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intervento di recupero edilizio a Firenze

L' Antica manifattura Robert Brendel & figli è stata una fabbrica fondata a Breslau da Robert Brendel nel 1866; produceva modelli anatomici e morfologici di fiori, frutti e organi riproduttivi di piante, destinati all'insegnamento della botanica. Molti modelli Brendel, una perfetta fusione di arte e scienza, sono presenti in musei e scuole di tutto il mondo.

Antica manifattura Robert Brendel & figli
StatoPolonia
Altri statiGermania (dal 1875)
Fondazione1866 a Breslau
Fondata daRobert Brendel
Sede principaleBreslau (oggi Wroclaw), Berlino (dal 1875)
Persone chiaveRobert e Reinhold Brendel
Prodottimodelli didattici botanici
File:FMS fiori artiificiali 2.jpg
Modello Brendel. Museo Fondazione scienza e tecnica
Fragaria vesca (Walderdbeere) Botanical Museum in Greifswald
File:Modello di fiore della ditta Brendel.tif
Modello Brendel. Museo Fondazione scienza e tecnica

Storia

Dalla fine del '700 agli inizi del'900 in Francia, Germania e Italia fiorirono manifatture specializzate nella realizzazione di modellistica scientifica a scopo didattico; l'intento era quello di consentire lo studio dell'anatomia, zoologia, embriologia e botanica evitando gli inconvenienti causati dall'elevata deperibilità e dalla scarsa reperibilità di alcuni materiali viventi. Una delle più antiche fabbriche, attiva già dal 1771, fu l'Officina ceroplastica fiorentina, che per circa un secolo produsse modelli anatomici in cera per lo studio della medicina; dopo il 1860 Leopold Blaschka iniziò lo studio e la realizzazione di modelli in vetro soffiato di molluschi e vegetali; Giambattista Barla, dopo il 1865 usò il gesso prevalentemente per la riproduzione di funghi.
I pezzi in cera, vetro e gesso, realizzati in serie uniche, venivano prodotti in numeri molto limitati dato l'elevato costo dei materiali che solo poche e ricche istituzioni potevano permettersi.

Robert e Reinhold Brendel

Robert Brendel nacque intorno al 1821 in Polonia da una famiglia di origine ebraica. Non si sa molto riguardo alla sua infanzia e gioventù. Avviò la sua attività nel 1866 a Breslau (oggi Wroclaw), sotto la consulenza scientifica del farmacista Carl Leopold Lohmeyer. All'inizio produceva prevalentemente modelli di piante officinali, poi su suggerimento di Ferdinand Julius Cohn, direttore dell' Istituto di fisiologia vegetale dell'Università di Breslavia, primo istituto del genere nel mondo[1], estese la produzione anche a modelli di piante di uso agronomico, alla botanica sistematica e all'anatomia vegetale. Successivamente ampliò la produzione anche a campioni di zoologia, antropologia e cristallografia.

Intorno al 1875 Robert si trasferì a Berlino e continuò l'attività al Kurfürstendamm 101. Morì nel 1898 all'età di 77 anni; due anni prima il figlio Reinhold, nato intorno al 1861, aveva rilevato la ditta con il nome di "Brendel Verlagsanstalt für Lehrmittel"[2]. Nel 1925 trasferì di nuovo l'attività in Polonia, a Neumarkt in Slesia (oggi Środa Śląska). Reinhold morì il 17 agosto 1927 all'età di 66 anni a Legnica. Fu decorato con la medaglia d'argento di Prussia per la sua attività.

Alla fine dell'ottocento, dopo oltre trent'anni di attività e grazie all'elevato rigore scientifico dei prodotti, la Manifattura Brendel era conosciuta a livello mondiale e la richiesta commerciale era altissima. Vendeva per corrispondenza a scuole e istituti in paesi europei ed extraeuropei, tramite appositi cataloghi illustrati stampati in proprio[3].

La chiusura definitiva della manifattura probabilmente coincise con l'approvazione delle leggi razziali durante il periodo nazista del terzo Reich, in quanto la famiglia Brendel era di origine ebraica.

