Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04
Il Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, noto semplicemente come FC Schalke 04 o anche solo Schalke, è una società polisportiva tedesca di Gelsenkirchen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
FC Schalke 04 Calcio ![]() | |
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Die Knappen (I Minatori), Die Königsblauen (i Blu Reali) | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Inno | "Blau und weiss wie lieb ich Dich" e "Königsblauer S04" |
Dati societari | |
Città | ![]() |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Bundesliga |
Fondazione | 1904 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Veltins-Arena (61.482 posti) |
Sito web | www.schalke04.de |
Palmarès | |
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Titoli di Germania | 7 |
Trofei nazionali | 5 Coppe di Germania 1 Supercoppe di Germania |
Trofei internazionali | 1 Coppe UEFA/Europa League 2 Coppa Intertoto UEFA 1 Coppa delle Alpi |
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Si invita a seguire il modello di voce |
La sezione calcistica gioca nella Bundesliga, la massima serie del campionato nazionale. Nel suo palmarès annovera 7 campionati, 5 Coppe di Germania, 1 Coppa di Lega tedesca e 1 Supercoppa di Germania, 1 Coppa UEFA, 2 Coppe Intertoto.
Il club è attivo anche in altri sport quali la pallacanestro, la pallamano, l'atletica leggera e, recentemente, nell'eSport.
Storia
Origini
Il club fu fondato il 4 maggio 1904 con il nome di Westfalia Schalke da un gruppo di studenti di scuola superiore e all'inizio vestiva il rosso e il giallo. La squadra non riuscì a guadagnare l'accesso alla Westdeutscher Spielverband e continuò a giocare come molte delle "associazioni non riconosciute" di cui pullulava il calcio tedesco alle sue origini.
Nel 1912, dopo vari tentativi andati a vuoto di entrare nella lega ufficiale, si fuse con il club ginnico Schalker Turnverein 1877 allo scopo di facilitare l'ingresso di quest'ultima compagine. L'accordo rimase in essere fino al 1915, quando l'SV Westfalia Schalke fu ristabilito come club indipendente. La separazione si rivelò momentanea e nel 1919 le due società si unirono nuovamente a formare il Turn- und Sportverein Schalke 1877. Il nuovo club vinse il suo primo trofeo, la Schalke Kreisliga, nel 1923. Fu in questo periodo che i giocatori e i sostenitori dello Schalke furono soprannominati Die Knappen – che in tedesco antico significa I Minatori – poiché molti giocatori e tifosi dello Schalke lavoravano nelle miniere di carbone di Gelsenkirchen.
Nel 1924 la squadra di calcio si separò ancora una volta dal club ginnico, questa volta portando con sé il presidente del club. Assunto il nome di FC Schalke 04, il club adottò le uniformi blu e bianche anche oggi utilizzate, e così nacque il secondo soprannome della squadra: Die Königsblauen" (I Blu Reali). L'anno seguente divenne la squadra locale egemone, grazie ad uno stile di gioco originale, fatto di passaggi corti e rapidi. Questo sistema in seguito sarebbe diventato famoso con il nome di "Schalker Kreisel" (trottola roteante). Nel 1927 questo tipo di gioco condusse la formazione nelle zone alte della Gauliga Ruhr, poi in seconda divisione e infine nella prima fase delle finali nazionali.
L'ascesa nazionale
Il club, ormai popolare, costruì un nuovo stadio, il Glückauf-Kampfbahn, nel 1928 e si vide riconosciuto il supporto della città cambiando nome in FC Gelsenkirchen-Schalke 04. Vinse il suo primo campionato della Germania nel 1929, ma l'anno dopo fu sanzionata per aver oltrepassato i limiti salariali stabiliti dalla federazione e, in un'epoca in cui la professionalizzazione nello sport non era ben vista, le fu proibito di disputare il campionato per quasi un anno e mezzo. Tuttavia il divieto ebbe poco impatto sulla popolarità del club: nella prima partita dopo la sanzione, giocata contro il Fortuna Düsseldorf nel giugno 1931, la squadra portò nel suo stadio ben 70.000 spettatori.
