Mohammad Hatta
Mohammad Hatta (Fort de Kock, 12 agosto 1902 – Giakarta, 14 marzo 1980) è stato un politico indonesiano.
Mohammad Hatta | |
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I° Vice-Presidente dell'Indonesia | |
Durata mandato | 18 agosto 1945 – 1 dicembre 1956 |
Vice di | Sukarno |
Presidente | Sukarno |
Successore | Hamengkubuwono IX |
3° Primo Ministro del'Indonesia | |
Durata mandato | 29 gennaio 1948 – 20 dicembre 1949 |
Predecessore | Amir Sjarifoeddin |
Successore | Susanto Tirtoprodjo |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Indonesiano |
Firma | ![]() |
È stato il primo Vice-Presidente dell'Indonesia, noto con il soprannome de Il Proclamatore, lottò al fianco di Sukarno, primo Presidente dell'Indonesia, per l'indipendenza del suo paese contro il dominio coloniale dei Paesi Bassi.
Biografia
Nato a Fort De Kock, l'attuale Bukittinggi, da una importante famiglia di solida tradizione islamica; suo nonno era un rispettato ulama di Batuhampar, vicino Payakumbuh. Suo padre, Haji Mohammad Djamil, morì quando aveva ancora otto mesi, e rimase con la madre e le sue sei sorelle. In base al sistema matrilineare della società del popolo Minangkabau, venne cresciuto nella famiglia di sua madre. Quest'ultima era piuttosto ricca, e lo educò non solo allo studio del Corano ma anche della lingua olandese[1].
Proseguì i suoi studi presso la scuola di lingua olandese di Padang dal 1913 al 1916, dopo aver terminato la Sekolah Melayu ovvero la scuola in lingua malese. All'età di tredici anni superò gli esami per entrare nella scuola secondaria di lingua olandese, di Giacarta (allora Batavia). Tuttavia la madre gli chiese di restare a Padang a causa della sua età troppo giovane per frequentare la locale scuola secondaria.
Durante il tempo libero lavorava part-time in un ufficio postale, normalmente gli studenti del suo grado non potevano lavorare, ma possedendo una certificazione che gli avrebbe dato accesso ad un grado d'istruzione superiore, gli fu permesso di svolgere un'attività lavorativa[2]. Il giovane Hatta era anche solito frequentare i locali dell'associazione Sarikat Usaha, un'associazione a sostegno dell'educazione fondata dall'attivista Taher Marah Soetan. Quì poteva leggere giornali e riviste in lingua olandese, in particolare sui dibattiti politici discussi nel Volksraad, ovvero il locale parlamento delle Indie orientali olandesi, che, sebbene non avesse alcun tipo di potere esecutivo e legislativo, era comunque la risposta coloniale olandese alle richieste di una rappresentanza politica indonesiana. Fu così che iniziò ad appassionarsi all'attivismo politico, in particolare ai movimenti per l'indipendenza nazionale, e mentre partecipava ad un corteo di studenti a Padang nel dicembre del 1917, conobbe un giovane attivista, Nazir Pamontjak, che lo introdusse nell'associazione politica giovanile Jong Sumatranen Bond, della quale divenne tesoriere della locale sede di Padang nel 1918[3].
Nel settembre di quello stesso anno, Hatta conobbe il giornalista ed attivista politico per l'indipendenza nazionale indonesiana, Abdul Muis, appartenente al Sarekat Islam, un sindacato di produttori e mercanti di batik fondato su valori islamici, che incoraggiò Hatta e tutti i giovani attivisti politici che considerava la vera risposta la lotta in nome di un'Indonesia indipendente.
Nel maggio del 1919 Hatta poté finalmente recarsi a Giakarta per proseguire gli studi superiori, che completò con ottimi voti nel 1921. A giakarta il giovane Hatta entrò nella sede locale della Jong Sumatranen Bond di cui divenne nuovamente tesoriere, ed entrò nuovamente in contatto con Muis e con uno dei padri fondatori dell'Indonesia e ideatore della sua costituzione, Haij Agus Salim.
