Complementi in latino
I complementi in latino sono espressi mediante i 6 casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo e ablativo) e l'uso, in alcuni casi, di preposizioni con l'accusativo e l'ablativo.
Tabella riassuntiva
Funzione logica | Resa in latino | Esempio |
---|---|---|
Soggetto | nominativo | Caesar pugnat [Cesare combatte] |
Complemento oggetto | accusativo | Caesar pugnat Maximum [Cesare combatte Massimo] |
Complemento predicativo del soggetto | nominativo | Caesar diligens putatur [Cesare è ritenuto diligente] |
Complemento predicativo dell'oggetto | accusativo | Puto Caesarem diligentem [Reputo Cesare diligente] |
Complemento di specificazione | genitivo | Maximi domus [La casa di Massimo] |
Complemento di denominazione | prende il caso del nome generico a cui si riferisce | Urbem Romam visitant [Visitano la città di Roma] |
Complemento di termine | dativo | Donum Maximo dabo [Farò un regalo a Massimo] |
Complemento di vocazione | vocativo | Amice, me iuva [Amico, aiutami] |
Causa interna (soggettiva) | ablativo | Caesar gaudio exultabat [Cesare esultava di gioia] |
Causa esterna (oggettiva) | ob/propter + accusativo | Caesar ob victoriam exultabat [Cesare esultava per la vittoria] |
Causa impediente | prae + ablativo | Frumenta prae frigore matura non sunt [Il frumento non è maturo per il freddo] |
Causa come punto di origine di qualcosa | ex/de/ab + ablativo | Deis ab imo corde gratias ago [Rendo grazie agli dei dal profondo del cuore] |
Complemento di causa efficiente | ablativo | Arbor vento depelletur [L'albero è abbattuto dal vento] |
Complemento di agente | a/ab + ablativo | Messes ab agricola rescintur [Le messi sono tagliate dall'agricoltore] |
Complemento di limitazione | ablativo | Excellebat Aristides abstinentia [Aristide eccelleva quanto a moderazione] |
Complemento di compagnia o di unione | cum + ablativo | Ancilla aquam cum vino portat [L'ancella porta acqua con il vino] |
Complemento di argomento | de + ablativo | Philosophi de anima fatoque hominis disceptant [I filosofi discutono sull'anima e sul destino dell'uomo] |
Complemento di materia | e/ex + ablativo; aggettivi corrispondenti al nome a cui si riferiscono (aurum, argentum) | Poculum ex auro pater emit [Il padre compera una coppa d'oro] |
Complemento di mezzo | ablativo
o per + accusativo (se individuato da persone) |
Victoria athletae tuba nuntiatur [La vittoria dell'atleta è annunciata con la tromba] |
Complemento di fine | ad + accusativo | Caesar legionem evocavit ad proximum bellum [Cesare richiamò la legione per la guerra imminente] |
dativo | Omnes libertati certabant [Tutti lottavano per la libertà] | |
genitivo seguito da causā/gratiā | Mundus hominum causa creatus est [Il mondo fu creato per gli uomini] | |
Complemento partitivo | Genitivo semplice
e/ex + ablativo inter + accusativo |
Minerva doctissima dearum est [Minerva è la più dotta tra lè dee]
Lucius sedulissimus ex pueris est [Lucio è il più diligente tra i bambini] Homerus Hesiodusque antiquissimi inter poetas Graecos sunt [Omero e Esiodo sono i più antichi dei poeti greci] |
Complementi di stato in luogo | in + ablativo / genitivo, caso locativo (piccole isole o città singolari di prima o seconda declinazione / ablativo plurale (nomi di terza declinazione pluralia tantum di prima o seconda declinazione) | Beluae in silvis vivunt [Le belve vivono nei boschi] |
Complementi di moto a luogo | in, se si indica un'entrata, ad, se si indica un avvicinamento, + accusativo | Agricola ad silvam contendit [Il contadino si dirige verso il bosco] |
Complementi di moto da luogo | a/ab, se c'è un allontanamento, e/ex se c'è un'uscita(dal chiuso all'aperto), de, se il moto avviene dall'alto verso il basso + ablativo
|
A lacu abiit. [Si allontanò dal lago.]
