Un uomo un'avventura
Un uomo un'avventura è stata una collana di volumi a fumetti di genere avventuroso pubblicata dal 1976 al 1980 dalle Edizioni CEPIM.[1]
Un uomo un'avventura | |
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fumetto | |
Lingua orig. | italiano |
Paese | Italia |
Editore | Sergio Bonelli Editore (Edizioni CEPIM) |
1ª edizione | novembre 1976 – novembre 1980 |
Periodicità | mensile irregolare |
Albi | 30 (completa) |
Genere | avventura |
Storia editoriale
Il primo numero fu preceduto da un numero di prova nel settembre 1976 realizzato con una veste grafica leggermente diversa e conteneva L'uomo del Nilo, la storia che poi sarebbe stata ripresentata nel primo volume.[2]
La serie fu molto innovativa per l'epoca dato che gli albi erano cartonati e di grande formato con una foliazione a 48 tavole a colori stampate su carta patinata ad altra grammatura. Inoltre sulla copertina di ogni numero era presente solo il nome del disegnatore e non anche quello dell'autore dei testi.
Nel 1978 Magnus propose alla casa editrice un albo intitolato L'uomo di Lugo che avrebbe dovuto svolgersi nella Romagna della metà ottocento incentrata sul brigante Stefano Pelloni; la storia fu sceneggiata, ma non fu mai disegnata a causa dei lunghi tempi di lavorazione previsti.[3]
Nel 1995 la Hobby & Work ristampò a colori 24 dei 30 albi nella collana I grandi del fumetto escludendo i volumi realizzati da Hugo Pratt, L'uomo delle piramidi di Enric Siò e L'uomo del Giappone di Robert Gigi.[4]
Elenco dei volumi
Nr. | Titolo | Data pubblicazione | Soggetto e sceneggiatura | Disegni e copertina | Trama |
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1 | L'uomo del Nilo | novembre 1976 | Decio Canzio | Sergio Toppi | La storia è ambientata in Sudan negli anni ottanta dell'Ottocento, al tempo della rivolta mahdista che oppone l'esercito sudanese guidato da Muhammad Ahmad, autoproclamatosi Mahdi, e l'esercito anglo-egiziano.
La vicenda prende le mosse dall'assedio di Khartum e da come un giovane reporter di guerra, Bob Wingate, vi sia giunto per poter intervistare il generale Gordon, che tiene con difficoltà la città rimasta ormai isolata. Khartum è ormai prossima alla presa da parte dell'esercito rivoluzionario mahdista e il generale Gordon decide di inviare il giovane Bob oltre le linee nemiche per chiedere aiuto all'amico generale Wolseley, di istanza più a Nord. Oltre al messaggio di aiuto al reporter vengono affidati i diari del Generale, dove emergono le sue idee su una guerra destinata a fallire a causa dell'incapacità dei dirigenti londinesi. Dopo varie vicissitudini Bob riesce ad arrivare dal generale Wolseley, tuttavia in seguito a un colpo alle testa rimane incosciente per 11 giorni, al risveglio si reca immediatamente dal generale per recapitare il suo messaggio, ma là scoprirà che Khartum è caduta due giorni prima nelle mani dei nemici. Il fumetto si chiude con il ricordo del generale Gordon. |
2 | L'uomo dello Zululand | dicembre 1976 | Gino D'Antonio | Gino D'Antonio | La vicenda è ambientata alla fine dell'Ottocento in Sud Africa, al tempo delle guerra anglo-zulu.