Con la riorganizzazione del calcio tedesco ad opera del Terzo Reich nel 1933, lo Schalke si trovò a giocare nella Gauliga Westfalen, una delle sedici prime divisioni istituite per rimpiazzare le innumerevoli leghe regionali e locali, ciascuna delle quali rivendicava lo status di massima serie. Dopo molti anni di dominio regionale lo Schalke si impose finalmente all'attenzione nazionale con il raggiungimento della finale del campionato tedesco di quell'anno. Il match contro il Düsseldorf si concluse con una sconfitta per 3-0. Quel risultato fu il preludio al decennio più ricco di successi nella storia della squadra: dal 1933 al 1942 il club comparve in 14 finali nazionali su 18 - 10 nel campionato tedesco e 8 nel Tschammerpokal, antesignano dell'odierna Coppa di Germania.
Il periodo 1934-1942 in campionato
Il primo titolo nazionale dello Schalke arrivò nel 1934 grazie alla vittoria per 2-1 contro il favorito Norimberga. L'anno dopo la squadra difese il titolo contro lo Stoccarda, che fu battuto per 6-4. Il club saltò la finale del 1937, ma fece la sua comparsa nelle finali nazionali per ciascuno dei sei anni successivi, uscendone vittorioso negli anni 1937, 1939, 1940 e 1942. Tre di queste finali nazionali le giocò contro squadre austriache – Admira Vienna, Rapid Vienna e First Vienna – le quali giocavano nella Gauliga Ostmark tedesca dopo l'annessione dell'Austria al Reich nel 1938.
I Königsblauen fecero anche frequenti comparse nella finale dello Tschammerpokal, ma qui ebbero meno fortuna. Persero infatti la prima Tschammerpokal venendo sconfitti per 2-0 dal Norimberga nel 1935 e furono superati anche nelle finali degli anni 1936, 1941 e 1942. La loro unica vittoria nella Coppa giunse nel 1937 contro il Düsseldorf.
Per dodici stagioni, dal 1933 al 1945, lo Schalke inanellò una serie record impressionante, vincendo 162 delle 189 partite disputate in Gauliga, pareggiandone 21 e perdendone soltanto 6. Nel corso della lunga cavalcata segnò 924 gol, subendone soltanto 145. Dal 1935 al 1939 rimase imbattuto in campionato. Il dominio del club durante questo periodo lo portò a essere additato ad esempio della "nuova Germania" dalla propaganda nazista, nonostante molti giocatori discendessero da immigrati polacchi, su tutti le due stelle della squadra, Fritz Szepan ed Ernst Kuzorra.
Secondo alcune fonti, Adolf Hitler era un tifoso dello Schalke 04[1].
Dopoguerra
Con la Germania nel caos verso la fine della seconda guerra mondiale lo Schalke giocò solamente due partite nel 1945. Con la guerra rinunciò a giocare regolarmente e per un certo tempo continuò ad essere una squadra forte. Così stabilì un record di scarto per una partita di campionato, dopo un roboante 20-0 contro lo SpVgg Herten, ma questo dato, più che rivelare la potenza della squadra, la dice lunga su come il calcio tedesco si fosse indebolito. Il livello di gioco dello Schalke calò drasticamente e il massimo che poté raggiungere nella nuova Oberliga Ovest del 1947 fu un sesto posto. Entro due anni quel piazzamento si sarebbe trasformato in un dodicesimo posto. Bisogna attendere la metà degli anni cinquanta perché lo Schalke ritorni al suo antico splendore. Finì terzo in una serrata lotta a tre per la conquista della Oberliga West del 1954, che si decise all'ultima giornata. L'anno seguente si qualificò per la finale della Coppa di Germania, ma perse per 3-2 contro il Karlsruhe. Nel 1958 arrivò il settimo titolo tedesco, dopo la vittoria per 3-0 contro l'Amburgo. Ancora oggi è quello l'ultimo titolo vinto dalla squadra.
L'ingresso nella Bundesliga
Lo Schalke continuò a giocare bene negli anni immediatamente precedenti alla formazione della Bundesliga, la nuova lega professionistica tedesca, nel 1963, riuscendo a classificarsi tra le prime quattro per un certo numero di stagioni. Questi risultati gli fruttarono la selezione tra le sedici squadre ammesse al campionato di prima serie.
I primi anni in Bundesliga furono difficili. Nel 1965 evitò la retrocessione soltanto grazie all'allargamento del campionato a diciotto squadre e alla vittoria in un girone di spareggio contro il Karlsruhe e l'Hertha Berlino. Seguì una serie di piazzamenti nelle zone basse della graduatoria, prima di un notevole miglioramento che culminò in un secondo posto finale dietro al Bayern Monaco nel 1972, dopo aver guidato la classifica per la maggior parte della stagione. Nello stesso anno lo Schalke vinse la Coppa di Germania per la seconda volta nella sua storia.
