Simonetta Vespucci
Simonetta Vespucci, nata Cattaneo, chiamata la Sans Par per la sua straordinaria bellezza (Genova o Porto Venere, 28 gennaio (?) 1453 – Firenze, 26 aprile 1476), fu una nobildonna italiana, tra le più note del Rinascimento.
| Simonetta Cattaneo | |
|---|---|
| Nascita | Genova o Porto Venere, 28 gennaio (?) 1453 |
| Morte | Firenze, 26 aprile 1476 |
| Luogo di sepoltura | Chiesa di Ognissanti (Firenze) |
| Dinastia | Cattaneo |
| Padre | Gaspare Cattaneo della Volta |
| Madre | Cattochia Spinola |
| Consorte | Marco Vespucci |
Ritenuta dai suoi contemporanei come la più bella donna vivente, venne amata da Giuliano de' Medici, il fratello minore di Lorenzo il Magnifico, e da Sandro Botticelli, che ne fece la sua Musa, rendendola eterna nei suoi più famosi dipinti. La troviamo, infatti, nelle vesti della dea Venere nella Nascita di Venere oppure in una delle Tre Grazie (quella al centro) nell'allegoria della Primavera. Fu musa ispiratrice anche per numerosi altri artisti, tra i quali si distinse Piero di Cosimo, che dipinse il Ritratto di Simonetta Vespucci, nel quale è raffigurata come la regina Cleopatra, con un aspide che le cinge il collo.
Biografia
Origini
Simonetta nacque dai nobili genovesi Gaspare Cattaneo della Volta e Cattochia Spinola il 28 gennaio 1453 (gli storici non sono concordi circa il suo luogo di nascita, se Genova o Fezzano di Porto Venere), membro dunque della nobile famiglia Cattaneo. I suoi genitori divennero noti per aver dato i natali a questa leggendaria "Venere vivente".
Il matrimonio
Nell'aprile del 1469, quando aveva appena sedici anni, andò incontro al giovanissimo sposo Marco Vespucci, un cugino lontano del navigatore Amerigo Vespucci, nella chiesa gentilizia di San Torpete, alla presenza del Doge di Genova e di tutta l'aristocrazia cittadina.
Si ritiene che Simonetta avesse accompagnato da bambina i genitori in esilio nella villa che la famiglia Cattaneo possedeva a Fezzano di Portovenere. La madre aveva sposato in prime nozze Battista Fregoso (1380-1442) da cui aveva avuto una figlia, Battistina, andata sposa a Jacopo III Appiano, signore di Piombino. Inoltre, durante il periodo di esilio, i Cattaneo furono ospitati dagli Appiani a Piombino dove Piero Vespucci, padre di Marco, era spesso ospite per ragioni di affari. A Piombino venne combinato il matrimonio tra Simonetta e Marco.
Il giovane sposo era da poco stato inviato dal padre Piero a Genova per studiare i sapienti ordinamenti del Banco di San Giorgio[senza fonte], di cui era procuratore appunto Gaspare Cattaneo, che nel 1464 era stato testimonio della dedizione di Genova a Francesco Sforza, duca di Milano. Marco Vespucci, accolto dai Cattaneo, si era innamorato perdutamente della bella Simonetta e il matrimonio era stato una logica conseguenza visto l'interesse dei Cattaneo a legarsi con una potente famiglia di banchieri fiorentini, intimi dei Medici. La recente caduta di Costantinopoli e la perdita delle colonie orientali aveva infatti particolarmente colpito economicamente e moralmente la famiglia Cattaneo.
L'arrivo a Firenze
Dopo il matrimonio, la coppia si stabilì a Firenze, città dei Vespucci. L'arrivo degli sposi coincise con l'assunzione di Lorenzo il Magnifico a capo della Repubblica. I due fratelli Lorenzo e Giuliano accolsero gli sposi nel palazzo Medici di via Larga e in loro onore organizzarono una sontuosa festa nella villa di Careggi. Si susseguirono brevi anni di feste e ricevimenti in una vita sontuosa di cui la corte medicea era il centro.
L'apice si raggiunse con il "Torneo di Giuliano", un torneo cavalleresco svoltosi in piazza Santa Croce nel 1475. Qui Giuliano de' Medici, secondo quanto immortalato dal poemetto Stanze per la giostra di Giuliano de' Medici di Agnolo Poliziano, vi vinse un ritratto messo in lizza di Simonetta dipinto dal Botticelli, sul quale era riportata l'iscrizione La Sans Par ("La senza paragoni"), sottolineando ancora una volta la sua incredibile bellezza, alla quale nessuna donna mortale poteva essere paragonata. Simonetta fu la trionfatrice e venne proclamata "regina del torneo". La sua straordinaria bellezza e la sua grazia avevano ormai conquistato tutti a Firenze, in primis Giuliano. Il Pulci le dedicò alcuni leziosi sonetti e anche il Magnifico la celebrò nelle sue Selve d'Amore.
Ma sarà la pittura a lasciarci numerose e splendide testimonianze di questa fanciulla che viene ancora considerata la più bella donna del Rinascimento. Di lei vi è un ritratto del Botticelli alla Galleria Palatina e un altro di Piero di Cosimo al Museo Condé di Chantilly. Simonetta fu pure musa ispiratrice nella rappresentazione pittorica a tema trascendentale nelle celebri Madonne.
La morte
L'esistenza di Simonetta, purtroppo, fu una vera e propria fugace meteora, perché solo un anno dopo, il 26 aprile 1476, moriva di tisi (o peste), all'età di soli ventitré anni. Per la sua triste scomparsa Lorenzo il Magnifico scrisse il sonetto che inizia con "O chiara stella che co' raggi tuoi...", dove la immagina salita in cielo ad arricchire il firmamento.
Ma soprattutto parlano della sua bellezza i celebri quadri di Sandro Botticelli, del quale tutta l'opera fu ispirata da Simonetta anche dopo la morte: la Nascita di Venere, la Primavera e il Sogno di Giuliano, che il Poliziano aveva suggerito all'artista. Alla sua morte egli lasciò scritto di essere sepolto ai suoi piedi; la tomba del pittore, infatti, si trova nella Chiesa di Ognissanti, patronata dalla famiglia Vespucci, accanto alla sua amata Simonetta.
Ritratti e omaggi
"Muore giovane chi è caro agli dei" (Menandro)
Come già detto, molti furono gli artisti che cercarono di catturare la bellezza di Simonetta, troncata nel fiore della gioventù a soli ventitré anni. Tra i più noti ritratti vengono ricordati quelli di Piero di Cosimo e di Sandro Botticelli.
Filmografia su Simonetta Vespucci
L'attrice siciliana Giusy Buscemi ha interpretato Simonetta Vespucci nel documentario Stanotte a (2016).
Nella serie televisiva Medici (stagione 2), Simonetta ha il volto di Matilda Lutz.
Note
Bibliografia
- Marcello Vannucci, Le donne di casa Medici, Newton Compton Editori, Roma 1999, ristampato nel 2006 ISBN 8854105260
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Simonetta Vespucci
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Simonetta Vespucci
Collegamenti esterni
- (EN) Fonte: Archivio online di documenti sulla famiglia Medici, su documents.medici.org.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 96184811 · ISNI (EN) 0000 0001 1578 7852 · SBN PUVV329603 · CERL cnp01318916 · ULAN (EN) 500071910 · LCCN (EN) n85002165 · GND (DE) 119344904 · BNF (FR) cb11939653w (data) · J9U (EN, HE) 987007269683305171 |
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