Canal Defence Light

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Il Canal Defence Light, abbreviato nella forma CDL, è stata un'arma segreta britannica della seconda guerra mondiale.

Canal Defence Light
Una torretta CDL installata su un carro M3 Grant, al posto della torretta originale dove il cannone da 37 mm è sostituito da un fantoccio.
TipoArma non letale
OrigineRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Impiego
UtilizzatoriStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
ConflittiSeconda Guerra Mondiale
Produzione
ProgettistaMarcel Mitzakis
Numero prodotto300 su scafo Matilda
335 su scafo M3
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Il sistema si basava sull'uso di una potente lampada ad arco utilizzata in funzione di proiettore da ricerca, montata in una torretta corazzata di un carro armato. Fu pensato per un utilizzo principalmente notturno, quando l'assenza di luce non permetteva di individuare le posizioni nemiche. Lo scopo secondario della potente lampada era quello di abbagliare e disorientare le truppe nemiche, diminuendo la loro precisione di tiro. Il nome Canal Defence Light fu utilizzato per nascondere il vero scopo del dispositivo, così come la stessa denominazione utilizzata dallo United States Army, come T10 Shop Tractor.

Caratteristiche tecniche

L'idea è attribuita a un cittadino greco, tale Marcel Mitzakis, che ideò il sistema per conto della De Thoren Syndicate negli anni trenta, sotto il consiglio di John F.C. Fuller. Il dispositivo fu mostrato al War Office britannico per la prima volta nel 1937. Sebbene già quattro esemplari di preserie fossero stati ordinati per valutazioni, i collaudi non cominciarono prima del 1940: poco dopo il War Office decise di ordinare oltre 300 lampade da adattare ai carri. Un primo prototipo fu costruito usando un carro Mk II Matilda, la cui torretta originale fu sostituita da una cilindrica contenente una lampada che erogava 12,8 candele di potenza, abbinata a una mitragliatrice BSA Besa da 7,92 mm.[1]

La torretta-proiettore includeva una postazione per un operatore che aveva il compito di sostituire gli elettrodi al carbonio ogni qual volta essi si bruciavano. La potente luce fuoriusciva da un'angusta feritoia verticale larga 5,10 cm e lunga 61 cm, dimensioni volute principalmente allo scopo di prevenire il danneggiamento dei sistemi ottici durante il combattimento. Il fascio di luce divergeva per 19° in orizzontale e per 1,9° in verticale, creando un'area di luce di 31×311 metri, alla distanza di 910 metri circa. La torretta poteva ruotare di 360° e l'apparato illuminante godeva di un limitato alzo che andava da -10° a + 10°. La luce generata era di colore bianco, ma potevano essere implementati filitri appositi di colore blu o ambra potevano variare il colore del fascio di luce. Una specie di otturatore poteva agire sulla lampada facendola lampeggiare due volte al secondo, abbagliando così le truppe sulle quali fosse stato puntanto. Nel corso degli esperimenti fu scoperto che, con l'utilizzo della luce blu, i carri che utilizzavano il CDL apparivano più distanti di quanto essi realmente fossero; fu altresì notato che un impiego combinato di due fasci di luce, uno blu e l'altro ambra, illuminava di luce bianca il bersaglio designato.[2]

 
Particolare della lampada ad arco usata nel CDL

Lo scafo del Matilda fu successivamente rimpiazzato dallo scafo del carro medio statunitense M3 Lee/Grant, ritenuto superiore sotto più punti di vista: era più largo, capiente e meglio corazzato, nonché decisamente più veloce e agile e, pertanto, capace di seguire le avanzate dei carri armati in maniera convenzionale. Anche in questo caso la torretta originale fu rimpiazzata per ospitare la postazione del proiettore, nella quale una BSA Besa occupava il posto del pezzo da 37 mm (del quale fu però previsto un simulacro); l'arma fu poi scambiata con una Browning M1919 nelle versioni successive.[1] Nei Grant così modificati il capocarro era costretto a sedere a fianco del pilota, la torretta-proiettore essendo non troppo spaziosa, ma l'armamento in casamatta anteriore destra (un cannone da 75 mm) fu mantenuto. Il progetto fu portato avanti in gran segreto e fu testato con successo durante le manovre "Primerose" nel 1943 a Tighnabruaich in Scozia. Ciononostante il riscontro delle autorità militari fu che «è troppo incerto che [il carro] possa essere un elemento fondamentale dal quale debba dipendere un'invasione».