Lo scandalo della Bundesliga del 1971
Nonostante il miglioramento nei risultati i semi di un nuovo e clamoroso capovolgimento erano già stati gettati. Nel 1971 in Bundesliga scoppiò uno scandalo: giocatori e dirigenti di varie squadre furono accusati di aver intascato tangenti. Le indagini dimostrarono che lo Schalke aveva perso volontariamente per 1-0 contro l'Arminia Bielefeld nella partita del 17 maggio valida per la ventottesima giornata. Conseguentemente furono squalificati a vita alcuni giocatori dello Schalke, tra cui tre calciatori - Klaus Fischer, "Stan" Libuda e Klaus Fichtel - che a quei tempi avevano vestito la maglia della nazionale tedesca. Anche se le squalifiche vennero poi tramutate in pene dai sei mesi ai due anni, lo scandalo ebbe profonde ripercussioni su quella che sarebbe diventata di lì a poco una delle squadre egemoni nella Germania degli anni settanta.
Crisi e risorgimento
Nel 1973 il club si trasferì al Parkstadion, costruito appositamente per i Mondiali del 1974 e con una capacità di 70.000 spettatori. Sulla scia dello scandalo le prestazioni della squadra furono mutevoli. Nel 1977 riuscì a ottenere un altro secondo posto, a un solo punto dal Borussia Mönchengladbach campione.
Nei primi anni ottanta i Knappen attraversarono dei problemi e, retrocessi, giocarono in seconda serie nelle stagioni 1981-1982 e 1983-1984. Ritornarono in massima divisione nel 1984 e, dopo un'altra retrocessione nel 1988, disputano la Bundesliga ininterrottamente dal 1991-1992. Nel 1987 intanto Papa Giovanni Paolo II divenne membro onorario del club dopo aver celebrato la messa nel Parkstadion. Il club ha ottenuto il primo trofeo continentale nel 1997, quando vinse la Coppa UEFA sconfiggendo ai rigori la favorita Inter. Questa è, attualmente, l'ultima vittoria di una squadra tedesca nella competizione.
All'inizio del nuovo millennio lo Schalke è stato autore di ottime prestazioni. Durante gli anni novanta e i primi anni del XXI secolo è andato incontro a una positiva trasformazione in una moderna organizzazione sportiva di stampo commerciale e si è affermata come una delle squadre di vertice della Bundesliga. Ha vinto due Coppe di Germania consecutive nel 2001 e nel 2002 e ha guadagnato due secondi posti in Bundesliga nel 2001 e nel 2005. Il secondo posto del 2001 è stato un duro colpo per i tifosi dei Königsblauen. Infatti il Bayern, sfavorito dalla classifica, riuscì a conquistare il titolo in modo clamoroso, segnando un gol all'ultimo minuto sul campo dell'Amburgo.
Nella stagione 2005-2006 lo Schalke si è classificato quarto in campionato, mentre è stato eliminato dalla Champions League nella fase a gironi. Conquistato poi l'accesso alla Coppa UEFA come terzo classificato nel proprio raggruppamento di Champions, ha raggiunto la semifinale, dove è stato eliminato dai futuri vincitori del Siviglia.
Nel 2006-2007 ha condotto a lungo la classifica della Bundesliga, giungendo alla penultima giornata con un punto di vantaggio sullo Stoccarda. In questo turno ha perso per 2-0 in trasferta nel derby contro il Borussia Dortmund e ha consentito allo Stoccarda, vittorioso per 3-2 sul campo del Bochum, di scavalcarlo. Nell'ultimo turno la situazione non è mutata, così lo Schalke è giunto secondo per la terza volta in sette anni.
Nella stagione successiva si è classificato terzo, guadagnandosi l'accesso al terzo turno preliminare della Champions League.
Nell'annata 2008-2009 lo Schalke si è piazzato a metà classifica, e la squadra ha mancato l'accesso alle coppe europee dopo alcuni anni ed è stata eliminata dall'Atlético Madrid nel terzo turno preliminare di Champions League. La partita di andata, giocata alla Veltins-Arena, si è conclusa con il punteggio di 1-0 e quella di ritorno, giocata allo Stadio Vicente Calderón per 4-0. Lo Schalke è retrocesso quindi in Coppa UEFA, dove è stato eliminato nella fase a gruppi. Il nuovo allenatore Fred Rutten è stato esonerato a marzo e sostituito da un trio composto da Mike Buskens, Youri Mulder e Oliver Reck.