Marcus de planta delidit. [Marco cade dalla pianta.] Mediolano venio. [Vengo da Milano.] Metellus ab Africa deledit. [Metello parte dall'Africa.] Tullius e castris excedis. [Tullia esce dall'accampamento.] |
Complementi di moto per luogo | per + accusativo | Per flumen ivi. [Andai per il fiume.] |
Complemento di vantaggio/svantaggio | dativo, se significa "in difesa di" pro+ ablativo, se significa "contro di", in/contra+ accusativo | Non scholae sed vitaediscimus.[Non impariamo per la scuola, ma per la vita] |
Complemento di modo | cum + ablativo.
|
Vixit magna cum integritate [Visse con grande onestà] |
Complemento di tempo determinato | ablativo | Prima luce Romam venit [Arrivò a Roma all'alba] |
Complemento di tempo continuato | per + accusativo
accusativo |
Bellum (per) decem annos tenuit [La guerra durò dieci anni] |
Complemento di qualità | genitivo con qualità considerate permanenti, come le doti intellettuali o le qualità morali; | Homo' est magnae' virtutis [È un uomo di grande valore] |
I complementi diretti
I complementi diretti sono quei complementi che si legano direttamente al verbo. Essi sono essenzialmente il soggetto, chi compie l'azione espressa dal verbo, e il complemento oggetto, chi riceve l'azione espressa dal verbo (quando il verbo è predicativo).
Il soggetto
Il soggetto della frase è chi compie l'azione espressa dal verbo, oppure colui/ciò di cui si predica un modo di essere; viene espresso in caso nominativo. Il soggetto in latino può essere omesso se esso è deducibile dal contesto, data la ricca coniugazione dei verbi. Vediamo un esempio, con il soggetto in grassetto.
«Cicero optimus ex oratoribus erat. » |
«Cicerone era il migliore degli oratori.» |
L'eccezione alla regola sta nelle proposizioni infinitive, dove il soggetto, che salvo rari casi deve sempre essere espresso, va in accusativo, e lo stesso vale per gli elementi ad esso correlati, come la parte nominale, il predicativo o eventuali attributi e apposizione. Questa eccezione non vale però per il verbo videor (sembrare), che vuole l'infinito con il nominativo di parti nominali e predicativi del soggetto (il soggetto dell'infinito di solito non è espresso).
«(Ego) puto Lydiam pulcherrimam puellam esse. » |
«(Io) ritengo che Lidia sia una bellissima ragazza.» |
Il soggetto Ego può non essere espresso perché il verbo puto ci dice chiaramente che il soggetto è la prima persona singolare.
« Tu videris mihi esse bonus.» |
« Mi sembra che tu sia buono.» |
Il complemento oggetto
Il complemento oggetto è chi subisce direttamente l'azione espressa da un verbo attivo; viene espresso in accusativo.
«Dum ambulat, Darius Marium et Fabiam videt.» |
«Mentre cammina, Dario vede Mario e Fabia.» |
«Semper habebo spem.» |
«Avrò sempre speranza.» |
Se nelle frasi infinitive, che vogliono, come abbiamo visto, il soggetto in accusativo, è presente un complemento oggetto, è preferibile volgere la frase al passivo qualora si possa ingenerare confusione tra gli accusativi del soggetto e dell'oggetto, e se la frase è attiva è meglio porre prima il soggetto e poi l'oggetto, in conformità con la tendenza SOV della lingua latina.
Lucius dixit Iulium Tulliam amare. |
o meglio: Lucius dixit Tulliam ab Iulio amari. |
Lucio ha detto che Giulio ama Tullia / che Tullia è amata da Giulio. |
Complemento predicativo del soggetto e nome del predicato
Il nome del predicato e il complemento predicativo del soggetto, in latino, si rendono con il caso nominativo. Questa costruzione è chiamata doppio nominativo.
«Claudia puella est. » |
«Claudia è una ragazza.» |
Claudia è il soggetto, puella la parte nominale.
