Rudol'f Nureev

ballerino e coreografo sovietico naturalizzato austriaco (1938-1993)

Rudol'f Chametovič Nureev (in russo Рудольф Хаметович Нурeев?, traslitterazione anglosassone Rudolf Khametovich Nureyev; in tataro: Rudolf Xämätulı Nuriev; Irkutsk, 17 marzo 1938Parigi, 6 gennaio 1993) è stato un ballerino e coreografo sovietico naturalizzato austriaco, definito da critici come Clément Crisp e Sylvie de Naussac uno tra i più grandi danzatori del XX secolo insieme a Nižinskij e Baryšnikov.

Rudolf Nureyev nel 1973

Per la sua velocità nel danzare e la protensione verso le acrobazie fu soprannominato the flying tatar, ovvero "il tataro volante". L'attività di Nureyev come ballerino e coreografo fu importante non soltanto per la sua abilità tecnica ma si rivelò innovativa poiché determinò un epocale cambiamento nell'ambito della danza classica, accrescendo l'importanza dei ruoli maschili, che a partire dalle sue produzioni vennero sviluppati con maggiore considerazione per la coreografia rispetto alle produzioni precedenti.[1]

Grazie al suo nuovo approccio venne abbattuto il confine tra balletto classico e danza moderna; questo fattore divenne in seguito assolutamente consueto per un ballerino odierno, tuttavia Nureyev ne fu il precursore assoluto.

Biografia

Le origini

Rudolf Nureyev nacque su un vagone passeggeri di un convoglio della Ferrovia Transiberiana nei pressi di Irkutsk, in Siberia (Unione Sovietica), mentre sua madre si recava a Vladivostok, dove era di stanza il padre[2], un commissario politico dell'Armata Rossa di origine tatara e baschira.[3]

Ultimo di cinque figli, Rudolf crebbe con la madre, le tre sorelle Rosa, Lilia, Razida, il fratello e un padre poco presente di religione musulmana con cui sviluppò un rapporto molto conflittuale.

Dopo Vladivostok la famiglia si trasferì a Mosca ma nel 1941 venne sfollata in un piccolo villaggio nei pressi di Ufa in Baschiria. In questi anni difficili, minati dalla tragedia della seconda guerra mondiale, la famiglia condusse una vita molto precaria.

Tuttavia a Ufa esisteva un teatro e, la sera del 31 dicembre del 1944, Rudolf assistette a un balletto interpretato dall'etoile Zaïtouna Nazretdinova; oltre alla sua predilizione per la musica e il pianoforte Rudolf capì che la vera passione della sua vita sarebbe stata la danza.[4]

Da allora il giovanissimo Rudolf iniziò a ballare in alcuni gruppi amatoriali di danza folkloristica ma si esibì anche in qualche saggio al Teatro dell'Opera di Ufa, sotto la supervisione di Anna Oudeltsova, ex allieva di Serghej Diaghilev, che intuì il suo potenziale e lo indirizzò all'insegnante di danza Elèna Vaïtovitch.

Fu nel 1954 che quest'ultima lo incoraggiò e lo convinse a iscriversi all'Accademia di Danza Vagánova del Teatro Kirov di Leningrado, una delle più prestigiose istituzioni dell'Unione Sovietica.

Gli studi e l'inizio della carriera artistica

Nureyev tuttavia non ebbe la possibilità di frequentare una vera scuola di danza prima del 1955, quando decise di recarsi a Leningrado per tentare un provino all'Accademia di Danza Vagánova del Teatro Kirov. Il viaggio fu lungo e durante una tappa a Mosca tentò anche un provino all'Accademia di Danza del Teatro Bol'šoj. L'audizione fu un successo e gli insegnanti gli comunicarono che sarebbe stato ammesso, tuttavia il giovane Nureyev declinò l'offerta: il suo sogno continuava a essere raggiungere Leningrado per entrare all'Accademia di Danza Vagánova del Kirov, la stessa dove studiarono grandi protagonisti della danza russa come Vaclav Nižinskij, Anna Pavlova e Galina Ulanova.