Nel 2009-2010, sotto la guida di Felix Magath, la squadra ha condotto a lungo la classifica, ma ha concluso il torneo al secondo posto, a cinque punti dal Bayern Monaco. Nell'estate 2010 la società riesce a mettere a segno tre grandi colpi di mercato comprando prima Christoph Metzelder a parametro zero, poi il 28 luglio 2010 Raúl, dopo che quest'ultimo aveva rescisso il contratto con il Real Madrid ed infine, l'attaccante Klaas-Jan Huntelaar dal Milan per 14 milioni di euro, firmando un contratto triennale fino al 30 giugno 2013.
Nella stagione 2010-2011, sotto la guida di Ralf Rangnick, elimina i campioni d'Europa dell'Inter ai quarti di finale della Champions League con i risultati di 2-5 all'andata a San Siro e 2-1 al ritorno a Gelsenkirchen, raggiungendo per la prima volta nella sua storia le semifinali della competizione, dove viene poi estromesso dagli inglesi del Manchester United Football Club con il punteggio complessivo di 6-1. Al buon percorso in Europa fa però da contraltare un deludente campionato, nel quale lo Schalke 04 chiude in quintultima posizione. Il 21 maggio vince però la Coppa di Germania battendo 5-0 il Duisburg. Il 23 luglio dello stesso anno, battendo ai rigori i neo-campioni di Germania del Borussia Dortmund, la squadra si aggiudica per la prima volta la Supercoppa di Germania.
La stagione 2011-2012 si apre con la partenza di Rangnic: il tecnico lascia l'incarico per motivi personali nel settembre 2011. vede la squadra arrivare terza in campionato, qualificandosi quindi per la fase a gironi dell Champions League 2012-2013, mentre il cammino europeo della squadra di Gelsenkirchen si interrompe soltanto ai quarti di finale di Europa League ad opera dell'Athletic Bilbao. Per quanto concerne la Coppa nazionale lo Schalke non riesce a difendere il titolo, venendo eliminato agli ottavi di finale da una squadra di seconda divisione, il Karlsruher.
La stagione 2012-2013 è positiva: la squadra si piazza al quarto posto in classifica in Bundesliga, qualificandosi ancora per la Champions League. Durante il cammino in Champions League lo Schalke supera il girone B come prima nel girone (davanti ad Arsenal, Olympiacos e Montpellier), ma agli ottavi di finale è eliminato dal Galatasaray, nonostante sia stata la squadra ad aver perso meno partite in tutto il torneo.
Nella stagione 2013-2014 la squadra allenata da Jens Keller, dopo essersi piazzata seconda nel girone con Chelsea, Steaua Bucarest e Basilea, raggiunge nuovamente gli ottavi di finale, dove è eliminata dal Real Madrid, poi vincitore del trofeo (rimedia due sconfitte, per 1-6 in casa e per 3-1 al Bernabéu). In Coppa di Germania delude ed esce al primo turno, ma dopo una prima parte di stagione deludente, si riprende in campionato, malgrado numerosi infortuni gravi occorsi a Jefferson Farfán e Klaas-Jan Huntelaar, grazie anche a nuovi talenti emergenti quali Max Meyer e Leon Goretzka. Delle successive 17 partite ne vince 11 e ne pareggia 3, totalizzando 36 punti. Il terzo posto vale la terza qualificazione consecutiva alla Champions League, avvenimento mai verificatosi in precedenza nella storia del club.
Nella stagione seguente, a causa degli scarsi risultati ottenuti nel girone di Champions League e in Coppa di Germania (dove arriva un'altra eliminazione molto precoce, contro un club di terza divisione), l'allenatore Keller è esonerato gia nell'ottobre 2014. Gli subentra Roberto Di Matteo. Grazie ad un gran recupero la squadra termina il campionato al sesto posto, valevole per la qualificazione in Europa League. In Champions League il cammino dei tedeschi incrocia quello di Chelsea, Maribor e Sporting Lisbona. Grazie al secondo posto nel girone lo Schalke si qualifica ancora una volta per gli ottavi di finale, dove è ancora eliminato dal Real Madrid (sconfitta per 0-2 in casa e vittoria per 4-3 al Bernabéu).
