei volontari.

Grant ottenne in questo periodo il comando delle forze operanti nell'ovest (Divisione militare del Mississippi) e Sherman successe allo stesso Grant al comando dell'Armata del Tennessee. A seguito della sconfitta dell'Armata del Cumberland nella Battaglia di Chickamauga da parte dell'Armata Confederata del Tennessee guidata dal Generale Braxton Bragg, l'armata si trovava sotto assedio a Chattanooga. Le truppe di Sherman furono inviate in soccorso. Durante il viaggio da Memphis il treno in cui si trovava Sherman arrivò alla Battaglia di Collerville proprio mentre la guarnigione unionista si trovava sotto attacco l'11 Ottobre 1863. Sherman prese il comando dei 550 soldati di guarnigione e riuscì a resistere all'attacco dei 3500 uomini della cavalleria confederata.

Nel mese di novembre, durante la battaglia di Chattanooga, Sherman, al quale erano state affidate le armate del Tennessee, riuscì a conquistare velocemente l'obiettivo prefissato, la collina di Billy Goat, a nord della cresta del Missionary, ma scoprì che in effetti non c'era nessuna cresta, ma piuttosto uno "sperone" distaccato, separato dalla cresta principale da un burrone cosparso di sassi. Quando tentò di attaccare la dorsale a Tunnel Hill, le sue truppe furono ripetutamente respinte dalla Divisione di Patrick Cleburne, la migliore unità dell'esercito Confederato di Braxton Bragg. Il tentativo di Sherman fu oscurato dall'assalto successivo dell'esercito di George Henry Thomas, che sfondò al centro la linea Confederata, azione che era stata, originariamente, studiata come semplice diversivo.[42]Successivamente Sherman guidò una colonna per soccorrere le forze al comando di Ambrose Burnside che si pensava fossero in difficoltà a Knoxville. Nel Febbraio del 1864 condusse una spedizione verso Meridian, nel Mississippi, per distruggere delle infrastrutture confederate.[43]

Campagna di Atlanta

 
Mappa delle campagne di Sherman in Georgia e nella Carolina del Nord e del Sud, 1864-1865

Quando Lincoln chiamò Grant al comando delle truppe dell'Unione che combattevano a est, Grant nominò Sherman a succedergli a capo della Divisione del Mississippi, incarico che comportava il comando delle truppe dell'Unione che operavano nel teatro di guerra dell'ovest. In una lettera a Grant gli spiegò quale sarebbe stata la sua strategia: marciare verso l'Atlantico[44]. Sherman cominciò ad invadere lo Stato della Georgia con tre armate: l'Armata del Cumberland, forte di 60.000 uomini sotto il comando di George Henry Thomas; l'Armata del Tennessee, con James B. McPherson a capo di 25.000 uomini e l'Armata dell'Ohio, formato da 13.000 soldati comandati da John M. Schofield. Sherman condusse una lunga campagna di scaramucce, attraverso il terreno montuoso, contro l'Armata Confederata del Tennessee comandato dal Generale Joseph E. Johnston, tentando un assalto diretto contro Johnston solo nella disastrosa battaglia di Kennesaw Mountain. Il cauto Johnston fu sostituito dal più aggressivo John Bell Hood che sfidò gli eserciti di Sherman direttamente in campo aperto.

La campagna per la conquista di Atlanta condotta da Sherman si concluse con successo il 2 settembre 1864 con la presa della città, un risultato che rese molto famoso Sherman al nord e che sicuramente contribuì alla rielezione alla presidenza degli Stati Uniti di Lincoln nel novembre dello stesso anno. Lincoln ottenne la vittoria contro il candidato del partito Democratico George B. McClellan, l'ex comandante dell'esercito dell'Unione. Una vittoria del partito Democratico avrebbe potuto significare una vittoria dei Confederati, in quanto nel programma di McClellan erano previsti negoziati di pace basati sul riconoscimento dell'indipendenza degli Stati Confederati. In questo modo la conquista di Atlanta, quando avvenne, può essere considerata il più grande contributo di Sherman alla causa dell'Unione.[45] Dopo aver ordinato a tutti i civili di abbandonare la città diede ordine di dare fuoco a tutti gli edifici militari e governativi, e anche alcuni edifici privati bruciarono.[46]

