Nazionale maschile di calcio della Spagna
La nazionale di calcio della Spagna (spagnolo: Selección de fútbol de España) è la rappresentativa calcistica della Spagna, controllata dalla Real Federación Española de Fútbol.
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Uniformi di gara | |
Sport | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Selezionatore | {{{Selezionatore}}} |
Ranking FIFA | 6° (23 novembre 2017) |
Sponsor tecnico | Adidas |
Esordio internazionale | |
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È una delle nazionali calcistiche più titolate: detiene con la Germania il record di campionati europei di calcio vinti, con tre titoli conquistati (su quattro finali disputate, con il secondo posto del 1984) (1964, 2008, 2012). Nel 2010 ha conquistato il suo primo campionato mondiale, grazie alla vittoria per 1-0 maturata dopo i tempi supplementari contro i Paesi Bassi.[1]
È l'unica nazionale di calcio ad aver vinto due titoli continentali e un mondiale di seguito. Inoltre, con la vittoria nel mondiale disputatosi in Sudafrica, la Roja è diventata la prima squadra europea a vincere un mondiale fuori dall'Europa.[1] Vanta anche un secondo posto, come miglior risultato, alla Confederations Cup 2013.
I successi ottenuti dalla Spagna tra il 2008 e il 2012, hanno portato molti commentatori, esperti ed ex giocatori a decretare la Roja come una delle nazionali migliori nella storia del calcio.[2][3][4][5][6] Dal 2008 al 2013 (6 anni di fila) la nazionale ha vinto il premio Squadra dell'anno FIFA, il periodo più lungo dopo il Brasile.[7] Detiene la striscia più lunga sia di vittorie (15) che di risultati utili consecutivi (35 a pari merito)[8] ottenuti in partite ufficiali ed amichevoli, oltre che la striscia più lunga di risultati utili consecutivi in partite non amichevoli (29).
La prima divisa della Spagna è prevalentemente rossa, da cui il soprannome La Roja o le Furie Rosse.[9][10] L'esordio internazionale della nazionale iberica, è avvenuto il 28 agosto 1920, in un'amichevole contro la Danimarca giocata a Bruxelles. La vittoria più larga invece, è un 13-0 contro la Bulgaria del 21 maggio 1933. L'attuale selezionatore è Julen Lopetegui, in carica dal 2016. Il giocatore con più presenze è il portiere Iker Casillas con 167 gare[11], mentre il miglior marcatore è l'attaccante David Villa con 59 reti.[12]
La Spagna occupa attualmente il 6º posto nel Ranking FIFA. Il peggior posizionamento è stato il 25º posto di marzo 1998.
Storia
Sorse nel 1920, in occasione della partecipazione ai giochi olimpici di Anversa: esordì il 28 agosto dello stesso anno al La Butte di Bruxelles contro la Danimarca vincendo per 1-0 con gol di Patricio, che divenne primo marcatore della storia della sua Nazionale, la cui prima formazione era la seguente: Zamora, Samitier, Sesúmaga, Otero, Arrate, Belauste, Pichichi, Acedo, Eguiazábal, Patricio e Pagaza. La selezione spagnola conquistò la medaglia d'argento vincendo il minitorneo per assegnare le medaglie di argento e bronzo che si disputò dopo la squalifica della Cecoslovacchia, che abbandonò la finale con il Belgio. Nel 1921 la Spagna disputò la prima partita internazionale in casa, battendo il Belgio 2-0 a Bilbao. Nel 1929 si fregiò anche del prestigio di essere stata la prima squadra non britannica ad aver battuto l'Inghilterra, con una vittoria a Madrid per 4-3.
La Spagna comunque non partecipò ai Mondiali del 1930, ma fece il suo esordio nella competizione soltanto ai Mondiale del 1934, dove raggiunse i quarti di finale, venendo sconfitta 1-0 dall'Italia nella gara di ripetizione, dopo che il primo incontro si era concluso 1-1[13].
Nel Mondiale del 1950 ottiene il quarto posto. Dopo un periodo di crisi la Spagna si qualificò all'Europeo del '60. Dopo aver superato il primo turno e aver battuto per 7-2 la Polonia agli ottavi di finale, la Spagna si rifiutò per motivi politici, su pressione del dittatore Francisco Franco, di competere contro l'Unione Sovietica, che fu la vincitrice di quell'edizione.
Passata sotto la gestione di José Villalonga, la Spagna prese parte al campionato del mondo 1962 in Cile, ma fu eliminata nella prima fase contro Brasile, Cecoslovacchia e Messico. Nel campionato europeo del 1964, giocato in casa, la Spagna poteva contare su una grande squadra, composta, tra gli altri, da Luis Suárez, Francisco Gento, Josep Fusté, Amancio Amaro e José Ángel Iribar. Quella compagine, che nelle qualificazioni aveva superato Romania, Irlanda e Irlanda del Nord, eliminò in semifinale la temibile Ungheria battendola per 2-1 e conquistò il primo trofeo della storia calcistica spagnola sconfiggendo l'Unione Sovietica per 2-1 nella finale di Madrid davanti a 125.000 persone che gremivano il Santiago Bernabéu. Jesús María Pereda portò in vantaggio la formazione di casa dopo appena 6 minuti di gara, ma la Spagna necessitò di un gol di testa negli ultimi minuti di Marcelino Martínez per vincere, dato che Galimzjan Chusainov aveva pareggiato su punizione. La vigilia della partita fu carica di tensioni politiche, dovute ai fatti di quattro anni prima. Dal 1966 al 1980 la nazionale spagnola attraversò un periodo buio. Con la partenza di Villalonga la Spagna entrò in un quindicennio che vide gli iberici assenti da tutte le competizioni internazionali, a eccezione del campionato d'Europa 1968, quando l'eliminazione arrivò ai quarti di finale contro l'Inghilterra.
Al campionato d'Europa 1976 la Spagna, dopo aver sconfitto Romania, Scozia e Danimarca, fu eliminata ai quarti di finale. Ad Argentina '78 tornò a disputare la fase finale di un Mondiale dopo dodici anni. La squadra iberica si era qualificata alla fase finale grazie al primo posto nel girone con Jugoslavia e Romania, ottenuto vincendo a Siviglia contro gli jugoslavi e battendo in trasferta entrambe le avversarie, rendendo ininfluente la sconfitta patita a Bucarest. In Argentina fu sorteggiata nel girone C con Brasile, Austria e Svezia. Persa la partita con gli austriaci (1-2), pareggiò per 0-0 la partita con i verdeoro, ricordata per un incredibile errore a porta vuota di Julio Cardeñosa. Nell'ultimo match contro la Svezia vinse per 1-0, ma il successo non bastò per superare il turno.