Nell'annata 2015-2016 lo Schalke conclude quinto in campionato. In Coppa di Germania esce al secondo turno contro il Borussia Mönchengladbach, mentre in Europa League, dopo aver vinto il proprio girone con 4 vittorie e 2 pareggi in 6 partite, cade ai sedicesimi di finale, eliminato dallo Šachtar.
Nella stagione 2016-2017 lo Schalke non va oltre il decimo posto in classifica in Bundesliga. In Coppa di Germania è eliminato ai quarti di finale dal Bayern Monaco, in Europa League ai quarti di finale contro l'Ajax. Markus Weinzierl è esonerato alla fine della stagione e sostituito dall'italo-tedesco Domenico Tedesco, che a soli 31 anni diviene il più giovane allenatore nella storia del club[2].
Il 26 aprile 2018 viene annunciata una partnership della durata di 5 anni con l'Hebei Fortune dove la società tedesca si prenderà cura della strategia di crescita delle giovanili dei partner cinesi con lo scopo di sviluppare i giovani talenti cinesi usando come modello il coaching della Bundesliga.[3]
Cronistoria
Cronistoria del Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04 | |
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Campione di Germania (1º titolo).
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Colori e simboli
Simboli ufficiali
Stemma
Lo stemma raffigura un martello di colore blu che racchiude la S di Schalke e 04 l'anno di fondazione (il 1904).
Inno
"Blau und weiss wie lieb ich Dich" (Bianco e blu come ti amo) e "Königsblauer S04" (Blu reale S04) sono i due inni ufficiali. "Opa Pritschikowski" è anche un coro popolare tra i tifosi.
Strutture
Stadio
Lo stadio di casa dello Schalke 04 è, dal 2001, la Veltins-Arena, impianto che può contenere 61.481 spettatori.
Ad ogni modo la squadra gioca nella sua storia in almeno altri due impianti: prima nel Glückauf-Kampfbahn, che, inaugurato nel 1928 e tutt'oggi esistente, viene abbandonato solamente nel 1973; è così testimone della maggior parte dei successi del club. Successivamente avviene invece il trasloco nel più moderno Parkstadion: costruito in occasione dei Mondiali del 1974 ha ospitato anche incontri dell'Europeo 1988, oltre alla finale di andata della Coppa UEFA 1996-1997, giocata contro l'Inter.
Il Parkstadion viene poi parzialmente demolito, e dal 2001 viene utilizzato l'attuale impianto, uno dei più moderni del mondo. Edificato in previsione dei Mondiali del 2006, nel quale è noto come Arena AufSchalke, è stato anche sede della finale della UEFA Champions League 2003-2004. Da notare che nel 2010, in occasione della partita inaugurale del campionato mondiale di hockey su ghiaccio maschile, l'intero stadio è stato riadattato a palazzetto del ghiaccio; in questa occasione si è registrata la capienza record, 77.803 spettatori, sedicimila posti in più rispetto a quella degli incontri di calcio.
Società
Sponsor
La società ha avuto i seguenti sponsor[4]:
- 1975 - Adidas
Impegno nel sociale
Dal 2008 è attiva la fondazione Schalke hilft!, che si occupa di portare aiuto alle persone in difficoltà della regione[5].
Altre sezioni della società
Lo Schalke 04 è una società polisportiva. Oltre al calcio esistono sezioni di pallacanestro[6], pallamano[7], atletica leggera[8] e ping pong[9].
