Rudol'f Nureev

ballerino e coreografo sovietico naturalizzato austriaco (1938-1993)
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Rudol'f Chametovič Nureev (in russo Рудольф Хаметович Нурeев?; in tataro: Rudolf Xämätulı Nuriev; Irkutsk, 17 marzo 1938Levallois-Perret, 6 gennaio 1993) è stato un ballerino e coreografo russo naturalizzato austriaco, internazionalmente noto come Rudolf Nureyev, ritenuto da numerosi critici come Clement Crisp e Sylvie de Naussac uno tra i più grandi danzatori del XX secolo insieme a Nižinskij e Baryšnikov.

Rudolf Nureyev

Biografia

Le origini

Rudolf Nureyev nacque su un vagone passeggeri di un convoglio della Ferrovia Transiberiana nei pressi di Irkutsk, in Siberia (Unione Sovietica), mentre sua madre si recava a Vladivostok, dove era di stanza il padre[1], un commissario politico di origine tatara e baschira[2] dell'Armata Rossa.

Ultimo di quattro figli, Rudolf crebbe con la madre, le tre sorelle Rosa, Lilia, Razida e un padre poco presente di religione musulmana con cui sviluppò un rapporto molto conflittuale.

Dopo Vladivostok la famiglia si trasferì a Mosca ma nel 1941 venne sfollata in un piccolo villaggio nei pressi di Ufa in Baschiria. In questi anni difficili, minati dalla tragedia della seconda guerra mondiale, la famiglia condusse una vita molto precaria.

Tuttavia a Ufa esisteva un piccolo teatro e, la sera del 31 dicembre del 1944, Rudolf assistette a un balletto interpretato dall'etoile Zaïtouna Nazretdinova; oltre alla sua predilizione per la musica Rudolf capì che la sua vera passione sarebbe stata la danza.

Da allora il giovanissimo Rudolf iniziò a ballare in alcuni gruppi amatoriali di danze folkloristiche e si esibì saltuariamente in qualche saggio al teatro di Ufa sotto la supervisione di Anna Oudeltsova che poco tempo dopo, intuendo il suo potenziale e la sua bravura, lo indirizzò alla maestra di danza Elena Vaïtovitch.

Nel 1954 quest'ultima lo incoraggiò e lo convinse a presentarsi all'Accademia di danza Vaganova del Kirov a Leningrado, una delle più prestigiose dell'Unione Sovietica.

L'inizio della carriera artistica

Nureyev non fu in grado di entrare in una vera scuola di danza prima del 1955, quando entrò all'Accademia di danza Vaganova del Kirov di Leningrado e, malgrado l'età avanzata, fu riconosciuto il suo grande talento ma emerse anche il suo carattere estremamente difficile.

In pochissimi anni anni Nureyev divenne uno dei ballerini più noti in Unione Sovietica partecipando a tournées in tutto il paese ma ebbe anche il raro privilegio di poter viaggiare al di fuori dei confini russi. Si esibì per la prima volta oltre confine a Vienna all'International Youth Festival, tuttavia poco dopo gli fu revocato il permesso di espatriare per motivi disciplinari e fu costretto a partecipare a nuove tournées nelle province russe.

L'affermazione e l'espatrio

 
Rudolf Nureyev a Parigi nel 1961

Nel 1961 la sua sorte cambiò. Il primo ballerino del Kirov, Konstantin Sergeyev, si infortunò e all'ultimo momento a Nureyev fu concesso di sostituirlo in un'esibizione all'Opéra di Parigi. La sua esecuzione fu un grande successo ed esaltò il pubblico e la critica.

Tuttavia il KGB non lo perse di vista durante la sua prolungata permanenza a Parigi per le repliche e, disapprovando la sua frequentazione di amici stranieri e dei vari bar gay della capitale francese, gli comunicò che sarebbe dovuto rimpatriare presto per un'imporante esibizione al Cremlino. Nureyev esitò temendo un inganno e sospettò che accettando di tornare non gli sarebbe mai più stato concesso di espatriare dall'Unione Sovietica, pertanto il 16 giugno successivo egli non si presentò all'aereoporto Le Bourget e disertò il volo di ritorno rimanendo a Parigi.

Poco tempo dopo chiese al Governo francese asilo politico e con I primi guadagni acquistò la sua prima casa in Quai Voltaire 23. Egli non rivedrà più la sua patria per lunghissimo tempo, tuttavia malgrado la distanza Nureyev rimase sempre in contatto con sua madre ma tornò a farle visita in Russia soltanto nel 1987 per rivederla un'ultima volta, grazie a uno speciale permesso concessogli dal neopresidente Michail Gorbačëv.

 
Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn all'aeroporto di Amsterdam nel 1968

Rimanendo a Parigi, nell'arco di pochissimo tempo Nureyev venne scritturato dal Grand Ballet du Marquis de Cuevas e interpretò La Belle au Bois dormant con Nina Vyroubova.