 
Una veduta del Teatro Mariinskij dove studiò il giovane Nureyev e che in epoca sovietica si chiamava Teatro Kirov

Giunto al cospetto della commissione del Kirov si esibì e, malgrado la poco entusiastica accoglienza e la perplessità per la sua età avanzata, gli fu riconosciuto il suo talento ma emersero anche le prime asperità di un carattere estremamente difficile.[5][N 1] Tuttavia nel 1958, dopo appena tre anni, Nureyev completò il suo percorso di studi con il coreografo Alexander Puškin, si diplomò Maestro di Danza insieme al suo compagno di accademia Michail Baryšnikov ed entrò nella Compagnia di Balletto del Teatro Kirov.

Il suo primo debutto con la compagnia del Kirov fu in Laurençia, al fianco di Natalia Dudinskaya e ben presto Nureyev divenne uno dei ballerini più noti in Unione Sovietica, partecipando a tournées in tutto il paese danzando per ruoli del repertorio classico e romantico come Il lago dei cigni e Giselle, che interpretò per la prima volta nel 1959.

Con la compagnia del Teatro Kirov Nureyev ebbe occasione di lavorare con le maggiori ballerine sovietiche del tempo fra cui: Alla Shelest, Irina Kolpakova, Alla Sizova ma ebbe anche il raro privilegio di poter viaggiare al di fuori dei confini russi. Si esibì per la prima volta oltre confine a Vienna all'International Youth Festival, tuttavia al suo rientro gli fu revocato il permesso di espatriare per motivi disciplinari e fu costretto a partecipare nuovamente a tournées del Kirov nelle sole province russe.

L'espatrio e l'affermazione

Nel 1961 la sua sorte cambiò. Il Primo Ballerino del Kirov, Konstantin Sergeyev, si infortunò e all'ultimo momento a Nureyev fu concesso di sostituirlo in un'esibizione programmata all'Opéra di Parigi. La sua esecuzione fu un grande successo e sorprese sia il pubblico che la critica tanto da organizzare delle repliche dello spettacolo anche a Londra.

 
Rudolf Nureyev a Parigi nel 1961

Tuttavia il KGB non lo perse di vista durante la sua permanenza a Parigi durante le repliche e disapprovò la sua frequentazione di amici occidentali e dei vari locali gay della capitale francese. Fu così che la mattina del 16 giugno presso l'aereoporto Le Bourget di Parigi uno dei funzionari del KGB che scortava la compagnia gli comunicò che lui sarebbe dovuto rimpatriare per un'importante esibizione al Cremlino, mentre il resto dei componenti avrebbe proseguito la tournée a Londra. Nureyev esitò temendo un inganno e sospettò che accettando di tornare non gli sarebbe più stato concesso di espatriare dall'Unione Sovietica pertanto, con una fuga piuttosto rocambolesca, disertò il volo di ritorno consegnandosi alla polizia francese presente in aeroporto. Dopo essersi reso irriperibile, poco tempo dopo fece formale richiesta di asilo politico al Governo francese, mentre l'Unione Sovietica lo condannò in contumacia come dissidente per alto tradimento a una pena detentiva di sette anni.[6][N 2]

Egli non rivedrà più la sua patria per lunghissimo tempo, tuttavia malgrado la distanza Nureyev rimase sempre in contatto con sua madre ma tornò a farle visita in Russia soltanto nel 1987 per rivederla un'ultima volta, grazie a uno speciale permesso concessogli dal neopresidente Michail Gorbačëv.

Rimanendo a Parigi, nell'arco di pochissimo tempo Nureyev venne scritturato da svariate compagnie tra cui il Grand Ballet du Marquis de Cuevas per il quale interpretò La Belle au Bois dormant con Nina Vyroubova.

