San Giorgio (D 562)
[[{{{1}}} {{{2}}}|{{{1}}} {{{2}}}]] Il cacciatorpediniere San Giorgio (D562) della Marina Militare Italiana, costituiva, assieme alla gemella San Marco, una classe di due unità: la Classe San Giorgio. Entrambi le unità furono una ricostruzione di precedenti incrociatori leggeri classe Capitani romani costruiti all'inizio della seconda guerra mondiale.
Cacciatorpediniere
Il San Giorgio era entrato in servizio nella Regia Marina con il nome Pompeo Magno nel 1943 poco prima dell'armistizio. Messo in disarmo nel 1950, nello stesso anno iniziò la sua ricostruzione come cacciatorpediniere.
I principali lavori riguardarono l'armamento. Gli 8 cannoni da 135mm, capaci di eseguire tiri assai precisi, ma privi di una soddisfacente capacità antiaerea, vennero rimossi e sostituiti con 6 cannoni da 127/38mm statunitensi, meno potenti ma con la fondamentale capacità di eseguire un'efficace tiro contraerei. Il fuoco era controllato da una centrale di tiro US Mk 37 con radar Mk 25. Altri apparati elettronici furono i radar SPS-6 e SG-6B e un sonar SQS-11.
Anche gli 8 cannoni da 37/54mm vennero rimossi e sostituiti da 2 pezzi da 40/56mm. Altre modifiche riguardarono anche l'armamento antisommergibile.
Terminati i lavori e ribattezzata San Giorgio, entrò in servizio, nella MMI, nel 1955 con la matricola "D 562".
Immagini
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Il Pompeo Magno
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Il San Giorgio durante i lavori di trasformazione negli anni cinquanta
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Nave scuola
Nel 1963 e fino al 1965, il San Giorgio venne sottoposto nuovamente a lavori di modifica presso l'Arsenale Militare Marittimo della Spezia per essere trasformato in nave scuola per gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno, sostituendo in tale compito il Montecuccoli messo in disarmo nel 1964.
Per adattare l'unità a nave scuola fu necessario effettuare modifiche nelle sistemazioni, nell'armamento e nell'apparato motore. Per quanto riguarda gli armamenti, vennero eliminati i 2 pezzi della torretta "X" da 127/38 mm e tutti i pezzi da 40/56mm per far posto a 3 cannoni da 76/62mm tipo MMI in installazioni singole. Vennero aggiunti 6 tubi lanciasiluri da 324mm in installazioni trinate
La parte più significativa dei lavori fu però l'apparato propulsore. Le 4 caldaie e le 2 turbine vennero sostituite da un apparato CODAG (Combined Diesel And Gas): 4 motori diesel Fiat-Tosi da 4.000 HP ciascuno e 2 turbine a gas Tosi-Metrovick G6 da 7.600 HP ciascuna. Il nuovo apparato motore gli permise di raggiungere una velocità di 28 nodi (51,8 km/h) o di 20 nodi (37 km/h) utilizzando solo i motori diesel.
Il San Giorgio, alternando i compiti di nave scuola ad una ridotta attività di squadra, venne posto in disarmo nel 1980, sostituito nel ruolo di nave scuola dall'incrociatore Caio Duilio.
Storia
In precedenza un'altra unità della Regia Marina aveva portato il nome San Giorgio. Si trattava di un incrociatore corazzato del 1908 che dopo aver partecipato alla guerra italo turca e successivamente sia alla prima che alla seconda guerra mondiale, si autoaffondò a Tobruk il 21 gennaio 1941 per non cadere in mano nemica; dal 1936 aveva prestato servizio come nave scuola per gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno.
Attualmente un'unità della Marina Militare Italiana porta il nome San Giorgio. Si tratta di una nave da sbarco, entrata in servizio alla fine degli anni '80. La nave appartiene alla classe San Marco. Una delle navi della classe, la San Giusto ricopre anche il ruolo di nave scuola per gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno ricoperto in passato dalla San Giorgio.
Immagini
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Il San Giorgio alla fonda a Venezia
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Il San Giorgio alla fonda a Singapore durante una crociera di addestramento
Curiosità
Le navi militari italiane che hanno portato il nome San Giorgio, compresa quella attualmente in servizio, hanno avuto tutte come unità gemella una nave di nome San Marco.
Bibliografia
- Conway's All the World Fighting's Ships 1947-1995. Londra, Conway Maritime Press Ltd.
Collegamenti esterni
- Scheda sintetica sul sito della Marina Militare Italiana - Almanacco storico