Giuseppe Biancani

gesuita, matematico e astronomo italiano

Giuseppe Biancani (Bologna, 8 marzo 1566Parma, 7 giugno 1624) è stato un gesuita, matematico e astronomo italiano.

Mappa della luna realizzata da Giuseppe Biancani tratta da Sphaera mundi, seu cosmographia demonstrativa, ac facili methodo tradita (1615)

Biografia

Biancani si formò a Padova (dove incontrò Galileo Galilei) fra il 1596 e il 1599. Fu docente per un ventennio a Parma, presso il collegio gesuitico di San Rocco.

Nella sua opera Aristotelis loca mathematica ex universis ipsius operibus collecta et explicata, pubblicata a Bologna nel 1615, Biancani discusse il pensiero di Aristotele sui corpi galleggianti. Il lavoro fu colpito da censura quando fu sottoposto alla revisione paritaria, una pratica comune fra i gesuiti. Il recensore, Giovanni Camerota, scrisse: "Non sembra né appropriato né utile che i libri dei nostri membri contengano le idee di Galileo Galilei, specialmente quando sono contrarie ad Aristotele."

Biancani scrisse il suo Sphaera mundi, seu cosmographia demonstrativa, ac facili methodo tradita nel 1615. Tuttavia l'opera non fu pubblicata fino al 1619, dopo il Decreto della Congregazione dell'Indice del 1616.

L'opera forniva una sintesi delle scoperte fatte con il telescopio da Tycho Brahe, Johannes Kepler, Galileo, Copernico e altri scienziati. La censura delle opere copernicane influenzò la redazione della Sphaera mundi. "Ma questa opinione [l'eliocentrismo] è falsa", scrisse Biancani, nella discussione delle teorie copernicana e kepleriana, "e dovrebbe essere respinta (anche se fosse sostenuta da migliori prove e argomentazioni) (...) tanto più perché è stata vietata dalle autorità ecclesiastiche in quanto contraria alla Sacra Scrittura." (Sphaera, IV, 37).

Oltre a un approfondito studio del fenomeno dell'eco e delle meridiane, l'opera di Biancani includeva anche una mappa lunare. La mappa di Biancani non fu elaborata a sostegno delle nuove idee copernicane, bensì di quelle della cosmologia geocentrica tradizionale e in sostegno del pensiero aristotelico. Biancani non era d'accordo con Galileo, che credeva nell'esistenza delle montagne lunari. In una lettera del 1611 a Christoph Grienberger (da cui prende il nome il cratere Gruemberger), Biancani espose chiaramente la certezza che non potevano esserci montagne sulla luna.[1]

Biancani riteneva che il sistema copernicano fosse un'opinionem falsam... ac rejeciendam. Ciononostante tenne una condotta ambivalente nel quadro della Rivoluzione scientifica, citando le opinioni di Galileo sulla superficie della luna e discutendo anche quelle degli antichi, come Posidonio e Cleomede.

Bernardo Varenio basò gran parte del suo lavoro geografico sulle idee di Biancani.

Si deve quasi sicuramente a Biancani l'invenzione del termine "canna occhiale", successiva elisa in "cannocchiale", per indicare il telescopio galileiano.[1]

Il cratere lunare Blancanus gli è stato dedicato nel 1651 dal suo discepolo Giovanni Riccioli.

Opere

 
De mathematicarum natura dissertatio, 1615

Note

  1. ^ Cannocchiale, su treccani.it. URL consultato l'11 gennaio 2017.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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