Il CDL fu comunque mostrato agli alti ufficiali dell'United States Army nel 1942, inclusi i generali Dwight Eisenhower e Mark Clark]): gli statunitensi furono colpiti dall'idea e decisero di produrre la loro versione di veicolo CDL. Il mezzo fu definito in codice Leaflet e il programma di addestramento relativo fu designato Cassock.[3] Quale ulteriore misura di segretezza i processi costruttivi furono dispersi tra varie aziende sul suolo americano: la conversione degli M3 in CDL era effettuata dalla American Locomotive Company sotto la denominazione di Shop Tractor M10, ma le torrette furono prodotte dalla Pressed Steel Car Company in veste fasulla di torrette per la difesa costiera; ancora, le lampade ad arco furono fornite dal corpo genieri. L'assemblaggio finale del CDL avveniva, infine presso l'arsenale di Rock Island. Per la fine del 1944 erano stati fabbricati 497 mezzi.[4] Gli equipaggi furono addestrati a Fort Knox e nell'area delle grandi manovre in California-Arizona, quindi sei battaglioni corazzati furono successivamente trasferiti in Gran Bretagna unendosi ai carri CDL britannici.[5]

Impiego operativo

Le unità anglo-statunitensi CDL (le prime delle quali inquadrate nella 79th Armoured Division) non giunsero in Francia fino all'agosto 1944. I carri inglesi della 35th Tank Brigade e gli americani del 9th Armoured Group vennero tenuti in Inghilterra. La loro modalità di impiego era così segreta che la sorpresa veniva considerata un elemento essenziale da utilizzare. Tutta questa segretezza ostacolò il suo impiego, in quanto spesso i comandanti ne avevano poca familiarità, o addirittura non ne conoscevano nemmeno l'esistenza, e il sistema non veniva preso in considerazione quando venivano preparati i piani di attacco.[2] Piuttosto che lasciare gli equipaggi addestrati a fare nulla, la maggior parte delle unità speciali fu convertita ad altri ruoli speciali (come carri sgombero mine) o come unità di servizio regolari. Per l'attraversamento del Reno furono utilizzate alcune unità CDL. Lo squadrone britannico che non era stato convertito dal CDL fu utilizzato a nord, 64 CDL Americani furono riportati in uso con i loro ex equipaggi. I carri statunitensi furono distribuiti alla Prima, Terza e Nona armata.[6]

Gli alleati utilizzarono i CDL per proteggere il ponte di Ludendorff dopo che fu catturato durante la battaglia di Remagen. I tedeschi utilizzarono letteralmente ogni arma a loro disposizione per cercare di distruggere il ponte, incluso l'invio di sommozzatori dotati di respiratori subacquei italiani per installare delle mine galleggianti.[7] Ovviamente anche questo tentativo fallì, con i sommozzatori che vennero scoperti dalla Polizia Militare e successivamente accecati con i CDL.[8]

La corazza a protezione dei CDL li rendeva più adatti a questo compito rispetto ai tradizionali proiettori visto che, in alcuni settori, la riva orientale del fiume era tenuta da forze tedesche che sottoponevano i carri CDL a un notevole fuoco d'artiglieria e di armi leggere. Ironia della sorte, l'uso effettivo del sistema somigliava al suo nome, che era stato concepito per non lasciarne intendere il reale utilizzo. Più tardi, la battaglia si spostò verso est e i CDL furono utilizzati per illuminare i ponti a vantaggio dei genieri che effettuavano manutenzione. I proiettori convenzionali sarebbero stati più adatti, ma non ve ne era nessuno disponibile. I CDL furono infine sostituiti da proiettori tedeschi catturati.[2]

