Rock progressivo
Simbolo mancante (man) Il rock progressivo è uno stile nato dalla convergenza tra musica rock e musica progressiva che si sviluppò nei tardi anni '60, raggiungendo l'apice della popolarità nei primi anni '70, ma è comunque sopravvissuto, evolvendosi e diversificandosi, fino ai giorni nostri. Il rock progressivo viene spesso strettamente identificato con stili musicali quali: la musica sperimentale, il rock sinfonico, l'art rock e il progressive metal.
Gli artisti di rock progressivo cercarono, più o meno consapevolmente, di far progredire il rock dalle sue radici semplici ad un livello maggiore di complessità e varietà. La musica è spesso complessa ed elaborata, e richiede frequentemente un alto livello di maestria da parte del musicista.
Definizioni ed elementi caratteristici
È difficile definire esattamente i confini del genere. La stessa accezione del termine ha subito dei mutamenti nel tempo: ad esempio, negli anni '70 la critica musicale etichettava sotto questo nome anche gruppi e solisti (ad esempio i Led Zeppelin) che attualmente non vengono considerati parte del genere, ma al più influenzati dallo spirito generale di sperimentazione del rock progressivo. Con l'andare del tempo sono stati definiti alcuni tratti distintivi del rock progressivo. Tra questi:
- Brani lunghi, in alcuni casi sopra i 20 minuti (un esempio è Echoes dei Pink Floyd). Alcuni di questi sono spesso descritti come "epici", in particolare se la lunghezza si accompagna ad un respiro grandioso della musica o del testo. Nel progressive dell'epoca d'oro l'espansione dei brani era limitata dalla durata della facciata di un 33 giri (circa 23 minuti al massimo), o del disco nel suo complesso, considerando le due facciate come brano unico (è il caso di Thick as a brick dei Jethro Tull). Esempi più recenti e più estremi, permessi dal compact disc, sono i 60 minuti di Light of Day, Day of Darkness dei Green Carnation, e Garden of Dreams dei The Flower Kings, più corta di soli 3 secondi.
- Brani suddivisi in "movimenti", alla maniera della sinfonia classica. (Un esempio sono le quattro parti di "Close to the Edge" degli Yes). In questo caso si parla di suite, i temi musicali del pezzo sono più d'uno, e in diversi casi si tratta di unione di pezzi distinti.
- Testi complessi e a volte impenetrabili, ma normalmente molto curati, che trattano temi come: fantascienza, fantasy, religione, guerra, amore, follia e storia.
- I Concept album, nei quali un tema è esplorato lungo tutto il disco. Esempi di concept album sono: The Lamb Lies Down on Broadway dei Genesis, Tales from Topographic Oceans degli Yes, From Planet Daelthesya To Planet Earth dei Master Sound e Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. Un esempio più recente è il CD doppio Snow degli Spock's Beard oppure Scenes from a Memory dei Dream Theater.
- Uno stile vocale insolito e l'uso di armonie vocali a più voci. Vedi Robert Wyatt.
- L'uso di strumenti classici e/o elettronici (specialmente tastiere), in aggiunta e talvolta in sostituzione alla classica combinazione rock chitarra elettrica, basso elettrico e batteria.
- L'inclusione di elementi provenienti da altri generi musicali, specialmente hard rock, musica classica e jazz.
- L'uso del sincopato, di tempi insoliti, scale e toni. Alcuni pezzi usano più tempi che a volte si sovrappongono. I King Crimson spesso combinavano molti di questi aspetti nella stessa canzone. "Dance of Eternity" una canzone incredibilmente difficile da suonare dei Dream Theater è caratterizzata da cambi di tempo in una sequenza 5/8-5/8-7/8, 5/8-7/8, 5/8-5/8-7/8.
- Assoli di grande velocità, sottigliezza, complessità e/o difficoltà che dimostrano la virtuosità dell'esecutore.
- L'inclusione di pezzi classici negli album. Ad esempio, gli Yes iniziano i loro concerti con un estratto registrato dell'Uccello di Fuoco di Igor Stravinsky, mentre Emerson Lake and Palmer hanno incluso nel loro repertorio brani di Copland, Moussorgsky e Parry. I Marillion un tempo iniziavano i concerti con La Gazza Ladra di Gioachino Rossini ed intitolarono il loro terzo disco dal vivo con lo stesso nome ("The thieving magpie"). I Symphony X hanno incluso parti di, o ispirate da, Beethoven, Holst e Mozart. La PFM includeva nei concerti un estratto dall' Overture del Guglielmo Tell.