Nel 1962 debuttò per la prima volta su un palcoscenico americano e collaborò con Sonia Arova alla New York City Brooklyn Academy of Music. In collaborazione con Ruth Page Chicago Opera Ballet, eseguì il grand pas de deux da Don Chisciotte. [3] [4] [5] [6] In seguito Nureyev collaborò con Maria Tallchief, con cui sì esibì alla televisione americana nel 1962 ballando il pas de deux dall' Infiorata a Genzano di August Bournonville.[7] [8] [9]

Dopo il debutto americano Nureyev divenne una celebrità a livello mondiale; inoltre la sua prolungata lontananza dalla madrepatria, le caratteristiche eccezionali e la sua bellezza lo resero un vero divo internazionale e ciò gli diede l'opportunità di decidere presto dove e con chi danzare. Il mancato rimpatrio diede quindi a Nureyev quella libertà personale che l'Unione Sovietica gli avrebbe negato.

Durante una tournée in Danimarca e in Olanda Nureyev conobbe Erik Bruhn, direttore del Balletto Reale Svedese dal 1967 al 1972 e futuro direttore artistico del Balletto Nazionale Canadese dal 1983 al 1986.[10] Egli, di dieci anni più vecchio di Nureyev, divenne il suo amante, il migliore amico e anche colui che lo protesse dalle sue stesse "follie" per molti anni; tuttavia la relazione tra i due fu molto travagliata data l'elevata promiscuità di frequentazioni che Nureyev intratteneva.

 
La targa commemorativa sulla facciata della casa di Londra, al 27 di Victoria Road

La carriera

Nel 1981 Nureyev si trasferì a Londra, dove acquistò una casa in South Kensington a ridosso di Hyde Park e dove frequentò Margot Fonteyn, una delle migliori ballerine inglesi del tempo, con la quale aveva instaurato una lunga amicizia e una proficua collaborazione professionale già dagli anni sessanta. Ella già alla fine degli anni settanta lo aveva introdotto al Royal Ballet di Londra, che divenne l'istituzione di riferimento per Nureyev e per la sua carriera, fino a ricoprire la carica di direttore artistico dal 1981 al 1989. Insieme alla Fonteyn, Nureyev trasformò per sempre l'interpretazione di celeberrimi balletti come Il lago dei cigni e Giselle. I due rimasero legati dalla loro profonda amicizia anche dopo il ritiro dalle scene della Fonteyn e, quando lei si ammalò di cancro, Nureyev la aiutò anche finanziariamente e la andò a trovare costantemente a Panama, nonostante i suoi numerosi impegni di lavoro in giro per il mondo.

Nel 1983 fu nominato direttore artistico del Balletto dell'Opéra di Parigi; da quel momento si dedicò quindi, oltre alla danza, alla direzione dell'Opéra e alla promozione di giovani talenti. Nel 1989 Nureyev tornò nuovamente in Russia a San Pietroburgo, come ospite speciale del teatro dove aveva debuttato: il Kirov.

Nonostante il decorso della sua malattia egli lavorò senza sosta fino alla fine della sua vita, mettendo in scena nuove versioni di balletti e commissionando alcuni dei più coreografici spettacoli del suo tempo.

Oltre la danza

A seguito della sua permanenza a Parigi Nureyev venne contattato da numerosi registi e produttori e nel 1962 effettuò il debutto con la versione cinematografica di Les Sylphides. Nel 1976 interpretò il ruolo di Rodolfo Valentino in un film di Ken Russell, ma non ebbe mai il talento e la costanza per intraprendere una seria carriera di attore. Nel 1972 Robert Helpmann lo invitò ad andare in Australia per dirigere insieme a lui ed interpretare il film Don Chisciotte.

La sua partecipazione come ospite alla serie televisiva Muppet Show, ai tempi in crisi, è considerata l'elemento che ha promosso la serie al successo internazionale[11]. Nel 1982 ottenne la cittadinanza austriaca[12]. Nel 1989 recitò nel ruolo del Re del Siam, reso celebre da Yul Brinner, nel tour statunitense e canadese del musical The King and I.

Vita privata

La fama e il suo temperamento

Grazie a talento, bellezza e fascino gli vennero giustificate molte cose, ma nemmeno la fama riuscì a migliorare il suo temperamento. Nureyev era notoriamente impulsivo e aveva poca tolleranza verso le regole, le limitazioni e l'ordine gerarchico[13]; quest'atteggiamento fu talvolta interpretato come mancanza di fiducia o maleducazione nei confronti delle persone con le quali Nureyev lavorava.

