Masullas
Masullas (Masùddas in sardo) è un comune italiano di 1.060 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nell'antica regione della Marmilla. Fa parte dell'Unione dei comuni del Parte Montis.
| Masullas comune | |
|---|---|
| (IT) Masùlas (SC) Masùddas | |
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Mansueto Siuni (lista civica) dal 31-5-2015 |
| Territorio | |
| Coordinate | 39°42′00.2″N 8°47′03.32″E |
| Altitudine | 129 m s.l.m. |
| Superficie | 18,68 km² |
| Abitanti | 1 060[1] (31-10-2017) |
| Densità | 56,75 ab./km² |
| Comuni confinanti | Gonnoscodina, Gonnostramatza, Mogoro, Morgongiori, Pompu, Simala, Siris, Uras |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 09090 |
| Prefisso | 0783 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 095026 |
| Cod. catastale | F050 |
| Targa | OR |
| Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
| Cl. climatica | zona C, 1 121 GG[3] |
| Nome abitanti | masullesi |
| Patrono | Madonna delle Grazie |
| Giorno festivo | 2 luglio |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Territorio
Il territorio comunale si estende per 18,88 km2, è di forma trapezoidale ed è limitato a nord dai comuni di Siris e Pompu, a est da quelli di Simala, Gonnoscodina e Gonnostramatza, a sud da Mogoro e a ovest da Uras e Siris. Il paesaggio è quello tipico della Marmilla, verde e collinare e perlopiù incolto. Al suo interno scorre il rio Mannu, fiume a carattere torrentizio che va a sfociare nel lago artificiale di Mogoro, realizzato nel periodo fascista per attuare la bonifica di Arborea.
Storia
La fondazione di Masullas risale presumibilmente al periodo romano.
Durante il periodo giudicale Masullas faceva parte del Giudicato di Arborea, nella curatoria di Montangia o Parte Montis. Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano, e alla definitiva sconfitta degli arborensi (1478) passò sotto il dominio aragonese e fu incorporato nell'Incontrada di Parte Montis, occupato dalle truppe del feudatario di Quirra Berengario Bertran Carroz, che sposando Eleonora Manriquez ne ottenne ufficialmente dal re il controllo fino all'estinzione dei Bertran Carroz nel 1511.
Nel 1603 fu incorporato nel marchesato di Quirra, feudo prima dei Centelles fino al 1670, poi dei Català e infine (dal 1766) degli Osorio de la Cueva; il villaggio in questo periodo dovette subire l'aumento della pressione fiscale, anche se la distanza dal feudatario consentiva una diffusa evasione che permise all'economia del villaggio una maggiore prosperità. Il paese fu riscattato agli ultimi feudatari ai quali nel 1839, con la soppressione del sistema feudale.
Nel 1821 Masullas fu annesso alla provincia di Oristano, da cui poi si distaccò nel 1848 quando vennero abolite le province, entrando a far parte della divisione amministrativa di Cagliari.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale della Beata Vergine delle Grazie
La chiesa parrocchiale della Beata Vergine delle Grazie è la chiesa più importante di Masullas, infatti è proprio lì che risiede la patrona di Masullas (Sa Gloriosa) e in precedenza San Sebastiano.
Chiesa di Santa Lucia
L'edificio sorge nel secondo nucleo storico di Masullas. Il paramento murario laterale rivela le due fasi planimetriche della chiesa: al primo nucleo, di età imprecisata ma di caratteri ispirati all'architettura romanica, seguì l'ampliamento con l'eliminazione dell'abside. Oggi, l'area presbiteriale è interna al corpo principale del monumento. Realizzate in opera mista di ciottoli d'arenaria, le murature laterali sono rinforzate, verso settentrione, da contrafforti. Sullo stesso fronte, si aprono due porte; sul lato opposto una. Il prospetto principale è caratterizzato dal campanile a vela, sproporzionato rispetto alle dimensioni del registro sottostante, e dal portale semicircolare. La tessitura muraria inferiore è costituita da blocchi squadrati; per le porzioni superiori fu adottata la tecnica mista dei muri laterali[4].