A Settembre e Ottobre, Sherman tentò di attaccare le forze di Hood che però evitavano in tutti i modi lo scontro. Le forze confederate guidate da Hood infatti minacciavano di tagliare le linee di comunicazioni di Sherman verso il nord. Nonostante ciò Sherman riuscì a far approvare dai suoi superiori un piano che prevedeva di insistere con la marcia verso il sud anche se questo avrebbe voluto dire che linee di comunicazione sarebbero state tagliate. Decise comunque di lasciare il Maggiore Generale George H Thomas e John M. Schofield a occuparsi di Hood. Le loro forze congiunte batterono l'armata di Hood nelle battaglie di Franklin e Nashville. Nel frattempo Sherman marciò con 62.000 uomini verso il porto di Savannah. Alla fine di questa campagna, conosciuta come la Marcia verso il mare di Sherman, il 21 dicembre 1864 le sue truppe conquistarono Savannah. Sherman telegrafò a Lincoln, offrendogli la città come regalo di Natale.[47] Nella marcia verso il mare le truppe unioniste causarono danni a proprietà per 100 milioni di Dollari, secondo una stima effettuata da Sherman.[48] Le devastazioni furono spiegate come una nuova tattica messa a punto dallo stesso Sherman per demoralizzare il nemico e ridurre la sua capacità combattiva.

Marcia verso il mare

I successi di Sherman in Georgia ebbero ampia risonanza sulla stampa del nord, nel momento in cui Grant sembrava ottenere piccoli progressi contro l'esercitò Confederato del Nord Virginia comandato dal Generale Robert E. Lee. Al Congresso fu presentata una proposta di legge per promuovere Sherman allo stesso grado di Grant di Generale a tre stelle (lieutenant general), probabilmente con la prospettiva di sostituirlo al posto di Grant nel comando dell'esercito dell'Unione, ma Sherman rifiutò decisamente la promozione.

Campagna delle Caroline

Nella primavera del 1865 Grant ordinò a Sherman di imbarcare il suo esercito sui vaporetti per unirsi a lui per affrontare il Generale Lee in Virginia. Sherman, invece, convinse Grant a lasciarlo marciare a nord attraverso gli Stati della Carolina, per distruggere qualunque cosa che avesse un valore militare, proprio come aveva fatto nella Georgia: il suo interesse principale era il Sud Carolina, il primo Stato che aveva proclamato la secessione dall'Unione, la cui conquista avrebbe causato un duro contraccolpo sul morale dell'esercito Confederato[49]. Il suo esercito, quindi, avanzò a nord, attraverso il Sud Carolina, incontrando una scarsa opposizione da parte delle truppe del generale Joseph E. Johnston.

Resa confederata

Il 17 febbraio 1865 Sherman conquistò Columbia, la capitale del Sud Carolina. La zona centrale della città venne distrutta da incendi che durarono tutta la notte; ci furono molte polemiche riguardo all'incendio della città, con alcuni che sostenevano che il fuoco fosse un fatto accidentale, mentre altri affermavano che fosse stato un deliberato atto di vendetta, mentre una terza ipotesi attribuiva l'incendio alla ritirata dei Confederati che avrebbero bruciato le balle di cotone al momento della fuga dalla città.[50]

Sherman continuò a marciare attraverso il Nord Carolina, e le sue truppe causarono pochi danni rispetto a quelli causati nel Sud perché il nord era considerato uno stato che aveva aderito alla causa confederata in maniera più riluttante. Nel suo ultimo combattimento significativo Sherman sconfisse l'esercito del Generale Johnston nella battaglia di Bentonville.

A fine Marzo lasciò per poco tempo le sue forze per andare a City Point, Virginia, e incontrare Grant. Anche Lincoln si trovava lì, e questo permise l'unico incontro dei tre insieme durante la guerra[51]

Sherman si incontrò con Johnston a Bennett Place nella contea di Durham nel Nord Carolina per negoziare la resa Confederata. Alle richieste di Johnston e del Presidente Confederato Jefferson Davis, Sherman offrì condizioni che riguardavano sia l'aspetto politico che quello militare, malgrado non avesse alcuna autorizzazione per dettare queste condizioni né dal Generale Grant, né dal Governo degli Stati Uniti. Washington si rifiutò di riconoscere il trattato di resa, che causò una lunga ed aspra polemica tra Sherman e il Segretario alla guerra Edwin M. Stanton. La confusione su questa questione durò fino al 26 aprile quando Johnston, ignorando le istruzioni del Presidente Davis, accettò i termini della resa che si riferivano alla situazione militare, e formalmente fece arrendere il suo esercito e tutte le forze Confederate della Carolina (Nord e Sud), della Georgia e della Florida.

