L'oracolo

romanzo scritto da Valerio Massimo Manfredi
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L'Oracolo è un romanzo scritto da Valerio Massimo Manfredi e pubblicato nel 1992.

L'oracolo
Titolo originaleL'oracolo
Valerio Massimo Manfredi
AutoreValerio Massimo Manfredi
1ª ed. originale1992
Genereromanzo
Sottogenerefantasy, giallo, thriller, avventura
Lingua originaleitaliano
ProtagonistiClaudio Setti

Trama

Claudio Setti, il personaggio principale, è un ragazzo italiano che studia archeologia ad Atene, in una Grecia sottoposta alla dittatura dei Colonnelli e agitata dalla contestazione studentesca. Heleni Kaloudis, la fidanzata, partecipa alla rivolta studentesca attivamente e la notte del 17 novembre del 1973 viene ferita durante la battaglia al Politecnico: Claudio, insieme ad altri due studenti, Michel Charrier e Norman Shields, la aiutano a nascondersi nei sotterranei del Museo Nazionale. Sempre quella stessa sera un famoso archeologo corona il sogno di una vita riportando alla luce un vaso aureo di inquietante bellezza, raffigurante la profezia dell'indovino Tiresia: la prova inconfutabile della seconda Odissea terrestre, l'ultimo viaggio di Ulisse durante il quale l'eroe omerico interroga l'”oracolo dei morti”. Poco dopo muore senza un'apparente ragione, ma prima di spirare ordina al suo aiutante, Aristotelis Malidis, di consegnare una lettera all'indirizzo di una tipografia ad Atene che trova disabitato.

Adempiendo gli ultimi voleri del professore, inoltre, Ari nasconde il vaso d'oro nei sotterranei del Museo Nazionale di Atene. Poche ore dopo i quattro ragazzi, rifugiatisi nel museo, scoprono quel vaso e la sua visione sarà destinata a rimanere impressa nella mente di ognuno di loro. Michel però viene arrestato dalla polizia e, sottoposto a tortura, è costretto a denunciare al capitano Karamanlis gli amici. Heleni viene stuprata e uccisa da Vlassos sotto gli occhi impotenti di Claudio, a sua volta ridotto in fin di vita. Il misterioso personaggio intrecciato con le vicende del vaso di Tiresia si presenta come l'ammiraglio Bogdanos e prende in consegna il ragazzo; tuttavia non lo uccide, ma lo aiuta a rifarsi una nuova vita in Italia sotto finta identità.

Dieci anni dopo Michel e Norman sono diventati ormai studiosi e professori, ma nessuno dei due è riuscito a dimenticare ciò che è successo tanto tempo prima. L'assassinio del padre, capo dell'ambasciata inglese ad Atene, e la riapparizione del vaso di Tiresia in una località della Grecia spingono Norman a recarsi da Michel con la proposta di tornare ad Atene per scoprire finalmente la verità sulla morte degli amici e fare luce sull'assassinio del padre.

Intanto in Grecia si stanno verificando altri omicidi; i poliziotti che avevano avuto un ruolo nella morte di Heleni vengono uccisi uno per uno con un arco e l'omicida lascia dei messaggi contenenti frasi tratte da varie opere dell'antichità riconducibili al ruolo svolto da ciascuno. Norman e Michel si rendono conto che l'unico che avrebbe avuto ragione di compiere questi delitti è Claudio e la stessa intuizione si fa strada nella mente del capitano Karamanlis, consapevole di essere la prossima vittima. La fidanzata di Michel, Mireille decide di recarsi a sua volta in Grecia e di compiere indagini. Qui trova la lettera recapitata dieci anni prima dall'archeologo morente al misterioso personaggio e viene a sapere che la profezia, rappresentata nelle incisioni del vaso aureo, si riferisce a dei sacrifici che si dovranno svolgere in un luogo posizionato al vertice di un triangolo la cui base sia il segmento che unisce Dodona a Siwa, dove sono dislocati i più importanti oracoli: il Nemrut Dagi, un monte della Turchia.

Nel frattempo anche Michel e Norman stanno conducendo le loro ricerche e, rintracciato Ari, assistente dell'archeologo, hanno la conferma che Claudio è vivo ed è il responsabile dei numerosi delitti. Claudio si scontra con Karamanlis e Vlassos. Michel, Norman e Mireille ripartono, certi che avrebbero incontrato di nuovo Claudio, e dopo alcuni giorni dall'accaduto si chiedono quale sia la reale identità di quell'uomo che aveva da sempre guidato le loro azioni, che non aveva apparentemente niente a che fare con la vicenda ma che agiva sopra di tutti, inevitabile come il fato. Anagrammando la combinazione della cassaforte dove era stata riposta la lettera dell'archeologo, ottengono la parola “nessuno”, l'identità assunta da Odisseo, l'eroe omerico soggetto della profezia incisa nel vaso di Tiresia: l'ultimo viaggio di Ulisse, avvenuto via terra, il cui racconto non è mai giunto fino a noi; l'assenza di un culto di Ulisse a Itaca, la sua patria, denota il fatto che non si è mai venuto a conoscenza delle circostanze della sua morte. Per mezzo di Claudio però la profezia di Tiresia è stata portata a compimento. Il leggendario “Nessuno” fonde il vaso aureo e con l'oro ricavato riveste una maschera fatta costruire a sua immagine, identica alle maschere funebri di epoca micenea.

Nel finale alternativo Claudio non riesce a compiere il sacrificio (perché ciò richiederebbe uccidere il suo amico) e Odisseo parte via per cercare un altro che compirà la profezia di Tiresia.

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