Diffusione nella cultura di massa
Nell'ottobre 2012 lo Schalke 04 ha ultimato il "Fan Feld", il cimitero per i suoi tifosi più sfegatati. All'interno vi sono 1904 tombe disponibili (per ricordare la data di fondazione del club) e ciascun loculo costa non meno di 5406 euro.[10]
Allenatori
Gli allenatori del club sono stati[11]:
- Heinz Ludewig (3 aprile 1925 – 1927)
- Gustav Wieser (25 maggio 1928 – 1929)
- Kurt Otto (11 agosto, 1929 – 1930)
- August Sobotka (1930–1931)
- Hans Sauerwein (1º agosto 1931 – 1º luglio 1932)
- Kurt Otto (20 luglio 1932 – 1933)
- Hans Schmidt (15 agosto 1933 – 7 luglio 1938)
- Otto Faist (26 ottobre 1938 – 1942)
- Ernst Kuzorra (1946–1947)
- Willi Schäfer (4 novembre 1947 – 1948)
- Theo Langl (1948)
- Ferdinand Swatosch (1º dicembre 1948 – 1949)
- Fritz Szepan (31 agosto 1949 – 1954)
- Eduard Frühwirth (1954 – 31 maggio 1959)
- Nandor Lengyel (1959–1960)
- Georg Gawliczek (1960 – 25 aprile 1964)
- Fritz Langner (26 aprile 1964 – 30 giugno 1967)
- Karl-Heinz Marotzke (1º luglio 1967 – 13 novembre 1967)
- Günter Brocker (18 novembre 1967 – 17 novembre 1968)
- Rudi Gutendorf (22 novembre 1968 – 7 settembre 1970)
- Slobodan Čendić (8 settembre 1970 – 30 giugno 1971)
- Ivica Horvat (1º luglio 1971 – 30 giugno 1975)
- Max Merkel (1º luglio 1975 – 9 marzo 1976)
- Friedel Rausch (10 marzo 1976 – 20 dicembre 1977)
- Uli Maslo (21 dicembre 1977 – 30 giugno 1978)
- Ivica Horvat (1º luglio 1978 – 17 marzo 1979)
- Gyula Lóránt (19 marzo 1979 – 4 dicembre 1979)
- Dietmar Schwager (5 dicembre 1979 – 22 aprile 1980)
- Fahrudin Jusufi (21 aprile 1980 – 26 maggio 1981)
- Heinz Redepennig (interim) (26 maggio 1981 – 30 giugno 1981)
- Rudi Assauer (interim) (27 maggio 1981 – 30 giugno 1981)
- Sigfried Held (1º luglio 1981 – 20 gennaio 1983)
- Jürgen Sundermann (24 gennaio 1983 – 30 giugno 1983)
- Diethelm Ferner (1º luglio 1983 – 30 giugno 1986)
- Rolf Schafstall (1º luglio 1986 – 7 dicembre 1987)
- Horst Franz (29 dicembre 1987 – 18 settembre 1988)
- Diethelm Ferner (9 settembre 1988 – 2 aprile 1989)
- Helmut Kremers (interim) (3 aprile 1989 – 10 aprile 1989)
- Peter Neururer (11 aprile 1989 – 13 novembre 1990)
- Klaus Fischer (interim) (14 novembre 1990 – 31 dicembre 1990)
- Aleksandar Ristić (1º gennaio 1991 – 30 aprile 1992)
- Klaus Fischer (interim) (1º maggio 1992 – 30 giugno 1992)
- Udo Lattek (1º luglio 1992 – 17 gennaio 1993)
- Helmut Schulte (18 gennaio 1993 – 10 ottobre 1993)
- Jörg Berger (11 ottobre 1993 – 3 ottobre 1996)
- Hubert Neu (interim) (4 ottobre 1996 – 8 ottobre 1996)
- Huub Stevens (9 ottobre 1996 – 30 giugno 2002)
- Frank Neubarth (1º luglio 2002 – 25 marzo 2003)
- Marc Wilmots (interim) (26 marzo 2003 – 30 giugno 2003)
- Jupp Heynckes (25 giugno 2003 – 15 settembre 2004)
- Eddy Achterberg (interim) (15 settembre 2004 – 28 settembre 2004)
- Ralf Rangnick (28 settembre 2004 – 12 dicembre 2005)
- Oliver Reck (interim) (12 dicembre 2005 – 4 gennaio 2006)
- Mirko Slomka (4 gennaio 2006 – 13 aprile 2008)
- Michael Büskens (interim) (14 aprile 2008 – 30 giugno 2008)
- Fred Rutten (1º luglio 2008 – 26 marzo 2009)
- Michael Büskens (interim) (1º aprile 2009 – 30 giugno 2009)
- Felix Magath (1º luglio 2009 – 16 marzo 2011)
- Josef Eichkorn (interim) (17 marzo 2011 – 20 marzo 2011)
- Ralf Rangnick (21 marzo 2011 – 22 settembre 2011)
- Josef Eichkorn (interim) (23 settembre 2011 – 26 settembre 2011)
- Huub Stevens (27 settembre 2011 – 16 dicembre 2012)