Comandante di Dipartimento e Ricostruzione

Nel giugno 1865, due mesi dopo la resa di Appomattox, ricevette il suo primo incarico dopo la guerra. Fu messo al comando di quella che era la Divisione Militare del Mississippi, ovvero la Divisione Militare del Missouri, che andava a comprendere un territorio che partiva dal fiume Mississippi alle Montagne Rocciose. I suoi sforzi si concentrarono sul proteggere le principali vie di comunicazione, in particolare le ferrovie, dagli attacchi delle forze indiane ostili.[52]

Pochissime furono le azioni militari contro gli indiani durante il mandato di Sherman. La sua strategia infatti consisteva nell'allungare i tempi delle trattative per raccogliere risorse e truppe e per permettere il completamento delle ferrovie Union Pacific e Kansas Pacific. Durante questo periodo fece parte della Commissione per la Pace con gli Indiani. Sebbene la commissione fosse responsabile per le trattative che portarono al Trattato di Medicine Lodge e del Trattato di Fort Laramie, Sherman non fu direttamente coinvolto in esse perché richiamato a Washington.[53] Fu comunque decisivo nelle negoziazioni di altri trattati, come quello che ha portato l'allontanamento dei Navajo da Bosque Redondo. Quando nel 1868 il Trattato di Medicine Lodge fu rotto, Sherman autorizzò il suo subordinato a condurre una Campagna Invernale (di cui fece parte la battaglia del Washita). Sherman fu coinvolto nel processo a Satanta e Grande Albero: ordinò infatti che i due capi indiani fossero trattati come comuni criminali per il loro ruolo nell'assalto al treno di Henry Warren.

Generale d'Armata

 
Sherman nel 1888, fotografato da Napoleon Sarony, usata nella seconda edizione delle Memorie del 1889. Questa foto è servita come modello per il primo francobollo raffigurante Sherman del 1893.

Il 25 Luglio 1866 il Congresso creò il rango di Generale d'Armata per Grant, e promosse Sherman Generale di Corpo d'Armata. Quando Grant fdivenne Presidente nel 1869, Sherman fu nominato Comandante generale dell'esercito statunitense, e promosso a Generale d'Armata. Dopo la morte di John A. Rawlins Sherman divenne Segretario alla Guerra ad interim per un mese. In questo periodo si segnalano parecchie divergenze con il Segretario alla Guerra William W. Belknap perché a suo parere avrebbe preso possesso di molti dei poteri del Comandante generale, rendendo il suo un ruolo privo di veri poteri. Sherman inoltre si scontrò con coloro che criticavano la condotta dell'esercito e i massacri degli indiani. Per scappare da queste difficoltà dal 1874 al 1876 trasferì il suo quartier generale da Washington a St. Louis, e ritornò a Washington solo dopo la nomina di Alphonso Taft a Segretario alla Guerra e la promessa di maggiori poteri.[54]

Nel periodo dell'incarico a Comandante Generale si dedicò principalmente a rendere sicuri i territori del West, soprattutto per facilitare il passaggio e lo stanziamento di nuovi coloni, attraverso la continuazione delle Guerre indiane. Tre campagne significative di questa fase furono la Guerra Modoc, la Grande guerra Sioux del 1876 e la Guerra dei Nasi Forati.

Durante le elezioni del 1876, i democratici del sud che appoggiavanoWade Hampton in Sud Carolina usarono la violenza per intimidire gli elettori afroamericani. Il governatore repubblicano Daniel Chamberlain chiese al Presidente Grant l'intervento dell'esercito per fermare i tumulti. Nell'ottobre del 1876 incaricò Sherman di riunire tutte le forze disponibili nella regione atlantica e di mandarli in Sud Carolina per fermare le sommosse.

Sherman si dimise dall'incarico di comandante generale il 1º novembre 1883, e si ritirò dall'esercito l'8 febbraio 1884.