 
Rudolf Nureyev con Liliana Cosi al termine di un'esibizione a Roma

In Italia Nureyev esordì per la prima volta come coreografo curando una nuova edizione di Raymonda su incarico del Festival dei Due Mondi di Spoleto; in seguito lavorò a lungo per il Teatro alla Scala di Milano creando le nuove coreografie de La Bayadère, La Bella Addormentata e Lo Schiaccianoci, che interpretò al fianco di Liliana Cosi e di Carla Fracci.

Il successo non si fece attendere e nel 1962 debuttò per la prima volta negli Stati Uniti collaborando con Sonia Arova alla New York City Brooklyn Academy of Music e, in collaborazione con Ruth Page del Chicago Opera Ballet, eseguì il grand pas de deux da Don Chisciotte.[7][8][9][10] Ed è sempre del 1962 la sua prima apparizione alla televisione americana, in una tramissione televisiva dove danzò gli assolo maschili de La Bella Addormentata. Poco tempo dopo Nureyev collaborò con Maria Tallchief, con cui si esibì nuovamente alla televisione americana ballando il pas de deux dall'Infiorata a Genzano di August Bournonville.[11][12][13] Durante la sua prima permanenza negli Stati Uniti Nureyev conobbe l'attore americano Anthony Perkins, con cui ebbe un intenso rapporto affettivo.

Al suo ritorno in Europa Nureyev si stabilì definitavamente a Parigi, dove acquistò il suo primo appartamento in Quai Voltaire 23. Dopo il debutto americano Nureyev divenne una celebrità a livello mondiale corteggiata dal jet set; la sua prolungata lontananza dalla madrepatria, le caratteristiche eccezionali e il suo fascino lo resero un'icona di stile e un vero divo internazionale. Ciò gli diede il privilegio di decidere dove e con chi danzare; il mancato rimpatrio resituì a Nureyev quella libertà personale che l'Unione Sovietica gli avrebbe negato.

 
Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn all'aeroporto di Amsterdam durante una tournée del Royal Ballet nel 1968

Alla fine del 1962 Nureyev conobbe Margot Fonteyn, una delle migliori ballerine inglesi del tempo, con la quale instaurò una lunga amicizia e una proficua collaborazione professionale. Ella lo invitò a Londra, dove Nureyev acquistò una seconda casa, per introdurlo al Royal Ballet e per il quale Nureyev lavorò per lunghissimo tempo creando le nuove coreografie per Antigone, Amleto, Poème Tragique, Il Principe Igor, Il lago dei cigni, La Bella Addormentata, Margherita e Armando, Petruška e, ovviamente, Giselle. Nureyev divenne così il principale collaboratore del Royal Ballet e formò con Margot Fonteyn una coppia alla quale si ispirarono successivamente numerosi coreografi del tempo, tra i quali Frederick Ashton, Kenneth MacMillan e Robert Helpmann.

Il 21 febbraio 1963, Nureyev e Margot Fonteyn apparvero sul palco di Covent Garden per la prima volta insieme in Giselle e fu un grandissimo successo. Al termine dell'esibizione Nureyev si inginocchiò davanti alla Fonteyn e le baciò la mano, cementando così un'intesa che durò una vita, sia sul palco che fuori.

Numerose furono le tournée del Royal Ballet che videro ospiti Nureyev e la Fonteyn nei maggiori teatri di tutto il mondo: Milano, Roma, Atene, Vienna, Amsterdam, Copenhagen, Toronto, Washington, New York, San Francisco.

Insieme alla Fonteyn, Nureyev trasformò notevolmente l'interpretazione dei maggiori balletti e la coppia divenne famosa per le ripetute chiamate alla ribalta e per i lanci di fiori sul palco da parte del pubblico a ogni loro rappresentazione. I due rimasero legati dalla loro profonda amicizia per lunghissimo tempo.