Modelli didattici

Tra la fine del XVIII secolo e i primi decenni del XX si diffuse l'uso dei modelli per lo studio dell'anatomia e della botanica. Il loro potenziale didattico fu colto da molte istituzioni scolastiche che intravvidero un significativo miglioramento dello studio rispetto ai metodi consueti, basati prevalentemente su disegni, stampe o fotografie, o sulla pratica assai diffusa di sezionare le piante per studiarne la composizione, con inevitabili conseguenze di corruzione e decomposizione. Disporre di modelli a colori, a tre dimensioni, riproduzioni fedeli di quelli reali, in grado di restare immutati nel tempo, favorì soprattutto le facoltà a indirizzo scientifico, che potevano con facilità fare dissezioni “virtuali” e avvicinarsi alla dimensione microscopica.

Il crescente interesse per questi prodotti portò all'affermazione di molte manifatture di modellistica, ognuna specializzata in un diverso ambito e disciplina. Le collezioni didattiche più diffuse furono quelle anatomiche realizzate in cera nell'Officina ceroplastica fiorentina, quelle in vetro prodotte da Leopold e Rudolf Blaschka, quelle micologiche in gesso di Jean Baptiste Barla[4], e quelle di Louis Auzoux (prodotte dal 1822 al 1878), esperto in anatomia umana e comparata.

I modelli Brendel (i fiori, i cicli dei funghi e delle felci e gli schemi delle infiorescenze), ricercati e apprezzati in ambito botanico, essendo realizzati con materiale povero, potevano essere commercializzati a prezzi più contenuti rispetto agli altri.

Tecnica di realizzazione e materiali

Prima della costruzione venivano realizzati dei calchi sui quali poi venivano plasmati i modelli con l'uso prevalente di cartapesta e l'aggiunta di altri materiali che sono stati individuati nel corso dei vari restauri:

I modelli sono posti su basi lignee di colore nero, nei modelli più antichi (fine 1800), e marrone in quelli più recenti (inizio 1900). I fiori possono essere piuttosto grandi (alcuni raggiungono i 60 cm di altezza), sono colorati con tempere e lucidati con lacca e cera. La particolarità di alcuni modelli sta nella possibilità di aprirli e scomporli nelle varie componenti per osservarne le strutture interne. Ogni modello è sostenuto da un supporto in rattan (Calamus), dritto o incurvato, inserito in una base in legno, che nei modelli più antichi è verniciata di nero, mentre nei modelli prodotti ai primi del novecento è in legno chiaro rifinito con vernici trasparenti. Sul basamento è fissata un'etichetta molto dettagliata che riporta il nome dell'esemplare e i dettagli di fabbrica[5].

Modelli Brendel nei musei

 
Modelli dalla collezione del Museo Botanico di Greifswald, Germania
In Italia

A Firenze alcuni esemplari sono custoditi in diverse scuole superiori. Le collezioni destinate alle scuole in genere erano più "economiche", realizzate con materiali meno ricercati e più poveri.

  • Napoli, Orto Botanico (con 109 esemplari, per la maggior parte di strutture floreali e alcuni di strutture vegetative)[8]
  • Redagno (BZ), Hotel Zirmerhof (200 modelli)[9]
  • Perugia, Istituto Tecnico Vittorio Emanuele[10]
In Europa
Fuori dall'Europa

Si trova in alcune università, tra cui l'Università di Strasburgo, Lille, Lyon-1, Rennes, Borgogna (che ereditò una collezione di modelli per danni di guerra successivi alla prima guerra mondiale). mondo) ... e l'Università di Digione, dove questi modelli sono ancora utilizzati per insegnare la botanica). Anche l'Università di Firenze 1 , Liverpool e lo Smithsonian Institute ne hanno uno.