Anche il campionato d'Europa 1980 in Italia fu avaro di soddisfazioni per gli iberici, che si erano qualificati alla fase finale superando Romania, Jugoslavia e Cipro. La Spagna si rivelò la formazione più debole del suo girone: furono fatali le sconfitte contro Inghilterra e Belgio e il pareggio contro l'Italia. Il Mondiale 1982 si giocò in Spagna e per la prima volta nella storia del torneo vide la partecipazione di 24 squadre. Malgrado le grandi aspettative riposte sulla nazionale di casa, le Furie Rosse guidate da José Santamaría non riuscirono a lasciare il segno. Superata a fatica la prima fase a gironi (un pari, una vittoria e una sconfitta: 1-1 con l'Honduras, 2-1 con la Jugoslavia e 0-1 con l'Irlanda del Nord, la Spagna fu inserita nel gruppo B della seconda fase insieme a Germania Ovest e Inghilterra. Fu eliminata dopo la sconfitta (1-2) contro i tedeschi occidentali e il pareggio a reti inviolate contro l'Inghilterra. Santamaría fu esonerato al termine del Mondiale. Dopo la Coppa del mondo del 1982 disputata in casa, sulla panchina della Nazionale tornò dopo tredici anni Miguel Muñoz. La qualificazione alla fase finale del campionato d'Europa 1984 in Francia fu ottenuta in modo rocambolesco. Inserita in un girone di qualificazione con Paesi Bassi, Irlanda, Islanda e Malta, nell'ultima partita la Spagna aveva bisogno di vincere contro Malta con 11 gol di scarto, unica situazione che le avrebbe consentito di superare nel computo della differenza reti i Paesi Bassi, che avevano già terminato i propri impegni. Il primo tempo si concluse sul punteggio di 3-1 e le speranze spagnole parvero svanire, ma nella ripresa gli iberici misero a segno i nove gol che servivano per qualificarsi. Santillana e Hipólito Rincón realizzarono quattro gol a testa, due marcature furono di Antonio Maceda, una di Sarabia e l'ultima, decisiva, di Señor all'83º minuto di gioco.
Nel gruppo B della fase conclusiva del torneo la Spagna sfidò Germania, Portogallo e Romania. Ai pareggi per 1-1 contro Romania e Portogallo seguì la sorprendente vittoria per 1-0 contro la favorita Germania, successo che riscattò la sconfitta patita due anni prima. In semifinale se la vide con la Danimarca e la sconfisse ai rigori per 5-4 dopo che i supplementari si erano conclusi sull'1-1. In finale ad attendere le Furie Rosse c'era la Francia di Platini padrona di casa. I francesi vinsero per 2-0, ma per gli spagnoli fu comunque il secondo miglior risultato di tutti i tempi.[14] Muñoz guidò la Spagna anche alla qualificazione per il campionato del mondo 1986, superando facilmente Scozia, Galles e Islanda. La giovane formazione iberica fu sorteggiata nel girone con Brasile, Irlanda del Nord e Algeria. Sconfitta all'esordio contro i verdeoro (1-0) anche se aveva segnato con Michel un gol regolare non concesso dall'arbitro australiano Joseph Bambridge[15], batté per 3-1 l'Irlanda del Nord e per 3-0 l'Algeria. Agli ottavi travolse per 5-1 la Danimarca con quattro gol di Emilio Butragueño e ai quarti fu sconfitta ai rigori dal Belgio. Rimasta sotto la guida di Muñoz, la Spagna si qualificò senza patemi per il campionato d'Europa 1988 avendo la meglio su Austria, Romania e Albania. Nella fase finale fu inserita nel girone A insieme con Germania Ovest, Italia e Danimarca. Vinse per 3-2 al debutto contro i danesi, ma poi uscì sconfitta dalle partite contro italiani (1-0) e tedeschi occidentali (2-0).
Gli anni novanta cominciarono con Luis Suárez come CT. L'ex bandiera dell'Inter chamò in squadra molti giovani, da Manuel Jiménez Jiménez a Genar Andrinua a Martín Vázquez. Qualificatasi con facilità al campionato del mondo 1990 vincendo il girone con Irlanda, Ungheria, Irlanda del Nord e Malta, in Italia fu messa di fronte a Belgio, Uruguay e Corea del Sud nel gruppo E. Pareggiò a reti bianche contro gli uruguaiani e poi vinse sia contro gli asiatici (3-1) sia contro i belgi (2-1), che l'avevano sconfitta quattro anni prima in Messico. Agli ottavi di finale, però, fu eliminata dalla Jugoslavia (2-1), non riuscendo quantomeno a ripetere il piazzamento del 1986. Con il nuovo CT Vicente Miera la Spagna mancò la qualificazione al campionato d'Europa 1992, arrivando terza dietro Francia e Cecoslovacchia nelle qualificazioni. Miera in seguito guidò anche la Nazionale olimpica che, nello stesso anno, conquistò la Medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Barcellona. Con la nomina del nuovo commissario tecnico Javier Clemente furono subito chiari i propositi di successo della federazione spagnola. La qualificazione al campionato del mondo 1994 fu conseguita in modo autorevole: in 12 partite gli iberici guadagnarono ben 19 punti. Nella fase finale, organizzata dagli Stati Uniti, gli spagnoli se la videro con Germania, Bolivia e Corea del Sud nel gruppo C. Nonostante i favori del pronostico, non andarono oltre il pari contro i sudcoreani (2-2, dopo aver sprecato due gol di vantaggio) e nella sfida contro la Germania pareggiarono per 1-1. Si qualificarono grazie alla vittoria per 3-1 contro la Bolivia. Eliminata la Svizzera agli ottavi (3-0), ai quarti di finale furono sconfitti per 2-1 dall'Italia in una partita segnata da un controverso episodio in area di rigore spagnola, dove Mauro Tassotti ruppe il naso a Luis Enrique con una gomitata, ma non fu punito dal direttore di gara[16]. Poco prima Roberto Baggio aveva siglato il gol decisivo per gli azzurri. Qualificatasi per il campionato d'Europa 1996 dopo aver affrontato Danimarca, Belgio, Cipro, Macedonia del Nord e Germania, in Inghilterra la squadra di Clemente fu messa di fronte a Francia, Romania e Bulgaria. Al pareggio per 1-1 contro i bulgari seguì un identico pari contro la Francia, ottenuto negli ultimi minuti. Vincendo per 2-1 contro la Romania, la Spagna si garantì l'accesso ai quarti, dove cadde contro l'Inghilterra padrona di casa ai rigori. Guidata dal talento di Raúl e Fernando Morientes, la compagine iberica si qualificò per il campionato del mondo 1998 senza difficoltà. Nel girone di qualificazione prevalse su Jugoslavia e Rep. Ceca, le avversarie più agguerrite, e diventò una delle 14 squadre europee che parteciparono alla prima edizione del Mondiale a 32 squadre. Nel gruppo D la Spagna esordì male. Andò al riposo contro la Nigeria in vantaggio per 2-1, ma nella ripresa subì due gol, complice anche un errore del portiere Andoni Zubizarreta, e perse per 3-2. Con il Paraguay pareggiò per 0-0 e nell'ultima gara, malgrado il largo successo (6-1) contro la Bulgaria, non superò il turno, perché la Nigeria perse per 3-1 contro i paraguaiani. Per la Spagna fu il peggior Mondiale della sua storia.