- Jens Keller (16 dicembre 2012 – 7 ottobre 2014)
- Roberto Di Matteo (7 ottobre 2014 – 26 maggio 2015)
- André Breitenreiter (12 giugno 2015 – 15 maggio 2016)
- Markus Weinzierl (2 giugno 2016 – 10 giugno 2017)
- Domenico Tedesco (10 giugno 2017 - attuale)
Giocatori
Hall of Fame
Il seguente è l'elenco dei giocatori facenti parte della Hall of Fame presente sul sito ufficiale del club:
Portiere[12]:
- Norbert Nigbur (1966-1976; 1979-1983)
Difensori[13]:
- Rolf Rüssmann (1969-1973; 1974-1980)
- Klaus Fichtel (1965-1980; 1984-1988)
- Olaf Thon (1983-1988; 1994-2002)
Centrocampisti[14]:
- Marc Wilmots (1996-2000; 2001-2003)
- Fritz Szepan (1925-1949)
- Ingo Anderbrügge (1988-1999)
- Ernst Kuzorra (1923-1950)
Attaccanti[15]:
- Rüdiger Abramczik (1973-1980; 1987-1988)
- Klaus Fischer (1970-1981)
- Reinhard Libuda (1961-1965; 1968-1972; 1973-1976)
Allenatore[16]:
- Huub Stevens (1996-2002; 2011-2012)
Vincitori di titoli
I seguenti giocatori hanno ottenuto risultati di prestigio con le loro nazionali nel periodo di militanza nella società:
- Campioni del mondo
- Manuel Neuer (2011)
- Ebbe Sand (2001)
- Christian Poulsen (2005, 2006)
- Levan K'obiashvili (2011)
- Jiří Němec (1997)
Palmarès
Competizioni nazionali
16 trofei
Competizioni internazionali
3 trofei
- Coppa UEFA: 1
- Coppa Intertoto UEFA: 2 (record)
Competizioni regionali
- 1934, 1935, 1936, 1937, 1938, 1939, 1940, 1941, 1942, 1943, 1944
- 1951, 1958
- Coppa della Germania occidentale: 1
- 1955
- Campionato della Germania occidentale: 4
- 1929, 1930, 1932, 1933
- Ruhrbezirk: 6
- 1927, 1928, 1929, 1930, 1932, 1933
- Westfalia Cup: 2
- 1943, 1944
Altri piazzamenti
- Secondo posto: 1971-1972, 1976-1977, 2000-2001, 2004-2005, 2006-2007, 2009-2010, 2017-2018
- Terzo posto: 1995-1996, 2007-2008, 2011-2012, 2013-2014
- Finalista: 1935, 1936, 1942, 1954-1955, 1968-1969, 2004-2005
- Semifinalista: 1943, 1961-1962, 1964-1965, 1970-1971, 1979-1980, 1983-1984, 2009-2010, 2017-2018
- Finalista: 1940, 2010
- Secondo posto: 1983-1984
- Semifinalista: 1969-1970
- Semifinalista: 2005-2006
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali
Campionati nazionali
Dalla stagione 1933-1934 alla stagione 2017-2018 compresa, la squadra ha partecipato a:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Gauliga Westfalen | 11 | 1933-1934 | 1943-1944 | 76 |
Oberliga West | 15 | 1947-1948 | 1962-1963 | ||
Bundesliga | 50 | 1963-1964 | 2017-2018 | ||
2º | 2. Fußball-Bundesliga | 5 | 1981-1982 | 1990-1991 | 5 |
Partecipazione alle coppe europee
Nelle competizioni europee lo Schalke 04 ha ottenuto contro i finlandesi dell'HJK la miglior vittoria in assoluto, un 6-1 nel ritorno dei play-off della Europa League 2011-2012, mentre la peggior sconfitta, un 6-1 casalingo, è avvenuta nell'andata degli ottavi della UEFA Champions League 2013-2014 contro gli spagnoli del Real Madrid[17].
Alla stagione 2015-2016 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[17]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 9 | 1958-1959 | 2014-2015 |
Coppa delle Coppe | 2 | 1969-1970 | 1972-1973 |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 13 | 1976-1977 | 2015-2016 |
Coppa Intertoto | 2 | 2003 | 2004 |
Statistiche individuali
Per quanto riguarda le competizioni internazionali, Gerald Asamoah è il giocatore con più presenze totali, 63, mentre Klaas-Jan Huntelaar è il miglior marcatore, avendo realizzato 31 reti durante tutta la sua militanza nel club[17].