Gli ultimi anni

Visse gli ultimi anni di vita a New York. Continuò a tenersi in contatto con altri veterani della Guerra Civile e divenne un richiesto oratore in banchetti e cene. Gli fu proposto dai Repubblicani di candidarsi alle elezioni presidenziali del 1884, ma declinò affermando: "non accetterò se nominato e non servirò se eletto"[55]

La morte

 
La maschera funeraria di Sherman

Sherman morì di polmonite il 14 Febbraio 1891. Il Presidente Benjamin Harrison mandò un telegramma alla famiglia e ordinò che le bandiere nazionali fossero tenute a mezz'asta.

Sherman oggi riposa nel Cimitero del Calvario a Saint Louis, Missouri.

Schiavitù ed emancipazione

Sebbene si opponesse alla schiavitù, Sherman non fu un abolizionista prima della guerra.[56] Le sue azioni militari del 1864 e del 1865 liberarono molti schiavi che si unirono alla sua marcia attraverso la Georgia e il Nord e Sud Carolina. Impressionato dalla loro industriosità e lealtà, Sherman iniziò a pensare al futuro degli schiavi liberati e al miglioramento della loro condizione. Il 12 gennaio 1865, Sherman si incontrò a Savannah con il Segretario di Guerra Stanton e con 20 leader neri locali. Quattro giorni dopo emise lo "Special Field Orders, No. 15" riguardante i 40.000 schiavi liberati e rifugiati neri, affidando al generale Rufus Saxton, un abolizionista del Massachusetts che in precedenza si era occupato dell'arruolamento di soldati neri, di implementare il piano.[57] La direttiva, che divenne la base dell'affermazione che il governo Unionista aveva promesso agli schiavi liberati "40 acri e un mulo", fu revocata nello stesso anno dal presidente Andrew Johnson.

Strategie

Sherman non fu un tattico brillante, fu invece un eccellente organizzatore e soprattutto uno stratega magistrale. B.H. Liddell Hart lo ha considerato un maestro del cosiddetto approccio indiretto, come dimostrato dalla sua condotta nella Campagna di Atlanta. Lo studio delle manovre di Sherman è stato decisivo nella definizione della sua dottrina della tattica e della strategia nella guerra meccanizzata, che a sua volta ha influenzato Heinz Guderian per la Blitzkrieg e l'uso dei carri armati da parte di Erwin Rommel durante la Seconda Guerra Mondiale.[58]

Guerra totale

Come Grant, Sherman era convinto che fosse necessario abbattere la capacità strategica, economica e psicologica confederata di raccogliere risorse per finanziare la guerra. Per far questo non esitò a mettere in pratica tattiche di terra bruciata.

L'avanzata delle truppe di Sherman furono caratterizzate da enormi devastazioni che riguardarono sia risorse civili sia infrastrutture militari e non. Anche se il saccheggio era ufficialmente proibito, gli storici sono in disaccordo su quanto bene questa proibizione fosse fatta rispettare.[59]

L'efficienza con cui l'armata di Sherman portò avanti la devastazione fu impressionante. Diventarono famose le cosiddette "cravatte di Sherman", ovvero la pratica messa in atto dalle forze unioniste di scaldare le rotaie dei treni fino a che non era possibile intrecciarle intorno a tronchi d'albero. Sherman divenne una figura controversa successivamente ad accuse di crimini di guerra.

I danni procurati dalle forze di Sherman riguardarono solo le proprietà, e sembra che le perdite civili fossero state molto poche.[60]

Riconoscimenti

È stato chiamato col suo nome il più grande essere vivente, una sequoia gigante nel Parco nazionale di Sequoia in California. Un altro omaggio al suo nome è stato dato al carro armato medio M4 della seconda guerra mondiale.

Cultura di massa

La figura del generale Sherman è al centro o appare in numerose opere, tra le quali si possono ricordare: la canzone della guerra civile americana Marching Through Georgia di Henry Clay Work, il poema di Herman Melville The March to the Sea, nel documentario Sherman's March di Ross McElwee, nel romanzo La marcia di E. L. Doctorow

 
Busto del generale Sherman.

