Esercito collaborazionista cinese
Con Esercito collaborazionista cinese si indicano genericamente le forze armate dei vari governi fantoccio istituiti dall'Impero giapponese in Cina durante gli anni della seconda guerra sino-giapponese, e in particolare quelle del Governo provvisorio della Cina (esistito dal 1937 al 1940), del Governo riformato della Repubblica di Cina (1938-1940) e della Repubblica di Nanchino (che assorbì e sostituì i due precedenti regimi nel 1940). Queste truppe erano comunementenote come "armate fantoccio" presso i cinesi stessi.
| Esercito collaborazionista cinese | |
|---|---|
| Descrizione generale | |
| Attivo | 1937-1945 |
| Nazione |
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| Battaglie/guerre | Seconda guerra sino-giapponese Seconda guerra mondiale |
| Comandanti | |
| Degni di nota | Bao Wenyue Yang Kuiyi Ye Peng Pang Bingxun Sun Dianying |
| Voci su unità militari presenti su Wikipedia | |
In totale, si stima che in totale tutte le formazioni collaborazioniste pro-giapponesi in Cina siano arrivate a schierare circa un milione di uomini in armi prima della conclusione delle ostilità nel 1945.
Governo provvisorio della Cina
Inizialmente, i giapponesi decisero di non dotare il Governo provvisorio della Cina di Wang Kemin di un vero e proprio esercito, ma piuttosto di reclutare sotto il suo controllo una forza di polizia di 5.000 uomini per garantire la sicurezza interna. Nel maggio 1938 furono avviati i primi passi per formare una forza armata a tutti gli effetti per questa entità, aprendo un'accademia militare a Pechino per la formazione di un centinaio di allievi ufficiali cinesi in un corso della durata di un anno; nel febbraio 1939 si aggiunse anche una scuola di addestramento per sottufficiali, con un migliaio di cadetti impegnati in un corso di formazione semestrale. Il Governo provvisorio si pose l'obiettivo di costituire una forza di 13.200 uomini alle armi, divisi in otto reggimenti di fanteria di cui sei riuniti in tre brigate comandante da un maggior generale cinese assistito da un consigliere militare giapponese; oltre che con i graduati usciti dalle accademine nazionali, i posti di comando furono riempiti con ex ufficiali degli eserciti dei passati "signori della guerra cinesi". In aggiunta, fu costituita una guardia del corpo personale per Wang Kemin forte di 400 uomini[1].
L'ordine di battaglia dell'Esercito del Governo provvisorio era il seguente (tra parentesi la guarnigione dei vari reggimenti)[1]:
- 1ª Brigata "Pechino" (maggior generale Liu Fengzhi)
- 1° Reggimento (Pechino)
- 2° Reggimento (Tongzhou)
- 2ª Brigata "Baoding" (maggior generale Huang Nanbeng)
- 3° Reggimento (Paotingfu)
- 4° Reggimento (Chengtingfu)
- 3ª Brigata "Kaiping" (maggior generale Lu Zhensheng)
- 5° Reggimento (Kaiping)
- 6° Reggimento (Tangshan)
- 7° Reggimento indipendente "Tianjin" (colonnello Sun Zhizhang)
- 8° Reggimento indipendente "Jinan" (colonnello Ma Wenzhi)
Governo riformato della Repubblica di Cina
Il poveramente organizzato Governo riformato della Repubblica di Cina, incaricato di amministrare le regioni occupate dai giapponesi nella Cina centrale, reclutò piccole forze militari generalmente di bassa qualità. Nel dicembre 1938 il ministro per la pacificazione Ren Yuandao annunciò il reclutamento di un esercito di 10.000 uomini, con un'accademia militare gestita da istruttori giapponesi per la formazione di 320 cadetti al fine di disporre di una classe di ufficiali privi di connessioni con l'Esercito nazionalista cinese e leali al nuovo governo. Il corso di formazione per gli allievi ufficiali doveva durare un anno, ma fu tagliato in quanto l'esercito, nel frattempo incrementato a 30.000 uomini nel novembre 1939, necessitava al più presto di ufficiali per completare i suoi orgnici. La qualità di queste truppe rimase sempre bassa, e vari rapporti indicavano che i soldati del Governo riformato tendevano a fuggire quando attaccati dai guerriglieri cinesi a cui dovevano dare la caccia[1].
L'Esercito del Governo riformato era organizzato in cinque "distretti di pacificazione"[1]:
- 1° Distretto – province di Zhejiang e Jiangxi;
- 2°, 3° e 4° Distretto – regioni a sud del Fiume Azzurro;
- 5° Distretto – regioni a nord del Fiume Azzurro.
In aggiunta, nel giugno 1939 un "corpo di pattuglia navale" venne creato per svolgere funzioni di polizia navale nelle zone costiere e fluviali, sotto il comando del vice ammiraglio Xu Jianding (già comandante dello Squadrone navale del Fiume Azzurro della Marina nazionalista cinese); venne istituita una scuola d'addestramento per 150 cadetti navali cinesi con 30 istruttori giapponesi e 30 cinesi, ma il corpo ricevette in dotazione solo poche imbarcazioni leggere con cui svolgere i suoi compiti. Fu avanzata anche l'idea di costituire un corpo di aviazione e diversi alianti d'addestramento furono acquistati dai giapponesi, ma questi piani non furono portati a termine prima dello scioglimento del Governo riformato e del suo assorbimento nella nuova Repubblica di Nanchino[1]
Note
Bibliografia
- David Barett, Chinese Collaboration with Japan, 1932–1945: The Limits of Accommodation, Standford University Press, 2002, ISBN 0804737681.
- Phillip S. Jowett, Helion & Co. Ltd., 2004, ISBN 1874622213.
- Frederic Jr Wakeman, The Shanghai Badlands: Wartime Terrorism and Urban Crime, 1937–1941, Cambridge University Press, 2002, ISBN 0-521-52871-2.