«Marcus consul creatus est.» |
«Marco è stato fatto console.» |
Marcus è il soggetto, consul il suo predicativo.
Complemento predicativo dell'oggetto
Il complemento predicativo dell'oggetto, in latino, si rende con il caso accusativo. Questa costruzione è chiamata doppio accusativo.
«Comitii Aemilium consulem creaverunt.» |
«I comizi elessero Emilio console.» |
Aemilium è il complemento oggetto, consulem il suo predicativo.
Il complemento di vocazione
Il complemento di vocazione esprime l'invocazione a qualcosa o qualcuno, di solito espressa in un inciso. Il suo caso è appunto il vocativo, che può essere preceduto da o oppure oh.
«O Claudia, redde mihi cordem!» |
«O Claudia, restituiscimi il cuore!» |
«Mi care fili, nemo perfectus est. » |
«Caro figlio mio, nessuno è perfetto.» |
«Usque ad mortem, Galli, contra vos pugnabo.» |
«Galli, combatterò contro di voi fino alla morte.» |
«Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? [1]» |
«Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?» |
Si noti che il complemento di vocazione è staccato dal resto della frase, non ha legami grammaticali con essa. Anche per questo tante volte il vocativo non è nemmeno considerato un vero e proprio caso.
I pronomi (tranne i pronomi personali di 2ª persona singolare e plurale) non hanno vocativo e perciò non possono assumere la funzione di complemento di vocazione.
I complementi indiretti
Il complemento di specificazione
Il complemento di specificazione esprime un possesso o una precisazione riguardo al nome a cui di riferisce; va espresso in genitivo.
- Ecce Caesaris heres. [Ecco l'erede di Cesare.]
- Poenorum legati Romam pervenerunt. [Gli ambasciatori dei Cartaginesi arrivarono a Roma./
Con i pronomi personali di prima e seconda persona possono essere usati sia i genitivi (mei, nostri, tui, vestri) sia gli aggettivi possessivi correlati (meus, -a, -um; tuus, -a, -um; nostrer, -tra, -trum; vester (voster), -tra, -trum). Per la terza persona si usa l'aggettivo possessivo (suus, -a, -um) se la specificazione è riferita al soggetto, il genitivo (eius, eorum, earum) altrimenti.
Quando si vuole indicare il dovere di qualcuno, si usa il genitivo della persona senza altri elementi.
- Tuus est legere, meus intelligere. [Il tuo dovere è leggere, il mio capire.]
Il complemento di denominazione
Mentre in italiano il complemento di denominazione è un vero e proprio complemento, in latino esso appare come una semplice apposizione al nome a cui si riferisce e si traduce ponendolo al caso del nome a cui è riferito.
- Urbs Roma est maxima. [La città di Roma è molto grande.]
Il complemento di termine
Il complemento di termine, che esprime ciò a cui è destinata o a cui si rivolge l'azione, va in dativo.
- Tibi magnas divitias dabo. [Ti darò grandi ricchezze.]
- Ne indixeris bellum Caesari! [Non dichiarare guerra a Cesare.]
- Puella dat magistrae librum. [La ragazza dà il libro alla maestra.]
Il complemento di mezzo o strumento
Il complemento di mezzo esprime lo strumento, il mezzo attraverso cui viene compiuta l'azione; ha due forme.
Se si riferisce a oggetti inanimati, va in ablativo semplice, cioè senza preposizioni, residuo questo del caso indoeuropeo chiamato strumentale.
- Omnia auro obtinentur. [Con l'oro si ottiene tutto.]
- Ulixes ingenio Troianos fefellit. [Ulisse ingannò i Troiani per mezzo dell'ingenio.]
- Miles pugnat hasta. [Il soldato combatte con la lancia.]
Se si riferisce ad una persona o a un animale, si usa il costrutto per + accusativo.
- Delphos litteras per duos legatos mittam. [Manderò una lettera a Delfi per mezzo di due ambasciatori.]