Note

  1. ^ (EN) Ferdinand Cohn, in Encyclopædia Britannica. URL consultato il 1º marzo 2018.
  2. ^ (DE) Brendel Verlagsanstalt für Lehrmittel, su universitaetssammlungen.de. URL consultato il 26 marzo 2018.
  3. ^ Graziana Fiorini, Elia Menicagli, L'antica Collezione Brendel di modelli di fiori ed altri organi vegetali, 100 anni per la didattica, su www.researchgate.net, Novembre 2006. URL consultato il 14 Marzo 2018.
  4. ^ Andrea Brunori e Alessandro Cassinis, I funghi nella storia, Roma, Sandro Teti, 2014. URL consultato il 2 marzo 2018.
  5. ^ Graziana Fiorini, Elia Menicagli, L'antica Collezione Brendel di modelli di fiori ed altri organi vegetali, 100 anni per la didattica, su www.researchgate.net, Novembre 2006. URL consultato il 14 Marzo 2018.
  6. ^ I Fiori dell'antica Manifattura Brendel, la Scienza, l'Arte e la Cultura, su http://www.beniculturali.it/, 16 aprile 2012. URL consultato il 14 Marzo 2018.
  7. ^ Il tesoro della Calvino. I modelli Brendel, su issuu.com, 25 maggio 2010. URL consultato il 26 marzo 2018.
  8. ^ G.Sibilio, V.Rocco, M.R. Barone Rumagia, La collezione storica dei modelli di strutture vegetali dell'Orto Botanico di Napoli, Napoli, Dicembre 2013.
  9. ^ Vacanza culturale in Alto Adige, su www.zirmerhof.com. URL consultato il 14 marzo 2018.
  10. ^ Progetto Hermes. Alcuni modelli "Brendel" conservati in Istituto, su itcperugia.gov.it. URL consultato il 14 marzo 2018.

Bibliografia

  • Brendel R (1893) List of models concerning vegetable morphology . Berlin: Unger Brothers
  • Brendel R (1894) Neue botanische Modelle der Verlags-Anstalt für Lehrmittel , no. 8. Recently issued models for botanical instruction, no. 9. Berlin: Unger Brothers.
  • Kronsteiner, O. (2009). Der naturwissenschaftliche Blick: Fotografie, Zeichnung und Modell im 19. Jahrhundert . Simon Weber-Unger, 82 pages ( Google book link) See illustrations, p. 45 to 48.
  • Ostermaier, J., Brendel, R., Papenhelm, C., & Bitter, G. (1927). Tropenstipendiumm-Botaniker [ archive ] .
  • Anna Giatti, Giancarlo Lanterna, and Carlo Lalli (2004) analisi diagnostica su alcuni modelli didattici della fondazione Scienza e tecnica di Firenze; OPD Restauro N o 16, p. 143-149 , 205 Ed .: Centro Di Della Edifimi SRL (8 p)
  • Fournier Eugène, M. Robert Brendel, Riemerzeile, no.15, Breslau, Martinet, Bulletin de la Societé Botanique de France, 1866, p. 96.
  • Brendel Reinold, List of model concerning vegetable morphology, 1891.
  • Mattirolo Oreste, Il Laboratorio dell’Istituto per l’Anatomia e la Fisiologia dei Vegetali, Firenze, Tipografia Carnesecchi e figli, 1899.
  • Mattirolo Oreste, Il Museo e l’Orto Botanico di Firenze durante il triennio 1898-1900, Firenze, Tipografia Galletti e Cocci, 1900.
  • Miehe A., “Sitzung vom 28 Oktober 1927, Deutschen Botanischen Gesellschaft” Obituary of Reinol Brendel. Berichte der Deutschen Botanischen Gesellschaft, Hans Christians, 1927, p. 505.
  • Lippini Pietro, Storia della Botanica fiorentina fra l’ ‘800 e il ‘900, 1986.
  • Büttner Ursula, Die Not der Juden Teilen: christlich-jüdische Familien im Dritten Reich, Hamburg, Hans Christians, 1988, ISBN 376721055X.
  • Anna Giatti, Giancarlo Lanterna, Carlo Lalli, Rivista dell'Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, n.16, Firenze, 2004.
  • Anna Giatti, Stefania Lotti, Le stanze della scienza, Firenze, Artigraf, 2006.
  • Graziana Fiorini, Luana Maekawa e Peter Stiberc, La "Collezione Brendel" di modelli di fiori ed altri organi vegetali del Dipartimento di Biologia vegetale dell'Università degli Studi di Firenze, in Museologia Scientifica, 22(2), 2005, pp. 249-273.
  • (FR) Anne-Marie Bogaert-Damin, Les modèles Brendel, in Voyage au coeur des fleurs: Modèles botaniques et flores d'Europe au XIXe siècle, 2007, pp. 173-191, ISBN 978-2-87037-565-5. URL consultato il 14 Marzo 2018.
  • Annalisa Maurizzi Museologia Scientifica: Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE La collezione Brendel di modelli di fiori ed altri organi vegetali dell’Università di Bologna


  • Giancarlo Sibilio, v. Rocco, Maria Rosaria Barone Lumaga, La collezione storica dei modelli di strutture vegetali dell'Orto Botanico di Napoli, Napoli, 2013.

Collegamenti esterni