Il terzo uomo
[[Categoria:Film britannici del 1949]]
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Titolo originale | The Third Man |
Paese di produzione | Gran Bretagna |
Anno | |
Durata | 104 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1.37:1 |
Genere | noir |
Regia | Carol Reed |
Soggetto | Graham Greene |
Sceneggiatura | Graham Greene |
Fotografia | Robert Krasker |
Montaggio | Oswald Hafenrichter |
Musiche | Anton Karas |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il terzo uomo (The Third Man) è un film noir del 1949 diretto da Carol Reed, vincitore del Grand Prix per il miglior film al 3º Festival di Cannes.[1]
La sceneggiatura del film britannico è dello scrittore Graham Greene, il quale, durante la preparazione della sceneggiatura del film, scrisse un romanzo dal medesimo titolo, che venne pubblicato l'anno dopo l'uscita della pellicola, nel 1950. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al cinquantasettesimo posto della classifica AFI's 100 Years... 100 Movies di tutti i tempi.[2]
Trama
In una Vienna occupata dalle forze alleate, si respira il clima esausto, ma soprattutto confuso e caotico del secondo dopoguerra. Il protagonista, Holly Martins, è un americano, scrittore di romanzetti d'avventura, che vuole indagare sulla misteriosa morte di un suo caro amico di gioventù, Harry Lime.
Durante il funerale dell'amico, egli vede per la prima volta Anna, l'amante di Harry. Sempre al funerale incontra il Maggiore Calloway che lo informa di cosa in realtà fosse l'amico, ovvero un criminale. Holly rifiuta l'idea, e, andando contro la volontà del Maggiore, resta a Vienna per indagare sulla morte dell'amico.
Conosce di persona Anna, finendo per innamorarsene, e gli altri due amici di Harry presenti durante il momento dell'incidente. A questo, involontariamente, ha assistito anche il portiere del palazzo, che informa Holly della presenza di un terzo uomo. Le ricerche si spostano alla ricerca di questo terzo uomo. Holly ed Anna riescono a convincere il portiere ad aiutarli, ma prima che essi vadano da lui egli viene ucciso da un uomo misterioso.
Arrivati sul luogo dell'accaduto i sospetti cadono su Holly che è costretto a fuggire via.
Sempre più convinto che il terzo uomo misterioso sia fondamentale per capire chi sia stato ad uccidere il suo amico, decide di andare dal maggiore e di informarlo sui suoi progressi. Informato di ciò il maggiore decide a sua volta di svelare la vera identità di Harry, questi infatti era un criminale che faceva soldi producendo penicillina scadente che poi veniva venduta agli ospedali. Holly rimane sconvolto, e decide di andare a parlare con Anna, per raccontarle la verità. Arrivata da lei, lui inizia a raccontare, ma l'amore di lei per lui impedirà che Anna creda alla storia raccontata da Holly, che alla fine si dichiara alla ragazza, venendo rifiutato. Sconsolato Holly va via, ma arrivato in strada vede il gatto di Anna fermo, vicino ad una figura indistinguibile al buio. Ad un tratto la luce di una casa del palazzo si illumina, mostrando ad Holly l'identità della figura: Harry!
Quest'ultimo scappa venendo inseguito da Holly che perderà le tracce al più presto.
Informato il maggiore, questi fa ricontrollare la tomba dove era stato seppellito Harry, trovando al suo interno il cadavere di un infermiere con cui Harry aveva contatti e che era scomparso da giorni.
Holly, sconvolto, si ritrova al parco giochi. Clamorosamente gli si presenta Harry, con il quale ha un dialogo all'interno di una giostra. Harry propone ad Holly di aiutarlo, ma questi rifiuta. I due si salutano, ma prima Harry dice all'amico che se vorrà i due si potranno incontrare per parlare nuovamente.