Il complemento di modo o maniera
Il complemento di modo esprime la maniera con cui è compiuta l'azione. Per esso va usato il costrutto cum + ablativo. Se però è presente un aggettivo, o esso si pone prima del cum oppure quest'ultimo viene omesso lasciando il complemento in ablativo semplice.
- Catilina cum furore pugnabat. [Catilina combatteva con furore.]
- Domum ivi magna cum celeritate o magna celeritate. [Andai a casa con grande velocità.]
Il complemento di modo può essere sostituito da un avverbio di modo.
- Mater puero cum dulcedine canebat. [La madre cantava al bambino con dolcezza.], oppure Mater puero dulciter canebat. [La madre cantava dolcemente al bambino.]
I complementi di compagnia e unione
Il complemento di compagnia è usato con le persone e gli animali, quello di unione con ciò che è inanimato. In ambedue i casi il costrutto usato è cum + ablativo; possono essere usate le locuzioni prepositive simul cum e una cum, cioè insieme con.
- Veniam domum cum fratre meo. [Verrò a casa con mio fratello.]
- Pervenit cum multis floribus in dextera manu. [Arrivò con molti fiori nella mano destra.]
- Hic simul cum Aethra stabo. [Starò qui con Etra.]
- Musam cum psalterio vidi. [Vidi una Musa con un'arpa.]
Con i pronomi di persona, il cum diventa un'enclitica che si attacca all'ablativo. Un residuo di questa forma è rimasto in italiano nelle parole meco, teco e seco.
- Ego tecum stabo si tu mecum stabis. [Io starò con te se tu starai con me.]
- Dei semper nobiscum sunt. [Gli dei sono sempre con noi.]
- Mala semper vobiscum sunto! [I mali saranno sempre con voi.]
- Marcus et Lydia secum illum canem tinuerunt. [Marco e Lidia tennero il cane con sé.]
- Hera semper sola est: numquam Iuppiter eacum est! [ Era è sempre sola: Giove non è mai insieme a lei!]
Se si vuole esprimere una non compagnia o una non unione si usa, al posto di cum, sine (senza).
- Nemo sine amicis felix est. [Nessuno è felice senza amici.]
I complementi di argomento
Il complemento di argomento è utilizzato quando si vuole indicare l'oggetto di cui si parla o si scrive e in italiano risponde alle domande: di quale argomento? intorno a quale argomento? In latino il complemento di argomento si trova espresso con de + ablativo.
- Marcus saepe cum amicis suis de philososophia disceptat [Marco discute spesso di filosofia con i suoi amici.]
- Philosophus de antiquis fabulis narrabat [Il filosofo narrava di antiche leggende.]
- De gustibus disputandum non est [Sui gusti non si deve discutere.]
Inoltre il complemento di argomento viene utilizzato per definire i titoli delle opere letterarie, dato che il titolo ha la funzione di specificare l'argomento del testo. In latino il titolo è formulato con l'ablativo di argomento e/o il nominativo.
- De otio [L'ozio dialogo del filosofo Seneca]
- Lupus et Agnus [Il lupo e l'agnello fiaba dello scrittore Fedro.]
- Laelius, de amicitia [Lelio, sull'amicizia opera di Marco Tullio Cicerone.]
- De Bello Gallico
I complementi di agente e causa efficiente
Il complemento di agente e quello di causa efficiente sono usati nelle frasi passive e rappresentano quello che sarebbe il soggetto se la frase fosse attiva (mentre il soggetto in quella passiva è l'oggetto di quella attiva).
Il complemento d'agente è usato con persone e animali e usa il costrutto a/ab (o abs) + ablativo (a è usato con parole inizianti per consonante, ab e abs con quelle che cominciano per vocale).
- Carthago a Romanis deleta est. [ Cartagine fu distrutta dai Romani.]
- Granus ab avibus editur. [Il grano viene mangiato dagli uccelli.]
Il complemento di causa efficiente è usato invece per ciò che è inanimato e va in ablativo semplice.
- Multi homines dolore necati sunt. [Molte persone sono state uccise dal dolore.]
