Avverbio (lingua italiana)

avverbi in italiano
Versione del 3 mag 2018 alle 13:52 di Adalhard (discussione | contributi) (Annullate le modifiche di 87.26.129.152 (discussione), riportata alla versione precedente di ZimbuBot)
Voce principale: Avverbio.

In grammatica, l'avverbio è una parte invariabile del discorso che serve a modificare il significato delle parole (verbi, aggettivi, altri avverbi o intere proposizioni) a cui si affianca.

Un'espressione formata da più parole che abbia la funzione di un avverbio (di sempre, in fondo, alla carlona, di certo, in su, in un batter d'occhio, da quando ecc.) è detta locuzione avverbiale.

Esempi

  • Questi spaghetti sono molto buoni: molto si riferisce a buoni che è un aggettivo: per questo, la parola in questione è un avverbio.
  • Noi sappiamo cucinare bene i maccheroni: bene si riferisce a cucinare, che è un verbo: anche in questo caso avremo quindi un avverbio.
  • Ben presto le lasagne si raffreddarono: ben si riferisce a presto, che è un avverbio.
  • Un cuoco intelligente prepara intelligentemente i contorni: intelligente si riferisce a cuoco che è un sostantivo: è quindi un aggettivo, mentre intelligentemente si riferisce alla forma verbale prepara, ed è dunque un avverbio.

Avverbi di modo

Gli avverbi di modo (o qualificativi) indicano il modo in cui l'azione è compiuta. Sono avverbi di questo tipo:

  • quelli formati aggiungendo il suffisso "-mente" alla forma femminile di un aggettivo (es.: velocemente, morbidamente)
  • quelli formati aggiungendo il suffisso "-oni" alla radice di un sostantivo o di un verbo (es.: bocconi, ciondoloni)
  • quelli che hanno la stessa forma di alcuni aggettivi qualificativi al maschile singolare (es.: giusto, forte, alto)
  • bene, male, quasi, volentieri, come, così, cioè, soltanto, purtroppo, lento, veloce, piano, certo, in fretta e furia (locuzione avverbiale) ecc.

Altri tipi di avverbi

Avverbi di tempo
Ancora, ora, mai, sempre, prima, dopo, ieri, oggi, domani, subito, presto, frequentemente, spesso...
Avverbi di luogo
lì, là, qui, qua, giù, su, laggiù, lassù, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, altrove, intorno, ci, vi, ecc.
Avverbi di quantità
Poco, molto, tanto, più, meno, parecchio, appena, abbastanza, troppo, assai, quasi, per lo più, piuttosto, quanto, ecc.
Avverbi di valutazione
Purtroppo, giustamente, fortunatamente, stranamente, ecc.
Tra questi si distinguono
Avverbi opinativi: che esprimono un'opinione
  • Avverbi di affermazione o di certezza : Sì, esatto, certo, davvero, sicuro, appunto, proprio, affatto, ecc..
  • Avverbi di negazione : no, non, né, neppure, neanche, nemmeno, ecc..
  • Avverbi di dubbio o dubitativi : se, forse, magari, chissà, probabilmente, eventualmente, ecc..
Avverbi interrogativi ed esclamativi
come, dove, quando, quanto, perché, ecc.
Avverbi presentativi
ecco, rieccoti, ecc.

Gradi e alterazioni degli avverbi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gradi e alterazioni degli avverbi.

Gli avverbi hanno gli stessi gradi degli aggettivi:

  • Positivo (velocemente)
  • Comparativo di minoranza (meno velocemente)
  • Comparativo di maggioranza (più velocemente)
  • Comparativo di uguaglianza (tanto velocemente quanto)
  • Superlativo assoluto (velocissimamente)
  • Superlativo relativo ('il più velocemente' (possibile))

Alterazioni

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gradi e alterazioni degli avverbi.

Come gli aggettivi, anche gli avverbi, in certi casi, possono essere alterati da suffissi:

  • diminutivo: poco - pochino
  • vezzeggiativo: presto - prestuccio
  • accrescitivo: bene - benone
  • dispregiativo: male - malaccio

Distinguere gli avverbi dalle altre parti del discorso

  • Gli aggettivi accompagnano sempre un sostantivo e concordano con quello in genere e numero, gli avverbi no. Quindi, nella frase "Ho molta fame", la parola molta è un aggettivo (perché riferita al sostantivo fame e perché c'è una concordanza), mentre nella frase "Ho studiato molto", molto è un avverbio (si riferisce a un verbo).
  • Le congiunzioni collegano sempre due elementi, mentre gli avverbi si riferiscono a uno solo. Nella frase "Faremo come vuoi", la parola come è una congiunzione perché unisce le frasi "(noi) faremo" e "(tu) vuoi. Nella frase "Come è buffo questo ritratto!", la parola come non collega due elementi: infatti, è un avverbio esclamativo.
  • Le preposizioni introducono sempre un sostantivo o un pronome (formando un complemento linguistico) oppure una proposizione. Per esempio, in "Sopra l'armadio c'è una scatola", la parola sopra è una preposizione, perché introduce l'armadio. Invece, in "Guarda l'armadio: sopra c'è una scatola", la parola sopra non introduce alcun termine, pertanto è un avverbio.
  • Le particelle ci, vi e ne possono essere o pronomi o avverbi di luogo. Quando indicano uno stato o un moto da luogo, sono avverbi ("Ci sono venti regioni in Italia", "Aprì la scatola e ne uscì solo polvere"); negli altri casi, sono pronomi ("Vi dirò i nostri propositi più tardi", "Arrivò la carestia e molte persone ne morirono").

Voci correlate

Collegamenti esterni

  Portale Linguistica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di linguistica