Il maggiore, approfittando di questa situazione, fa organizzare ad Holly, d'accordo col maggiore, un incontro con Harry. Mentre Holly aspetta che arrivi l'amico, con la polizia fuori pronta a catturarlo, arriva Anna. Essa capisce i piani, e dirà ad Holly che sta sbagliando. Contemporaneamente arriva Harry che, ignaro di tutto, viene avvisato della trappola da Anna e comincia a fuggire all'interno delle fogne. Qui si radureranno tutti i poliziotti, intenti a catturare il criminale. Senza via di scampo prova a liberarsi con la forza, uccidendo un poliziotto. Ferito dal maggiore, viene finito dall'amico, dopo aver abbandonato l'ultimo tentativo di fuga.
Il film termina con i funerali di Harry. Holly decide di non partire pur di conquistare Anna, la quale lo ignorerà essendo lui l'omicida di Harry.
Produzione
Orson Welles, per farsi alzare il cachet, scappò in giro per l'Europa inseguito dai produttori, poi, una volta tornato a Vienna, si chiuse nella camera d'albergo e i suoi produttori dovettero strapagare un mago italiano affinché rivelasse i suoi trucchi all'attore in cambio della sua recitazione nel film.[3]
Battute celebri
«In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerra, terrore, omicidio, strage ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, con cinquecento anni di amore fraterno, democrazia e pace cos'hanno prodotto? L'orologio a cucù.»
Successivamente, in This is Orson Welles (1993), Orson Welles avrebbe detto:
«Quando il film uscì, gli svizzeri mi fecero notare molto gentilmente che loro non hanno mai creato gli orologi a cucù»
In effetti gli orologi a cucù ebbero origine in Germania nella Foresta Nera[4]. La famosa frase sugli orologi a cucù venne inserita da Orson Welles, come disse proprio Graham Greene:
Fotografia
Il film fu girato in un notevole bianco e nero - per il quale il film vinse l'Oscar - e con molte riprese realizzate con un'inquadratura inclinata per suggerire il clima avvolgente e teatrale delle ombre che invadono le strade della città. Per migliorare questo gioco di luci, il regista ebbe l'intuizione di girare con le strade bagnate in modo che la luce scintillasse sulle sue superfici.
Distribuzione
Nell'edizione italiana Holly Martins diventa Alga Martins (sebbene in inglese holly significhi agrifoglio, non alga). Per questo Anna Schmid, nel corso della vicenda, lo prende in giro per via del suo "ridicolo nome".
Colonna sonora
La composizione originale del film, The "Harry Lime" theme di Anton Karas, è ispirata alla canzone Minor Swing del chitarrista jazzista belga Django Reinhardt.[senza fonte]
Riconoscimenti
- 1949 - Festival di Cannes
- 1950 - Premio BAFTA
- Miglior film britannico
- Candidatura Miglior film
- 1951 - Premio Oscar
- Miglior fotografia a Robert Krasker
- Candidatura Migliore regia a Carol Reed
- Candidatura Miglior montaggio a Oswald Hafenrichter
- Nel 1999 il British Film Institute l'ha inserito al primo posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.[6]
- La rivista Empire l'ha inserito al ventunesimo posto della lista dei migliori 500 film di tutti i tempi (The 500 Greatest Movies Of All Time).
Note
- ^ Awards 1949, su festival-cannes.fr. URL consultato il 21 febbraio 2014.
- ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
- ^ Andrea Lolli, Forme dell'Espressionismo nel cinema, Roma, Aracne editrice, 2009.
- ^ Breve storia dell'orologio a cucù
- ^ Nella premessa a Il terzo uomo (1950), traduzione di Gabriele Baldini, Gruppo Editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas S.p.A, 1951. ISBN 88-452-2388-4
- ^ The BFI 100, su britishpictures.com. URL consultato il 21 febbraio 2014.
Bibliografia
- Marc Ferro, Cinema e storia, Milano, Feltrinelli, 1980.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Template:Collegamenti cinema
- (EN) Third Man, The (1949) - Screenonline, su screenonline.org.uk.
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