 
La targa commemorativa sulla facciata della casa di Londra, al 27 di Victoria Road

Nel 1964 Nureyev fu chiamato a collaborare a Vienna per la Wien Staatsoper, dove allestì e interpretò insieme a Margot Fonteyn Il lago dei cigni, Romeo e Giulietta e La Bayadère, inoltre creò la nuova coreografia per il Tancredi che debuttò nel 1966.

La notte dell'11 luglio 1967, a seguito di una delle tante repliche che il Royal Ballet fece all'Opera House di San Francisco, Nureyev e la Fonteyn vennero arrestati dalla polizia durante una festa hippie, con l'accusa di disturbo alla quiete pubblica e possesso di marijuana. Dopo alcune ore di cella e rilascio su cauzione vennero entrambi prosciolti dalle accuse e lasciarono gli Stati Uniti incensurati.[14]

Nel 1968, durante una tournée del Royal Ballet in Danimarca e nei Paesi Bassi, Nureyev conobbe Erik Bruhn, direttore del Balletto Reale Svedese dal 1967 al 1972 e futuro direttore artistico del Balletto Nazionale Canadese dal 1983 al 1986.[15] Egli, di dieci anni più vecchio di Nureyev, divenne il suo amante, il migliore amico ma anche colui che lo protesse dalle sue stesse "follie" per molti anni; la relazione tra i due fu lunga ma molto travagliata e discontinua, anche a causa della grande promiscuità di frequentazioni che Nureyev intratteneva.[16]

Nei primi anni settanta fu protagonista di I am a dancer, una serie per la televisione francese e interpretò per la prima volta Dances at a gathering di Jerome Robbins. Inoltre, interpretò Big Bertha di Paul Taylor e nel 1973 si esibì in La Bella Addormentata per la prima volta accanto a Natalia Makarova, anch’ella rifugiatasi in Europa e fuggita del Kirov di Leningrado.

Nel 1973 Nureyev si trasferì per un periodo a New York per collaborare con la Metropolitan Opera House e mettere in scena alcune fortunate edizioni di Cinderella e Giselle. Qui acquistò un appartamento nel prestigioso Dakota Building e frequentò assiduamente la celebre discoteca Studio 54, dove conobbe Robert Tracy, un giovane ballerino americano e studente di Arte della Columbia University; egli divenne il suo compagno per lungo tempo, nonché il suo fidato assistente personale.

Malgrado fosse ormai una celebrità egli stesso, Nurejev non amava molto la mondanità, che comunque frequentò con estrema disinvoltura, avendo modo di conoscere molti personaggi del tempo tra cui: Jacqueline Kennedy Onassis, Maria Callas, Nastassja Kinski, Mick Jagger, Liza Minnelli, Gore Vidal e Andy Warhol.

Tuttavia egli mantenne vecchie amicizie anche al di fuori dal mondo dello spettacolo per decenni, comportandosi come un fedele e generoso amico. Il suo legame d'amicizia più profondo fu quello stretto con Margot Fontayn, che perdurò anche quando lei dovette ritirarsi dalle scene a causa di un cancro; Nureyev la aiutò anche finanziariamente in questo difficile momento e andò a farle visita frequentemente a Panama nonostante i suoi ormai numerosi impegni professionali in tutto il mondo.[17]

Nureyev era notoriamente impulsivo e aveva poca tolleranza verso le regole, le limitazioni e l'ordine gerarchico. Tuttavia grazie alla sua bravura e al suo fascino gli vennero giustificati molti suoi comportamenti ma nemmeno la fama riuscì a migliorare il suo temperamento.[18] Quest'atteggiamento fu talvolta frainteso come mancanza di fiducia o maleducazione nei confronti delle persone con le quali Nureyev lavorava; tuttavia alcune delle ballerine tra cui Antoinette Sibley, Gelsey Kirkland e Annette Page che ebbero occasione di lavorare con Nureyev, affermarono che, seppur molto esigente, egli si dimostrò piuttosto comprensivo e premuroso nei loro confronti, anche nei momenti più difficili, procurando loro dei nuovi ruoli da interpretare.[19]

Nonostante la sua apparenza schiva Nureyev era una persona molto curiosa, avida di cultura e i suoi interessi erano ampi, con un'ottima conoscenza in svariati campi; inoltre parlava fluentemente molte lingue: francese, inglese, italiano, tedesco, russo e tataro.[20]

Gli impegni cinematografici e televisivi oltre la danza

A seguito della sua permanenza in Europa e negli Stati Uniti, Nureyev venne contattato anche da registi cinematografici e produttori televisivi.

