L'albero di Idhunn
L'albero di Idhunn è il secondo libro della saga La ragazza drago scritta da Licia Troisi, celebre autrice italiana di fantasy. È stato pubblicato il 26 aprile 2009 dalla Arnoldo Mondadori Editore e successivamente tradotto in diverse lingue[1].
L'albero di Idhunn | |
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Autore | Licia Troisi |
1ª ed. originale | 2009 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantasy |
Lingua originale | italiano |
Serie | La ragazza drago |
Preceduto da | L'eredità di Thuban |
Trama
Ritroviamo Sofia e Lidja nella magica città delle streghe: Benevento. Infatti, dopo nove mesi di assoluta tranquillità dall'ultima missione, dove comunque le due Draconiane hanno imparato a controllare i loro poteri ed ad evocare le grandi ali dei rispettivi draghi, il professore decide di mandarle in tournee con il circo di Lidja per farle distrarre un po', mentre lui si recherà in Ungheria sulle tracce del terzo Draconiano. Lavorare al circo però non piace molto a Sofia, specialmente quando deve esibirsi come pagliaccio, così spesso la ragazzina cerca la solitudine in un piccolo chiostro aperto al pubblico dove incontra una gentile vecchina che non solo appare e scompare misteriosamente, ma intuisce pure che Sofia possiede dei poteri speciali. Una sera, al circo, Sofia incontra per caso Fabio, un bel ragazzo dall'aspetto tormentato e dai modi sgarbati e sfottenti. Sofia se ne innamora a prima vista, ignara che il ragazzo sia in realtà il terzo Draconiano cercato dal professore. Fabio però è al servizio delle viverne e collabora con Ratatoskr per trovare il secondo frutto che sembra trovarsi proprio a Benevento: il ragazzo infatti ha in sè l'anima di Eltanin, il drago domatore del fuoco che ai tempi di Draconia tradì i suoi compagni per allearsi con Nidhoggr in cambio del potere. Fabio, oltre ai propri poteri, possiede anche due bracciali di ferro dategli da Nidhoggr che gli permettono di usare le armi e le armature degli Assoggettati senza però perdere la sua volontà come normalmente accadrebbe ai comuni Assoggettati. Sofia e Lidja scoprono che a Benevento esiste un noce leggendario menzionato in tutte le leggende come luogo dei sabba delle streghe e si mettono alla ricerca dell'albero pensando di poter trovare così anche il frutto. Quando finalmente scoprono l'esatta posizione dell'albero, la vecchietta che Sofia aveva incontrato racconta loro la storia della figlia Idhunn, custode del noce e del frutto. Le ragazze decidono quindi di impossessarsi del frutto e liberare Idhunn, sebbene le viverne mandino Fabio a prenderle il frutto. Idhunn si fida del ragazzo e del drago che è dentro di lui (che in realtà si era già pentito e redento del suo tradimento, anche se Fabio non conosceva la verità), anche se l'animo del traditore vince. Sofia tenta quindi di persuaderlo a tornare dalla parte dei draghi, riuscendoci, anche se il ragazzo per il momento non manifesta il volere di aggregarsi alle due Draconiane.
Personaggi
Sofia Schlafen: ragazzina di 13 anni, insicura ma di buon cuore, adottata dal professor Schlafen che per lei sarà come un padre. Ha i capelli ricci e rossi, due grandi occhi verdi e svariate lentiggini attorno al naso. È la protagonista della storia. Ha una grande passione per i libri fantasy ed horror. Dentro di lei risiede lo spirito di Thuban, il capo dei Draghi Guardiani e l'ultimo a morire tra i suoi compagni. Grazie a Thuban Sofia ha il potere della vita: può far crescere liane e piante che usa per immobilizzare gli avversari, o per attaccare. Quando evoca i suoi poteri, il suo neo diventa una gemma verde. S'innamora a prima vista di Fabio ed è convinta che il ragazzo possa riscattare i suoi errori e quelli di Eltanin.
Lidja: ha 13 anni e fin dall'inizio si dimostra la più coraggiosa del gruppo. È descritta come molto carina, atletica, con lunghi capelli corvini ed occhi scuri. Quanto a coraggio e carisma è il completo opposto di Sofia. Anche lei è orfana e fa la trapezista nel circo natio dove è stata cresciuta dalla nonna ormai morta. Dentro di lei risiede lo spirito di Rastaban, il migliore amico di Thuban. Lidja ha il potere della telepatia e della telecinesi (anche se per combattere usa solo la seconda): può infatti sollevare gli oggetti con il pensiero e, in caso di necessità, lanciarli contro i nemici. Quando si trasforma, il colore della sua gemma è rosa magenta. Diversamente da Sofia non prova simpatia per Fabio, in quanto la sua lealtà, il suo senso di squadra e l'indiscussa fedeltà di Rastaban alla causa dei draghi le rendono difficile perdonare il tradimento di Eltanin ed il carattere solitario e scontroso di Fabio.
