Enneakrounos
Chiamata in origine Kallirhoe, dal bel flusso, ad indicare un flusso abbondante di acqua, la fonte prende il nome di "Enneakrunos", dalle nove bocche, dopo la risistemazione edilizia e idraulica della città di Atene da parte di Pisistrato e dei suoi figli. Non si conosce esattamente la posizione di questa fonte, di cui si hanno varie testimonianze e ipotesi.[2][3] Durante l'età di Pisistrato emerge una forte diffusione divulgativa della creazione di un nuovo sistema idrico, moltissime hydriai, vasi destinati al trasporto dell'acqua hanno delle raffigurazioni con fontane e scene di donne (in prevalenza) che si recano alla fonte.


Le ipotesi
La fonte di Sud-Est dell'Agorà
La testimonianza di Pausania afferma che la fonte conosciuta come Enneakrunos si trovi nell'agorà, conosciuta come la cosiddetta Fontana di Sud-est. Tuttavia gli studiosi non sono d'accordo su questa ipotesi, in quanto la struttura rinvenuta alle pendici della collina dell'Aeropago non poteva ospitare un numero così elevato di bocche. È oggi visibile solo in negativo nell'Agorà di Atene, difficilmente riconoscibile dietro la chiesa dei Santi Apostoli.
La fonte presso l'Ilisso
Più probabilmente la fontana passata alla storia come Enneakrunos è identificabile con i resti rinvenuti presso la valle del fiume Ilisso, dove sono stati rinvenuti due cisterne e un parapetto attribuibili ad una fontana (Travlos 1971, p. 204). Questa ipotesi è suffragata dalla testimonianza di Tucidide, che appunto dice che la fonte si trovasse nella valle fluviale.
Note
- ^ (EN) MINIMATIK visual and interactive communication, Hydria Project, su www.hydriaproject.info. URL consultato il 20 marzo 2018.
- ^ Tucidide, Historiae, p. 2, 15..
- ^ Pausania, Graeciae Descriptio, p. 1, 14, 1..
Bibliografia
- S. Angiolillo 1997, Arte e cultura nell'Atene di Pisistrato e dei Pisistratidi: ho epi Kronou bios, Bari.
- Travlos J. 1971, Pictorial Dictionary of Ancient Athens, London.