Teatro Gustavo Modena (Genova)
Il Teatro di Gustavo Modena è un teatro del quartiere genovese di Sampierdarena
Teatro Gustavo Modena | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Genova |
Indirizzo | piazza Gustavo Modena 3 |
Dati tecnici | |
Tipo | Teatro all'italiana |
Capienza | 498 posti |
Realizzazione | |
Costruzione | XIX secolo, XX secolo, XXI secolo |
Inaugurazione | 19 settembre 1857 |
Architetto | Nicolò Bruno |
Sito ufficiale | |
Edificato nel 1856 per ospitare rappresentazioni liriche e di prosa, nel corso del Novecento ha subito varie trasformazioni. Utilizzato per molti anni come cinema, dopo il restauro degli anni novanta è sede della compagnia teatrale del Teatro dell'Archivolto.
Storia
Il teatro intitolato al patriota ed attore teatrale Gustavo Modena si affaccia sulla piccola piazza omonima, tra via Buranello e piazza Vittorio Veneto. La costruzione del teatro fu avviata nel 1856, grazie al finanziamento dei maggiori esponenti della borghesia industriale e mercantile sampierdarenese.
Costruito su disegno del giovane architetto Nicolò Bruno su un terreno adiacente alla villa Centurione "del Monastero", acquistato allo scopo, venne inaugurato il 19 settembre 1857 con una rappresentazione dell'opera semiseria Tutti in maschera del veronese Carlo Pedrotti. Dotato di un'ottima acustica, visse un periodo di grande splendore nell'Ottocento, ospitando spettacoli di lirica e prosa delle maggiori compagnie dell'epoca. Nel Novecento, pur continuando ad ospitare in scena i più celebri artisti teatrali, visse un lento declino. Restaurato tra il 1920 e il 1922 da Raffaele Bruno, nipote del progettista, fu riaperto il 23 dicembre 1923 con una rappresentazione della Carmen di Bizet, ma dal 1936 fu utilizzato prevalentemente come sala cinematografica.
Soltanto nel 1979 ricominciarono ad esservi rappresentati spettacoli teatrali, il primo dei quali fu la Petite messe solennelle di Gioachino Rossini, ma nel 1983 fu chiuso perché la struttura non era più conforme alle nuove e più severe norme di sicurezza. Dopo anni di abbandono solo all'inizio degli anni novanta vennero finanziati i lavori per la messa in sicurezza e il consolidamento della struttura, realizzati tra il 1996 e il 1997. Inaugurato ufficialmente il 31 ottobre 1997 con lo spettacolo Snaporaz Fellini di Giorgio Gallione, da quella data è sede degli spettacoli del Teatro dell'Archivolto.[1][2][3]
Struttura
La facciata, in stile neoclassico, ha cinque porte ad arco, di cui le tre centrali unite da un avancorpo con terrazzo, aggiunto nel restauro del 1920, sormontato da quattro semi-colonne ioniche che sorreggono il timpano triangolare che corona in alto la facciata.[3]
L'interno è caratterizzato da una grande sala a ferro di cavallo, circondata da tre ordini di palchi oltre al loggione; oggi può contenere complessivamente 498 spettatori, di cui 349 in platea e i restanti nei 74 palchi (il loggione non è aperto al pubblico), ma in origine poteva ospitare 800 spettatori, portati a 900 nel restauro del 1920. La decorazione della volta è costituita da affreschi di Nicolò Barabino, in parte andati perduti e sostituiti da riproduzioni in tela sovrapposte all'intonaco del soffitto.[1][2][3]
Dal 2001 al teatro è annessa una sala, denominata "Sala Mercato", ricavata dal recupero dell'adiacente edificio cha aveva ospitato dal 1905 fino agli anni novanta il mercato ortofrutticolo comunale. Questa moderna sala teatrale può contenere fino a 300 spettatori ed ospita anch'essa attività del Teatro dell'Archivolto.[4]
Note
- ^ a b Il teatro Modena su www.teatristoricidiliguria.it Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
- ^ a b Il teatro Modena su www.sanpierdarena.net
- ^ a b c Il teatro Modena Archiviato il 24 febbraio 2015 in Internet Archive. sul sito della compagnia del Teatro dell'Archivolto
- ^ La "Sala Mercato" sul sito del Teatro dell'Archivolto Archiviato il 24 febbraio 2015 in Internet Archive.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale del Teatro dell'Archivolto, su archivolto.it.
- Il teatro Modena sul sito della Fondazione Regione Liguria per lo Spettacolo, su teatristoricidiliguria.it.