Tale elenco non è certo esaustivo. In generale si tende a catalogare come progressive molti gruppi e solisti in attività tra la fine degli anni '60 e la fine degli anni '70 la cui opera abbia manipolato in modo innovativo i canoni della forma-canzone. Di solito non si annoverano le personalità che rientrano nel Rock classico, senza per questo ignorare le innovazioni che Beatles, Rolling Stones, Who e altri hanno apportato al rock. In questo caso però si tratta di contributi fondanti, destinati ad essere incorporati nell'estetica successiva, nel mainstream: invece il progressive rappresenta in qualche modo l'avanguardia del rock, la ricerca, la sperimentazione.
Per estensione, la qualifica di progressivo è ormai propria anche di molti artisti successivi che si rifanno all'epoca d'oro suddetta, riprendendone gli elementi citati anche al di là della loro effettiva innovazione. La critica musicale è divisa sul valutare quanto giustamente sia meritato, ad esempio, l'appellativo di progressive ad un tipo di metal caratterizzato da brani molto lunghi e complessi, esibizionismo strumentistico, magniloquenza: si tratta di una disputa che divide soprattutto gli appassionati del genere, probabilmente senza possibilità di conciliazione data la distanza delle opinioni.
Storia
Il rock progressivo nasce come evoluzione delle istanze di ricerca che il rock manifestava sin dalla prima metà degli anni '60. Numerosi tratti distintivi del genere si possono ritrovare, più o meno in embrione, nell'opera di numerosi artisti, soprattutto i Beatles e Frank Zappa, ma anche Who e Beach Boys.
Il seme nel movimento è nella tarda psichedelia: virata la boa dell'estate 1967, molti gruppi spinsero la loro sperimentazione ancora più oltre, e non è un caso che numerosi nomi del progressive abbiano esordito proprio nell'ambito della psichedelia.
Non esiste una vera data di nascita del rock progressivo, anche se qualcuno pone come primo esempio il disco Days of Future Passed (1967) dei Moody Blues, per il suo esteso utilizzo dell'orchestra. Altri citano l'uscita di In the Court of the Crimson King dei King Crimson nel 1969, e in particolare la traccia d'apertura 21st Century Schizoid Man, brano divenuto vero simbolo del progressive.
In entrambi i casi si tratta di gruppi inglesi: è infatti in Europa, e in particolare in Inghilterra, che si diffonde il nuovo genere, mentre oltreoceano, a parte personalità di spicco come Frank Zappa, il rock rimane più legato alle radici blues. Anzi, il rock progressivo è la prima forma di musica leggera che vede la nascita di contributi di rilievo da nazioni non anglosassoni: le scene italiana, francese, ma soprattutto tedesca producono album di grande rilievo e di buon successo anche al di fuori dei propri mercati nazionali.
La popolarità del rock progressivo arrivò all'apice a metà anni '70, quando gli artisti di questo genere raccoglievano la maggior parte dei consensi tra i lettori delle riviste musicali. Band come Genesis, Emerson Lake and Palmer, Yes riempivano le arene a dispetto della complessità della loro musica a paragone degli standard commerciali. Con l'avvento del Punk Rock nei tardi anni '70, i gusti del pubblico e della critica si spostarono verso uno stile più semplice ed aggressivo, attribuendo al rock progressivo aggettivi come "pomposo" e "pretenzioso". La seguente new wave recuperò alcuni aspetti del progressive meno noti al grande pubblico, ma alla lunga distanza più duraturi: i Public Image Ltd. e altri ripresero molto dal krautrock tedesco, e il diffondersi dell'elettronica fece tesoro dell'opera pioneristica di personaggi come Brian Eno, Klaus Schulze e soprattutto i Kraftwerk. Alcuni brani di qquesti ultimi fornirono persino le basi per i primi successi di Afrika Bambaataa.
I primi anni '80 videro un revival del genere, guidato da gruppi come i Marillion. I gruppi sorti in quel periodo vengono a volte etichettati come neo-progressive. Al tempo stesso, alcuni gruppi storici hanno modificato la loro musica, semplificandola e introducendo elementi più elettronici. Nel 1983, i Genesis conquistarono il successo internazionale con la canzone Mama, e la sua forte enfasi sul ritmo della batteria elettronica. Nel 1984, gli Yes ottennero a sorpresa un hit con la canzone Owner of a Lonely Heart, che conteneva moderni (per l'epoca) effetti elettronici, ma era sufficientemete accessibile da poter essere suonata nelle discoteche.
