Palazzo Bassi Rathgeb

palazzo sede del Museo Diocesano A. Bernareggi

Palazzo Bassi Rathgeb era un'abitazione civile rinascimentale[1] risalente al XVI secolo che si trova in Via Pignolo al civico numero 72, nella parte bassa della città di Bergamo, dal 2000 sede del Museo Diocesano Adriano Bernareggi[2].

Palazzo Bassi Rathgeb
Palazzo Bassi Rathgeb
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàBergamo
IndirizzoVia Pignolo 76
Coordinate45°42′02.21″N 9°40′24.61″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo
Realizzazione
ArchitettoPietro Isabello
ProprietarioCuria vescovile

Storia

I palazzi, o meglio quelle che in origine furono quattro case diverse, realizzate nell'arco di poco più di vent'anni, raccontano la storia di due famiglie, quelle dei fratelli Antonello e Bertulino Cassotti de Mazoleni, entrambi commercianti di panni di lana, che con i loro figli, volendo ampliare la propria attività si trasferirono dalla Valle Imagna a Bergamo.

I figli di Antonello, Paolo e Zovanino, fecero edificare due nuove case confinanti, con pianta speculare, di cui Palazzo De Beni progettato da Alessio Agliardi figlio di Alessio Agliardi il Vecchio (civico n 72), mentre i figli di Bertulino, Bartolomeo e Zovanino, eressero una grande casa progettata e costruita da Pietro Isabello, che in parte oggi è occupata dal museo Bernareggi. Il fabbricato venne costruito sugli orti acquistati dal cugino Zovanino Casotti nel 1507[3].
Nel 1514 la pulcherrima domus di Zovanino e Bartolomeo, noviter constructa era almeno in parte già abitabile. Nella divisione delle attività di famiglia, i fratelli Zovanino e Bartolomeo si divisero la grande casa di famiglia e a Bartolomeo spettò tuta la fabrica nova quanto capissono le colonne et comprendendo la corte de dreto con lo mazorino et quella loza per longo fin sopra lo orto, che è la parte oggi occupata dal museo diocesano. A Zovanino spettò una parte di casa oggi inglobata nel confinante palazzo Tasso.

Sarà il conte Giovanni Mosconi, proprietario nel XVIII secolo a ricostruire il corpo di fabbricato che si affaccia su via Pignolo fra il 1736 e il 1741. Nel 1891 il palazzo divenne di proprietà di Alberto Rathgeb, famiglia che in nome di Roberto Bassi Rathgeb, collezionista e critico d'arte, donò alla Diocesi di Bergamo nel 1972[4], divenne sede del museo Adriano Bernareggi spostandolo da casa Fogaccia.

Architettura

Il portale d'ingresso in via Pignolo, è in bugnato settecentesco con una rosta in ferro battuto e accede verso il cortile interno, che ha sul lato ad ovest un porticato in stile rinascimentale con cinque arcate poggianti su colonne e capiteli in pietra. Il loggiato superiore è composto sei colonne dall'altezza inferiore, questa diversità tra i due piani era architettonicamente comune nella bergamasca del XVI secolo. La parete frontale presenta porte e finestre in pietra decorata del salone che separa questo corpo di fabbrica dal cortile esterno. Nel giardino sono presenti i busti rappresentanti i due fratelli Bartolomeo e Zovanino vestiti in abiti antichi, le sculture opera di Donato Fantoni di Rosciano[5], così come le decorazioni delle porte che rappresentano scene mitologiche come l'episodio di Caco che ruba le giovenche a Ercole precedenti il 1507, o i medaglioni con ritratti di imperatori romani, una donna e un moro, sempre come era la moda nel XV secolo[6].

 
Museo diocesano bernareggi, cortile, 02

La porta d'accesso al salone, oggi museo[7], ha lo stemma della famiglia Casotti con sopra incise le iniziali B C, questo farebbe ritenere che il Bartolomeo, per un determinato periodo. sia stato il solo proprietario del palazzo, anche se gli atti notarili riportano sempre entrambi i fratelli, così come entrambe sono le iniziali sulla cappella di famiglia nella chiesa di Santo Spirito[8].

Non si conoscono i pittori che hanno decorato le lunette sempre con scene mitologiche, o chi abbia affrescato il salone salam maiorem domus nove presume sia il medesimo artista che ha dipinto le sale della casa dei parenti Casotti sempre in via Pignolo, o l'ultimo piano di Casa Fogaccia o dell'Arciprete. Il palazzo confina ad ovest con Palazzo Sozzi Vimercati e a est con Palazzo Grataroli Marenzi.

Note

  1. ^ Museo Bermareggi, su amei.biz, Associazione musei ecclesiastici Italiani. URL consultato il 23 dicembre 2016.
  2. ^ Simone Facchinetti, Adriano Bernareggi e il Museo diocesano di Bergamo : antologia di scritti / a cura di Simone Facchinetti ; con un carteggio tra Adriano Bernareggi e Giò Ponti, Cinisello Balsamo, Silvana, 2006, ISBN 978-88-366-0755-6.
  3. ^ GianMario Petrò, Le case di Paolo e di Zovanino Cassotti, su servizi.ct2.it, EFL società Storica Lombarda. URL consultato il 20 marzo 2018.
  4. ^ Palazzo del Tasso Bergamo, su bergamopost.it, Bergamo post. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  5. ^ PALAZZO BASSI RATHGEB (PDF), su cultura.provincia.bergamo.it, Provincia di Bergamo, vivi la provincia on line. URL consultato il 23 dicembre 2016.
  6. ^ Breve storia del palazzo, su fondazionebernareggi.it, Fondazione Adriano Bernareggi. URL consultato il 23 dicembre 2016.
  7. ^ Museo Adriano Bernareggi, su visitbergamo.net, VisitBergamo. URL consultato il 23 dicembre 2016.
  8. ^ Palazzo Bassi Rathgeb in via Pignolo, 76 (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA. URL consultato il 23 dicembre 2016.

Bibliografia

  • Simone Facchinetti, driano Bernareggi e il Museo diocesano di Bergamo : antologia di scritti / a cura di Simone Facchinetti ; con un carteggio tra Adriano Bernareggi e Giò Ponti, Cinisello Balsamo, Silvana, 2006, ISBN 978-88-366-0755-6.

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