Utente:FrancyT18/sandbox
Battistero di San Giovanni in Fonti | |
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Stato | ![]() |
Regione | Campania |
Località | Padula |
Religione | Cristiana |
Titolare | San Giovanni Battista |
Diocesi | Teggiano-Policastro |
Consacrazione | IV secolo d.C. |
Stile architettonico | Paleocristiano |
Il Battistero di San Giovanni in Fonti o Battistero di Marcelliano è un edificio religioso situato al confine tra il Comune di Sala Consilina ed il Comune di Padula, in contrada Fonti, da cui il nome.

Storia
Il Battistero di Marcelliano testimonia uno dei più antichi insediamenti del cristianesimo in epoca costantiniana. Cassiodoro ne riporta la notizia nelle sue Variae, citandolo a riguardo della fiera annuale di San Cipriano che si svolgeva a Marcelliano, antico sobborgo di Cosilinum[1]. Egli scriveː
«Frequenti siquidem probatione didicimus Lucaniae conventu qui prisca superstitione Leucothea nomen accepit, quod ibi sit aqua nimio candore perspicua, praesumptionibus illicitis rusticorum facultates negotiantium hostili direptione saepe laceratas, ut qui ad natale sancti Cypriani religiosissime venerant peragendum mercimoniisque suis faciem civilitatis ornare, egentes turpiter inanesque discederent. [...] Est enim conventus iste et nimia celebritate festivus et circumiectis provinciis valde proficuus. [...] Est enim et locus ipse camporum amoenitate distensus: suburbanum quoddam Consilinatis antiquissimae civitatis, qui a conditore sanctorum fontium Marcellianum nomen accepit. hic erumpit aquarum perspicua et dulcis ubertas, ubi in modum naturalis antri apsidis fabricata concavitas sic perspicuos liquores emanat, ut vacuum putes lacum, quem non dubitas esse plenissimum. hic perlucidus usque ad fundum patet, ut aspectibus tuis aerem potius apparere iudices, non liquorem. aemulatur serenum diem aqua subtilissima, nam quicquid in imo geritur, inoffensa oculis claritate monstratur. Conludunt illic gregatim laetissimi pisces, qui ad manus pascentium sic intrepidi veniunt, tamquam se noverint non esse capiendos: nam qui tale aliquid praesumpsit efficere, mox poenam divinitatis cognoscitur excepisse.»
Il battistero sorgeva sulle mura di un preesistente edificio pagano, evidente dal fatto, tra l'altro, che furono trovate nelle sue vicinanze molte tombe. Infatti, nel 1928, crollato un muro di rafforzamento nella sua parte occidentale, fu ritrovata un'epigrafe incisa sullo stipite di una porta, probabilmente da una tomba pagana del luogo.̝ La tomba, di età imperiale, portava l'incisione D(is) M(anibus)/ MARC/ELLIN/O FILIO /PARENT(es) / FECER(unt)[2]. Già nel 1903, comunque, in un varco del torrente Fonti fu trovata un'epigrafe di cui restava solo il frammento inferiore destro, con inciso (F)ILIAE LE.../PATER; i frammenti funerari, comunque, furono molti.[3]
Descrizione
Il Battistero di Marcelliano è un battistero che si caratterizza per la sorgente collocata al centro della chiesa. Le acque della sorgente raccolte in una vasca consentivano il battesimo dei fedeli per immersione.
Nel corso del XIX secolo si abbandona la maggior parte delle strutture a causa dell’innalzamento dell’acqua, quindi si passa ad utilizzare solo l’ambiente ad ovest (Pannello espositivo n.3 presente presso il Battistero).
Il battistero presenta una struttura a pianta quadrangolare fondata su degli archi. Attualmente appena entrati ci ritroviamo nella cappella absidata del Battistero dove possiamo trovare degli affreschi.
Al centro del battistero troviamo dell’acqua che proviene dalla sorgente che si trova proprio al di sotto del Battistero. Subito sulla nostra sinistra possiamo vedere un altare, elevato con il passare del tempo per impedire all'acqua di inondarlo.
Decorazione
All’interno del Battistero è presente un affresco che raffigura dei santi.
Su una parete della cappella absidata, possiamo ancora osservare degli affreschi, che raffigurano dei Santi probabilmente posti ai lati della figura di Cristo. Dei resti di alcuni affreschi che raffigurano quattro Evangelisti, sono conservati nella Certosa di Padula.
Note
Bibliografia
- Associazione Amici del Cassaro, Padula prima e durante la Certosa. I luoghi, i monumenti e le vicende della sua storia, Lagonegro, Zaccara, 1998.
- Maria Carla Gallo, La riscoperta di Cosilinum, Salerno, Laveglia, 2004.
- Joselita Raspi Serra-Enrico Crispolti, Storia del Vallo di Diano, vol. 4, La cultura artistica, Salerno, Laveglia, 2004.