Sorteggiata in un girone abbordabile con Israele, Cipro , Austria e San Marino nel gruppo 6 delle qualificazioni europee al campionato d'Europa 2000, la Spagna perse clamorosamente all'esordio contro Cipro (3-2) a Larnaca. Clemente lasciò l'incarico "per il bene dei giocatori e del calcio spagnolo" e fu sostituito da José Antonio Camacho, che debuttò con una vittoria in rimonta per 2-1 contro Israele. A Valencia, nella partita successiva, la Spagna travolse per 9-0 l'Austria e si ripeté contro i sammarinesi (6-0 e 9-0). Dopo un'altra vittoria (3-1) in casa degli austriaci, gli spagnoli vendicarono la sconfitta di Larnaca con un roboante 8-0 contro i ciprioti a Badajoz. La vittoria finale contro Israele (3-0) concluse un girone giocato alla grande dagli iberici. Incentrata su calciatori del calibro di Raúl, Fernando Morientes e Juan Carlos Valerón, in Belgio e Paesi Bassi la Spagna fu inserita nel gruppo C. Perse per 1-0 contro la Norvegia anche per via di un errore del portiere Molina, che lasciò il posto di titolare a Cañizares. Poi vinse per 2-1 contro la Slovenia e per 4-3 contro la Jugoslavia (rimontando il 2-3 tra il quarto e il quinto minuto di recupero), vincendo il girone e accedendo ai quarti. Qui fu eliminata dalla Francia, che la batté per 2-1. Raúl fallì un rigore negli ultimi minuti del match.
Austria, Israele, Bosnia ed Erzegovina e Liechtenstein non rappresentarono ostacoli insormontabili per gli spagnoli, che si qualificarono molto facilmente per il campionato del mondo 2002 vincendo tutte le partite tranne due (pareggi esterni con austriaci e israeliani). Il gruppo B vide la Spagna fronteggiare Slovenia, Paraguay e Sudafrica. La squadra di Camacho cominciò per il verso giusto, battendo per 3-1 Slovenia e Paraguay e confermandosi nell'ultima partita contro il Sudafrica (3-2). Vinto il girone con nove punti, agli ottavi di finale affrontò l'Irlanda in una partita emozionante e combattuta[17]. Gli irlandesi riuscirono a pareggiare negli ultimi minuti il gol in avvio di Morientes e portarono la sfida ai supplementari, ma il risultato non si sbloccò prima dei rigori. Dal dischetto la sfida si confermò serrata: per decretare il vincitore si dovette attendere il decimo tiro, quello di Gaizka Mendieta, che siglò il decisivo 3-2. Anche il giovane portiere iberico Iker Casillas fu decisivo, parando due dei tre rigori falliti dagli avversari e proiettando la Spagna ai quarti. Contro i padroni di casa della Corea del Sud allenati dall'esperto Guus Hiddink, che agli ottavi avevano eliminato l'Italia con un golden goal, la Spagna fu eliminata ai rigori dopo lo 0-0 dei 120 minuti di gioco. Tuttavia non mancarono gli episodi in cui la Corea del Sud parve favorita dall'arbitro, tra cui due gol regolari annullati agli spagnoli. Gli errori furono ammessi dalla FIFA[18]. La stampa iberica fu particolarmente dura al riguardo, parlando di "furto" (AS) e "mani in alto" (Mundo Deportivo). Nel 2002 toccò all'allenatore della Spagna Under-21, Iñaki Sáez, prendere il timone della Nazionale maggiore. Oltre a guidare la Spagna alla medaglia d'argento alle Olimpiadi di Sydney, Sáez aveva vinto un Europeo Under-21, un Mondiale Under-20 e un Europeo Under-19. Arrivata seconda alle spalle della Grecia nelle qualificazioni al campionato d'Europa 2004, la Spagna sconfisse la Norvegia ai play-off e volò in Portogallo, dove era tra le favorite per la vittoria finale. Finita nel Gruppo A con i padroni di casa del Portogallo, la Russia e la Grecia, era pronosticata come vincitrice del girone. Il 12 giugno le Furie Rosse esordirono contro la Russia e vinsero prevedibilmente per 1-0, ma quattro giorni dopo incapparono in un pareggio (1-1) a posteriori fatale contro la Grecia (che avrebbe vinto a sorpresa la competizione), contro la quale la Spagna sfiorò più volte il raddoppio e venne punita dall'unico tiro in porta degli ellenici. Nell'ultima giornata del girone gli spagnoli persero per 1-0 contro il Portogallo, che si portò in testa al girone, mentre una sconfitta per 2-1 con la Russia premiava comunque la Grecia che, a parità di punti e differenza reti, passava per il maggior numero di reti segnate. Il risultato fu un'amara eliminazione al primo turno.
Sáez fu esonerato e sostituito con Luis Aragonés, che esordì vincendo per 3-2 contro il Venezuela in un'amichevole giocata a Las Palmas, alle Isole Canarie, il 18 agosto 2004. Qualificatasi ai Mondiali di Germania 2006 vincendo lo spareggio contro la Slovacchia e dopo essere arrivata seconda nel girone vinto dalla Serbia e Montenegro, la Spagna di Aragonés fu inserita nel gruppo H con Ucraina, Arabia Saudita e Tunisia. Dopo aver disputato un ottimo primo turno (9 punti su 9 disponibili), fu eliminata negli ottavi di finale dalla Francia (1-3 il risultato finale), confermatasi bestia nera degli iberici nelle manifestazioni ufficiali. Al campionato d'Europa 2008, sospinta dai gol di David Villa, la formazione allenata da Aragonés vinse il proprio raggruppamento davanti a Russia, Svezia e Grecia con tre vittorie (rispettivamente 4-1, 2-1, 2-1), qualificandosi per i quarti di finale, dove batté l'Italia dopo i tiri di rigore (0-0 dopo i tempi supplementari). In semifinale ebbe la meglio ancora contro i russi, battuti nettamente per 3-0. Nella sua prima finale dopo 24 anni affrontò la Germania e vinse per 1-0 grazie al gol di Fernando Torres,tornò a vincere il torneo dopo 44 anni di attesa. Il centrocampista Xavi fu eletto miglior giocatore del torneo e l'attaccante David Villa fu capocannoniere con 4 gol. La vittoria in campo europeo issò la Spagna al primo posto della Classifica mondiale della FIFA del luglio 2008. Si trattava della prima volta in vetta per le Furie Rosse dall'introduzione del sistema di classificazione per le Nazionali di calcio nel 1993. In un solo colpo La Roja superò l'Italia, l'Argentina e il Brasile[19].