 
La targa commemorativa sulla facciata della casa di Parigi, in Quai Voltaire 23

Egli frequentò molte celebrità del tempo tra cui Jacqueline Kennedy Onassis, Mick Jagger, Freddie Mercury, Andy Warhol e l'attore americano statunitense Anthony Perkins, con cui ebbe un lungo rapporto affettivo. Di Nureyev si disse che fu persona intollerante nei confronti delle persone comuni ma a smentire queste dicerie vi fu il fatto che egli mantenne tuttavia molte vecchie amicizie dentro e fuori dal mondo della danza classica per decenni, comportandosi come un fedele e generoso amico.[14] I suoi interessi erano tuttavia ampi e amava discutere di svariati argomenti, mostrando un'ottima cultura e conoscenza in molti campi.[15]

Nureyev divenne molto influente nell'ambito della danza classica e se da un lato egli accentuò l'importanza dei ruoli maschili, che a partire dalle sue produzioni vennero sviluppati con maggiore cura per la coreografia rispetto alle produzioni precedenti, dall'altro grazie a lui venne abbattuto il confine tra balletto classico e danza moderna. Nureyev infatti danzò entrambi gli stili, pur vantando una lunga formazione come ballerino classico. Questo fattore divenne poi assolutamente consueto per un ballerino odierno ma Nureyev ne fu il precursore e ciò gli causò anche molte critiche e disapprovazione ai tempi.

Il declino

Al compimento dei quarant'anni alla fine degli anni settanta, iniziò l'inevitabile declino della straordinaria potenza fisica di Nureyev. Egli tuttavia continuò per molto tempo ancora a interpretare ruoli da protagonista nei grandi balletti classici causando, in particolare dalla seconda metà degli anni ottanta, la disapprovazione di molti dei suoi ammiratori.

Quando l'AIDS fece la sua drammatica comparsa intorno al 1982 Nureyev vi prestò poca attenzione, come del resto in molti fecero nei primi tempi di diffusione di questa malattia. Probabilmente egli contrasse l'HIV proprio intorno a quegli anni, tuttavia per i primi tempi Nureyev semplicemente negò che ci fosse qualcosa di anomalo riguardo alla sua salute e quando nel 1990 la patologia iniziò a diventare visibile, egli affermò di soffrire di altre differenti malattie, rifiutando qualsiasi trattamento fosse disponibile ai tempi.

Tuttavia la perdita della prestanza e della bellezza fisica colpirono molto Nureyev e, negli ultimi anni, dovette rassegnarsi all'evidenza e al fatto che stesse lentamente morendo. Malgrado la sua salute ormai compromessa continuò a lottare contro il decorso della sua malattia e ad apparire pubblicamente, dimostrando di reagire con determinazione e così facendo egli riconquistò l'ammirazione di molti dei suoi detrattori. Alternò le sue ormai rare apparizioni pubbliche a lunghi periodi di riposo nella sua residenza a Li Galli, un'isola della Costiera Amalfitana che Nurejev aveva interamente acquistato nel 1989 per sé con il desiderio di aprirvi una scuola di danza.[16][17]

Tornato a Parigi, nel suo appartamento di Quai Voltaire 23, la sua ultima uscita pubblica fu l'8 ottobre 1992 in occasione della Prima della Bayadère all'Palais Garnier di Parigi dove Nureyev, magrissimo e visibilmente segnato dall'inevitabile epilogo della sua malattia, fu accolto da una lunga ovazione in piedi da parte del pubblico; in questa occasione il Ministro della Cultura francese Jack Lang gli conferì la più alta onorificenza culturale francese: il titolo di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres[18].

La scomparsa

 
La tomba di Rudolf Nureyev

Il 20 novembre 1992 Rudolf Nureyev venne ricoverato all'ospedale Nôtre Dame du Perpétuel Secours a Levallois-Perret, vicino Parigi, per gravi complicazioni polmonari e si spense poco più di un mese dopo, il 6 gennaio 1993.

Il 13 gennaio si svolsero le solenni esequie in forma laica, presso il grande foyer dell'Opéra Garnier di Parigi sulle note di Giselle e poi il corteo funebre si diresse al cimitero russo di Sainte Geneviève des Bois, appena fuori Parigi, dove il feretro venne tumulato insieme alle sue scarpe da danza in una tomba che riproduce fedelmente il drappeggio di un tappeto kazako realizzato a mosaico.