Il protagonista è un contrabbandiere tedesco che vende fucili agli Zulu, i quali si preparano a sferrare l'attacco decisivo sulla piccola guarnigione inglese di istanza nei pressi del Buffalo River. Al tedesco Reich viene intimato dal capo Zulu di scappare il più veloce possibile perché se fosse stato raggiunto, sarebbe stato ucciso come un qualsiasi bianco. Inizia così la corsa di Reich per la salvezza; una corsa a perdifiato che prende corpo nel ritmo veloce della narrazione. Non c'è tregua per il protagonista se non alla fine della narrazione. La tattica bellica Zulu è quella della tenaglia, Reich è sempre sul limite, rischia continuamente di essere stritolato ma per un soffio riesce a sfuggire. Tutti quelli che incontra vengono schiacciati nella tenaglia zulu: primi un gruppo di avanscoperta boero e poi un commando inglese che forte della sua vantata superiorità bellica e intellettuale rifiuta di indietreggiare. Reich riesce a raggiungere il campo base inglese a Rorke's Drift, composto da 80 uomini, regolari e mercenari. Anche qui non avrà riposo perché viene subito riconosciuto come il contrabbandiere mangiacrauti e verrà imprigionato in attesa della corte marziale. Nel breve tempo di prigionia vengono allestite le difese del campo base, visto che ormai la notizia dell'avanzata inarrestabile Zulu era giunta insieme a Reich e ai feriti del commando inglese. Gli Zulu arrivano al campo e inizia lo scontro continuo. Reich chiede di poter combattere per "vendere cara la pelle". Arriva così il suo momento della sua riscossa. Combatte eroicamente, ormai la sua trasformazione da contrabbandiere fuggiasco a guerriero coraggioso è completa. Durante tutta la notte gli Zulu si lanciano all'attacco senza sosta, solo all'alba si ritirano. Il campo base è stato difeso da un contingente di meno di 100 uomini che sono riusciti a sconfiggere più di 4 mila Zulu. A Reich verrà concesso di continuare a fuggire, ma non ci sarà per lui un riconoscimento ufficiale dell'aiuto offerto a causa del suo passato da contrabbandiere. |
3 | L'uomo della Legione | gennaio 1977 | Dino Battaglia | Dino Battaglia | L'album è ambientato nel deserto algerino. L'anno, il 1921.
In marcia verso Sidi Bel Abbes, un corpo della legione straniera francese guidato dal capitano Desay viene attaccato da un gruppo di predoni del deserto. Il breve scontro a fuoco si risolve a favore dei militari, anche grazie all'eroico intervento del soldato Moreau, che da solo mette in rotta gli assalitori. Giunti in città, Desay vorrebbe complimentarsi con lui, ma l'atteggiamento del soldato è freddo e distaccato. Moreau ricorda infatti di quando, dopo la battaglia di Verdun (negli ultimi anni della Grande Guerra), venne processato assieme ad altri suoi compagni dal tribunale militare, che voleva punire la codardia del battaglione del quale Moreau faceva parte. In realtà se i soldati fuggirono fu solo perché il loro comandante aveva troppa paura di combattere: grazie alla sue amicizie influenti quest'ultimo uscì incensurato dal processo, mentre i suoi uomini vennero condannati al carcere duro. Quel comandante era proprio Desay, il quale, ferito nell'orgoglio, dice a Moreau di essere oggi una persona diversa. Il soldato si dimostra molto dubbioso, sostenendo che gli uomini non cambiano mai per davvero. L'indomani Moreau si rende protagonista di un atto di violenza nei confronti di un suo compagno che lo stava insultando. Viene chiamato a rapporto da Desay, il quale gli dice che potrebbe fargli evitare la punizione se questi si dimenticasse dei fatti di Verdun. Moreau, indignato, rifiuta, e viene punito. Qualche giorno dopo una sentinella avvista un corpo di predoni, diretti verso forte Boubot. Desay mette in piedi una squadra di volontari per andare a prestare soccorso: con sua grande sorpresa, Moreau si unisce di sua spontanea volontà alla spedizione. Il viaggio dura svariati giorni, durante i quali i soldati incorrono in parecchi incidenti. Al loro arrivo al forte, scoprono che la divisione di stanza è stata completamente massacrata, e che sono stati attirati in trappola. Asserragliati nella fortezza, i legionari cercano di resistere come possono al gran numero di algerini che marciano contro di loro, ma il breve assedio è disastroso. Terrorizzato, Desay esce dal forte con una bandiera bianca, pronto ad arrendersi; ma Moreau, che aveva previsto quell'atto di codardia, gli spara alla testa e lo uccide, poco prima che i predoni penetrino nel complesso. |
4 | L'uomo dei Caraibi | febbraio 1977 | Hugo Pratt | Hugo Pratt | È ambientato nel Mar dei Caraibi. L'epoca non è precisata, ma si può supporre che sia la seconda metà del '900; il termine post quem è il 1959, anno della rivoluzione cubana, già avvenuta quando si svolge la storia.