Chiesa di San Leonardo
È un interessante esempio dell'architettura romanica in Sardegna, forse risalente al XIII secolo, fulcro di uno dei due primi nuclei storici di Masullas. Secondo alcune ipotesi la struttura fu realizzata per volontà dei monaci vallombrosani, che risiedevano nel monastero di San Michele di Thamis (oggi ridotto a rudere), proprio nel territorio di Masullas. I progettisti adottarono il consueto modello a navata singola, con abside semicircolare, coperta con capriate lignee. Il fronte principale, a doppio spiovente, è sormontato da un campanile a vela. Nonostante l'altezza contenuta, la chiesa è, idealmente, suddivisa in registri decorativi sovrapposti: il primo livello ospita il portale con lunetta semicircolare; al secondo ordine corrisponde una successione di archetti pensili a doppia ghiera, sostenuti da peducci; il terzo livello è segnato da una bifora centrale. Scavi archeologici, effettuati durante lavori di restauro , nel 1997, hanno evidenziato un precedente e più antico impianto binavato del periodo tardo romano/gotico. Secondo la tradizione paesana all'interno della chiesa sarebbero sepolti i martiri Callisto papa[5] e Calica.
Ex convento dei Frati Minori Cappuccini
Oggi sede del Geomuseo Monte Arci "Stefano Incani", l'antico convento di san Francesco fu costruito nel 1646, per iniziativa del cavaliere Francesco Simoni. Nel XIX secolo i frati Cappuccini lasciarono l'edificio che cadde in abbandono, nel dopoguerra era ormai in stato di rovina. Dopo la cessione dell'edificio al comune, nel 1994 la chiesa annessa al convento fu riaperta al culto. Dopo i lavori di ristrutturazione, nel 2004 l'intero edificio fu riaperto al pubblico, mentre nel 2010 alcuni locali del convento furono utilizzati per la realizzazione del Geomuseo Monte Arci. L'insediamento adottò la forma ricorrente nei monasteri cappuccini della Sardegna secentesca: la singola navata, culminante in un'abside quadrata, coperta con volta a crociera, è affiancata da una singola sequenza di cappelle, sul lato destro per chi entra; sul fronte opposto, si innesta il chiostro comunicante con la chiesa e con i locali legati alla vita conventuale. I muri laterali della chiesa sono rinforzati da contrafforti, tra i quali sono incastrate le campate del chiostro. Il prospetto principale, a spioventi, reca, in posizione mediana, le uniche aperture: il portale architravato e l'oculo circolare destinato ad illuminare la navata. All'interno della chiesa è presente una ricca collezione di sculture lignee databili tra il secolo XV e il secolo XIX. Di particolare importanza sono una serie di sculture appartenenti a due importanti ordini religiosi: i Cappuccini e i Gesuiti. Ai primi appartengono le sculture di Sant'Antonio da Padova, San Pasquale Baylon e la Vergine Immacolata, patrona dell'ordine. Alla Compagnia di Gesù appartengono le due sculture di San Luigi Gonzaga e quella di San Giovanni Nepomuceno.
Siti archeologici
Nel territorio di Masullas sono presenti numerosi resti di nuraghi e altri segni di civiltà preistoriche e storiche:
- nuraghe Bia Mogoru
- nuraghe Corongiu Arrubiu
- nuraghe de Preidis
- nuraghe Monti Miana 1 e Monti Miana 2
- nuraghe Murranca o Tramesu e Bruncu o Bissanticcu
- nuraghe Mustazzori o Enna Pruna
- nuraghe Onigu o Nuraccioni
- nuraghe Santu Stevi
- nuraghe su Para
- nuraghe Tanca Tamis
Area archeologica paleocristiana nella chiesa della Beata Vergine delle Grazie
Durante i lavori di rifacimento nel retro della chiesa della Beata Vergine delle Grazie (in cui era presente l'ex cimitero) sono stati effettuati due importanti rinvenimenti[6].Il primo in ordine di tempo è stato una tomba a camera, al cui interno i resti ossei di un individuo maschile di età compresa tra i 30 e i 40 anni risalenti al 1089 d.C. Il secondo è un fonte battesimale di epoca paleocristiana (VI/VII secolo) a pianta cruciforme e ricoperta di uno strato di intonaco.
Giacimento di ossidiana di Conca' e Cannas
Situato nelle basse pendici del monte Arci, presso la località Campuanni, il giacimento Conca' e Cannas è considerato il più grande e importante giacimento di ossidiana del Mediterraneo[7]. Il luogo è stato inserito nella zona 1 del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, compreso nella rete dei Geoparchi dell'UNESCO, nonché nel parco naturale del Monte Arci. Nel 2016 è stato inaugurato il Parco dell'ossidiana di Conca e 'Cannas[8].
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[9]

Lingue e dialetti
La variante del sardo parlata a Masullas è il campidanese occidentale.