Gli studi in Europa
Il 3 agosto 1921 Hatta, sei giorni prima il compimento del suo diciannovesimo compleanno, salpò dal porto di Padang, diretto a Rotterdam per proseguire i suoi studi superiori in economia presso l'Università Erasmus di Rotterdam. Quì Hatta ritrovò il suo amico attivista Pamontjak, che studiava legge all'Università di Leida e che lo invitò ad unirsi al gruppo di Indische Vereeniging (Associazione Indonesiana), un'associazione studentesca che sarebbe stata tra le prime a reclamare l'indipendenza indonesiana dal colonialismo olandese. Hatta ne fu tesoriere tra il 1922 ed il 1925 e poi Presidente tra il 1926 ed il 1930, e curò la fondazione e la gestione economica della rivista dell'associazione dal titolo Indonesia Merdeka (Indonesia Libera)[4].In occasione del discorso inaugurativo per la fondazione della rivista, dal titolo La struttura economica mondiale e il conflitto di potere, Hatta manifestò il suo interesse per il concetto di "disobbedienza civile", già adottato da altri paesi dominati dal colonialismo come l'India.
Per ottenere supporto a livello internazionale alla causa nazionalista indonesiana, Hatta partecipò a diverse conferenze in tutta Europa in qualità di Presidente della delegazione del suo movimento. Nel 1926 Hatta ed il suo gruppo parteciparono al Sesto Convegno Democratico Internazionale per la Pace tenuto dall'attivista cattolico Marc Sagnier a Boissy-la-Rivière. Nel 1927 partecipò alla Conferenza tenutasi a Bruxelles della Lega contro l'Imperialismo dove ebbe modo di conoscere e confrontarsi con altri eminenti leader di movimenti nazionalisti come l'indiano Jawaharlal Nehru, l'egiziano Mohammad Hafiz Ramadan Bey ed il senegalese Lamine Senghor; in questo stesso anno Hatta venne arrestato dagli olandesi per circa sei mesi, insieme ad altri quattro giovani attivisti nazionalisti del suo movimento. Durante il suo processo, proclamò in sua difesa un discorso che, pubblicato successivamente con il titolo di Indonesia Vrij (Indonesia Libera), lo rese estremamente popolare tra i movimenti nazionalisti indonesiani.
Il ritorno in Indonesia e la prigionia
Nel luglio del 1932 Hatta fece ritorno in Indonesia, dove divenne immediatamente una delle figure più influenti del movimento nazionalista; il suo ritorno coincise con lo scioglimento forzato del Partito Nazionale Indonesiano e l'arresto di Sukarno. La maggior parte degli appartenenti al Partito Nazionale Indonesiano si unirono alla nuova formazione politica del Partito Indonesiano (Partindo) ma la fazione più radicale del partito si unì con l'intellettuale Sutan Sjahrir per dare vita al Nuovo Partito Nazionale Indonesiano del quale Hatta divenne Presidente nell'agosto di quello stesso anno. In dicembre Sukarno venne liberato e scelse, nonostante lo sforzo di convincere le due formazioni politiche ad unirsi in un fronte unico, di unirsi al Partindo. Tra il 1932 ed il 1933 Hatta scrisse diversi articoli in materia di economia e di politica per conto del giornale del partito, il Daulat Rakyat (Autorità del Popolo).
