Pronoia

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Pronoia o anche prònoia è un sistema definito dagli storici, come di feudalizzazione dell'Impero bizantino, sistema di politica istituito da Alessio I Comneno (1081-1118) e dai suoi sucessori fino ad Alessio V (1204). Questo sistema sociale dapprima si affiancò, poi rimpiazzò del tutto l'organizzazione politica in themata, istituito dall'imperatore Eraclio (610-641) nel VII secolo.

Alessio I, mosaico nella Basilica di Santa Sofia, Istanbul.

Il sistema

La pronoia consisteva nella concessione a cittadini illustri di terreni, perché li amministrassero (εἰς πρόνοιαν) in cambio di servigi resi allo Stato. L'usufruttuario non era padrone del fondo (che era invece proprietà dello stato): non poteva quindi venderlo, e inizialmente neppure lasciarlo in eredità. La pronoia infatti finiva generalmente alla morte del concessionario. Tuttavia, il concessionario poteva gestire tutti i beni presenti sul fondo, contadini compresi, i quali pagavano a lui le tasse e gli altri introiti del terreno: il concessionario era insomma il rappresentante dello stato per i cittadini del fondo. Questo aspetto avvicina molto la pronoia al sistema feudale, che ormai nel XI secolo aveva raggiunto la sua forma classica nell'Europa occidentale.

A rendere questo istituto ancora più simile a un feudo fu la sua militarizzazione: inizialmente infatti, quando fu introdotta verso la metà del XI secolo, la pronoia non aveva nessun carattere militare. Sotto il regno di Alessio invece, la concessione di un terreno in pronoia implicava che il concessionario partecipasse alle guerre (di solito, a cavallo e con l'armatura), e accompagnato da un truppa a piedi, più o meno numerosa a seconda dell' estensione del fondo[1].


Note

  1. ^ G. Ostrogorsky, Storia dell' impero bizantino, trad. Piero Leone, Einaudi 1993, p.339 ISBN 8806173626

Bibliografia

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