Nel 1962, dopo le sue prime apparizioni televisive negli Stati Uniti, debuttò con una versione cinematografica di Les Sylphides. Nel 1972 Nureyev si recò in Australia con il regista Robert Helpmann per interpretare il film Don Chisciotte; ma la sua interpretazione cinematografica più importante e significativa fu nel 1976, quando impersonò Rodolfo Valentino nel film biografico omonimo del regista britannico Ken Russell.

Dal 1976 al 1981 Nureyev partecipò anche come ospite in qualche episodio della serie televisiva britannica The Muppet Show.[21]

Malgrado il successo di queste esperienze collaterali Nureyev non si dimostrò particolarmente interessato al cinema e a intraprendere una seria carriera di attore.

La carriera

Nureyev divenne molto influente nell'ambito della danza classica e se da un lato egli accentuò l'importanza dei ruoli maschili, che a partire dalle sue produzioni vennero sviluppati con maggiore cura per la coreografia rispetto alle produzioni precedenti, dall'altro grazie a lui venne abbattuto il confine tra balletto classico e danza moderna. Nureyev infatti danzò entrambi gli stili, pur basandosi sulla sua formazione di ballerino classico; questo fattore divenne poi assolutamente consueto per un ballerino odierno, ma Nureyev ne fu il precursore assoluto. Nel 1978 egli fondò la propria compagnia Nureyev and Friends con la quale si esibì in tutta Europa presentando coreografie prevalentemente moderne, anche se ciò gli costò molte critiche e disapprovazione ai tempi.[22]

 
La targa commemorativa sulla facciata della casa di Parigi, in Quai Voltaire 23

Ciononostante, nel 1983 fu nominato Premier Maître de Ballet del Balletto dell'Opéra di Parigi che, insieme al Royal Ballet di Londra, divenne l'istituzione di riferimento per Nureyev che da quel momento si dedicò, oltre alla danza, alla direzione dell'Opéra e alla promozione di giovani talenti. Alcuni ballerini che lavorarono all'Opéra di Parigi durante la sua direzione, alimentati dall'approccio innovativo di Nureyev, sono diventati essi stessi direttori di altri importanti teatri europei: Manuel Legris è stato direttore del Wiener Staatsballet, Laurent Hilaire è stato il direttore del Teatro Stanislavskij di Mosca e Charles Jude direttore del Grand Théâtre de Bordeaux.[23]

Il ritorno in patria

Dopo oltre venticinque anni di brillante carriera ma anche di una sorta di esilio volontario e una lunga attesa, nel 1987 Nureyev ricevette l'invito personale del presidente Michail Gorbačëv a ritornare in Russia per rivedere i suoi familiari e salutare un pubblico che, seppur numeroso, ebbe ben poche notizie ufficiali del suo successo, poiché abilmente censurato dal regime comunista che lo condannò per alto tradimento.

In questa occasione Nureyev venne accolto con tutti gli onori e poté riabbracciare per l'ultima volta sua madre ma anche l'ormai centenaria Anna Oudeltsova, sua prima insegnante di danza. Egli visitò anche San Pietroburgo e il Teatro Mariinskij, dove si esibì interpretando La Sylphide, che registrò un'affluenza di pubblico straordinaria.