Cultura
Festività
Festa della Beata Vergine delle Grazie "Sa Gloriosa"
Viene festeggiata nei primi giorni di luglio ed è la festa principale del paese. Nella sera del 1º luglio avviene il tradizionale spettacolo pirotecnico, la mattina del 2 luglio il simulacro della vergine viene portato in processione, accompagnato dai cavalieri, fedeli con i vestiti tipici sardi e le tradizionali launeddas. I festeggiamenti proseguono sino al 3 luglio.
Festa di santa Lucia
È la seconda festa più sentita di Masullas, che vede l'apice dei festeggiamenti la notte del 12 dicembre. In questo giorno viene acceso un grande falò (su fogadoni) insieme allo spettacolo pirotecnico. La mattina del giorno seguente il simulacro della santa viene trasportato dalla chiesetta alla chiesa parrocchiale dove viene celebrata la santa messa, seguita dal rientro in chiesetta che sancisce la fine dei festeggiamenti
Festa di san Leonardo
Il 14 novembre si svolgono i festeggiamenti di san Leonardo. Il simulacro viene portato in processione dalla sua chiesetta alla parrocchia, a seguire della messa solenne, viene riportato nell'omonima chiesa.
Festa di san Francesco d'Assisi
Si svolge il 4 ottobre. Il simulacro viene portato in processione per le vie del paese per poi ritornare nell'omonima chiesa conventuale, dove viene celebrata la messa.
Sagre
- Sagra del melograno
- Sagra della pecora
- Sagra de su caboniscu
Altre festività
A Masullas è molto sentita la solennità di sant'Antonio da Padova, sebbene non sia mai esistita una chiesa a lui dedicata. Viene inoltre celebrata la festa di san Giuseppe, padre di Gesù,di cui viene svolta la processione.
Letteratura
A Masullas è legato un famoso testo di poesia popolare campidanese, Sa scomuniga de predi Antiogu arrettori de Masuddas, databile intorno a metà dell'Ottocento
Musei
Geomuseo Monte Arci "Stefano Incani"
Racconta la storia geologica della Marmilla, attraverso un'ampia raccolta mineralogica proveniente quasi interamente dal territorio di Masullas, che comprende esemplari pregiati di ametista, ossidiana, fluorite,calcite e la rarissima calcite pseudoesagonale, che conta pochissimi esemplari in tutto il mondo ma presente, sebbene in piccole quantità, a Masullas. Il Museo è suddiviso in quattro sale: la Sala dei minerali, che espone i minerali già citati, la Sala Flù, che mostra il fenomeno della luminescenza di varie tipi di minerali, la Via dei fossili,che conduce, attraverso un'esposizione di fossili, alla Sala Vulcanica, peculiarità del Museo. La sala mostra appunto la conformazione geologica del territorio di Masullas è non solo, durante l'attività del vulcano Arci, attraverso riproduzioni digitali e video.
Museo " I Cavalieri delle Colline"
Racconta la storia feudatale del paese, attraverso numerosi manufatti donati da discendenti delle antiche famiglie nobili.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2017.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ [chiesedisardegna.weebly.com/masullas Masullas, chiesa di Santa Lucia].
- ^ San Callisto Papa (PDF), su comune.masullas.or.it.
- ^ Adriano Siuni, Prefazione del sindaco di Masullas Mansueto Siuni, in Storia dei frati cappuccini e del convento di Masullas, Ortacesus, Nuove Grafiche Puddu, 2014, pp. 5,6.
- ^ Gianni Paba, Monte Arci: La montagna dell'oro nero, Mogoro, PTM Editrice, 2010.
- ^ Inaugurazione Parco dell'Ossidiana Conca' e Cannas, su Borghi Autentici d'Italia. URL consultato il November 30, 2016.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Bibliografia
- Vittorio Angius, Luciano Carta (a cura di), Città e villaggi della Sardegna dell'Ottocento. Icnhusa-Ozieri, Nuoro, Ilisso Edizioni, 2006, pp. 871-872, ISBN 978-88-89188-89-7.
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
- Antonello Satta, Sa scomuniga de predi Antiogu arrettori de Masuddas, S'Alvure editore,2002
- Rossella Atzori, Masullas: i santi della memoria, Arti Grafiche Pisano, 2011
- Adriano Siuni, Storia dei frati Cappuccini e del convento di Masullas, 2014,
- Gianni Paba, Monte Arci: La montagna dell'oro nero, P.T.M Editrice,2010
Voci collerate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Masullas
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Masullas
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale del Comune di Masullas, su comune.masullas.or.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
- Museo i Cavalieri delle colline, su icavalieridellecolline.it.
- Geo Museo Monte ARci, su geomuseomontearci.it.
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