Governo del Cambiamento
LeaderGiuseppe Conte
Matteo Salvini
Luigi Di Maio
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione2018
PartitoMovimento 5 Stelle
Lega
IdeologiaPopulismo
Euroscetticismo
CollocazioneTrasversalismo (M5S)
Destra (Lega)
Partito europeonessuno (M5S)
MENL (Lega)
Gruppo parl. europeoEFDD (M5S)
ENF (Lega)
Seggi Camera
353 / 630
Seggi Senato
171 / 315
ColoriGiallo, Verde

Il Governo del Cambiamento è una alleanza politica italiana composta dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Giornalisticamente è noto anche come Governo giallo-verde, o talvolta come Governo giallo-blu[1].

L'alleanza è nata in seguito alla sottoscrizione di un programma comune alle due forze politiche (il Contratto per il Governo del Cambiamento) ed ha dato origine al Governo Conte.

Il programma

Politiche per l'immigrazione

Le politiche per l'immigrazione sono guidate dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, che per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina propone l'aumento dei centri di rimpatrio, la riduzione degli sbarchi e l'espulsione di coloro che non hanno diritto di asilo.[2]

Sistema fiscale

Il programma prevede la riforma del sistema fiscale italiano con l'introduzione della no tax area per le famiglie con basso reddito e della flat tax per i privati oltre che per le imprese. Quest'ultima proposta è stata ampiamente criticata in quanto in contrasto con l'articolo 53 della Costituzione che prescrive che il sistema tributario debba essere "improntato a criteri di progressività"[3].

Reddito di cittadinanza

Come proposto in precedenza dal Movimento 5 Stelle, anche il contratto di governo propone l'introduzione del reddito di cittadinanza fissato a 780 euro mensili per la persona singola e della pensione di cittadinanza per chi vive sotto la soglia di povertà.

Taglio dei costi della politica

Per ridurre i costi della politica, nel contratto sono previsti il taglio dei vitalizi ai parlamentari e ai consiglieri regionali, la riduzione del numero dei parlamentari (400 deputati e 200 senatori) e la razionalizzazione dell'uso delle auto blu e degli aerei di stato.

Democrazia diretta

Come nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle, anche nel contratto di governo vi sono alcune proposte per favorire la democrazia diretta quali l'introduzione dei referendum propositivi, l'abolizione del quorum per i referendum abrogativi e l'obbligo per il Parlamento di calendarizzare i disegni di legge di iniziativa popolare. L'attuazione di tali proposte spetta a Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta.

Sanità pubblica

Le due forze politiche si impegnano a riformare il servizio sanitario nazionale per ridurre al minimo le inefficienze e lo spreco di risorse, preservando comunque l'autonomia regionale in materia di servizi sanitari, lasciando al Governo il compito di indicare i livelli essenziali di assistenza.

Acqua pubblica

Le due forze politiche si impegnano inoltre a garantire la qualità dell'acqua pubblica in tutti i comuni migliorando la rete di trasporto dell'acqua, riducendo al minimo le perdite e bonificando le tubazioni dalla presenza di amianto e piombo.

Tutela del Made in Italy

Il programma prevede di tutelare il Made in Italy promuovendo i prodotti italiani all'interno dei trattati commerciali tra l'Unione europea e gli altri paesi, e proteggendo il marchio del Made in Italy attraverso un'etichettatura adeguata.

Ambiente

Le forze politiche si impegnano ad accrescere la consapevolezza in merito alle questioni riguardanti l'ambiente, applicando misure di prevenzione e mantenimento dell'ambiente al fine di mitigare i rischi connessi alle frane, all'idrogeologia e alle inondazioni, promuovendo un'economia verde e sostenendo la ricerca e l'innovazione per il settore delle fonti di energia rinnovabili.

Note

  1. ^ AGI - Agenzia Giornalistica Italia, Il governo è giallo-blu (non giallo-verde) e 'legastellato'. Ora è ufficiale, su Agi. URL consultato il 6 luglio 2018.
  2. ^ Matteo Salvini on Twitter, su Twitter. URL consultato il 20 luglio 2018.
  3. ^ È nella Costituzione il primo no alla flat tax, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 20 luglio 2018.

Voci correlate

Collegamenti esterni