- Animalia fulminibus tronituisque terrentur. [Gli animali sono spaventati dai fulmini e dai tuoni.]
Il complemento di causa
Il complemento di causa esprime il motivo dell'azione; in latino può essere espresso in vari modi a seconda delle circostanze.
Causa interna
Quando la causa proviene direttamente dal soggetto, si dice che è una causa interna e per essa si usa l'ablativo semplice.
- Milites firmi terrore stabant. [I soldati stavano fermi per il terrore.]
- Dolore flebam. [Piangevo per il dolore.]
Causa esterna
Quando la causa non proviene dal soggetto, è detta causa esterna e in questo caso si usa il costrutto ob/propter + accusativo.
- Multi patiuntur ob paucorum inopiam. [Molti patiscono per l'inoperosità di pochi.]
- Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. [Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa.][2]
Causa impediente
Quando la causa impedisce di compiere un'azione è detta causa impediente e per essa va usato il costrutto prae + ablativo. La causa impediente si trova in frasi negative.
- Prae nive milites non profecti sunt. [A causa della neve i soldati non sono partiti.]
- Non rideo prae dolore meo.' [Non rido a causa del mio dolore.]
Causa finale
Quando la causa dell'azione corrisponde al suo scopo, è detta causa finale e per essa si usa il genitivo seguito da causā o gratiā (che erano in origine ablativi).
- Vestri boni causa id vobis non dicam. [Per il vostro bene non ve lo dirò.]
Causa in senso d'origine
Quando la causa è intesa come l'origine di qualcosa, essa diventa un complemento di origine o di provenienza e perciò va espresso con a/ab, e/ex, de + ablativo.
Vedere I complementi d'origine e d'allontanamento.
Il complemento di fine
Il complemento di fine indica lo scopo per cui si compie l'azione. In latino può essere reso in tre modi.
Il primo modo usa il costrutto ad /in + accusativo.
- Ulixes duas noctes cogitavit ad cladem Troiae. [Ulisse pensò per due notti per la sconfitta di Troia].
Il secondo è l'uso della causa finale già vista, cioè del genitivo seguito da causa o gratia, e in questo caso ha appunto una sfumatura causale.
- Hoc facio vestrae laetitiae gratia. [Faccio questo per la vostra felicità].
Infine, è possibile usare il dativo, che viene detto dativo di fine.
I complementi di luogo
Il complemento di luogo indica lo spazio dell'azione, e come per l'italiano si divide in quattro tipi.
Lo stato in luogo
Il complemento di stato in luogo indica il luogo, reale o figurato, dove si svolge l'azione, rispondendo cioè alla domanda Ubi?. Si esprime con in + ablativo.
- Darius in magna urbe natus est. [Dario nacque in una grande città.]
- Simplex est se in memoria perdere. [È facile perdersi nei ricordi.]
Con i nomi di città e di isola contenente una sola città o molto piccola, rimangono le tracce del caso indoeuropeo chiamato locativo. Se sono nomi singolari di prima e seconda declinazione, vanno in genitivo; se invece sono pluralia tantum o appartengono alla terza declinazione vanno in ablativo semplice. Inoltre, domus (la casa) ha locativo domi, mentre rus (-ruris, n., la campagna) fa ruri.
- Romae vivo. [Vivo a Roma.]
- Aenaria pulcherrimum mare est. [A Ischia c'è un bellissimo mare.]
- Si sol fulget, domi non sto. [Se il sole splende, non sto a casa.]
- Agricola ruri agros colit. [Il contadino coltiva i campi in campagna.]
Il moto a luogo
Il complemento di moto a luogo indica verso dove si svolge l'azione, rispondendo cioè alla domanda Quo?. Va espresso con l'accusativo preceduto da in se si indica un'entrata, da ad se si indica un avvicinamento.
- In Iovis templum iniit. [Entrò nel tempio di Giove.]
- Hostes ad urbem adpropinquabant. [I nemici si avvicinavano alla città.]
Con i nomi di città e piccola isola il moto a luogo va in accusativo semplice, così come per domus e rus.
- Debeo ire Mediolanum. [Devo andare a Milano.]