Vengono riportati di seguito i calciatori per numero di presenze e gol con la maglia dello Schalke 04:
I primi dieci giocatori per numero di presenze[18]:
- 500 Klaus Fichtel (1965-1980; 1984-1988)
- 370 Gerald Asamoah (1999-2010)
- 370 Norbert Nigbur (1966-1976; 1979-1983)
- 324 Rolf Rüssmann (1969-1973; 19741980)
- 321 Olaf Thon (1984-1988;1994-2002)
- 305 Klaus Fischer (1970-1981)
- 305 Herbert Lütkebohmert (1968-1979)
- 286 Benedikt Höwedes (2007-)
- 284 Jiří Němec (1993-2002)
- 282 Michael Büskens (1992-2002)
I primi dieci giocatori per numero di gol[19]:
- 190 Klaus Fischer (1970-1981)
- 126 Klaas-Jan Huntelaar (2010-2017)
- 87 Kevin Kurányi (2005-2010)
- 85 Ebbe Sand (1999-2006)
- 61 Gerald Asamoah (1999-2010)
- 56 Olaf Thon (1984-1988;1994-2002)
- 53 Jefferson Farfán (2008-2015)
- 52 Erwin Kremers (1971-1979)
- 48 Rüdiger Abramczik (1973-1980; 1987-1988)
- 47 Ingo Anderbrügge (1988-1999)
Tifoseria
Gemellaggi e rivalità
La principale rivalità è nei confronti del Borussia Dortmund, il cosiddetto Revierderby, tuttavia sono sentiti in questo senso anche gli incontri con Bayern Monaco, Colonia e Hertha Berlino[20].
I tifosi dello Schalke hanno invece forti rapporti di amicizia con il Norimberga, la Salernitana e, in misura minore, con Wuppertal, Twente[20], Vardar e Górnik Zabrze[21].
Rosa 2018-2019
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Staff tecnico
Allenatore: | Domenico Tedesco |
Vice-allenatore: | Sven Hübscher |
Preparatore atletico: | Ruwen Faller |
Preparatore atletico: | Markus Zetlmeisl |
Squadra riserve
La società ha una squadra riserve denominata Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04 II, che dalla stagione 2007-2008 milita nella Fußball-Regionalliga, la quarta serie del campionato tedesco di calcio.
Il suo staff tecnico è composto dall'allenatore Bernhard Trares, dal suo vice Manfred Dubski e dal preparatore dei portieri Thomas Schlieck.
Gioca le sue gare interne al Mondpalast-Arena, stadio da 13.500 posti.
Note
- ^ Mario Salvini, Hitler tifava Schalke 04, Gazzetta dello Sport, 18 marzo 2011.
- ^ Bundesliga, Domenico Tedesco si racconta a FOXSports.it
- ^ KOOPERATION MIT HEBEI CHINA FORTUNE FC, su schalke04.de.
- ^ (DE) Schalke-Trikot, in schalke-trikot.de. URL consultato il 15 marzo 2016.
- ^ (DE) Schalke hilft! unterstützt Menschen in der Region, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ (DE) Basketball, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016.
- ^ (DE) Die Handball-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016.
- ^ (DE) Die Leichtathletik-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ (DE) Die Tischtennis-Abteilung des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ Calcio:Lo Schalke 04 inaugura il cimitero per i suoi tifosi, 30 luglio 2012. URL consultato il 30 luglio 2012.
- ^ (DE) Die Trainer des FC Schalke 04, in schalke04.de. URL consultato il 1º giugno 2014.
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Tor, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Abwehr, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Mittelfeld, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Angriff, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- ^ (DE) Jahrhundertelf - Trainer, in schalke04.de. URL consultato il 16 marzo 2016.
- ^ a b c (EN) FC Schalke 04, in www.uefa.com. URL consultato il 12 marzo 2016.
- ^ Schalke 04, in calciozz.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
- ^ Schalke 04, in calciozz.it. URL consultato il 13 marzo 2016.
- ^ a b (EN) FC Schalke 04, in abseits-soccer.com. URL consultato il 16 marzo 2016.
- ^ (DE) Fanfreundschaften & Kontakte, in stadionfans.de. URL consultato l'8 marzo 2016.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04
Collegamenti esterni
- (DE) Sito ufficiale, su schalke04.de.
- (DE) Sito ufficiale della squadra riserve, su knappenschmiede.schalke04.de.
- (DE) Sito ufficiale della Veltins-Arena, su veltins-arena.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 138565163 · LCCN (EN) n2001092105 · GND (DE) 2037491-4 |
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