Il genere ricevette un'altra piccola iniezione di popolarità negli anni '90 con un'ondata di nuove band, molte delle quali proponevano una musica più spigolosa conosciuta come progressive metal. Queste ultime sono felici di essere etichettate come progressive, e producono brani molto lunghi e concept album che fanno sembrare i brani degli anni '70, come canzonette mirate per le radio commerciali.
Il lavoro di artisti contemporanei come Radiohead, Sigur Ros e Godspeed You! Black Emperor si può dire che incorpori alcuni degli elementi più sperimentali del rock progressivo, talvolta combinati con la sensibilità estetica del punk rock, per produrre una musica che molti trovano intrigante, innovativa e immaginifica.
Il rock progressivo di quello che possiamo chiamare periodo classico gode di questa riscoperta e di una nuova attenzione, dovuta anche al ricambio generazionale e alle riedizioni in compact disc di numerosi album fondamentali del genere, un tempo introvabili, adesso molto più diffusi.
Per contro, il rock progressivo più recente continua ad essere creato ed ammirato da un solido nucleo di entusiasti, ma sembra non ricevere molta attenzione dalla stampa più commerciale e non riceve praticamente nessuno spazio sulle radio.
Esiste poi la progressive nell'ambito dance, genere ormai inesistente in quanto tale, ma evoluto prevalentemente in trance-progressive. E'un tipo di musica nato intorno al 1996-97, che ha vissuto per un periodo di tempo limitato, all'incirca fino al 2000. E' caratterizzato da un base molto potente, resa forte dalla cassa profonda e da una bassline caratteristica, quasi "ronzante". La progressive ha una struttura riassumibile nella seguente maniera: Una partenza, caratterizzata perlopiù da un intro di percussioni. Un inizio, con i sopracitati elementi di cassa e bassline, in cui si vanno ad aggiungere riff di sintetizzatori e di tastiere. Un punto intermedio, detto gergalmente "punto morto", in cui tutta l'energia data dalla precedente parte musicale si ferma, per lasciare il posto a melodie ottenute con arpeggiatori elettronici e synth. Queste melodie sono normalmente basate su tre o quattro accordi maggiori, il tutto per una durata variabile tra trenta secondi e un minuto e mezzo. Infine c'è la conclusione, in cui si riprende il giro ritmico iniziale, che dura fino alla fine del disco. L'effetto che si prefigge di dare un disco progressive è proprio di "stop and go": in una sessione mixata di progressive, c'è questa continua alternanza tra suoni duri e ritmati e pause melodiche e rilassanti, che instaurano uno stato di azione e tranquillità continuo.
Sottogeneri
All'interno del grande cappello del progressive, molteplici sono le categorizzazioni, dovute peraltro a fattori anche poco commensurabili tra loro: stile musicale, provenienza geografica, rapporti di discendenza o collaborazione tra band... Vi sono inoltre alcune personalità di particolare importanza che non si possono identificare in uno stile o una scena precisa, ma che anzi hanno viaggiato attraverso varie influenze e linguaggi.
Segue un elenco (necessariamente incompleto) di sottogeneri così come si trovano nella letteratura critica, ciascuno con i gruppi più rappresentativi.
- Progressive inglese
- sinfonico (Emerson Lake and Palmer, Genesis, Yes, Gentle Giant)
- King Crimson
- Brian Eno
- scena di Canterbury e affini (Soft Machine, Robert Wyatt, Matching Mole, Caravan, Gong (gruppo musicale), Camel, Hatfield and the North, National Health)
- progressive folk (Fairport Convention, Pentangle)
- Progressive tedesco
- Krautrock (CAN, Kraftwerk, Neu!, Cluster, Harmonia)
- kosmische musik (Tangerine Dream, Klaus Schulze, Popol Vuh, Ash Ra Tempel)
- sinfonico (Wallenstein)
- progressive folk (Witthuser & Westrupp)
- Progressive italiano (PFM, Le Orme, Area, Banco del Mutuo Soccorso)
- Progressive francese (Magma)
- Neoprogressive
Voci correlate
- Rock progressivo italiano
- Musicisti di rock progressivo
- Musicisti di rock progressivo italiano
- Generi musicali
Collegamenti esterni
- Progressive Rock Ultimate Discography Grande archivio di recensioni di dischi prog