Il burbero ma accorto capitano di yacht Svend, nativo di St. Lucia, e il suo macchinista Makka, stanno trasportando verso Haiti un ricco e misterioso vecchio italoamericano, Barnaba Moretto, e la di lui amante, la giovane indigena Bon Bon. Durante la traversata, l'avvistamento di un'imbarcazione argentina in panne costringe Svend a fermarsi per prestare soccorso - contro la volontà di Barnaba, che non vorrebbe perder tempo. Si tratta di una trappola: gli occupanti della barca sono infatti dei guerriglieri che, con la complicità di Bon Bon (anch'ella in segreto una rivoluzionaria) sequestrano lo yacht di Svend. Il loro obiettivo è Barnaba: costui è infatti un criminale in fuga dopo aver compiuto una rapina, il bottino della quale porta con sé; Bon Bon l'ha sedotto solo per condurlo in trappola e potersi così impadronire del suo denaro, che contribuirà a finanziare la rivoluzione di Pelle Nera, un guerrigliero haitiano. Svend e Barnaba vengono quindi condotti nell'isola che funge da rifugio per Pelle Nera, dove vengono abbandonati da soli, mentre i guerriglieri e Makka, tenuto in ostaggio, fanno rotta verso Haiti. Nonostante si piacciano poco l'un l'altro, Svend e Barnaba fanno squadra e riescono a costruire un'imbarcazione di fortuna. Vengono recuperati al largo da una nave della guardia costiera, che li porta a Grand Cayman. Qui vengono a sapere dalle autorità che il tentato colpo di stato di Pelle Nera e compagnia è fallito: sono tutti morti, Makka compreso, grazie alla soffiata di un traditore. Mentre passeggiano per le strade della città, i due notano in mezzo alla folla Zombi, uno dei guerriglieri di Pelle Nera. Incuriositi, lo seguono fino a una villa, dove scoprono che a fare il doppiogioco è stata Bon Bon, in realtà al servizio di un'organizzazione paramilitare americana. Desideroso di vendicarsi, Barnaba fa irruzione nella villa, dove con l'aiuto di Svend uccide Bon Bon e gli altri convenuti. I due scappano, e finalmente al sicuro decidono di separarsi: Svend propone scherzosamente a Barnaba di mettere le sue abilità come rapinatore al servizio dei guerriglieri, ma Barnaba rifiuta, rivendicando orgogliosamente l'apoliticità delle proprie azioni. Qualche mese dopo Svend ha recuperato una nuova barca, e ha ripreso il suo vecchio lavoro: sta trasportando ora una giovane donna bianca assieme al suo amante. Alla radio sente la cronaca dell'ultima di una serie di rapine compiute da un misterioso ed abilissimo uomo, che si dice al servizio del movimento di liberazione haitiano, quando improvvisamente il suo nuovo macchinista lo avverte del fatto che una barca in panne li sta contattando. Affatto desideroso di cacciarsi nuovamente nei guai, Svend vira lo yacht e si allontana. |
5 | L'uomo del Deserto | marzo 1977 | Gino D'Antonio | Ferdinando Tacconi | La storia si svolge nel 1917, durante la Grande Guerra, fra Egitto (allora un protettorato dell'impero britannico) e Giordania (all'epoca facente parte dell'impero ottomano). A quel tempo la regione era interessata dalla lotta per l'unificazione delle tribù arabe promossa dal tenente colonnello inglese Thomas E. Lawrence (meglio conosciuto con il soprannome di Lawrence d'Arabia), a danno dei turchi.