Nell'agosto del 1933 Sukarno venne nuovamente arrestato dalle autorità coloniali olandesi, inviandolo in esilio ad Ende, sull'isola di Flores. Con Sukarno ora in esilio, la repressione olandese poteva meglio concentrarsi sul nuovo Partito Nazionale Indonesiano e sulla sua dirigenza. Nel febbraio del 1934 arrestarono tutti i membri più importanti delle sedi di Giakarta (compreso lo stesso Hatta) e di Bandung. Tutti trascorsero un anno di prigione nel Penitenziario di Cipinang e in quello di Glodok. Durante il suo periodo di carcerazione, Hatta scrisse l'opera Crisi economica e capitalismo. Nel gennaio del 1935 Hatta e gli altri dirigenti del partito vennero trasferiti nel campo di prigionia di Boven-Digoel, in Nuova Guinea, dove rimasero fino al 1937. Durante il suo esilio, Hatta continuò a scrivere articoli, questa volta per il giornale Pemandangan (Lo Scenario), guadagnando abbastanza denaro per sostenere sé ed i suoi colleghi con problemi economici. Egli si prodigò per dare lezioni di economia, storia e filosofia ai suoi colleghi; da queste lezioni egli avrebbe poi estratto materiale per due suoi libri dal titolo rispettivamente Introduzione alla via della conoscenza e La natura del pensiero greco (in quattro volumi).
Nel gennaio 1936 Hatta e Syarhir vennero trasferiti nell'insediamento di Banda Neira, nelle Isole Banda, dove incontrarono altri importanti attivisti nazionalisti come Iwa Koesoemasoemantri e il mentore di Sukarno, il Dottor Tjipto Mangoenkoesoemo. Durante questo periodo di isolamento Hatta e Syarhir si dedicarono all'insegnamento a favore dei bambini locali, insegnando loro storia e politica e fu durante queste attività che Hatta conobbe un bambino locale che prese come suo figlio adottivo, Des Alwi Abubakar, che sarebbe successivamente diventato un diplomatico, storico e scrittore[5], tuttavia entrambi vennero nuovamente trasferiti nella città di Sukabumi, nell'isola di Giava.
Il periodo dell'occupazione giapponese
A partire dal 1942 l'Impero giapponese diresse le sue mire espansionistiche in Asia orientale e nel Sudest asiatico. Dal mese di marzo di quello stesso anno iniziò la sua campagna nelle Indie Olandesi, sconfiggendo rapidamente il Governo Coloniale Olandese che si arrese il 9 marzo 1942. A partire dal 22 marzo 1942 Hatta e Syahrir vennero nuovamente trasferiti a Giakarta, dove Hatta incontrò il maggior generale Harada, Capo Ad Interim del Governo, il quale chiese ad Hatta di diventare suo consigliere per il governo d'occupazione. Hatta accettò questa mansione nella speranza che, avendo avuto garanzie dallo stesso Harada che i giapponesi non intendevano occupare l'Indonesia, questa situazione avrebbe potuto rendere più vicina l'indipendenza indonesiana. Se il Giappone, in forza della sua visione ultra-nazionalistica, avesse riconosciuto l'indipendenza indonesiana, pensava Hatta, ciò avrebbe messo pressione agli Alleati di fare lo stesso.
Nel luglio del 1942, Hatta si incontrò nuovamente con Sukarno dopo essere stato liberato dalla sua prigionia ed essere tornato a Sumatra. Durante una riunione segreta tenutasi nell'abitazione di Hatta, si incontrarono con Sjahrir, ed i tre decisero insieme una nuova strategia in base alla quale, mentre Hatta e Sukarno avrebbero dovuto cooperare con l'occupatore giapponese, Sjahrir avrebbe dovuto organizzare la resistenza clandestina[6].
Sia Hatta che Sukarno erano convinti che collaborando insieme con i giapponesi sarebbero riusciti ad ottenere da questi l'indipendenza per l'Indonesia. Hatta, Sukarno e il presidente del movimento islamico Muhammadiyah, il Kyai Hajji Mas Mansoer e Ki Hajar Dewantara, formarono un quadriumvirato di leader politici che vennero utilizzati dall'Impero giapponese per fungere da intermediari con la popolazione locale. il quadriumvirato così formato lavorò con fervore durante l'occupazione giapponese, diffondendo la propaganda giapponese e presentando l'Impero Giapponese come protettore e guida dell'intero continente asiatico.