Dopo il trionfo europeo, Aragonés lasciò il suo posto a Vicente Del Bosque per allenare il club turco del Fenerbahçe. Nel giugno 2009 la Spagna partecipa da campione d'Europa alla Confederations Cup: superato un girone con Nuova Zelanda, Iraq e Sudafrica senza reti al passivo, in semifinale subisce un'inaspettata sconfitta (2-0) per mano degli Stati Uniti che rappresenta il primo stop dopo 35 risultati utili di fila e 15 vittorie consecutive (13 delle quali sotto la nuova gestione)[20]. La vittoria ai supplementari contro il Sudafrica, nella finale di consolazione, valse la conquista del bronzo.
La selezione spagnola si confermò ai vertici vincendo il campionato del mondo 2010, il primo messo in bacheca dalla Spagna. La finale contro i Paesi Bassi fu decisa da una rete di Andrés Iniesta, a pochi minuti dalla fine dei supplementari. In precedenza, la Roja (qualificatasi con largo anticipo alla rassegna sudafricana) aveva perso all'esordio contro la Svizzera battendo poi tutte le altre avversarie (nell'ordine: Honduras, Cile, Portogallo, Paraguay e Germania). Diventa così la prima nazionale europea a trionfare ad un mondiale in un altro continente.
Due anni dopo le Furie Rosse guidate da Iniesta, eletto miglior giocatore del torneo, e dal capocannoniere del torneo Torres, bissarono il titolo europeo, aggiudicandosi il campionato d'Europa 2012 e divenendo in tal modo la prima nazionale capace di vincere due edizioni consecutive del torneo. L'esordio della squadra di Del Bosque, contro l'Italia, si risolse in un pari (1-1). Gli azzurri si portarono in vantaggio con un gol di Antonio Di Natale e rimase quella l'unica rete subita da Casillas in 570 minuti giocati all'Europeo. Dopo il pareggio contro l'Italia, la Spagna travolse l'Irlanda (4-0) e batté la Croazia (1-0), eliminandola dal torneo. Nei quarti di finale si impose sulla Francia con una doppietta di Xabi Alonso e in semifinale eliminò il Portogallo vincendo per 4-2 ai tiri di rigore, a seguito dello 0-0 dopo 120 minuti. Nella finale di Kiev, contro un'Italia di Prandelli allo stremo dopo la faticosa semifinale vinta contro la Germania appena tre giorni prima, gli spagnoli vinsero nettamente (4-0) e si aggiudicarono l'alloro europeo per la terza volta nella loro storia. Fernando Torres fu il primo calciatore a segnare in due finali consecutive dell'Europeo.
In qualità di campione del mondo in carica la Spagna partecipò alla Confederations Cup 2013 in Brasile. Dopo aver vinto il proprio girone battendo Uruguay (2-1), Tahiti (10-0) e Nigeria (3-0), in semifinale al Castelão di Fortaleza eliminò l'Italia ai tiri di rigore per 7-6, dopo il pareggio a reti bianche alla fine dei tempi supplementari. In finale, al Maracanã di Rio de Janeiro contro il Brasile padrone di casa, perse per 3-0. Per la Spagna fu la prima sconfitta dopo ventinove partite.
Al Mondiale 2014 la Spagna fu inserita nel girone B con Paesi Bassi, Cile e Australia. Perse sonoramente (5-1) contro gli olandesi, poi subì una nuova sconfitta, questa volta contro il Cile, per 2-0. Ne conseguì una matematica eliminazione dal mondiale già al primo turno. Ininfluente fu la vittoria per 3-0 all'ultima gara contro l'Australia. La nazionale spagnola entrò così nella poco onorevole lista degli eliminati al primo turno da campioni del mondo uscenti con Italia (campione nel 2006 ed eliminata nel primo turno nel 2010) e Francia (campione nel 1998 ed eliminata nel primo turno nel 2002).
Al campionato d'Europa 2016 la Spagna ha superato la fase a gironi grazie al secondo posto nel suo raggruppamento, frutto di due vittorie contro Rep. Ceca (1-0) e Turchia (3-0) e della sconfitta contro la Croazia (2-1) all'ultima giornata. Negli ottavi di finale la squadra di Del Bosque è stata battuta per 2-0 ed eliminata dall'Italia di Antonio Conte.
Del Bosque, CT più vincente nella storia della Spagna, ha lasciato l'incarico dopo otto anni. Il 21 luglio 2016 la federazione calcistica spagnola ha nominato commissario tecnico Julen Lopetegui[21], già selezionatore dell'Under-19, dell'Under-20 e dell'Under-21 spagnola.
Colori e simboli
Colori
I colori e lo stemma vennero scelti nel 1920 dall'allora presidente del Comitato Olimpico Spagnolo Gonzalo de Figueroa y Torres Marchese di Villamejor per i futuri Giochi Olimpici invernali che si sarebbero disputati ad Anversa; per stemma un leone rampante giallo e per il colore della maglia quello predominante sulla bandiera spagnola, il rosso. Il leone venne scelto in luogo dello stemma nazionale (tale a quello presente sulla bandiera) perché i giochi si sarebbero disputati appunto ad Anversa, nell'antico Ducato di Brabante, che in passato era stato un possedimento della Spagna, dal cui vessillo si riprese questo emblema. Tale araldica, presente anche nello stemma personale del re Alfonso XIII, avrebbe accompagnato gli sportivi spagnoli in quell'Olimpiade. Avrebbero completato la divisa calzoncini bianchi e calzettoni neri.
La divisa subì cambiamenti significativi dovuti alla Guerra Civile Spagnola. La situazione del paese, diviso tra il bando repubblicano ed il bando nazionale, fece in modo che si abbandonasse il colore rosso per motivi politici. La Spagna vestì il colore bianco nella zona nazionale, unica zona in cui erano permessi incontri calcistici. Con questi colori giocò contro la nazionale portoghese in vari incontri e con lo stemma del giogo e delle frecce del bando nazionale. Alla fine della Guerra Civile, nella quale risultarono vittoriosi i nazionalisti, la maglia diventò di colore blu, perché il rosso era il colore che identificava lo sconfitto campo repubblicano.
Nel 1947 il Generale Moscardó, l'allora Delegato Nazionale dello Sport, ripristinò la primigenia maglia rossa che avrebbe relegato il blu alla maglia da trasferta. Entrambi i colori, si sarebbero mantenuti, salvo piccole variazioni (come la maglia del 1994 ornata da losanghe gialloblu o quella del 1998 con lo scollo e la parte inferiore delle maniche blu notte, il numero delle maglie era tradizionalmente bianco, da Euro 2000 i numeri divennero gialli, ecc.), fino ad oggi. Lo scudetto, subì evoluzioni per lo stesso motivo, fino a che, a partire dal 1981, fu usato lo stemma d'armi della corona borbonica come araldica. Il fornitore ufficiale è dal 1992 Adidas, sostituendo Le Coq Sportif che a sua volta aveva preso il posto della casa tedesca per un breve periodo negli anni '80.