Il giovane soldato inglese Bertram Prott, di stanza a Porto Said, viene cacciato dal suo istruttore di volo a causa della sua indisciplina, e riassegnato a un altro battaglione. Nel suo ultimo giorno prima della partenza decide di concedersi qualche svago in città, ma l'incontro con un'affascinante donna si rivela fatale: è la baronessa russa Tania Zarova, che sequestra il soldato - dopo che questi, per vantarsi, le ha detto di essere un abile conducente di aeroplano -, e lo obbliga a pilotare per lei un apparecchio (rubato dalla base militare). La baronessa non rivela subito a Bertram la destinazione, ma poco importa visto che la loro fuga termina prematuramente: nei cieli del deserto incrociano infatti l'aereo del comandante tedesco Zimmer, detto l'"Alfiere Nero"; lui e Tania sono personalmente amici (i tedeschi sono anch'essi alleati della Turchia), ma dal momento che la livrea dell'aereo di Bertram reca l'insegna inglese, Zimmer non li riconosce e li abbatte. La caduta è per i due indolore, e una volta a terra Tania fornisce qualche spiegazione a Bertram: gli rivela infatti che lavora al soldo dei turchi, i quali non hanno nessuna intenzione di permettere la riunificazione delle tribù arabe promossa da Lawrence. Dopo un paio di giorni di cammino, riescono ad arrivare a destinazione, presso l'accampamento dello sceicco Nazir: il compito di Tania è di corromperlo con una grande somma di denaro, affinché i suoi uomini combattano contro gli inglesi e le altre tribù arabe. Lo sceicco è tuttavia una persona viscida, e tenta di abusare sessualmente della donna: al che Bertram e Tania lo mettono K.O. e scappano nel deserto con la sua Rolls-Royce blindata. Anche in questo caso la fuga si conclude prima del previsto, dal momento che sulla loro strada vengono intercettati da un plotone di soldati turchi, che distruggono l'automobile e li catturano. Le cose sembrano mettersi per il peggio, se non fosse che Lawrence in persona, di passaggio con i suoi uomini, sgomina i turchi e libera i due, riconoscendo in Bertram un connazionale. Il comandante spiega loro che sono diretti a Guweira, ultima roccaforte ottomana prima di Aqaba, porto di fondamentale importanza strategica per la rivolta. Aqaba è pressoché indifesa, ma Guweira è protetta in maniera impeccabile da un sistema di trincee, e Lawrence non sa proprio come potrebbero conquistarla: i pochi uomini a sua disposizione verrebbero falcidiati immediatamente dalle mitragliatrici turche, dal momento che l'unico loro mezzo di locomozione sono dei cammelli, certo non velocissimi; inoltre, nei cieli della città scorrazza anche l'aeroplano dell'Alfiere Nero. Gli viene in aiuto Bertram: costui è infatti un abile meccanico, e rimette insieme i pezzi dell'autoblindo distrutto, costruendo un mezzo non robustissimo ma molto veloce, su cui monta una mitragliatrice. Egli stesso si mette alla guida e, con Tania (che lavorava per i turchi esclusivamente per denaro, e non esita quindi ora a passare dalla parte degli inglesi) a maneggiare l'arma, spiana la strada per gli uomini di Lawrence, distruggendo le trincee e riuscendo perfino ad abbattere l'aereo di Zimmer. Lawrence riesce a conquistare Guweira, ma nel momento della massima vittoria si accorge che Bertram e Tania sono spariti: nonostante le numerose incomprensioni, fra i due scorre infatti del tenero, e sono pertanto scappati insieme, lontano dalla guerra. |