Fabio Szilard: ragazzino di 14 anni, alto, con voluminosi ricci scuri ed occhi neri. In lui alberga Eltanin, il drago che doma il fuoco, ed ha un carattere sicuro, forte, ma anche sfottente e poco socievole. La madre era originaria di Benevento, ma per amore si trasferì in Ungheria, patria del padre di Fabio. Questi tuttavia rinnegò il figlio a causa dei suoi poteri di Draconiano e così Fabio e la madre tornarono a Benevento in condizioni di povertà sino alla morte di quest'ultima. Fabio, indurito il suo cuore per il dolore, finì così in diversi orfanotrofi da cui cercò sempre di scappare e dove usava i suoi poteri legati al fuoco per intimidire gli altri bambini, finchè non venne trovato da Ratatoskr che gli raccontò una mezza verità sulle sue origini (il tradimento senza pentimento di Eltanin) per convincerlo a collaborare con le viverne. Alla fine Fabio scoprirà che in realtà Eltanin si pentì e tornò dalla parte dei draghi, nascondendo il proprio frutto ed affidandolo alla Custode Idhuun. Fabio allora cercherà vendetta contro Ratatoskr senza riuscirci, in compenso salva la vita a Sofia ed, anche se alla fine passa dalla parte dei Draconiani,decide di non tornare a Roma con il professore, Sofia e Lidja perchè vuole prima capire sè stesso e riflettere sul suo passato.
Professore Schlafen: È un eccentrico professore di antropologia di origini tedesche, padre adottivo di Sofia e mentore dei Draconiani. Si veste sempre come un uomo dell'ottocento ed abita in un'isolata e suggestiva villa vicino al Lago d'Albano. In verità è la reincarnazione di un'antica casta di sacerdoti di Draconia. All'inizio del libro si trova in Ungheria per cercare Fabio, poi però raggiungerà Sofia e Lidja a Benevento e spiegherà loro l'oscuro passato di Eltanin.
Thuban: capo dei Draghi Guardiani, è un drago di colore verde smeraldo con il potere della vita. Fu l'ultimo a cadere in battaglia dopo aver imprigionato Nidhoggr. Prima di morire infuse il suo spirito in Lung, un avo di Sofia. Sofia condivide con lui pensieri e ricordi.
Rastaban: il più fedele e leale dei Draghi Guardiani e miglior amico di Thuban. Controlla il potere della telecinesi e della telepatia. È di colore rosso magenta. All'epoca della guerra tra draghi e viverne era considerato un punto fermo nella resistenza dei draghi, il che fa pensare che fosse il combattente più disciplinato e sicuramente più convinto della causa. Fu il primo a morire, ucciso da Nidhoggr sotto gli occhi di Thuban.
Eltanin: drago giallo-dorato con il potere del fuoco che non può bruciargli la carne. Era il drago più giovane,impulsivo ed ambizioso dei cinque. Consapevolmente tradì i suoi compagni quando Nidhoggr gli promise più potere se si fosse votato alla causa delle viverne e gli consegnò parte della linfa dell'Albero del Mondo per riuscire a penetrare le difese dell'arbusto e divorarne le radici. Si pentì tuttavia grazie ad Idhuun, la Custode umana che per lui era come una sorella e riscattò il proprio errore nascondendo il frutto che gli apparteneva e ribellandosi alle viverne.
Nidafjoll: anche detta "Nida", è una delle promanazioni terrene di Nidhoggr. Anche se appare come una bella ragazza ventenne con un caschetto biondo, è in realtà una viverna nera in grado di scatenare fiamme fredde come ghiaccio. Non compare in questo libro, impegnata altrove per cercare il terzo frutto.
Ratatoskr: altra promanazione terrena di Nidhoggr. Ha l'aspetto di un bel ragazzo ventenne, ben vestito e dai modi affettati. In realtà è anche lui una viverna nera. Avulso da ogni sentimento umano o di pietà, si serve di Fabio, ingannandolo e sfrutrando i ricordi incompleti del Draconiano per arrivare al frutto di Eltanin.
Nidhoggr: è il nemico supremo, la Grande Viverna simbolo del male e dell'odio, imprigionata da Thuban sottoterra dopo la battaglia finale. Nonostante l'indebolimento del sigillo, non può ancora manifestarsi sulla terra per questo si serve di Nida e Ratatoskr che sono sue promanazioni in grado anche di assumere aspetto umano. Sebbene Nidhoggr li chiami "figli", in realtà i due sono da lui considerati servi-sottoposti, al di poco superiori agli umani, che la Grande Viverna non esita a punire crudelmente in caso di fallimento. I due lo evocano di tanto in tanto per riferirgli l'esito delle rispettive missioni.
Edizioni
- Licia Troisi, L'albero di Idhunn, Arnoldo Mondadori Editore, 2009, pp. 256, ISBN 978-88-04-58788-0.