Il 9 marzo 1943 il Governo di Occupazione Giapponese approvò la costituzione di una nuova organizzazione denominata Pusat Tenaga Rakyat (Centro di Potere Popolare) o PUTERA con Hatta e gli altri quadriumviri come vice-Presidenti dell'associazione. Sukarno era convinto che tramite questa nuova realtà politica fosse possibile avviare la strada per l'indipendenza indonesiana, tuttavia essa venne fortemente strumentalizzata dai giapponesi, che se ne servirono per legittimare l'introduzione nel paese del '[lavoro forzato]] o Rōmusha.
Con l'avanzata delle forze alleate nel Pacifico, il Governo di Occupazione Giapponese cominciò ad incontrare le prime difficoltà nel mantenere l'ordine in territorio indonesiano. L'organizzazione politica del PUTERA venne sciolta e sostituita con una nuova organizzazione, la Jawa Hokokai (in giapponese ャ ワ奉公会) nel marzo del 1944 sotto la guida e la supervisione di funzionari giapponesi. A capo dell'associazione venne posto Sukarno ma, a differenza della precedenza PUTERA, i nazionalisti indonesiani ebbero spazi molto più ristretti all'interno di questa nuova realtà politica. Nel settembre del 1944, con la sconfitta nipponica ormai immineente, il
Primo Ministro giapponese Kuniaki Koiso proclamò che il Giappone avrebbe garantito all'Indonesia l'indipendenza in tempi molto brevi. Nell'aprile del 1945 l'autorità militare giapponese avviò la composizione di un Comitato investigativo per i lavori preparatori per l'indipendenza, in lingua indonesiana Badan Penyelidik Usaha-usaha Persiapan Kemerdekaan (BPUPK), con Rajiman Wediodiningrat come Presidente, e Hatta e Sukarno tra i suoi membri; che si sarebbe riunito nei successivi tre mesi prendendo decisioni che avrebbero avuto un peso nel futuro immediato dell'Indonesia, quali la scrittura della Costituzione e la definizione dei territori che sarebbero stati compresi all'interno della nuova realtà nazionale.
La proclamazione dell'Indipendenza
A partire dal mese di agosto del 1945, ormai sull'orlo della sconfitta, l'amministrazione giapponese approvò l'indipendenza indonesiana e costituì il Comitato preparatorio per l'indipendenza indonesiana (in lingua indonesiana Panitia Persiapan Kemerdekaan Indonesia (PPKI)) per sovrintendere a questo passaggio così importante, eleggendo Sukarno come suo Presidente. L'8 agosto 1945 Hatta e Sukarno vennero convocati a Saigon per incontrarsi con il maresciallo Hisaichi Terauchi, Comandante in Capo delle forze giapponesi nel sud-est asiatico. Terauchi confermò ad Hatta e Sukarno che il PPKI si sarebbe costituito entro il 18 agosto e che l'Indonesia sarebbe diventata una nazione indipendente sotto la supervisione dell'Impero Giapponese.
Il 14 agosto Hatta e Sukarno tornarono in Indonesia, e ricevettero da Syahrir le notizie della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki.
Note
- ^ George Mc. T Kahin, "In Memoriam: Mohammad Hatta (1902–1980)", in Indonesia, Vol. 30, 1980, pp. 113–120.
- ^ George Mc. T Kahin, 1980, p. 113
- ^ Mavis Rose, Indonesia Free: A Political Biograpghy of Mohammad Hatta, Equinox Publishing, 2010, p. 30
- ^ Mavis Rose, 2010, p.48
- ^ Prominent historian Des Alwi dies at 82, The Jakarta Post, 12 Novembre 2010
- ^ Mrazek, Rudolf, Sjahrir: politics in exile in Indonesia, SEAP Cornel South East Asia program, 1994, p. 465. ISBN 0-87727-713-3.