Note

  1. ^ Uno storico ha scritto che il "genio" di Sherman per la "strategia e la logistica... lo ha reso uno dei più importanti architetti della vittoria dell'Unione". Steven E. Woodworth, Nothing but Victory: The Army of the Tennessee, 1861–1865 (New York: Alfred A. Knopf, 2005), 631. Per uno studio assai critico sulla figura del generale vedi John B. Walters, Merchant of Terror: General Sherman and Total War (Indianapolis: Bobbs-Merrill, 1973).
  2. ^ Liddell Hart, p. 430.
  3. ^ Vedi, William T. Sherman papers, Notre Dame University CSHR 19/67 Folder:Roger Sherman's Watch 1932–1942
  4. ^ McDonough, William Tecumseh Sherman: in the service of my country, A Life, p. 148-149
  5. ^ Una fonte del XIX secolo ad esempio afferma che "il generale Sherman, noi crediamo, è l'unico eminente americano che porti il nome di un capo indiano". Howe's Historical Collections of Ohio (Columbus, 1890), I:595.
  6. ^ Sherman, Memoirs, p. 11.
  7. ^ Sherman, Memoirs.
  8. ^ Lewis, p. 34.
  9. ^ Sherman, Memoirs, p. 11; Lewis, p. 23; Schenker, "'My Father ... Named Me William Tecumseh': Rebutting the Charge That General Sherman Lied About His Name", Ohio History (2008), vol. 115, p. 55; Il biografo di Sherman John Marszalek considera l'articolo citato come "la presentazione di una prova convincente riguardo al nome di Sherman". Marszalek, "Preface" to 2007 edition of Sherman: A Soldier's Passion for Order, pp. xiv–xv n.1.
  10. ^ Vedi, e.g., le molte epistole redatte negli anni intercorsi dalla guerra civile in poi e riprodotte in Brooks D. Simpson e Jean V. Berlin, Sherman's Civil War: Selected Correspondence of William T. Sherman (Chapel Hill: Univ. of North Carolina Press, 1999).
  11. ^ Vedi per esempio Walsh, p. 32.
  12. ^ Sherman, Memoirs, p. 14
  13. ^ Citato in Hirshson, p. 13
  14. ^ Sherman, Memoirs, p. 16
  15. ^ Vedi ad esempio Hirshson, p. 21
  16. ^ Vedi Sherman at the Virtual Museum of San Francisco e excerpts from Sherman's Memoirs
  17. ^ Kevin Dougherty, Civil War Leadership and Mexican War Experience, (Jackson, MS: University of Mississippi Press, 2007), pp. 96–100. ISBN 1-57806-968-8
  18. ^ Katherine Burton, Three Generations: Maria Boyle Ewing – Ellen Ewing Sherman – Minnie Sherman Fitch (Longmans, Green & Co., 1947), pp. 72–78.
  19. ^ Edward Sorin, CSC, The Chronicles of Notre Dame Du Lac ed. James T. Connelly, CSC (Notre Dame: Notre Dame Press, 1992), 289.
  20. ^ Burton, pp. 217–21, 226–27, 291.
  21. ^ Vedi a questo proposito Hirshson, pp. 362–368, 387
  22. ^ Sherman, Memoirs, pp. 125–127.
  23. ^ Sherman, Memoirs, pp. 127–129.
  24. ^ Sherman, Memoirs, pp. 131–134, 166.
  25. ^ Citato in Royster, pp. 133–134
  26. ^ Memoirs, chronology, p. 1093.
  27. ^ Sherman, Memoirs, pp. 150–61. Per i dettagli sulla carriera di Sherman in banca vedi Dwight L. Clarke, William Tecumseh Sherman: Gold Rush Banker (San Francisco: California Historical Society, 1969).
  28. ^ Sherman, Memoirs, pp. 160–62.
  29. ^ See History of LSU. Archiviato il 10 marzo 2009 in Internet Archive.
  30. ^ Citato in Hirshson, p. 68.
  31. ^ Scambio di opinioni tra W.T. Sherman e il Prof. David F. Boyd, December 24, 1860. Citato in "Sherman: Fighting Prophet" (1932) by Lloyd Lewis, page 138, attributed to "Boyd (D.F), mss. [manuscripts] in possession of Walter L. Fleming, Nashville, Tenn." Fleming's collection is now in the archives of Louisiana State University.