6 | L'uomo del Klondike | aprile 1977 | Alarico Gattia | Alarico Gattia | Joe Connery è un impiegato di San Francisco che in seguito ad un'infezione polmonare si trasferisce in Alaska e una volta guarito decide di stabilirsi in quella terra solitaria e inospitale per dedicarsi alla ricerca dell'oro. Joe si trasferisce a Fort Yukon dove conosce altri cercatori d'oro tra i quali un vecchio che cerca un robusto compagno di spedizione. I due, accompagnati da una guida indiana, partono alla volta del Klondike per un viaggio lungo e faticoso ma una volta a destinazione la ricerca dà i risultati sperati. Sam poi ritorna a Fort Yukon per fare provvist e ma alla locanda si vanta di aver scoperto un filone ricchissimo attirando così su di sé le mire di uomini senza scrupoli. Nel frattempo Joe e la guida Tanaka affrontano l'assenza di cibo cacciando e razionando il poco rimasto ma tuttavia Tanaka vinto dagli stenti, muore. Passati due mesi Sam è di ritorno al campo base ma viene ucciso. Joe reagisce prontamente uccidendo i tre assalitori. Anni dopo l'Alaska è stata trasformata dalle compagnie minerarie e Joe connery è un ricchissimo proprietario di giacimenti auriferi ma triste e amareggiato per aver contribuito in modo determinante a distruggere quel mondo che amava e da cui era intimamente attratto[5]. |
7 | L'uomo del Messico | maggio 1977 | Decio Canzio | Sergio Toppi | |
8 | L'uomo di Pechino | giugno 1977 | Gino D'Antonio | Renato Polese | Rivolta dei Boxer, 1900 Cina. L'azione si svolge tra Pechino e la baia di Tukon. Il protagonista Mister Regan, un ingegnere americano arrivato in Cina per portare il progresso ferroviario, si scontra subito con i rivoltosi che vanno a caccia dell'uomo bianco e di quello giallo convertito alla religione cristiana. Deve così fuggire subito verso Pechino insieme ad un colonnello dell'esercito inglese. Sulla via di l'ufficiale inglese viene ferito e Regan gli va incontro per salvarlo. Cercando disperatamente di fuggire agli assalitori, i due si rifugiano in casa di un ricco cinese, non ostile ai due occidentali né alle popolazioni povere in rivolta contro il colonizzatore bianco. In questo incontro si rivela la prima frazione tra i due mondi: l'uno, quello cinese, è l'antichissimo impero ormai in rovina, un regno di tradizione millenaria che sta ormai vivendo la sua inarrestabile decadenza, favorita dai saccheggi della classe dirigente e dalle mire dei governi occidentali; l'altro è il mondo occidentale, che si fonda sul progresso e sull'espansione della sua influenza, che è confidente nella sua superiorità e nella forza della sua tecnica. Sono due mondi che non riescono a parlarsi anche se subiscono una forte attrazione l'uno per l'altro; sono due mondi complementare, uno abbonda di tradizione l'altro di modernità. Questa loro complementarità, che potrebbe evolversi in collaborazione e crescita reciproca, devia sulla strada della violenza a cause di interessi e strumentalizzazioni dell'incontro culturale. Questa dinamica si manifesta nell'incontro tra Regan e il ricco cinese, quest'ultimo esprime la sua grande ammirazione verso il mondo occidentale ed è estremamente consapevole dei vantaggi che potrebbero nascere dalla loro collaborazione. Tuttavia Regan è sordo alle parole del ricco cinese e, forte del suo atteggiamento colonialista, lo aggredisce per proseguire la fuga. Questa risposta dell'americano farà decidere al cinese di partecipare alle rivolte dei Boxer. Sono due mondi sordi che non possono che finire in uno scontro violento. Questo scontro domina la seconda parte del fumetto, dove un gruppo di occidentali assediati a Pechino, tra cui Regan e il colonnello inglese, cerca con tutte le proprie forze di resistere agli attacchi dei rivoltosi. In questa fase lo scontro si estremizza, Regan e il cinese diventano nemici giurati, non c'è più comunicazione se non quella assordante delle bombe e quella sorda dei morti. Lo scontro annunciato tra Regan e il ricco cinese si concluderà con un duello dove entrambi troveranno la morte, proprio quando un piccolo barlume di comprensione dell'altro stava nascendo anche nell'americano. Tra questi due personaggi estremi nelle loro certezze, si colloca il colonnello inglese colui che potrebbe aprire un dialogo tra le due parti in lotta, ma che viene sopraffatto dalla rapidità degli eventi, dunque non può che limitarsi a guardare un mondo conosciuto e orami scomparso. Lo scioglimento della vicenda si ha con l'arrivo delle truppe alleate che dopo due mesi portano soccorso degli assediati, sconfiggendo i rivoltosi.