- Redibo domum vespere. [Tornerò a casa stasera.]
- Haec via rus it. [Questa strada va in campagna.]
Il moto da luogo
Il complemento di moto da luogo indica da dove si svolge l'azione, rispondendo cioè alla domanda Unde?. Si esprime con l'ablativo preceduto da a/ab se c'è un allontanamento, e/ex se c'è un'uscita, de se il moto avviene dall'alto verso il basso (a ed e si usano con parole che iniziano per consonante, ab ed ex con quelle per vocale).
- A lacu abiit. [Si allontanò dal lago.]
- Graeci pervenerunt ab oris. [I Greci arrivarono dalle spiagge.]
- Hodie mane vidimus te ex aris exire. [Stamane ti abbiamo visto uscire dagli altari.]
- Improviso e nemore exercitus exiit. [Improvvisamente un esercito uscì dal bosco.]
- Deorum dona de caelo cadunt. [I doni degli dei cadono dal cielo.]
Con nomi di città e piccola isola, oltre che con domus e rus, il moto da luogo va in ablativo semplice.
- Rhetor mihi dixit se Bononia venire. [Il retore mi disse di venire da Bologna.]
- Exi domo! [Esci di casa!]
- Plebs rure Romam ivit. [La plebe andò a Roma dalla campagna.]
Il moto per luogo
Il complemento di moto per luogo indica per dove si svolge l'azione, rispondendo cioè alla domanda Qua?. Si esprime con per + accusativo, anche con i nomi di città e piccola isola, e con domus e rus. Questo costrutto è di solito usato anche per il moto in luogo circoscritto.
- Per flumen ivi. [Andai per il fiume.]
- Quaesivi sororem meam per totam Romam. [Cercai mia sorella per tutta Roma.]
- Lucius per bibliothecam vagabatur. [Lucio vagava per la biblioteca.]
- Per rus multis militibus occucurri. [Per la campagna mi imbattei in molti soldati.]
- Transeo per domum. [Passo per la casa.]
Con nomi che indicano un passaggio obbligato, come quelli di una via, di una strada, di una porta, il moto per luogo va in ablativo semplice.
- Transii Porta Capuana. [Passai per Porta Capuana.]
I complementi d'origine e allontanamento
Il complemento d'origine indica l'origine di qualcosa, mentre quello d'allontanamento l'allontanarsi da qualcosa. Vengono resi allo stesso modo del moto da luogo, cioè con a/ab, e/ex, de + ablativo.
- Philippus a parva urbe venibat. [Filippo proveniva da una piccola città].
- E monte abeo. [Mi allontano dal monte.]
- Libera eas de ore leonis. [Liberali dalla bocca del leone] [3]
I complementi di tempo
Il complemento di tempo esprime il tempo dell'azione, e si distingue in determinato e continuato.
Il tempo determinato
Esprime il momento dell'azione, e si rende con l'ablativo semplice.
- Cras mane statuam. [Deciderò domattina.]
- Die vigilamus, nocte dormimus. [Di giorno vegliamo, di notte dormiamo.]
Nel latino ecclesiastico il tempo determinato è generalmente reso con in e l'ablativo.
- In illo tempore, dixit Dominus discipulis suis... [In quel tempo, disse il Signore ai suoi discepoli...] [4].
Il tempo continuato
Indica che l'azione ha una certa durata. Si esprime con l'accusativo semplice o preceduto dalla preposizione per.
- Sex menses dictator fuit. [Fu dittatore per sei mesi.]
- Dormivi duas noctes duosque dies. [Ho dormito per due notti e due giorni.]
Note
- ^ Marco Tullio Cicerone, Catilinarie (I,1); vedi voce
- ^ Dal Gloria in excelsis Deo
- ^ Dall'Offertorio della Messa da Requiem (Domine, Jesu Christe).
- ^ Le formule in illo tempore... e in diebus illis... non si trovano nel testo dei Vangeli o degli Atti degli Apostoli, ma sono aggiunte all'inizio delle letture nella messa di rito tridentino.