La maglia della Roja subisce una svolta nel novembre 2013: la nuova divisa della nazionale spagnola per i Mondiali 2014 è interamente rossa, compresi i pantaloncini, con righe dorate. Frontalmente il rosso della maglia viene segnato da linee verticali declinate tono su tono che si rimpiccioliscono dall'esterno verso l'interno. Sul petto campeggiano ricamati in oro, oltre allo sponsor tecnico al centro, la patch FIFA che identifica gli spagnoli come campioni uscenti sulla destra e lo stemma nazionale sulla sinistra sovrastato dalla stella del Palmarès mondiale. Per quanto riguarda quest'ultimo dettaglio, il lancio della nuova maglia è stata l'occasione per correggere l'errore delle maglie precedenti che aveva destato tanto scalpore. Il dettaglio in sé era minuscolo ma allo stesso tempo significativo perché rappresenta la discendenza della Spagna dal ramo esatto della famiglia Borbone e non rispecchiava lo scudo presente sulla bandiera nazionale.
Divise storiche
Nota1: Durante la guerra civile, la nazionale spagnola giocò solo alcune amichevoli. Dopo la divisione del territorio in zona repubblicana e zona nazionale, era solo in quest'ultima che veniva permessa la disputa di partite. Questi incontri amichevoli furono giocati in maglia bianca, rigettando il colore rosso per rifarsi al bando repubblicano.
Nota2: Dopo la vittoria del bando nazionale guidato da Francisco Franco, questi decretò che la nazionale giocasse in maglia blu, per le stesse precedenti ragioni.
Simbolo
La nazionale spagnola porta sul petto soltanto lo stemma nazionale spagnolo e non quello della propria federazione calcistica. Questo perché la nazionale, sin dalla sua Costituzione, non è stata mai vista come una selezione della Federazione ma come squadra che rappresentasse l'intera nazione a tutti gli effetti, come fosse una cosa pubblica. Nelle ultime e nell'attuale divisa lo stemma è stato inserito in uno scudo più grande color blu notte corredato da altre decorazioni come un pallone e un'iscrizione.
La divise recano inoltre quasi sempre piccola bandiera civile nazionale, nelle ultime versione finita sui pantaloncini: la bandiera ha spesso decorato la divisa anche in altre parti come le maniche o lo scollo, mentre in alcune divise come quelle antiche erano presenti sui calzettoni tre strisce con i colori della bandiera.
Nel 2012 un professore spagnolo di araldica affermò pubblicamente che lo stemma ricamato sulle maglie della Roja presentava un errore: lo scudetto blu con tre gigli gialli posto al centro dell'emblema rappresenta infatti il simbolo del ramo francese della famiglia Borbone, mentre il ramo spagnolo adotta la medesima blasonatura, ma uno scudo ovale blu bordato di rosso. A partire dai quarti di finale degli europei di calcio del 2012 lo stemma impresso sulle maglie è stato rettificato. L'Adidas, sponsor tecnico della selezione, rese noto che tale errore risalirebbe agli europei di calcio del 1996.[22][23]
Stile di gioco
Lo stile adottato negli anni recenti dalla nazionale iberica (e dal Barcellona di Josep Guardiola) è il Tiki-taka. Questo stile di gioco è caratterizzato da ragnatele di passaggi rasoterra svolti con estrema calma in modo da imporre il proprio possesso di palla per la maggior parte della durata della partita. Il Tiki-taka è stato la base per i successi della Spagna campione del Mondo e più volte d'Europa allenata da Luis Aragonés e Vicente del Bosque.
Lo scopo è diminuire le chance e il tempo a disposizione dell'avversario per fare azioni, mentre si costringe quest'ultimo a inseguire la sfera e a stancarsi.[24] Per questo motivo in tale schema di gioco il possesso palla è mantenuto con molta pazienza principalmente per vie orizzontali, mentre le verticalizzazioni sono limitate soltanto ai momenti in cui capita di riuscire a trovare nitidi spazi tra le linee; questi ultimi sono facilitati poiché l'avversario che subisce il tiki-taka è obbligato a rimanere in fase difensiva e di attesa per un lasso di tempo molto più lungo del solito, quindi ha statisticamente più possibilità di commettere un errore o semplicemente di distrarsi.
Il telecronista spagnolo Andrés Montes è famoso per avere coniato l'espressione tiki-taka durante il suo commento sulla televisione LaSexta per il campionato del mondo 2006[25], anche se il termine era già utilizzato in maniera colloquiale nel calcio spagnolo per indicare il gioco dell'FC Barcellona.[26] Secondo Raphael Honigstein, il tiki-taka è "un'importante evoluzione del calcio totale ma se ne differenzia principalmente perché si concentra sui continui movimenti rasoterra del pallone piuttosto che dei giocatori. Controllare la palla con calma per lungo tempo significa infatti controllare anche l'avversario, poiché quest'ultimo è impossibilitato a giocare."[27]
Stadio
La Spagna non ha un vero e proprio stadio nazionale designato, però le più importanti partite di qualificazione sono di solito giocate al Santiago Bernabéu di Madrid, impianto che ospita gli incontri casalinghi del Real Madrid. Altri stadi importanti in cui la Spagna ha disputato le amichevoli internazionali, sono il Vicente Calderón (anch'esso a Madrid), il Mestalla di Valencia e il Ramón Sánchez Pizjuán di Siviglia. La Spagna è imbattuta in partite ufficiali giocate al Calderón.