La bilancia della giustizia non pende da nessuna parte, avevano ragione i poveri cinesi a ribellarsi, come avevano ragione gli occidentali assediati a difendersi eroicamente fino alla fine. Oppure avevano entrambi torto! La simmetria di una comunicazione sorda non può che sfociare in una violenza indiscriminata. Saranno le truppe occidentali a sedare la rivolta dei Boxer, ma più tardi sarà la rivoluzione maoista a prendere il potere, fino ad arrivare all'oggi in cui l'economia capitalista ha sconfitto il potere precedente. È la storia di radicalizzazione di antagonismi che da Marco polo non vogliono più comunicare ma solo approfittare. |
9 | L'uomo del Texas | settembre 1977 | Guido Nolitta | Aurelio Galleppini | |
10 | L'uomo delle Piramidi | ottobre 1977 | Enric Siò | Enric Siò | |
11 | L'uomo di Pskov | novembre 1977 | Guido Crepax | Guido Crepax | |
12 | L'uomo di Chicago | dicembre 1977 | Alfredo Castelli | Giancarlo Alessandrini | |
13 | L'uomo di Tsushima | gennaio 1978 | Bonvi | Bonvi | |
14 | L'uomo del Sertao | marzo 1978 | Hugo Pratt | Hugo Pratt | |
15 | L'uomo del Sud | aprile 1978 | Alarico Gattia | Alarico Gattia | |
16 | L'uomo di Iwo Jima | giugno 1978 | Gino D'Antonio | Gino D'Antonio | |
17 | L'uomo delle Paludi | settembre 1978 | Sergio Toppi | Sergio Toppi | |
18 | L'uomo del Tanganyka | ottobre 1978 | Attilio Micheluzzi | Attilio Micheluzzi | |
19 | L'uomo delle nevi | novembre 1978 | Alfredo Castelli | Milo Manara | Chi è l'uomo delle nevi, leggenda o verità? Molte sono state le spedizioni che si sono avventurate nel Himalaya e hanno fatto i conti con le credenze locali sul Metch Kangmi, l'abominevole uomo delle nevi, o meglio il ripugnante uomo delle nevi come vuole la lingua locale. Alto e peloso, piccolo e malvagio, tutti concordano che nella solitudine delle regioni himalayane esista una creatura che sfugga a ogni tassonomia delle scienze naturali, l'anello di congiunzione tra uomo e primati dicono alcuni.