Il declino e la malattia

Dalla seconda metà degli anni ottanta, iniziò l'inevitabile declino della straordinaria potenza fisica di Nureyev. Quando l'AIDS fece la sua drammatica comparsa intorno al 1982 Nureyev vi prestò poca attenzione, come del resto in molti fecero nei primi tempi di diffusione di questa malattia. Probabilmente egli contrasse l'HIV proprio intorno a quegli anni, tuttavia per i primi tempi Nureyev negò che ci fosse qualcosa di anomalo riguardo alla sua salute e affermò semplicemente di soffrire di altre differenti malattie, pertanto rifiutò qualsiasi approfondimento clinico e specifica terapia fossero disponibili ai tempi.

Egli tuttavia continuò per molto tempo ancora a interpretare ruoli da protagonista nei grandi balletti classici ma anche moderni causando, talvolta, la disapprovazione di molti dei suoi ammiratori.

Nel 1988, l’allora Presidente della Repubblica François Mitterrand lo nominò Chevalier de la Légion d'Honneur, il più alto riconoscimento civile conferito dalla Francia.

Nel 1989 partecipò a una nuova tournée negli Stati Uniti dove interpretò il ruolo del re del Siam nel musical di Rogers e Hammerstein The King and I.

Nel 1991, quando la patologia divenne evidente e conclamata, la perdita della prestanza fisica e il decadimento colpirono molto Nureyev che, negli ultimi mesi, dovette rassegnarsi all'evidenza e al fatto che stesse lentamente morendo. Malgrado la sua salute ormai compromessa continuò a lottare contro l'impietoso decorso della sua malattia, a viaggiare e lavorare senza sosta per portare in scena nuove versioni di balletti e commissionando alcuni dei più coreografici spettacoli del suo tempo; reagendo con cotanta determinazione egli riconquistò l'ammirazione di molti dei suoi detrattori.

 
Il piccolo arcipelago delle isole Li Galli appartenuto a Rudolf Nureyev

Egli alternò le sue apparizioni pubbliche a lunghi periodi di riposo nella sua residenza a Li Galli, un'isola della Costiera Amalfitana che Nurejev aveva interamente acquistato per sé nel 1989 con il desiderio di aprirvi una propria scuola di danza.[24][N 3]

Nonostante le sue ormai precarie condizioni di salute nel marzo del 1992 Nureyev visitò il Kazakistan e fu ospite del Musa Cälil Tatar Academic Opera and Ballet Theater ma quando fece ritorno a Parigi, nel suo appartamento di Quai Voltaire 23, le sue condizioni si aggravarono e dovette essere ricoverato all'ospedale Nôtre Dame du Perpétuel Secours, per sottoporsi a un delicato intervento chirurgico al cuore, compromesso dalle complicazioni di una pericardite.

Superato l'intervento, trascorse l'estate a Li Galli e fece ritorno a Parigi soltanto nell'autunno, in occasione della Prima de La Bayadère all'Opéra l'8 ottobre 1992. Questa fu l'ultima apparizione pubblica dove Nureyev, magrissimo e visibilmente segnato dall'inarrestabile epilogo della sua malattia, fu accolto da una lunga ovazione in piedi da parte del pubblico; in questa occasione il Ministro della Cultura francese Jack Lang gli conferì anche la più alta onorificenza culturale francese: il titolo di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres.[25]

La scomparsa

Il 20 novembre 1992 Rudolf Nureyev venne nuovamente ricoverato all'ospedale Nôtre Dame du Perpétuel Secours a Levallois-Perret, a nord di Parigi, per ulteriori complicazioni ma si spense poco più di un mese dopo, il 6 gennaio 1993 per una crisi cardio-respiratoria, assistito dal suo fidato Robert Taylor e dal suo manager e fisioterapista personale Luigi Pignotti.[26]

 
La tomba di Rudolf Nureyev

Il 13 gennaio si svolsero le solenni esequie in forma laica, presso il grande foyer dell'Opéra Garnier di Parigi sulle note di Giselle e poi il corteo funebre si diresse al cimitero russo di Sainte Geneviève des Bois, appena fuori Parigi, dove il feretro venne tumulato insieme alle sue scarpe da danza in una tomba che riproduce fedelmente il drappeggio di un kilim kazako realizzato a mosaico dal celebre scenografo Ezio Frigerio.