Nureyev fu un grande collezionista d'arte, in particolare di dipinti, sculture e preziosi tappeti asiatici. Oltre al grande appartamento di Parigi in Quai Voltaire 23, nel corso degli anni acquistò anche altri immobili a Londra, New York, La Turbie, Monte-Carlo, una tenuta in Virginia ma soprattutto la dimora sull'isola personale di Li Galli, che fu la più amata.[19][20][21]

Come stabilito dal testamento, alla sua morte tutti i suoi beni furono messi all'asta da Christie's a Londra e New York. Una quota legittima del ricavato fu destinata alle due sorelle Rosa e Razida, mentre il resto dell'ingente cifra alle due fondazioni: la Rudolf Nureyev Dance Foundation con sede a Washington e la Nureyev Ballet Monde con sede a Parigi. Le fondazioni, tuttora esistenti, hanno il compito di promuovere iniziative culturali e filantropiche, supporto a nuovi talenti della danza, di gestire un fondo per i ballerini anziani e malati e sostenere la ricerca medica sull'AIDS.[22][23]

Note

  1. ^ Rudolf Nureyev Foundation official website
  2. ^ Autobiography Archiviato il 24 dicembre 2012 in Internet Archive. (RU)
  3. ^ (EN) Michelle Potter, Rudolf Nureyev 1938-1993 (PDF), su danceheritage.org. URL consultato il 20 gennaio 2018.
  4. ^ Rudolf Nureyev, Charismatic Dance Who Gave Fire to Ballet's Image, Dies at 54 di Jack Anderson, The New York Times - Sezione Artistica, 7 gennaio 1993 -sopra www.nytimes.com(EN)
  5. ^ Ruth Page: Early Architect of the American Ballet di Joellen A. Meglin sopra Dance Heritage Coalition a www.danceheritage.org(EN)
  6. ^ The Ruth Page Collection 1918-70 sobra gli Archivi della Biblioteca Pubblica di New York(EN)
  7. ^ Rudolf Nureyev 1938 - 1993 di Michelle Potter - sopra Dance Heritage Coalition a www.danceheritage.org(EN)
  8. ^ Rudolf Nureyev Charismatic Dancer Who Gave Fire to Ballet's Image Dies at 54 di Jack Anderson, The New York Times - Sezione Artistica 7 gennaio 1993, sopra www.nytimes.com (EN)
  9. ^ Maria Tallchief , a Dazzling Ballerina and Muse for Balanchine Dies at 88 di Jack Anderson, The New York Times - Sezione di Danza, 12 aprile 2013(EN)
  10. ^ Carolyn Soutar, The Real Nureyev, St. Martin's Press, 2006, ISBN 0-312-34097-4.
  11. ^ D. W. McKim e Brian Henson, Muppet Central Guides – The Muppet Show: Rudolf Nureyev, su muppetcentral.com. URL consultato il 19 luglio 2009.
  12. ^ 1961 - Nureyev defects to the West, su nureyev.org. URL consultato il 24 marzo 2014.
  13. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p.133
  14. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 369
  15. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 369
  16. ^ http://www.news.com.au/travel/travel-ideas/luxury/inside-the-luxury-private-islands-once-home-to-rudolf-nureyev/news-story/86a6ec94a381fc98fbe93c1507612627
  17. ^ L'isola di Gallo Lungo fa parte del piccolo arcipelago delle tre isole Li Galli. Essa nel 1924 fu acquistata da un altro coreografo e ballerino russo: Leonide Massine. Egli fece costruire sulle rovine romane una villa che l'architetto Le Corbusier abbellì ulteriormente.
  18. ^ Nureyev Did Have AIDS, His Doctor Confirms, in The New York Times, John Rockwell, 16 gennaio 1993. URL consultato il 18 settembre 2011.
  19. ^ http://www.larivistaintelligente.it/le-case-di-rudolf-il-teatro/
  20. ^ http://www.news.com.au/travel/travel-ideas/luxury/inside-the-luxury-private-islands-once-home-to-rudolf-nureyev/news-story/86a6ec94a381fc98fbe93c1507612627
  21. ^ In un'intervista alla BBC Rudolf Nureyev dichiarò: «I have so many houses, but I have none. The house is the place where there is someone waiting for you. So, the house for me is the theater, where my audience participates.» [Ho tante case, ma non ne ho nessuna. La casa è il luogo dove c’è qualcuno che ti aspetta. Quindi la casa per me è il teatro, dove mi attende il mio pubblico.]
  22. ^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/22/finiscono-all-asta-tesori-di-nureyev.html
  23. ^ https://www.independent.co.uk/news/uk/nureyevs-new-york-furniture-to-be-sold-1450673.html

Bibliografia

  • Diane Solway, Nureyev: His Life, William Morrow & Co, 1998.
  • Yuri Matthew Ryuntyu First of all, “Rudolf Nureyev: Without Make-UP” (1995).
  • Bertrand Meyer-Stabley, Rudolf Nureyev - Biografia di un ribelle, tradotto da Elga Mugellini, Torino, Edizioni Lindau, 2009, ISBN 978-88-7180-791-1.
  • Peter Watson, Nureyev: A Biography, Londra, Hodder & Stoughton, 1994, ISBN 0-340-59615-5, OCLC 32162130.
  • Renée Mandl, NUREEV, Rudolf, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. URL consultato il 14 novembre 2015.  

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