Nelle partite amichevoli, così come gare nelle gare di qualificazione contro avversari modesti, vengono disputate in stadi provinciali. Le gare di qualificazione per la Coppa del Mondo 2014 si sono disputate al El Molinón di Gijón[28], al Iberostar Estadi di Palma[29], e all'Estadio Carlos Belmonte ad Albacete.[30]
Palmarès
- Campionato d'Europa: 3 (record condiviso con la Germania)
Partecipazioni ai tornei internazionali
Campionato del mondo | |
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Edizione | Risultato |
1930 | Non partecipante |
1934 | Quarti di finale |
1938 | Non partecipante |
1950 | Quarto posto |
1954 | Non qualificata |
1958 | Non qualificata |
1962 | Primo turno |
1966 | Primo turno |
1970 | Non qualificata |
1974 | Non qualificata |
1978 | Primo turno |
1982 | Secondo turno |
1986 | Quarti di finale |
1990 | Ottavi di finale |
1994 | Quarti di finale |
1998 | Primo turno |
2002 | Quarti di finale |
2006 | Ottavi di finale |
2010 | Campione |
2014 | Primo turno |
2018 | Qualificata |
Campionato europeo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1960 | Ritirata[31] |
1964 | Campione |
1968 | Non qualificata |
1972 | Non qualificata |
1976 | Non qualificata |
1980 | Primo turno |
1984 | Secondo posto |
1988 | Primo turno |
1992 | Non qualificata |
1996 | Quarti di finale |
2000 | Quarti di finale |
2004 | Primo turno |
2008 | Campione |
2012 | Campione |
2016 | Ottavi di finale |
Giochi olimpici[32] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1920 | Argento |
1924 | Turno di qualificazione |
1928 | Quarti di finale |
1936 | Non partecipante |
1948 | Non partecipante |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Non qualificata |
1999 | Non qualificata |
2001 | Non qualificata |
2003 | Non qualificata |
2005 | Non qualificata |
2009 | Terzo posto [33] |
2013 | Secondo posto [34] |
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
Statistiche dettagliate sui tornei internazionali
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | Uruguay | Non partecipante | - | - | - | - |
1934 | Italia | Quarti di finale | 1 | 1 | 1 | 4:3 |
1938 | Francia | Non partecipante | - | - | - | - |
1950 | Brasile | Quarto posto | 3 | 1 | 2 | 10:12 |
1954 | Svizzera | Non qualificata | - | - | - | - |
1958 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1962 | Cile | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 2:3 |
1966 | Inghilterra | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:5 |
1970 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
1974 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1978 | Argentina | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 2:2 |
1982 | Spagna | Secondo turno | 1 | 2 | 2 | 4:5 |
1986 | Messico | Quarti di finale | 3 | 1 | 1 | 11:4 |
1990 | Italia | Ottavi di finale | 2 | 1 | 1 | 6:4 |
1994 | Stati Uniti | Quarti di finale | 2 | 2 | 1 | 10:6 |
1998 | Francia | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 8:4 |
2002 | Corea del Sud / Giappone | Quarti di finale | 3 | 2 | 0 | 10:5 |
2006 | Germania | Ottavi di finale | 3 | 0 | 1 | 9:4 |
2010 | Sudafrica | Campione | 6 | 0 | 1 | 8:2 |
2014 | Brasile | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:7 |
2018 | Russia | Qualificata | 0 | 0 | 0 | 0:0 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Francia | Ritirata[31] | - | - | - | - |
1964 | Spagna | Campione | 2 | 0 | 0 | 4:2 |
1968 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1972 | Belgio | Non qualificata | - | - | - | - |
1976 | Jugoslavia | Non qualificata | - | - | - | - |
1980 | Italia | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 2:4 |
1984 | Francia | Secondo posto | 1 | 3 | 1 | 4:5 |
1988 | Germania Ovest | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 3:5 |
1992 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1996 | Inghilterra | Quarti di finale | 1 | 3 | 0 | 4:3 |
2000 | Belgio / Paesi Bassi | Quarti di finale | 2 | 0 | 2 | 7:7 |
2004 | Portogallo | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 2:2 |
2008 | Austria / Svizzera | Campione | 5 | 1 | 0 | 12:3 |
2012 | Polonia / Ucraina | Campione | 4 | 2 | 0 | 12:1 |
2016 | Francia | Ottavi di finale | 2 | 0 | 2 | 5:4 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1992 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1995 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1997 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - |
1999 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
2001 | Corea del Sud / Giappone | Non qualificata | - | - | - | - |
2003 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
2005 | Germania | Non qualificata | - | - | - | - |
2009 | Sudafrica | Terzo posto | 4 | 0 | 1 | 11:4 |
2013 | Brasile | Secondo posto | 3 | 1 | 1 | 15:4 |
2017 | Russia | Non qualificata | - | - | - | - |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1920 | Anversa | Argento | 1 | 0 | 1 | 2:3 |
1924 | Parigi | Turno di qualificazione | 0 | 0 | 1 | 0:1 |
1928 | Amsterdam | Quarti di finale | 1 | 1 | 1 | 9:9 |
1936 | Berlino | Non partecipante | - | - | - | - |
1948 | Londra | Non partecipante | - | - | - | - |
Tutte le rose
Template:Nazionale spagnola mondiali 1934 Template:Nazionale spagnola mondiali 1950 Template:Nazionale spagnola mondiali 1962 Template:Nazionale spagnola mondiali 1966 Template:Nazionale spagnola mondiali 1978 Template:Nazionale spagnola mondiali 1982 Template:Nazionale spagnola mondiali 1986 Template:Nazionale spagnola mondiali 1990 Template:Nazionale spagnola mondiali 1994 Template:Nazionale spagnola mondiali 1998 Template:Nazionale spagnola mondiali 2002 Template:Nazionale spagnola mondiali 2006 Template:Nazionale spagnola mondiali 2010 Template:Nazionale spagnola mondiali 2014
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Template:Nazionale spagnola Olimpiadi 1920 Template:Nazionale spagnola Olimpiadi 1924 Template:Nazionale spagnola Olimpiadi 1928
NOTA: Per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Rosa attuale
Lista dei 25 giocatori convocati da Julen Lopetegui per le partite amichevoli contro Costarica e Russia in programma l'11 e il 14 Novembre 2017.
Presenze e reti aggiornate al 14 novembre 2017.
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
P | Pepe Reina | 31 agosto 1982 | 36 | 0 | Napoli | |||
P | David de Gea | 7 novembre 1990 | 25 | 0 | Manchester Utd | |||
P | Kepa Arrizabalaga | 3 ottobre 1994 | 1 | 0 | Athletic Bilbao | |||
D | Sergio Ramos | 30 marzo 1986 | 149 | 13 | Real Madrid | |||
D | Gerard Piqué | 2 febbraio 1987 | 94 | 5 | Barcellona | |||
D | Jordi Alba | 21 marzo 1989 | 58 | 8 | Barcellona | |||
D | Marc Bartra | 15 gennaio 1991 | 13 | 0 | Borussia Dortmund | |||
D | Nacho | 18 gennaio 1990 | 14 | 0 | Real Madrid | |||
D | Alberto Moreno | 5 luglio 1992 | 4 | 0 | Liverpool | |||
D | Álvaro Odriozola | 14 dicembre 1995 | 2 | 0 | Real Sociedad | |||
C | Andrés Iniesta | 11 maggio 1984 | 123 | 14 | Barcellona | |||
C | David Silva | 8 gennaio 1986 | 118 | 35 | Manchester City | |||
C | Sergio Busquets | 16 luglio 1988 | 102 | 2 | Barcellona | |||
C | Isco | 21 aprile 1992 | 25 | 7 | Real Madrid | |||
C | Thiago | 11 aprile 1991 | 25 | 1 | Bayern Monaco | |||
C | Marco Asensio | 21 gennaio 1996 | 8 | 0 | Real Madrid | |||
C | Saúl Ñíguez | 21 novembre 1994 | 7 | 0 | Atlético Madrid | |||
C | Asier Illarramendi | 8 marzo 1990 | 3 | 1 | Real Sociedad | |||
C | Luis Alberto | 28 settembre 1992 | 1 | 0 | Lazio | |||
C | Suso | 19 novembre 1993 | 1 | 0 | Milan | |||
A | Álvaro Morata | 23 ottobre 1992 | 23 | 13 | Chelsea | |||
A | Vitolo | 2 novembre 1989 | 12 | 4 | Las Palmas | |||
A | Iago Aspas | 1º agosto 1987 | 7 | 3 | Celta Vigo | |||
A | José Maria Callejon | 11 febbraio 1987 | 5 | 0 | Napoli | |||
A | Rodrigo | 6 marzo 1991 | 3 | 1 | Valencia |
Record individuali
Seguono le classifiche relative al maggior numero di presenze e al maggior numero di gol segnati di sempre per la Spagna, aggiornate al 14 novembre 2017.