Nureyev fu un appassionato collezionista d'arte, in particolare di dipinti, sculture e preziosi tappeti asiatici. Oltre al grande appartamento di Parigi in Quai Voltaire 23, nel corso degli anni acquistò anche altri immobili a Londra, New York, La Turbie, Monte-Carlo, ai Caraibi, una tenuta in Virginia ma soprattutto la dimora sulla sua isola privata di Li Galli, che fu la più amata.[N 4][27][28][29][30]

Come stabilito dal testamento, alla sua morte tutti i suoi beni furono messi all'asta da Christie's a Londra e New York. A ciascuna delle sorelle ancora in vita Rosa e Razida fu destinata soltanto una quota legittima, un'altra somma fu destinata al suo fidato Robert Tracy, mentre l'ingente ricavato delle aste, oltre trenta milioni di dollari, fu devoluto alle due fondazioni: la Rudolf Nureyev Foundation con sede a Washington e la Nureyev Ballet Monde con sede in Liechtenstein.[31]

Dal 1999 le due fondazioni si sono unite nella The Rudolf Nureyev Foundation con sede a Zurigo; essa, come stabilito, ha il compito di promuovere iniziative culturali e filantropiche, di offrire supporto a nuovi talenti della danza, di gestire un fondo per i ballerini anziani o malati e di sostenere la ricerca medica sull'AIDS.[32]

Riconoscimenti

Nel 1982 ottenne la cittadinanza onoraria austriaca.[33]

  Chevalier de la Légion d'Honneur (1988)

  Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres (1992)

Note

Approfondimenti

  1. ^ Il direttore del Teatro Kirov (ora Teatro Mariinskij), forse perplesso dall'età già avanzata di Nureyev (solo diciassette anni ma di circa tre anni in ritardo rispetto ai neoiscritti), espresse un giudizio molto aspro sul suo provino: «Молодой человек, вы можете стать великим танцором или большой неудачей ... и вы, вероятно, будете большой неудачей» [Giovanotto, potrai diventare un grande ballerino, oppure un grande fallimento... e probabilmente tu sarai un grande fallimento.] Dato il suo temperamento è molto probabile che il giovane Nureyev, stizzito, abbia reagito male a un giudizio simile.
  2. ^ La pena inizialmente fu di quattordici anni ma venne poi dimezzata perché la fuga non fu premeditata. Molti giornalisti del tempo definirono questo suo coraggioso gesto "il grande salto" e Nureyev divenne così il primo artista sovietico a varcare i confini di stato per abbandonare la propria patria; in seguito seguirono il suo esempio anche i colleghi Barisnikov e la Makarova.
  3. ^ L'isola di Gallo Lungo fa parte del piccolo arcipelago delle tre isole Li Galli. Già nel 1924 questo gruppo di piccole isole fu acquistato da un altro coreografo e ballerino russo: Leonide Massine, che fece costruire sulle rovine romane una villa che l'architetto Le Corbusier abbellì ulteriormente.
  4. ^ In un'intervista alla BBC Rudolf Nureyev dichiarò: «I have so many houses, but I have none. The house is the place where there is someone waiting for you. So, the house for me is the theater, where my audience participates.» [Ho tante case, ma non ne ho nessuna. La casa è il luogo dove c’è qualcuno che ti aspetta. Quindi la casa per me è il teatro, dove ad attendermi c'è il mio pubblico.]