Utilizzatori

 
Il Matilda CDL conservato al Bonvington Tank Museum

L'11th Royal Tank Regiment fu creato nel gennaio 1941 e designato per il ruolo di CDL nel maggio dello stesso anno. L'unità si addestrò presso il castello di Lowther vicino a Penrith ed era basata a Brougham Hall, Cumberland. Passò il 1942 e il 1943 in Medio Oriente senza venir utilizzata, tornando nel Regno Unito nell'aprile del 1944. Sbarcò in Normandia il 12 agosto 1944, senza alcun intervento fino al 29 settembre 1944, quando gli fu ordinato di trasferire tutta la sua attrezzatura al 42nd e 49th Royal Tank Regiment e venne designato per operare il mezzo anfibio americano LVT-4, conosciuto dall'esercito britannico come Buffalo Mark IV.

A loro volta, il 42th e il 49th Royal Tank Regiments rimasero in gran parte inattivi per il resto della guerra; le tre le unità furono sciolte dopo la fine delle ostilità.

I battaglioni del 9th Tank Group prepararono la variante Grant del CDL a Camp Bouse nel deserto dell'Arizona. Nel 1944, prima dell'impiego nel teatro europeo delle operazioni, continuarono l'addestramento sulle colline di Preseli a Pembrokeshire, nel Galles occidentale.

Alle 06:00, prima dell'alba, il 18 novembre 1944, i proiettori giganti della 357th Searchlight Battery della la Royal Artillery fornirono una luce indiretta per i carri che sminavano la zona, sostenendo la fanteria nel corso dell'Operazione Clipper.

Alcuni carri britannichi furono mandati in India nel 1945. La Decima armata americana chiese lo schieramento di CDL per la battaglia di Okinawa, ma i combattimenti terminarono prima di un loro utilizzo.

Durante la guerra di Corea vi fu un requisito per proiettori da utilizzare sul campo di battaglia. Vi fu un breve interesse per un riutilizzo di un CDL su disegno del carro M4 Sherman (T52), iniziato nel 1944, ma fu appurato che quattro battaglioni avrebbero potuto essere dotati di proiettori normali per il costo di un singolo CDL.[9]

Esemplari supertiti

L'unico esemplare di Matilda equipaggiato CDL è presente nella collezione dei Royal Armoured Corps presso il Bonvington Tank Museum, nel Dorset in Inghilterra. L'unico CDL su scafo M3 si trova invece al Cavalry Tank Museum di Ahmednagar in India.[10][11]

Note

  1. ^ a b (EN) Tank Infantry Mk II A12, Matilda CDL, su tankmuseum.org. URL consultato il 2 ottobre 2017.
  2. ^ a b c (EN) Armored Special Equipment, Study No. 52, General Board, United States Forces, European Theater, su lonesentry.com. URL consultato il 2 ottobre 2017.
  3. ^ Hunnicutt, p. 394-395.
  4. ^ Hunnicutt, p. 397.
  5. ^ Hunnicutt, p. 398.
  6. ^ Hunnicutt, p. 399
  7. ^ Charles B. MacDonald, US Army in WW II: The Last Offensive (PDF), CMH Pub 7-9-1, Washington D.C., Center for Military History, Government Printing Office, 1973, pp. 208–235, 210ff. URL consultato il 19 novembre 2014.
  8. ^ Emerson Thomas McMullen e George Rogers, George Rogers and the Bridge at Remagen, su www2.gasou.edu. URL consultato il 19 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2003).
  9. ^ Hunnicutt, p. 401
  10. ^ Surviving M2 Medium, M3 Lee and M3 Grant tanks (PDF), 14 luglio 2014.
  11. ^ Picasa Web Albums - Raosaheb Patil - Nagar - Tank ..., su google.com.

Bibliografia

  • J.F.C. Fuller, The Second World War - 1939-45 - A strategical and Tactical History, Duell, Sloan and Pearce, 1949.
  • R.P. Hunnicutt, Sherman - A History of the American Medium Tank, Presidio Press, 1994 [1978].

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