  32. ^ p. 138 Lloyd Lewis, Sherman: Fighting Prophet, U of Nebraska Press, 1993. URL consultato il 23 febbraio 2016. (anno originale 1932.
  33. ^ Lettera di W.T. Sherman al Gov. Thomas O. Moore, January 18, 1861. Citato in Sherman, Memoirs, p. 156
  34. ^ Sherman a George B. McClellan, Novembre 4, 1861, in Stephen W. Sears, ed., The Civil War Papers of George B. McClellan: Selected Correspondence, 1861–1865 (New York, 1989), p. 127, note 1; Marszalek, Sherman, pp. 161–64.
  35. ^ Citato in Lewis, p. 203
  36. ^ Sherman a John Sherman, Gennaio 4, 8, 1862, in Simpson e Berlin, Sherman's Civil War, 174, 176.
  37. ^ See Cincinnati Commercial, Dicembre 11, 1861; Marszalek, Sherman, pp. 162, 164.
  38. ^ Daniel, p. 138
  39. ^ Eicher, p. 485
  40. ^ Vedi Marszalek, Sherman, pp. 202–08. L'operazione di Sherman avrebbe dovuto essere coordinata con l'avanzata delle forze di Grant su Vicksburg, da un'altra direzione. All'insaputa di Sherman Grant non avanzò.
  41. ^ Smith, p. 227. è degno di nota il fatto che comunque sherman considerasse Arkansas Post un obbiettivo degno di nota. Vedi Marszalek, pp. 208–10; Sherman, Memoirs, pp. 318–25.
  42. ^ McPherson, pp. 677–80.
  43. ^ Sherman, Memoirs, pp. 406–34; Buck T. Foster, Sherman's Meridian Campaign (University of Alabama Press, 2006).
  44. ^ Sherman, Memoirs, p. 589
  45. ^ Per un approfondimento sulla rielezione di Lincoln e sugli effetti della cattura di Atlanta, vedi James M. McPherson, Tried by War: Abraham Lincoln as Commander in Chief (New York: Penguin, 2008), 231–50.
  46. ^ Per un approfondimento, vedi Russell S. Bonds, War Like the Thunderbolt: The Battle and Burning of Atlanta (Yardley, PA: Westholme Publishing, 2009), 337–74.
  47. ^ Quesyo messaggio fu inviato via mare il 22 Dicembre, fu mandato poi via telegramma da Fort Monroe, Virginia e sembra sia stato ricevuto da Lincoln proprio il giorno di Natale. Sherman, Memoirs, p. 711; Official Records, Series I, vol. 44, 783; New York Times, December 26, 1864.
  48. ^ Dispaccio dal Maj. Gen. W.T. Sherman, January 1, 1865, citato in Grimsley, p. 200
  49. ^ John F. Marszalek, "'Take the Seat of Honor': William T. Sherman," in Steven E. Woodworth, ed., Grant's Lieutenants: From Chattanooga to Appomattox (Lawrence: Univ. of Kansas Press, 2008), pp. 5, 17–18; Marszalek, Sherman, pp. 320–21.
  50. ^ Marszalek, pp. 322–25
  51. ^ Sherman, Memoirs, pp. 806–17; Donald C. Pfanz, The Petersburg Campaign: Abraham Lincoln at City Point (Lynchburg, VA, 1989), 1–2, 24–29, 94–95. Questo incontro fu immortalato nel famoso dipinto di G.P.A. Healy The Peacemakers Archiviato il 20 ottobre 2011 in WebCite.
  52. ^ Athearn, 33–44
  53. ^ Athearn, 196–197
  54. ^ Athearn, 268–269
  55. ^ Marszalek in Encyclopedia of the American Civil War, p. 1769.
  56. ^ Vedi ad esempio le lettere di Sherman a Salmon Chase (riprodotta in Sherman's Civil War, pp. 794–795) e la lettera a John Sherman (citata in Liddell Hart, p. 406).
  57. ^ Special Field Orders, No. 15, 16 gennaio 1865. Vedi anche McPherson, pp. 737–739.
  58. ^ Liddell Hart,Prefazione all'edizione della Indiana University Press delle Memorie di Sherman (1957). Citato in Wilson, p. 179
  59. ^ Vedi Grimsley, pp. 190–204; McPherson, pp. 712–714, 727–729.
  60. ^ Vedi per esempio Grimsley, p. 199

Bibliografia

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