La storia prende le mosse dalla spedizione sul tetto del mondo del 1921 dell'inglese Howard-Bury interrotta per l'avvistamento di strane orme vicino all'accampamento che hanno terrorizzato i portatori sherpa. La notizia arriva al Daily Telegraph, dove Tobey un reporter interessato alla spedizione comincia subito ad interessarsi alla questione. La storia giornalistica della spedizione interrotta a causa del misterioso Metch Kangmi è già scritta, ma una curiosità più profonda attira Tobey verso quelle terre solitarie. Alla ricerca di chiarezza sulla questione dell'uomo delle nevi Tobey parte per l'Himalaya. Durante la salita una tormenta di neve sorprende la spedizione, ed è in quel frangente che Tobey lo vede, il ripugnante uomo delle nevi, il reporter con tutte le forze prende la mira e spara, poi sviene. Tobey si risveglia in un monastero in preda alla febbre. Realtà e immaginazione si mischiano durante i deliri della febbre, è un momento importante della vita del reporter che ancora inconsapevole sta affrontando un passaggio: lui che era partito con lo scopo di districare le maglie della leggenda alla ricerca del vero, si ritrova in una dimensione un cui le categorie di realtà conosciute cambiano. Tobey, una volta guarito dalla febbre, tenta più volte di andarsene ma qualcosa sempre lo trattiene. Alla fine con molta forza, più fisica che di volontà, riesce ad abbandonare il monastero. Un partenza temporanea, ormai Tobey è entrato in contatto con la dimensione del monastero. Ferito da dei predoni viene ricondotto dai monaci e qui finalmente accetta la sua esistenza, accoglie in sé la realtà altra del mondo spirituale negli spazi più alti e solitari della terra. Tobey deciderà di difendere questo mondo sacro, rivelando al lettore la soluzione dell'enigma sull'esistenza del Metch Kangmi. |
20 | L'uomo della Somalia | febbraio 1979 | Hugo Pratt | Hugo Pratt | |
21 | L'uomo di Harlem | aprile 1979 | Guido Crepax | Guido Crepax | |
22 | L'uomo del New England | giugno 1979 | Dino Battaglia | Dino Battaglia | |
23 | L'uomo del Bengala | settembre 1979 | Gino D'Antonio | Guido Buzzelli | |
24 | L'uomo di Canudos | ottobre 1979 | Jo Oliveira | Jo Oliveira | |
25 | L'uomo di Cuba | novembre 1979 | Fernando Fernandez | Fernando Fernandez | |
26 | L'uomo del Khyber | febbraio 1980 | Attilio Micheluzzi | Attilio Micheluzzi | |
27 | L'uomo delle Filippine | aprile 1980 | Giancarlo Berardi | Ivo Milazzo | |
28 | L'uomo del grande Nord | giugno 1980 | Hugo Pratt | Hugo Pratt | Si svolge nel grande nord del Canada, intorno al 1920. Racconta di Jesuit Joe, un personaggio complesso e imprevedibile, discendente di Luis Riel, capo della resistenza dei meticci indiani del Canada del 1880. Dopo aver indossato una divisa da ufficiale a cavallo trovata per caso, e aver salvato la vita a un neonato ostaggio di un fanatico indiano, Joe arriva al villaggio del lago Artillery alla ricerca della sorella, ma sulle sue tracce c'è il sergente Fox. |
29 | L'uomo del Giappone | ottobre 1980 | Robert Gigi | Robert Gigi | |
30 | L'uomo di Rangoon | novembre 1980 | Gino D'Antonio | Ferdinando Tacconi |
Note
- ^ Un Uomo un’Avventura, su www.guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 31 agosto 2017.
- ^ AA.VV., L'audace Bonelli. L'avventura del fumetto italiano, Napoli, FactaManent, 2010, p. 188.
- ^ La copertina e alcuni disegni preparatori furono esposti nella mostra Magnus. Pirata dell'immaginario aperta il 14 e il 13 marzo 2007 a Bologna durante la 1ª edizione di Bilbolbul Festival internazionale di fumetto
- ^ I Grandi del Fumetto, su www.guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 31 agosto 2017.
- ^ uBC, su www.ubcfumetti.com. URL consultato il 6 marzo 2017.