In grassetto i giocatori in attività.
Record di presenze
# | Giocatore | Periodo | Presenze | Reti |
---|---|---|---|---|
1 | Iker Casillas | 2000-2016 | 167 | 94 (subiti) |
2 | Sergio Ramos | 2005-oggi | 150 | 13 |
3 | Xavi | 2000-2014 | 133 | 13 |
4 | Andoni Zubizarreta | 1985-1998 | 126 | 99 (subiti) |
5 | Andrés Iniesta | 2006-oggi | 124 | 13 |
6 | David Silva | 2006-oggi | 119 | 35 |
7 | Xabi Alonso | 2003-2014 | 114 | 16 |
8 | Fernando Torres | 2003-2014 | 110 | 38 |
= | Cesc Fàbregas | 2006-oggi | 110 | 15 |
10 | Raúl | 1996-2006 | 102 | 44 |
Record di gol
# | Giocatore | Periodo | Reti | Presenze |
---|---|---|---|---|
1 | David Villa | 2005-oggi | 59 | 98 |
2 | Raúl | 1996-2006 | 44 | 102 |
3 | Fernando Torres | 2003-2014 | 38 | 110 |
4 | David Silva | 2006-oggi | 35 | 118 |
5 | Fernando Hierro | 1989-2002 | 29 | 89 |
6 | Fernando Morientes | 1998-2007 | 27 | 47 |
7 | Emilio Butragueño | 1984-1992 | 26 | 69 |
8 | Alfredo Di Stéfano | 1957-1961 | 23 | 31 |
9 | Julio Salinas | 1986-1996 | 22 | 56 |
10 | Míchel | 1985-1992 | 21 | 66 |
Commissari tecnici
Commissario tecnico | Periodo | G. | V. | P. | S. | GF | GS | % V. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Francisco Bru | 1920 | 5 | 4 | 0 | 1 | 9 | 5 | 80% |
Julián Ruete | 1921-1922 | 4 | 4 | 0 | 0 | 11 | 2 | 100% |
José Angel Berraondo | 1921-1928 | 6 | 2 | 3 | 1 | 14 | 12 | 33.33% |
Manuel Castro González | 1921-1927 | 10 | 9 | 0 | 1 | 21 | 7 | 90% |
José María Mateos | 1922-1933 | 23 | 16 | 3 | 4 | 64 | 24 | 69.56% |
Salvador Díaz Iraola | 1922 | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | 100% |
Luis Argüello Brage | 1923 | 2 | 1 | 0 | 1 | 3 | 1 | 50% |
Pedro Parages | 1923-1924 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 1 | 33.33% |
José García Cernuda | 1923-1924 | 2 | 1 | 1 | 0 | 3 | 0 | 50% |
Luis Colina Alvarez | 1924 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 50% |
José Rosich Rubiera | 1924 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 50% |
Julián Olave Videa | 1924 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 50% |
Fernando Gutiérrez Alzaga | 1925 | 3 | 3 | 0 | 0 | 6 | 0 | 100% |
Ricardo Cabot Montalt | 1925 | 2 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0 | 100% |
Ezequiel Montero Román | 1926-1927 | 4 | 3 | 0 | 1 | 9 | 5 | 75% |
Amadeo García Salazar | 1934-1936 | 12 | 6 | 2 | 4 | 30 | 15 | 50% |
Eduardo Teus López | 1941-1942 | 6 | 3 | 2 | 1 | 15 | 10 | 50% |
Jacinto Quincoces | 1945 | 2 | 1 | 1 | 0 | 6 | 4 | 50% |
Luis Casas Pasarín | 1946 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0% |
Pablo Hernández Coronado | 1947-1962 | 6 | 2 | 0 | 4 | 9 | 10 | 33.33% |
Guillermo Eizaguirre | 1948-1956 | 19 | 8 | 6 | 5 | 40 | 33 | 42.10% |
Félix Quesada | 1951 | 3 | 1 | 2 | 0 | 9 | 6 | 33.33% |
Luis Iceta | 1951 | 3 | 1 | 2 | 0 | 9 | 6 | 33.33% |
Paulino Alcántara | 1951 | 3 | 1 | 2 | 0 | 9 | 6 | 50% |
Ricardo Zamora | 1952 | 2 | 1 | 1 | 0 | 6 | 0 | 50% |
Pedro Escartín Morán | 1952-1961 | 12 | 7 | 3 | 2 | 18 | 10 | 58.33% |
Luis Iribarren Cavanilles | 1953-1954 | 4 | 1 | 2 | 1 | 8 | 6 | 25% |
Ramón Melcón Bartolomé | 1955 | 2 | 0 | 1 | 1 | 2 | 3 | 0% |
José Luis del Valle | 1955 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 100% |
Emilio Jiménez Millas | 1955 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 75% |
Juan Touzón Jurjo | 1955 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 100% |
Manuel Meana | 1957-1959 | 12 | 7 | 3 | 2 | 35 | 16 | 58.33% |
José Luis Costa | 1959-1960 | 12 | 8 | 0 | 4 | 35 | 21 | 66.66% |
José Luis Lasplazas | 1959-1960 | 12 | 8 | 0 | 4 | 35 | 21 | 66.66% |
Ramón Gabilondo | 1959-1960 | 12 | 8 | 0 | 4 | 35 | 21 | 66.66% |
José Villalonga | 1962-1966 | 22 | 9 | 5 | 8 | 35 | 28 | 40.90% |
Domènec Balmanya | 1966-1968 | 11 | 4 | 3 | 4 | 11 | 9 | 36.36% |
Eduardo Toba | 1968-1969 | 4 | 1 | 2 | 1 | 5 | 4 | 25% |
Luis Molowny | 1969 | 4 | 2 | 1 | 1 | 3 | 3 | 50% |
Salvador Artigas | 1969 | 4 | 2 | 1 | 1 | 3 | 3 | 50% |
Miguel Muñoz | 1969, 1982-1988 | 63 | 32 | 16 | 15 | 104 | 60 | 50.79% |
László Kubala | 1969-1980 | 68 | 30 | 22 | 16 | - | - | 44.11% |
José Santamaría | 1980-1982 | 24 | 10 | 8 | 6 | - | - | 41.66% |
Luis Suárez | 1988-1991 | 27 | 15 | 4 | 8 | - | - | 55.55% |
Vicente Miera | 1991-1992 | 8 | 4 | 2 | 2 | - | - | 50% |
Javier Clemente | 1992-1998 | 62 | 36 | 20 | 6 | - | - | 58.06% |
José Antonio Camacho | 1998-2002 | 44 | 28 | 9 | 7 | - | - | 63.63% |
Iñaki Sáez | 2002-2004 | 23 | 15 | 6 | 2 | - | - | 65.21% |
Luis Aragonés | 2004-2008 | 54 | 38 | 12 | 4 | 101 | 31 | 70.37% |
Vicente del Bosque | 2008-2016 | 52 | 44 | 1 | 7 | 124 | 39 | 87.23% |
Julen Lopetegui | 2016-in carica | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0% |
Confronti con altre Nazionali
Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, la Spagna presenta i seguenti saldi:
Saldo positivo
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Portogallo | 38 | 17 | 13 | 8 | 75 | 44 | +31 | 29 giugno 2010 | 27 giugno 2012 | 17 novembre 2010 |