Fonti

  1. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 104
  2. ^ Rudolf Nureyev Foundation official website
  3. ^ Autobiography Archiviato il 24 dicembre 2012 in Internet Archive. (RU)
  4. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 28
  5. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 34
  6. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 290
  7. ^ (EN) Michelle Potter, Rudolf Nureyev 1938-1993 (PDF), su danceheritage.org. URL consultato il 20 gennaio 2018.
  8. ^ Rudolf Nureyev, Charismatic Dance Who Gave Fire to Ballet's Image, Dies at 54 di Jack Anderson, The New York Times - Sezione Artistica, 7 gennaio 1993 -sopra www.nytimes.com(EN)
  9. ^ Ruth Page: Early Architect of the American Ballet di Joellen A. Meglin sopra Dance Heritage Coalition a www.danceheritage.org(EN)
  10. ^ The Ruth Page Collection 1918-70 sobra gli Archivi della Biblioteca Pubblica di New York(EN)
  11. ^ Rudolf Nureyev 1938 - 1993 di Michelle Potter - sopra Dance Heritage Coalition a www.danceheritage.org(EN)
  12. ^ Rudolf Nureyev Charismatic Dancer Who Gave Fire to Ballet's Image Dies at 54 di Jack Anderson, The New York Times - Sezione Artistica 7 gennaio 1993, sopra www.nytimes.com (EN)
  13. ^ Maria Tallchief , a Dazzling Ballerina and Muse for Balanchine Dies at 88 di Jack Anderson, The New York Times - Sezione di Danza, 12 aprile 2013(EN)
  14. ^ Da un articolo di Tony Delano del Daily Mirror, 12 luglio 1967
  15. ^ Carolyn Soutar, The Real Nureyev, St. Martin's Press, 2006, ISBN 0-312-34097-4.
  16. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 366
  17. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, pp. 365-369
  18. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 133
  19. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 371
  20. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 369
  21. ^ D. W. McKim e Brian Henson, Muppet Central Guides – The Muppet Show: Rudolf Nureyev, su muppetcentral.com. URL consultato il 19 luglio 2009.
  22. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 369
  23. ^ Watson, P., Nureyev: A Biography, p. 369
  24. ^ http://www.news.com.au/travel/travel-ideas/luxury/inside-the-luxury-private-islands-once-home-to-rudolf-nureyev/news-story/86a6ec94a381fc98fbe93c1507612627
  25. ^ Nureyev Did Have AIDS, His Doctor Confirms, in The New York Times, John Rockwell, 16 gennaio 1993. URL consultato il 18 settembre 2011.
  26. ^ http://www.gay.it/cultura/news/tutti-gli-amori-di-rudolf
  27. ^ http://www.larivistaintelligente.it/le-case-di-rudolf-il-teatro/
  28. ^ http://www.news.com.au/travel/travel-ideas/luxury/inside-the-luxury-private-islands-once-home-to-rudolf-nureyev/news-story/86a6ec94a381fc98fbe93c1507612627
  29. ^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/22/finiscono-all-asta-tesori-di-nureyev.html
  30. ^ https://www.independent.co.uk/news/uk/nureyevs-new-york-furniture-to-be-sold-1450673.html
  31. ^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/02/11/eredita-di-nureyev-alle-sue-fondazioni.html
  32. ^ http://www.nureyev.org/rudolf-nureyev-choreographies/
  33. ^ 1961 - Nureyev defects to the West, su nureyev.org. URL consultato il 24 marzo 2014.

Bibliografia

  • Diane Solway, Nureyev: His Life, William Morrow & Co, 1998.
  • Yuri Matthew Ryuntyu First of all, “Rudolf Nureyev: Without Make-UP” (1995).
  • Bertrand Meyer-Stabley, Rudolf Nureyev - Biografia di un ribelle, tradotto da Elga Mugellini, Torino, Edizioni Lindau, 2009, ISBN 978-88-7180-791-1.
  • Peter Watson, Nureyev: A Biography, Londra, Hodder & Stoughton, 1994, ISBN 0-340-59615-5, OCLC 32162130.
  • Renée Mandl, NUREEV, Rudolf, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. URL consultato il 14 novembre 2015.  

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