Francia | 34 | 16 | 7 | 11 | 63 | 36 | +27 | 28 marzo 2017 | 16 ottobre 2012 | 4 settembre 2014 |
Irlanda | 25 | 14 | 7 | 4 | 52 | 18 | +34 | 14 giugno 2012 | 16 giugno 2002 | 26 aprile 1989 |
Belgio | 23 | 12 | 6 | 5 | 46 | 22 | +24 | 1º settembre 2016 | 29 marzo 1995 | 15 giugno 1980 |
Svizzera | 19 | 15 | 3 | 1 | 45 | 16 | +29 | 2 luglio 1994 | 5 giugno 1988 | 16 giugno 2010 |
Irlanda del Nord | 18 | 11 | 5 | 2 | 38 | 11 | +27 | 21 novembre 2007 | 11 giugno 2003 | 6 settembre 2006 |
Danimarca | 17 | 12 | 3 | 2 | 34 | 15 | +19 | 20 agosto 2008 | 11 ottobre 1995 | 31 marzo 1993 |
Austria | 16 | 9 | 3 | 4 | 42 | 21 | +21 | 18 novembre 2009 | 11 ottobre 2000 | 28 marzo 1990 |
Jugoslavia | 16 | 7 | 4 | 5 | 16 | 14 | +2 | 26 maggio 1990 | 21 ottobre 1973 | 26 giugno 1990 |
Svezia | 13 | 6 | 4 | 3 | 21 | 15 | +6 | 10 giugno 2008 | 3 giugno 2000 | 7 ottobre 2006 |
Ungheria | 13 | 5 | 5 | 3 | 21 | 18 | +3 | 15 novembre 1989 | 21 agosto 2002 | 27 marzo 1991 |
Turchia | 12 | 7 | 4 | 1 | 18 | 5 | +18 | 17 giugno 2016 | 17 ottobre 1973 | 14 marzo 1954 |
Scozia | 12 | 5 | 4 | 3 | 20 | 19 | +1 | 12 ottobre 2010 | 3 settembre 2004 | 14 novembre 1984 |
Polonia | 10 | 8 | 1 | 1 | 27 | 8 | +19 | 8 giugno 2010 | 9 febbraio 1994 | 12 novembre 1980 |
Saldo neutro
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Romania | 16 | 5 | 6 | 5 | 21 | 18 | +3 | 18 giugno 1996 | 27 marzo 2016 | 15 novembre 2006 |
Italia | 34 | 11 | 13 | 11 | 40 | 43 | -3 | 2 settembre 2017 | 6 ottobre 2016 | 27 giugno 2016 |
Saldo negativo
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Inghilterra | 25 | 9 | 4 | 12 | 28 | 42 | –14 | 13 novembre 2015 | 15 novembre 2016 | 12 novembre 2011 |
Germania | 22 | 7 | 6 | 9 | 23 | 27 | –6 | 7 luglio 2010 | 22 febbraio 1995 | 18 novembre 2014 |
Argentina | 13 | 5 | 2 | 6 | 13 | 17 | –6 | 14 novembre 2009 | 12 ottobre 1988 | 7 settembre 2010 |
Cecoslovacchia | 12 | 4 | 1 | 7 | 11 | 15 | –4 | 13 novembre 1991 | 16 aprile 1980 | 14 novembre 1990 |
Paesi Bassi | 12 | 5 | 1 | 6 | 17 | 18 | -1 | 11 luglio 2010 | 21 gennaio 1987 | 31 marzo 2015 |
NB: Come da regolamento FIFA le gare terminate ai rigori contro Danimarca (24 giugno 1984, vinta), Belgio (22 giugno 1986, persa), Inghilterra (22 giugno 1996, persa), Irlanda (16 giugno 2002, vinta), Corea del Sud (22 giugno 2002, persa), Italia (22 giugno 2008, vinta e 27 giugno 2013, vinta) e Portogallo (27 giugno 2012, vinta) sono considerate partite pareggiate.
Onorificenze
Note
- ^ a b Spagna campione del mondo gazzetta.it
- ^ Jack Pitt-Brooke, The greatest team of all time: Brazil 1970 v Spain 2012, in The Independent, London, The Independent, 3 luglio 2012. URL consultato il 1º luglio 2013.
- ^ Euro 2012: Are Spain the best team of all time?, su BBC Sport, BBC. URL consultato il 14 luglio 2012.
- ^ Jurgen Klinsmann, Klinsmann: Spain win over Italy would make them team of century, su bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 14 luglio 2012.
- ^ Jeff Carlisle, Why this Spain side is all-time best, su espnfc.com, ESPN. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2012).
- ^ Bleacher Report, Spain vs. Italy: Euro 2012 Final Not Enough to Crown Spain Best Ever, su bleacherreport.com, Bleacher Report. URL consultato il 30 giugno 2013.
- ^ FIFA Team Of The Year rsssf.com
- ^ Anche il Brasile rimase imbattuto per 35 partite fra il 16 dicembre 1993 e il 21 gennaio 1996: la striscia fu interrotta dalla sconfitta nella Gold Cup 1996 a cui fu invitata la squadra, che però schierò la formazione Under-23. Considerando la nazionale maggiore, la striscia durò per ben 45 partite fino alla sconfitta in amichevole per 4-2 contro la Norvegia il 30 maggio 1997.
- ^ La red social de aficionados de la Selección Española, su juegalaroja.com. URL consultato il 24 giugno 2012.
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- ^ a b Ritirata durante le qualificazioni.
- ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
- ^ Qualificata come vincitrice del Campionato europeo di calcio 2008
- ^ Qualificata come vincitrice del Campionato mondiale di calcio 2010
- ^ Pallone d'Oro: tra gli allenatori vince Mourinho, su inter.it, 10 gennaio 2011. URL consultato il 26 marzo 2015.
- ^ Mou, suo pure il Pallone d'oro, su gazzetta.it, 10 gennaio 2011. URL consultato il 26 marzo 2015.
Voci correlate
- Real Federación Española de Fútbol
- Nazionale di calcio della Spagna Under-23
- Nazionale di calcio della Spagna Under-21
- Nazionale di calcio della Spagna Under-20
- Nazionale di calcio della Spagna Under-19
- Nazionale di calcio della Spagna Under-18
- Nazionale di calcio della Spagna Under-17
- Nazionale di calcio della Spagna Under-16
- Triplete
- Tiki-taka
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- RSSSF risultati incontri internazionali 1920-, su rsssf.com.
- (DE, EN, IT) Nazionale maschile di calcio della Spagna, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.